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lunedì 21 gennaio 2019

Fenomenologia di Zaniolo

Un grande giocatore si riconosce immediatamente. E Zaniolo appartiene a questo novero. E non soltanto per la qualità tecnica, notevolissima, o per la prestanza atletica, ragguardevole ed essa pure evidente, ma per la personalità che mostra, a 19 anni e mezzo. Per la garra con la quale affronta i contrasti, per la consapevolezza del gioco, con la quale solca il campo, la testa sempre alta, per il coraggio di cercare giocate difficili. Spesso eseguendole con naturalezza disarmante. Molti tifosi interisti, scottati dagli addii prematuri a Roberto Carlos o a Pirlo, cercano di sminuirne il valore, sentenziando che è troppo presto per parlare di campione, che si potrebbe perdere. Non sarà così.  Poco contano i paragoni. A Kakà non somiglia, il brasiliano era più veloce, nemmeno a Zidane, che aveva più tecnica. A me ricorda un poco Ballack. Oppure Alli del Tottenham. Però, Zaniolo è mancino e ha un temperamento da leader. La Roma, grazie all'acume di Monchi, ha fatto un grande affare. In ogni caso, è fortissimo. L'Inter dovrebbe cercare di riportarlo a casa. Sarebbe, sarà, difficilissimo.

venerdì 6 marzo 2015

Come sta la Juve?

Gli ultimi venti minuti contro la Roma ridotta in dieci, la sconfitta tutto sommato netta patita in casa contro la Fiorentina, l'imminente ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco stanno, tutti assieme, minando le certezze della Juventus. La stagione sta entrando nella sua fase cruciale. E la sensazione è che i bianconeri siano in affanno. L'assenza di Pirlo, il solo capace di governare il gioco con sapienza, mutando il ritmo secondo le necessità del momento, potrebbe rivelarsi esiziale. E se il campionato non fosse chiuso?

sabato 14 giugno 2014

Inghilterra - Italia: chi vince? Favorita l'Inghilterra, che ha tutto a favore tranne Hodgson

Basterà Hodgson a far vincere l'Italia? La sensazione è che l'Inghilterra sia più forte. Sebbene la stampa specializzata sia portata a ritenere il contrario. L'Italia ha una difesa scadente, sia nei singoli che nell'assieme. Laddove gli inglesi hanno attaccanti, da Sturridge a Rooney, fino all'ala Sterling, capaci di grandi giocate. Balotelli come punta unica e senza l'assistenza del genio irregolare di Cassano è destinato a soffrire le marcature dei difensori avversari, soprattutto del possente Cahill. A centrocampo il piccolo trotto di Pirlo e De Rossi costringerà Verratti ad un gioco non suo. Perché Verratti si esalta con compagni disposti alla corsa senza palla ed allo smarcamento. Nella nazionale che Prandelli si appresta a schierare, invece, tutti vogliono il pallone tra i piedi, con la sola eccezione di Marchisio, che però mi sembra piuttosto sfiatato. Pirlo cincischia, De Rossi boccheggia, Candreva tira appena può, due o tre metri sopra la traversa. Un errore rinunciare a Cassano. Per queste ragioni, vedo gli inglesi favoriti. Unico motivo di speranza è che il tecnico d'Albione è Hodgson. Uno che di calcio sa davvero poco. Le speranze azzurre, e non è un paradosso, sono tutte riposte in lui. Oppure in Cassano, se mai dovesse entrare.

Buffon salta l'Inghilterra? Meglio

Buffon salta l'Inghilterra? Secondo me, sì. Ove davvero avesse riportato la distorsione alla caviglia sinistra di cui si parla e straparla nelle ultime ore, schierarlo sarebbe un rischio atletico ed un errore strategico. Peraltro, non è che Buffon mi sembri in grande forma. Ha fatto il suo tempo. Stesso discorso per Pirlo, destinato a fare la fine di Xavi ieri sera. E basta!

