Elenco blog personale

domenica 10 giugno 2012

Italia - Spagna: 1-1. Le pagelle degli azzurri

Buffon 7: attento per tutta la partita, incolpevole sul gol di Fabregas, salva il risultato con un'uscita coraggiosa su Torres. Sicuro
Maggio 6: un altro giocatore rispetto alla gara con la Russia, reattivo, lucido, pimpante, spesso, però, arrivato sul fondo non sa che fare. Generoso
Giaccherini 5: non salta l'uomo neppure per sbaglio, fallisce passaggi semplici, difende, ma questa non è colpa sua, con affanno, sebbene lodevole per l'impegno. Inadeguato
Chiellini 6,5: con i "piccoletti" spagnoli dovrebbe soffrire e soffre, ma gioca una partita caparbia, va spesso in anticipo, domina nel gioco aereo. Gladiatore
Bonucci 6: meno sicuro di Chiellini, fa la sua parte, Iniesta gli va via, ma non so oggi chi potrebbe tenerlo. Tiene alla distanza. Efficace
De Rossi 7: dirige la difesa con piglio deciso, comincia tutte le azioni azzurre e contrasta quelle avversarie con interventi acrobatici, spesso in scivolata. Condottiero
Thiago Motta 6: palla al piede è un professore, sfiora il gol con un grande colpo di testa, sul quale si esalta Casillas, qualche volta, però, ritarda il contropiede. Sapiente
Pirlo 7: meriterebbe qualcosa di meno, perché impiega più di mezz'ora ad entrare in partita. Si riscatta con accelerazione, dribbling e assist per il gol di Di Natale. Ispirato
Marchisio 6,5: elegante e coriaceo allo stesso tempo, una grande azione solitaria nel finale, conclusa con un tiro fiacco. Non è Tardelli, insomma, ma è forte. Elegante
Cassano 6: con tutto quello che ha passato, di più non avrebbe potuto fare. Salta l'uomo un paio di volte. E' destinato a crescere. Intermittente
Balotelli 6: se stesse tranquillo, non ce ne sarebbe per nessuno. Sbaglia un gol, che altre volte avrebbe segnato, ma aiuta la squadra catturando e difendendo palloni. Atteso
Di Natale 7: mi ha sorpreso, grandissima esecuzione al momento del gol, perché la tecnica non è acqua. Glaciale.
Giovinco 6,5: cerca di mettersi in evidenza e ci riesce con molta corsa ed un assist ragguardevole per Di Natale. Genietto
Nocerino s.v.: gioca gli ultimi minuti. Ingiudicabile.
Prandelli 7: imparata la lezione di Mourinho. Squadra raccolta e contropiede. Saggio

14 commenti:

  1. Non son d'accordo ovviamente col voto a Balotelli, ma questa è questione oramai datata.
    E' una carriera di troppi "se" !
    Per quanto riguarda Giovinco, neppure condivido, a mio modo di vedere è un giocatore che deve giocare con una punta lì davanti e con un altro in grado di dialogare con lui....altrimenti la squadra diventa troppo leggera.
    Giaccherini non capisco sinceramente perchè stia in nazionale, figuriamoci se ne condivido la presenza da titolare.

    RispondiElimina
  2. Nonostante sia un suo estimatore oggi Balotelli è stato da 5.
    Lo stesso voto (5) merita Motta che in mezzo al campo si è distinto per la solita cronica lentezza.
    Pirlo invece mi sembra che nella prima mezz'ora abbia sbagliato più passaggi che in tutto il campionato, ma si è rifatto con la grande giocata per il gol, per me è da 6,5.
    Giaccherini (4)merita un discorso a parte, la sua convocazione è scandalosa per ragioni sia tecniche che tattiche: se serviva un terzino si doveva portare Santon, se serviva un'ala si poteva pensare a Schelotto, se invece serviva un giocatore duttile allora tanto valeva portare Pepe (al quale Giaccherini ha fatto da riserva tutto l'anno!) che è scarso ma almeno ha fisico e copre tutta la fascia. Comunque per me è da 4 anche Prandelli che, sebbene Navas imperversasse sulla fascia, lo ha tenuto in campo fino alla fine aspettando solo il 90 per fare l'ultimo cambio.
    Aggiungo sottolineando che uno dei miei pupilli (Di Natale) che il narratore non riteneva da nazionale, oggi ha segnato il gol numero 11 in 38 partite con la nazionale. Il grande Totti ne ha fatti 9 in 58 partite...

    RispondiElimina
  3. Nonostante sia un suo estimatore oggi Balotelli è stato da 5.
    Idem Thiago Motta che oggi, alla solita cronica lentezza di gamba, ha abbinato un'insolita lentezza nel far ripartire l'azione e nell'ultima mezz'ora è praticamente scomparso.
    Pirlo secondo me è da 6,5 ma solo per la grande giocata sul gol di Di Natale, nel primo tempo ha sbagliato più palloni che in tutta la stagione con la Juve.
    Giaccherini per me è da 4, semplicemente inadeguato: Navas mi ricordava il buon Poborsky contro Gresko. 4 anche a Prandelli per averlo convocato (se serviva un terzino sinistro andava portato Santon, se serviva un giocatore duttile allora meglio Pepe che, sebbene scarso, almeno copre tutta la fascia) e per non averlo sostituito negli ultimi 20 minuti rischiando di perdere la partita.
    Chiudo segnalando il gol numero 11 in 38 partite di Di Natale in nazionale: un giocatore che il narratore non riteneva da nazionale, ma che finora ha fatto già meglio di Totti (9 in 58 partite).

