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lunedì 7 novembre 2011

Zanetti in panchina: ha detto di essere pronto

La peggiore stagione dell'Inter da molti anni a questa parte ha svelato tutti i limiti di alcuni calciatori storici, da Zanetti a Cambiasso, che giocano a dispetto di una mobilità sempre più ridotta. Del resto, tutti debbono pagare dazio al tempo che passa. Il caso di Zanetti è, più di altri, emblematico, perché  si tratta di un giocatore di tecnica modesta, che ha costruito la propria carriera sulla corsa, sulla forza, sul dinamismo. Insomma, Zanetti o corre e vince contrasti oppure serve a poco, anzi danneggia la squadra. Ora, è uscito allo scoperto dichiarando alla Gazzetta di essere pronto alla panchina, tanto sa che nessuno, per ora, ce lo manderà. Anzi, ha precisato che vuole giocare ancora qualche anno! Va bene, ma dove? Spero non all'Inter. Che non è una società di mutuo soccorso, dove uno gioca, a condizione che lo desideri. So di ripetermi, ma non importa. Zanetti va panchinato subito ed invitato a ritirarsi a fine stagione. Oggi, Bolzoni è assai più forte di lui. Soltanto che Zanetti gioca all'Inter per grazia ricevuta e Bolzoni deve fare esperienza a Siena. Restiamo in attesa, non molto fiduciosa a dire il vero, delle dimissioni di Branca.

Udinese e Lazio al comando

Di Natale, ancora a segno ieri contro il Siena, sta riscrivendo le regole antiche del calciatore. Maturità e massima espressione del gioco tra i 25 ed i 30 anni. Di Natale di anni ne ha già 34 e le cose migliori, in carriera, le ha mostrate, le sta mostrando, dopo i trenta. Rischia di vincere il terzo titolo di capocannoniere consecutivo: l'ultimo a riuscirci, era un altro calcio, fu Platini. L'Udinese, con un tale goleador, mette a frutto un gioco convincente e sale in testa alla classifica. Da segnalare il gol per il Siena di Bolzoni, centrocampista di scuola Inter, che da anni considero un potenziale campione. Vince di misura, appaiando l'Udinese, anche la Lazio, che batte il Parma con gol di Sculli. Il merito, però, è tutto di Klose, che accelera, trafigge la difesa avversaria, e propizia la rete. La freschezza atletica del tedesco è impressionante. Vince di goleada il Milan contro un Catania disposto male in campo: troppi spazi concessi ai rossoneri, tanto che Ibrahimovic può lanciare Robinho a ripetizione con passaggi molto facili. Non si è giocata Napoli - Juventus, come non si è giocata Genoa - Inter. Colpa della pioggia torrenziale di questo autunno racchio.

giovedì 27 ottobre 2011

Moratti protesta per i rigori, ma non fa autocritica

Moratti, diciamolo subito, ha ragione di protestare per i cinque rigori assegnati contro l'Inter: sono stati francamente troppi. E lasciano pensare ad una certa sciatteria nelle direzioni arbitrali sino ad ora toccate all'Inter. Detto ciò, ed andava detto, non colgo nelle ultime dichiarazioni del presidente dell'Inter quella nota di autocritica che pur sarebbe necessaria. Per esempio, tutti gli interisti, anche i meno avveduti, avevano rinosciuto nel centrocampo il reparto più bisognoso di rinforzi. Nessuno è arrivato, perché si doveva salvaguardare il posto di Zanetti e di Cambiasso. Sarebbe andato bene anche Nocerino, che ora rende molto nel Milan, come avevo scritto diverse settimane fa. Se, però, le decisioni all'Inter non sono prese dalla società, ma dall'anziana diarchia argentina, ecco che poi non ci si può dolere troppo di risultati tanto scoraggianti. I pochi soldi che c'erano sono stati spesi per Alvarez, un trequartista con poca attitudine al gol, che mai avrebbe potuto insidiare il posto a Sneijder. Oltre a Nocerino, poi finito ai rossoneri, si poteva riprendere Bolzoni, scuola Inter e protagonista della promozione del Siena di Conte. Si potrebbe ancora oggi far giocare Crisetig, già pronto per un ruolo di titolare. Dico di più: si sarebbe potuto riprendere Pirlo, finito invece alla Juve. Si sarebbe potuto e si potrebbe molto, ma niente si potrà, fino a quando comanderanno e giocheranno Zanetti e Cambiasso. Ecco di cosa dovrebbe, subito, occcuparsi Moratti.