venerdì 7 marzo 2014

Classifica dei dieci calciatori italiani con più presenze in carriera

Abbozzo una classifica dei dieci calciatori italiani con più presenze in carriera. Conteggio le partite nei campionati professionistici, nelle coppe nazionali, nelle coppe europee, nella nazionale under 21, nella nazionale olimpica e nella nazionale maggiore. Di Vierkowod, segnalo, non sono riuscito a recuperare il dato delle presenze nelle coppe europee, in forza delle quali potrebbe scalare almeno una posizione. Guida la graduatoria Paolo Maldini.
  1. Maldini P.    1041 presenze
  2. Zoff               954 presenze
  3. Del Piero       864 presenze
  4. Buffon           852 presenze
  5. Bergomi        844 presenze
  6. Viechowod   808 presenze (+ le presenze nelle coppe europee)
  7. Baresi F.       806 presenze
  8. Mancini        799 presenze
  9. Pirlo              799 presenze
  10. Totti              766 presenze

giovedì 6 marzo 2014

La piccola Italia di Prandelli viene sovrastata dalla Spagna. Il risultato di 1-0 va stretto agli spagnoli

Quelli toccano il pallone con un'arte che in Italia è stata dimenticata, persino i difensori spagnoli potrebbero impartire lezioni di palleggio ai nostri centrocampisti, lenti, leziosi e prevedibili. E Prandelli, con questa insopportabile vocazione deamicisiana, ha deciso che no, Cassano non può andare ai mondiali. Così capita che, assente pure Balotelli, si faccia la figura rimediata ieri sera a Madrid. Che la Spagna vinca per 1-0, potendo segnare tanti gol di più. Si è salvato soltanto Cerci tra gli azzurri, uno che ha talento vero. Per il resto, un pianto. Osvaldo, poi, perché dovrebbe giocare con l'Italia? Lo vedo benissimo come attore di fotoromanzi o protagonista di qualche reality, ma da centravanti della nazionale è inadeguato piuttosto che no. Dimenticavo: ma, Pirlo cosa aspetta a radersi la barba? Poiché la sostanza latita, almeno si potrebbe salvare la forma. Totti e Cassano debbono esserci ai mondiali. Altrimenti, si rischia un'altra eliminazione al primo turno. Basta con i comprimari, ce ne sono già abbastanza al governo. Altro che i valori del gruppo!

mercoledì 24 ottobre 2012

Piccola Juve in Champions, Allegri rischia il posto contro il Malaga

Passano gli anni, anzi i decenni, ma certe tendenze si confermano. La Juve, spesso tiranna in Italia, diventa piccola piccola in Europa. Ancora un pareggio, anche contro i danesi assai poco blasonati, lo Shaktar di Lucescu che prende il largo ed il rischio eliminazione dalla Champions che assume sembianze molte concrete. Marchisio e Vidal tirano la carretta da troppo, Pirlo non sempre può illuminare la scena. Di fondo, però, c'è quella vulnerabilità, tutta europea, connaturata alla storia della Juve. La sindrome di Magath, per chi se lo ricorda. Fra poche ore, il Milan se la vedrà con il Malaga, squadra di assi, come Joaquin e Saviola, che hanno avuto una carriera inferiore ai grandi mezzi: Allegri, manco a dirlo, rischia l'esonero. C'è poco da fare, in caso di sconfitta, Allegri sarà esonerato.

martedì 16 ottobre 2012

L'Italia in dieci batte la Danimarca per 3-1: straordinario Balotelli. In serate come questa, vale Messi e Cristiano Ronaldo

Straordinaria prova di Balotelli, da solo strapazza la difesa avversaria: un'autentica forza della natura. La vittoria, sofferta, che l'Italia di Prandelli ottiene contro la Danimarca sulla via per i mondiali brasiliani del 2014, porta la sua firma. Assist di tacco per il gol di Montolivo: gran tiro dal limite dell'area ad accarezzare il palo. Poi, la rete del 3-1, su lancio di Pirlo, tutta scatto ed astuzia, a chiudere la partita, dopo il gol di De Rossi, la rete danese allo scadere del primo tempo e l'espulsione di Osvaldo all'inizio del secondo. Balotelli, in serate come questa, tiene il confronto con i migliori giocatori del mondo. Messi e Cristiano Ronaldo? Sì proprio loro. Non soltanto talento purissimo, non soltanto uno strapotere atletico con pochi riscontri nella storia del calcio, ma, anche disponibilità a corsa, contrasto e sacrificio, con buona pace dei suoi detrattori.