    RispondiElimina
  4. Procediamo con ordine: 1. il voto a Balotelli non è soltanto di stima, ma tiene conto anche della soggezione che ha messo ai difensori spagnoli; gli ho visto stoppare di petto palloni che altri non avrebbero raggiunto di testa. Poi, non c'è dubbio, ieri avrebbe dovuto far meglio. La sufficienza che gli ho assegnato ha tenuto conto di molti fattori, compreso quello dell'emozione dell'esordio. Un centravanti molto più navigato di lui, Van Persie, ha fatto decisamente peggio al debutto contro la Danimarca. 2; Thiago Motta in campo si sente sempre, ha sfiorato il gol di testa, ha sostenuto Pirlo, gli manca un poco di brillantezza, ma a lui non rinuncerei comunque; 3. Giaccherini, siamo tutti d'accordo, doveva restarsene a casa; 4. Di Natale ha segnato un gol molto bello, ma paragonarlo a Totti è uno sproposito tecnico. Totti in nazionale ha fatto sempre il trequartista, qualche volta la seconda punta, spesso, i primi anni, ha fatto da riserva a Del Piero, giocando spezzoni di partita, ha sempre servito molti assist. E, comunque, in occasione dei migliori risultati recenti della nazionale, secondo posto ad Euro 2000, vittoria ai Mondiali 2006, Totti c'è sempre stato.

    RispondiElimina
  5. Nessuno vuole paragonare la carriera di Totti a quella di di Natale ma, obiettivamente, il tuo pupillo in nazionale non è mai stato protagonista come con la Roma. Lo stesso discorso vale per Del Piero. Secondo me il grande errore di Totti (o la sua grande fortuna) è stato quello di non lasciare l'ambiente protetto di Roma quando poteva approdare al Real. Ha preferito un ambiente ovattato piuttosto che mettersi in gioco, rinunciando a vincere quanto il proprio talento gli avrebbe permesso. Giocare in una squadra che gioca per te, dove non c'è concorrenza, non è la stessa cosa che giocare insieme e in competizioni con altri fuoriclasse. La storia è piena dei Doni, dei Cozza, dei Morfeo, fenomeni in provincia e comprimari altrove. Certo le doti tecniche di Totti sono nettamente superiori, ma a certi livelli la differenza la fa anche la personalità (penso a Zidane sempre grande protagonista durante finali di Champions o Mondiali) e, almeno da questo punto di vista, così come Del Piero, ritengo che Totti sia stato carente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il confronto tra Totti e Del Piero non regge, il primo ha giocato 58 partite in nazionale contro le 91 del secondo. Del Piero ha sempre avuto garantito il posto da titolare, Totti no. Ad Euro 2000, Totti giocò benissimo, contribuì al raggiungimento della finale e patì la preferenza ingiustamente accordata da Zoff a Del Piero. Ai mondiali del 2002 e del 2006, Totti arrivò infortunato. Sbagliò soltanto ad Euro 2004 nella vicenda Poulsen. Quanto a Zidane, lo ricordo spaesato agli europei del '96, quando aveva un decimo della personalità di Djorkaeff e Dugarry. Ai mondiali del '98 cominciò malissimo, fu espulso, saltò due partite per squalifica e segnò una doppietta di testa in finale perché il Brasile era sconvolto da quanto accaduto a Ronaldo. Nel 2002, Zidane giocò un pessimo mondiale e la Francia fu eliminata al primo turno. Fece un gran mondiale, all'ennesima occasione nel 2006, salvo la sceneggiata in finale con Materazzi. Zidane ha avuto fortuna ed occasioni, che a Totti sono mancate.

      Elimina
  6. Aggiungo che, in Champions, Zidane ha giocato tre finali. Nel 1997, sconfitto ed anonimo, nel 1998, sconfitto ed anonimo. Nel 2002, quel tiro a volo clamoroso, che tutti ricordiamo, giocando assieme a Figo, Roberto Carlos, Raul e via dicendo.