domenica 1 luglio 2012

La Spagna travolge e mortifica l'Italia 4-0. Prandelli fa scelte sconclusionate ed arriva la disfatta. Le pagelle degli azzurri

Mai vista una finale come questa. Una disfatta senza precedenti, una figuraccia epocale, che giunge, peraltro, inaspettata dopo un Europeo incoraggiante. Prandelli, uno che in carriera ha fatto, e farà, gli stessi risultati di Ranieri, vincere mai!, sbaglia tutte le scelte possibili. Il pingue Chiellini, scherzato da Fabregas in occasione del primo, bellissimo, gol di Silva. Chiellini lascia dopo 20 minuti, perché l'ha schierato? Mistero. Jordi Alba un quarto d'ora dopo fa il 2-0, servito da Xavi, che stasera oscura Pirlo, timido ai limiti dell'imbarazzo come De Rossi. Nella ripresa esce Cassano ed entra Di Natale, che spreca una buona occasione. Poi, esce Montolivo, il migliore dei nostri centrocampisti, per far posto a Thiago Motta. Che, ma guarda un poco!, si fa male, cambi finiti, Prandelli si accarezza il mento per darsi un tono, prendiamo anche il 3-0 di Torres, subentrato a Fabregas ed il 4-0 di Mata, subentrato ad Iniesta. Cala il sipario sugli Europei e cala nel modo peggiore. Spagna invencible armada vince gli Europei per la terza volta, la seconda consecutiva, con l'intermezzo clamoroso del mondiale sudafricano. Applausi ad un gruppo storico che va oltre la Germania Ovest dei metà anni '70.
Buffon 5: personalità da scolaro il primo giorno di elementari. Spaurito
Chiellini 3: non sta in piedi ed esce dopo venti minuti. Immobile
Balzaretti 5,5: entra per Chiellini e fa meglio, ma, niente che meriti di essere ricordato. Modesto
Barzagli 5: fa quello che può e non è molto contro avversari tecnici e brevilinei. Impacciato
Bonucci 5:  come Barzagli. Impacciato
De Rossi 5: in interdizione resta forte, ma per la regia si ripassi le lezioni di Giuseppe Giannini. Mediano
Montolivo 6: non avrebbe dovuto uscire, gioca con personalità. Maturo
Pirlo 4: incontra dei professori e torna studente, non gli riesce una giocata che sia una. Ridimensionato
Marchisio 3: ha giocato? Perché non me ne sono accorto. Non pervenuto
Cassano 6: sostituzione prematura, ma era comunque sulle gambe. Stanco
Balotelli 6: tende a strafare, ma, lotta e recupera palloni, riceve pochissima assistenza dai compagni. Abbandonato
Di Natale 5: sbaglia come contro la Germania una comoda occasione da rete. Inadeguato e provinciale.
Thiago Motta s.v.: si fa male subito. Sfortunato
Prandelli 4: nessuna strategia prima della partita, nessuna tattica durante. Impreparato

giovedì 28 giugno 2012

L'Italia travolge la Germania 2-1 e va in finale contro la Spagna. Balotelli, uber alles, realizza una doppietta strepitosa. Le pagelle degli azzurri


Buffon 6,5: due grandi interventi ed un'uscita mezza sbagliata all'inizio. Attento
Chiellini 6: reduce da infortunio, va al piccolo trotto, ma tiene botta con esperienza. Navigato
Balzaretti 5,5: a destra non riesce a spingere, ma difende con ordine, fino al fallo ingenuo da rigore. Inadeguato
Barzagli 7: imperioso ed elegante, sia su Gomez sia su Klose, invecchiando migliora sul serio. Autorevole
Bonucci 6:  si appoggia a Barzagli e tiene alla distanza. Ordinato
De Rossi 7: lotta come un leone, soprattutto in interdizione. Leader
Montolivo 7: grandissima partita, manda in gol Balotelli con lancio al bacio, peccato per un'indecisione sotto porta, esce forse troppo presto.Genietto
Pirlo 7: grande tecnica, regia continua ed ispirata . Direttore d'orchestra.
Marchisio 4,5: tira quando non dovrebbe, egoista, supponente ed impreciso. Juventino
Cassano 7,5: indirizza la partita con una giocata clamorosa, palla tra i piedi è il migliore. Asso
Balotelli 9: la tempesta perfetta si abbatte sulla Germania, imperioso stacco di testa su cross di Cassano, tiro fantastico di controbalzo all'incrocio su lancio di Montolivo, campione fantastico, decide la partita e stavolta esulta eccome. Fuori categoria, predistinato, uber alles
Diamanti 6: stavolta cincischia troppo. Forte comunque
Di Natale 4: sbaglia gol clamorosi, roba da non credere. Inadeguato e provinciale.
Thiago Motta 6,5: subentra e gioca con la solita maestria. Professore
Prandelli 7: indovina la formazione iniziale, meno i primi due cambi, troppo prematuri. Comunque bravo

domenica 24 giugno 2012

Italia in semifinale, battuta l'Inghilterra ai rigori. Le pagelle degli azzurri

Buffon 6: tiene fino ai rigori, para quello di Cole. Attento
Abate 6: meglio del solito, ma esce per infortunio. Volitivo
Maggio 6: rileva Abate e fa la sua parte sulla fascia destra. Pronto
Balzaretti 6: piedi incerti, nessuna idea vincente. Modesto
Barzagli 7: tiene Rooney e non è poco. Autorevole
Bonucci 6:  aiuta Barzagli e lotta con lo scorrettissimo Carroll. Attento
De Rossi 7: lotta come un leone, esce stremato per infortunio. Leader
Montolivo 6,5: grande partita, peccato per il rigore che gli costa mezzo punto.Genietto
Pirlo 7: grande tecnica, beffarda esecuzione dal dischetto come Totti nel 2000 . Temerario
Marchisio 6,5: elegante e coriaceo allo stesso tempo, come al solito. Volitivo
Cassano 6,5: campione vero, gli manca la miglior condizione. Deciso
Balotelli 8: sbaglia due occasioni, è vero, ma resta immarcabile,  terrorizza gli avversari, esecuzione magistrale dal dischetto. Fuori categoria
Diamanti 8: grandissima personalità, grandissimo piede sinistro, ha qualcosa di Recoba, segna il rigore decisivo. Forte
Nocerino 7: stop e tiro da centravanti di razza, corre con intelligenza e segna dal dischetto. Solido
Prandelli 7: indovina ancora la mossa Diamanti. Ispirato

lunedì 18 giugno 2012

L'Italia batte l'Irlanda, 2-0, e si qualifica ai quarti. Le pagelle degli azzurri

Buffon 6: sbaglia un'uscita, ma salva il risultato su Andrews. Attento
Abate 5,5: a correre corre, ma i piedi sono gli stessi di Maggio. Modesto
Balzaretti 7: partita di grande sostanza, corsa e discreta tecnica, va spesso al cross dal fondo. Tenace
Chiellini 6: lotta come al solito ed esce per infortunio. Ammirevole
Barzagli 7: torna dall'infortunio e sfoggia una prova impeccabile. Autorevole
Bonucci 6: entra per Chiellini e fa la sua parte. Attento
De Rossi 7: lotta come un leone, a centrocampo è un'altra cosa. Leader
Thiago Motta 7: spostato al centro non sbaglia un pallone.Professore
Pirlo 6: grande tecnica,ma, fiato corto, perde qualche pallone di troppo. Sfiatato
Marchisio 6,5: elegante e coriaceo allo stesso tempo, come al solito. Volitivo
Cassano 7: campione vero, grande stacco di testa e gol perentorio. Decisivo
Balotelli 9: quante chiacchiere inutili, segna il gol più bello dell'Europeo, fuoriclasse dagli orizzonti vastissimi. Formidabile
Di Natale 6: ci mette impegno, ma i 35 anni si sentono tutti. Anziano
Diamanti 7: arrivato tardi al grande calcio, ha forza fisica ed un piede notevole, il sinistro. Forte
Prandelli 7: torna alla difesa a quattro, indovina la mossa Diamanti, ma Balotelli andava schierato dal principio. Fortunato.