    RispondiElimina
  7. Conosco bene la storia di Zidane: fino al luglio del 1998 era quella di un ottimo giocatore e poco più. La sua carriera ha avuto 2 svolte: la prima nel luglio del 98, quando il malore di Ronaldo gli fece vincere mondiale e pallone d'oro (se il pallone d'oro fosse stato assegnato prima della finale il Fenomeno avrebbe vinto all'unanimità), la seconda con il passaggio al Real che lo ha consacrato con le vittorie e la visibilità. Il mio paragone non è stato casuale:a mio parere tecnicamente Totti è stato superiore a Zidane in molti aspetti (tiro, senso del gol), ma riconosco a Zidane il coraggio di aver accettato a 30 anni una grande sfida dove aveva molto da perdere (ricordo che fu pagato 150 miliardi)e che invece riuscì a vincere grazie ad una forte personalità. Totti le occasioni non le ha avute perchè non le ha volute cercare: non dico che doveva andare a Inter o Milan tradendo la fede calcistica, ma anche lui poteva passare al Real, anzi in quel Real fenomenale, e a mio parere non l'ha fatto per paura (è un pò il discorso del buon dipendente pubblico che si lamenta dello stipendio ma che non si sognerebbe mai di passare nel privato).

    RispondiElimina
  8. Per quanto riguarda Balotelli, la partita con la Spagna non fa altro che rafforzare le mie antiche convinzioni. Il ragazzo avrebbe i mezzi per diventare un fuoriclasse assoluto, ma non lo diventerà mai. I suoi gravissimi limiti di tenuta mentale lo hanno condizionato sinora e temo lo condizioneranno per tutta la carriera. Il Balotelli impietrito dinanzi a Casillas mi ha riportato alla mente il Balotelli che, durante Inter Barcellona, mentre i compagni sputavano sangue, prova un improbabile tiro da centrocampo. Prandelli, meno sanguigno dello Special One, non è arrivato a gridargli ico de puta ma penso che il disappunto provato non sia stato tanto dissimile. E' un peccato perchè il nostro ha doti innegabili ed anche ieri ha tenuto in discretta apprensione la retroguarda iberica. Quanto al raffronto Zidane Totti, mi rifiuto di esprimermi. Lo reputo semplicemente osceno. Vorrei solo precisare un aspetto. E' vero che Zidane, tra il 96 ed il 98, ha perso tre finali di fila, una di uefa e due di champions. Ma è altrattanto vero che, senza Zidane, ne la Juve ne il Bordeaux sarebbero arrivate alla piazza d'onore. Chi dice che Zidane si è consacrato campione solo dopo il mondiale francese forse non considera quello di cui il francese è stato capace i primi due anni di Juventus. Si andasse a rivedere la semifinale Juventus Ajax del 96/97 oppure la semifinale Juventus Monaco dell'anno successivo o qualche altra partita di campionato come un Juventus Inter della stagione 96/97. Con tutto il rispetto, stiamo parlando di Balotelli, Di Natale, Totti etc perchè tirare in ballo le leggende del calcio?...

    RispondiElimina
  9. Di Natale non è una leggenda del calcio, d'accordo. Balotelli è troppo giovane per essere oggetto di paragoni attraverso il tempo: però, però ed ancora però, a nemmeno 22 anni ha già segnato più di 60 gol tra i professionisti. E tra dieci anni? Quando si parla di Totti, però, achtung, giù il cappello. Discutiamo di un campione epocale, antipatico a molti per la sua identificazione assoluta, carnale, simbolica con la Roma. Posso capirlo. Per quanto mi riguarda, io non tifo per la Roma ma per l'Inter, è noto, ciò non mi impedisce di riconoscere in Totti il più grande giocatore italiano degli ultimi 30 anni, secondo soltanto a Roberto Baggio. Uno dei più grandi talenti della sua generazione, assieme a Raul ed Henry. Soltanto Ronaldo, tra i giocatori nati a metà degli anni '70 è stato superiore a Totti. E veniamo a Zidane, uno che mi sta antipatico quanti altri mai. Intanto per la sua vocazione rissaiola, portuale e marsigliese. Poi, per la fragilità dei suoi nervi, paragonabile a quella di certi personaggi usciti dalla penna di Maupassant. Infine, tanto per fare storia, Zidane lasciò la Juve, perché quella era la politica della Juventus moggiana, monetizzare alla prima occasione utile. La moglie, spagnola, voleva trasferirsi in Spagna, Zidane si trasferì in Spagna. Peraltro, al Real Madrid. Totti rifiutò di andare in Spagna, nel 2004, non per paura di confrontarsi, ma per onorare il suo rapporto con la squadra di sempre, di cui era bandiera e capitano. Antognoni fece lo stesso con la Fiorentina, come prima aveva fatto Riva con il Cagliari. Per lealtà non per viltà. La rima non inganni, nonostante la confusione dei tempi presenti, restano concetti antipodici.

    RispondiElimina
  10. Aggiungo a Totti, Raul ed Henry, Schevchenko, anch'egli classe'76 e non per la doppietta di ieri. Beninteso, non cito Recoba, perchè fuori categoria.

    RispondiElimina
  11. Soggiungo: lo so che Raul è del '77, ma, insomma, è un coetaneo degli altri assi citati.

    RispondiElimina
  12. Quando leggo commenti cosi iperbolici su totti, mi chiedo se a postarli non sia Carlo Zampa...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nessuna iperbole, ma la severa cronaca. Peraltro, dubito che Zampa abbia letto Maupassant.

      Elimina