domenica 10 giugno 2012

Italia - Spagna: 1-1. Le pagelle degli azzurri

Buffon 7: attento per tutta la partita, incolpevole sul gol di Fabregas, salva il risultato con un'uscita coraggiosa su Torres. Sicuro
Maggio 6: un altro giocatore rispetto alla gara con la Russia, reattivo, lucido, pimpante, spesso, però, arrivato sul fondo non sa che fare. Generoso
Giaccherini 5: non salta l'uomo neppure per sbaglio, fallisce passaggi semplici, difende, ma questa non è colpa sua, con affanno, sebbene lodevole per l'impegno. Inadeguato
Chiellini 6,5: con i "piccoletti" spagnoli dovrebbe soffrire e soffre, ma gioca una partita caparbia, va spesso in anticipo, domina nel gioco aereo. Gladiatore
Bonucci 6: meno sicuro di Chiellini, fa la sua parte, Iniesta gli va via, ma non so oggi chi potrebbe tenerlo. Tiene alla distanza. Efficace
De Rossi 7: dirige la difesa con piglio deciso, comincia tutte le azioni azzurre e contrasta quelle avversarie con interventi acrobatici, spesso in scivolata. Condottiero
Thiago Motta 6: palla al piede è un professore, sfiora il gol con un grande colpo di testa, sul quale si esalta Casillas, qualche volta, però, ritarda il contropiede. Sapiente
Pirlo 7: meriterebbe qualcosa di meno, perché impiega più di mezz'ora ad entrare in partita. Si riscatta con accelerazione, dribbling e assist per il gol di Di Natale. Ispirato
Marchisio 6,5: elegante e coriaceo allo stesso tempo, una grande azione solitaria nel finale, conclusa con un tiro fiacco. Non è Tardelli, insomma, ma è forte. Elegante
Cassano 6: con tutto quello che ha passato, di più non avrebbe potuto fare. Salta l'uomo un paio di volte. E' destinato a crescere. Intermittente
Balotelli 6: se stesse tranquillo, non ce ne sarebbe per nessuno. Sbaglia un gol, che altre volte avrebbe segnato, ma aiuta la squadra catturando e difendendo palloni. Atteso
Di Natale 7: mi ha sorpreso, grandissima esecuzione al momento del gol, perché la tecnica non è acqua. Glaciale.
Giovinco 6,5: cerca di mettersi in evidenza e ci riesce con molta corsa ed un assist ragguardevole per Di Natale. Genietto
Nocerino s.v.: gioca gli ultimi minuti. Ingiudicabile.
Prandelli 7: imparata la lezione di Mourinho. Squadra raccolta e contropiede. Saggio

Euro 2012: Italia - Spagna finisce 1-1. Buon debutto degli azzurri

Buon debutto degli azzurri di Prandelli, che sono andati oltre le migliori aspettative contro gli spagnoli, maestri insuperabili del palleggio. De Rossi ha governato la difesa con sapienza e tenacia, Pirlo davanti a lui ha stentato di più, ma ha saputo con una grande giocata mettere il subentrato Di Natale davanti a Casillas per il gol del vantaggio italiano. Vantaggio durato poco, perché una strepitosa combinazione Iniesta -Silva - Fabregas, onnipresente sul fronte offensivo, ha generato il meritato pareggio degli spagnoli. Da rivedere Cassano, perché ancora lontano dalla migliore condizione, e Balotelli, che ha sentito molto l'impegno. Brutta prova di Giaccherini, inadeguato alla ribalta europea. Per il resto, tutti hanno meritato un'ampia sufficienza. La Spagna, sul tramonto della partita, avrebbe potuto vincere: clamorosi due errori di Torres. Ad ogni modo, è stato un buon esordio. Le partite che restano nel girone saranno entrambe difficili. Specialmente quella con l'Irlanda di Trapattoni. Ma, francamente, credevo che fossimo messi peggio.

lunedì 23 aprile 2012

Juve: mani sullo scudetto. Passo falso del Milan, vince il Napoli. Disfatta del Genoa

La Juventus ha messo le mani sullo scudetto. La Roma scriteriata di Luis Enrique, che lascia inspiegabilmente Totti in panchina, finisce sotto una valanga di reti. Ma quale progetto? E che senso ha schierare De Rossi in difesa, se il suo compagno di reparto è Kjaer? Ora, i punti di vantaggio dei bianconeri sul Milan, fermato in casa da un cinico Bologna, sono tre: parecchi a cinque giornate dalla fine e con il vantaggio dello scontro diretto. Visto ieri Van Bommel, i rossoneri quanto rimpiangeranno Pirlo, artefice delle molte fortune della squadra di Conte? Il terzo posto è come la figlia della sora Camilla, che tutti la vogliono e nessuno la piglia. Sicché alla sconfitta della Roma si sommano i pareggi di Udinese e Lazio, comunque favorita da qui alla fine. Soltanto il Napoli porta a casa i tre punti. L'Inter di Stramaccioni non va oltre il pareggio contro una Fiorentina priva di Jovetic e Montolivo. Si parla di Prandelli per il prossimo anno. Non credo che sia un problema di allenatore. L'Inter va rifondata. Occorrono almeno 50 milioni di euro da impiegare sul mercato. Se ci sono, bene, altrimenti è inutile immaginare una risalita. Per conto mio, comincerei licenziando Branca. Disfatta, infine, del Genoa, travolto in casa dal Siena. Sullo 0-4, parte della tifoseria riesce ad interrompere la partita, che riprende dopo quasi un'ora e finisce 1-4. I rossoblu rischiano seriamente di retrocedere, perchè il Lecce di Cosmi, lontano solo un punto, appare in salute.

mercoledì 16 novembre 2011

L'Italia di Prandelli perde con l'Uruguay: 0-1

D'accordo, gli uruguagi non vanno per il sottile in campo, lottano come leoni, picchiano all'occorrenza, sono abili a perdere tempo, ma, insomma l'Uruguay è una grande squadra, da qualche anno a questa parte non solo per storia e blasone, ma, per vittorie fresche. Sono i vincitori dell'ultima Coppa America, dopo il quarto posto al mondiale sudafricano. Contro una squadra così forte, pur priva di Suarez, infortunato, di Forlan, infortunato, e di Recoba, ingiustamente non convocato, la nazionale italiana ha mostrato limiti da correggere presto. Pirlo, a 32 anni suonati, quando raddoppiato, ormai va in difficoltà, il che vale anche per De Rossi, che pure è assai più giovane. Osvaldo non può far parte della nazionale, dacché ci sono almeno dieci centravanti più forti di lui in Italia, a cominciare dal compagno di squadra Borriello. Stesso discorso da fare per Pepe: non salta l'uomo una sola volta. Schelotto, all'ala, è visibilmente più bravo. Insomma, Prandelli ha messo su una buona squadra, ma, per il salto di qualità, occorre qualche scelta più coraggiosa, nell'attesa del ritorno di Cassano e di Giuseppe Rossi. Ho fatto il nome di Schelotto, faccio quello di Destro. Poi, dev'essere il campionato ad offrire qualche novità interessante. Ad oggi, l'Italia non vale più dei quarti di finale ai prossimi Europei. 

venerdì 4 novembre 2011

Storia di Recoba: 5. (la salvezza con il Venezia)

Stagione 1998/99, Simoni resta alla guida dell'Inter in virtù del successo in Coppa Uefa, ma, la fiducia di Moratti è venuta meno. Zaccheroni è stato cercato a lungo, salvo finire al Milan. All'Inter arriva Roberto Baggio, assieme a due giovani assai promettenti, Pirlo, allora trequartista, e Ventola, da molti esperti considerato forte quanto Vieri. Insomma, la concorrenza in attacco è fortissima e Recoba gioca poco. Meno dell'anno precedente. Simoni viene esonerato, nonostante la qualificazione ai quarti di Champions, con vittoria al Meazza contro il Real Madrid e doppietta entusiasmante di Baggio. Arriva Lucescu e prende corpo una delle peggiori stagioni della storia nerazzurra. Recoba va in prestito al Venezia di Zamparini e Novellino: la salvezza appare un miraggio. Recoba, vestiti finalmente i soli panni che gli si adattino, quelli del salvatore della patria, del giocatore decisivo, è protagonista di una formidabile rimonta, assiste il centravanti Maniero e segna, in proprio, 11 reti in diciannove partite. In tutti i modi, con tiri dalla distanza e punizioni spedite sotto il sette, dopo dribbling ripetuti e di pura astuzia. Mentre l'Inter, sulla cui panchina si succederanno alla fine quattro allenatori, fallisce la qualificazione alle coppe. Recoba, trascinato il Venezia alla salvezza, osannato dai tifosi veneziani e dalla critica sportiva tutta, è pronto a rientrare all'Inter. 5^ puntata (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^puntata, 4^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata)

giovedì 27 ottobre 2011

Moratti protesta per i rigori, ma non fa autocritica

Moratti, diciamolo subito, ha ragione di protestare per i cinque rigori assegnati contro l'Inter: sono stati francamente troppi. E lasciano pensare ad una certa sciatteria nelle direzioni arbitrali sino ad ora toccate all'Inter. Detto ciò, ed andava detto, non colgo nelle ultime dichiarazioni del presidente dell'Inter quella nota di autocritica che pur sarebbe necessaria. Per esempio, tutti gli interisti, anche i meno avveduti, avevano rinosciuto nel centrocampo il reparto più bisognoso di rinforzi. Nessuno è arrivato, perché si doveva salvaguardare il posto di Zanetti e di Cambiasso. Sarebbe andato bene anche Nocerino, che ora rende molto nel Milan, come avevo scritto diverse settimane fa. Se, però, le decisioni all'Inter non sono prese dalla società, ma dall'anziana diarchia argentina, ecco che poi non ci si può dolere troppo di risultati tanto scoraggianti. I pochi soldi che c'erano sono stati spesi per Alvarez, un trequartista con poca attitudine al gol, che mai avrebbe potuto insidiare il posto a Sneijder. Oltre a Nocerino, poi finito ai rossoneri, si poteva riprendere Bolzoni, scuola Inter e protagonista della promozione del Siena di Conte. Si potrebbe ancora oggi far giocare Crisetig, già pronto per un ruolo di titolare. Dico di più: si sarebbe potuto riprendere Pirlo, finito invece alla Juve. Si sarebbe potuto e si potrebbe molto, ma niente si potrà, fino a quando comanderanno e giocheranno Zanetti e Cambiasso. Ecco di cosa dovrebbe, subito, occcuparsi Moratti.

mercoledì 26 ottobre 2011

Vince la Juve, ma Jovetic è in ascesa

Torna alla vittoria la Juventus di Conte, capolista provvisoria. Corrono tutti gli juventini, governati dalla sapiente regia di Pirlo. Matri, autore del gol della vittoria, si candida con forza al ritorno in nazionale. Per la Fiorentina, un brutto colpo, che aggrava la posizione di Mihailovic, contestato. Mi pare, tuttavia, che il dato più saliente sia da rinvenire nella continua ascesa di Jovetic: giocando, per l'assenza di Gilardino, da centravanti, l'asso montenegrino sta dimostrando una grande confidenza con la rete. Del resto, ha due grandi qualità da goleador: tiro forte e preciso, calma olimpica al momento di concludere, che gli permette di scegliere la soluzione più conveniente e più efficace. Che fosse forte nel dribbling e nelle accelerazioni, questo, invece, già si sapeva. Meriterebbe il palcoscenico della Champions.