Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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domenica 13 agosto 2023
mercoledì 2 marzo 2022
Perché Inzaghi dovrebbe cambiare l'Inter
Flessioni di rendimento capitano nel corso di una lunga stagione. Colpiscono singoli giocatori, vedasi Barella, lontanissimo parente del centrocampista tuttofare ammirato la passata stagione, o squadre, come la stessa Inter. Si tratta dell'Inter, ma non può dirsi che le altre prime della classe in Serie A se la passino granché meglio. Però, non tutte le crisi sono uguali. E quella dell'Inter pare più profonda, quasi sistemica. Come se, appunto, il sistema di gioco di Simone Inzaghi stesse mostrando la corda di una sopravvenuta inadeguatezza. Il 3-5-2 inzaghiano che pure ha divertito e portato punti per un paio di mesi abbondanti non è la replica di quello contiano, perché con Conte l'Inter difendeva più vicina alla propria porta e, grazie ad Hakimi e Lukaku, era in grado di ribaltare rapidamente il fronte. Loro due non ci sono più. Dzeko, che ha più tecnica di Lukaku, non ha i suoi strappi, Dumfries, fisicamente forte, non ha la tecnica di Hakimi. E manca anche il gioco di prima di Eriksen, che imiegava due tempi di gioco in meno rispetto al compassato Calhanoglu. Il calcio di Inzaghi è più collettivo, più corale e più libero in avanti. E, pertanto, anche più dispendioso. Richiede un maggior possesso della palla e tanti giocatori oltre la linea della palla. Ora, la squadra è stremata. E sfiduciata anche. Insistere con lo stesso copione, aspettandosi recite diverse dagli stessi interpreti, non credo che possa funzionare. Il rientro di Gosens e Correa consentirebbe altre interpretazioni tattiche, passando ad un 3-4-3 o a un 3-5-1-1, che forse aiuterebbero ad uscire dalle difficoltà presenti. Nel 3-4-3, per esempio, potrebbe rifiatare uno tra Barella e Calhanoglu, e l'altro giocare con Brozovic, e Dumfries e Gosens ai lati. Con Lautaro centravanti unico come con l'Argentina e Perisic e Correa a supporto. Inzaghi dovrebbe pensarci. Perché la stagione, per come si sono messe le cose, fa ancora in tempo a finire in gloria, ma potrebbe anche essere un fallimento. Un grande tecnico si vede nelle difficoltà. Nella reazione alle difficoltà. E nella libertà dai dogmi, che attengono alla fede, non al campo. Nella Lazio di Inzaghi, voglio ricordare, tanti gol venivano dai centrocampisti: lo scorso anno, in A, 9 per Luis Alberto e 8 per Mlinkovic-Savic, vera arma tattica, quando veniva avanzato in funzione di pivot. All'Inter, i centrocampisti hanno altre caratteristiche e segnano meno. Inzaghi dovrebbe prenderne atto. Cosa ne pensate?
mercoledì 3 novembre 2021
Conte al Tottenham, Cristiano Ronaldo 140 gol in Champions
Sarà Antonio Conte il sostituto di Nuno Espirito Santo sulla panchina del Tottenham. Potrebbe essere la scelta giusta, se non altro perché la squadra londinese sta raccogliendo, da un anno e mezzo almeno, assai meno di quanto il talento diffuso nella sua rosa consentirebbe. Gruppo poco coeso o difetto di motivazioni o entrambi? A questo dovrebbe rimediare Conte. Che ha un gioco che poco mi piace ma che sa essere redditizio, soprattutto nei campionati, e molta ortodossia tattica, ma, gli va altresì riconosciuto, sa definire la fisionomia di una squadra e motivare un gruppo sfiduciato. Credo che farà bene.
Come bene, anzi benissimo, sta facendo Cristiano Ronaldo nella sua seconda esperienza al Manchester United. Dove fa quello che sa fare meglio, il goleador. Perché si coordina e calcia meglio degli altri, con anticipo e precisione. I due gol di ieri contro l'Atalanta, n. 139 e 140 in Champions League, sono la dimostrazione patente della sua unicità nel rapporto con la rete. La cerca e la trova con naturalezza disarmante. Giostrando da centravanti, può durare ancora tre o quattro anni ad alti livelli.
giovedì 27 maggio 2021
Marcelo Bielsa all'Inter?
Soprannominato El Loco, chi, meglio di Marcelo Bielsa potrebbe sedere sulla panchina di una squadra come l'Inter? Il tecnico argentino ha 30 e passa anni di esperienza. Sa giocare con quattro o cinque moduli diversi, ha temperamento e carisma. Saprebbe appastarsi benissimo con l'ambiente e il tifo nerazzurro. Allegri sta andando alla Juve, Simone Inzaghi resta alla Lazio. Io, perché il sentimento viene prima di tutto, vorrei sempre Zenga. In mancanza, non mi viene in mente un nome migliore di quello di Bielsa. Sempre senza alcun rimpianto per Conte.
mercoledì 26 maggio 2021
Inter e Conte addio: è ufficiale
Conte pare ai saluti con l'Inter.
Facciamo ordine:
- Non volevo Conte. Mai voluto. Sì, per il suo passato bianconero. In una Juve che non era quella che fu di Trapattoni, peraltro.
- La passata stagione, Conte ha commesso molti errori, sia in Champions che nella disgraziata finale di Europa League. Peraltro, anche in campionato furono persi punti facili, dopo la pausa da Covid, contro Sassuolo, Bologna e Verona.
- Le sue dichiarazioni prima e dopo la finale di Europa League furono improvvide, inappropriate e intempestive.
- Nella stagione appena finita, ha iniziato male, soprattutto in Champions. Gli va però riconosciuto di aver corretto il tiro, abdicando in parte alla sua ortodossia tattica, abbassando il baricentro della squadra, e, complice l'impossibilità di operare sul mercato, valorizzando Perisic e, soprattutto, Eriksen, fino ad allora tenuti ai margini del progetto sportivo. Lo scudetto, pertanto, è anche merito suo.
Detto tutto questo, Conte vuole andar via? Vada pure. Io non lo rimpiangerò. Si parla anche di una buonuscita per lui a margine di una risoluzione consensuale del contratto di lavoro. Se così fosse, la decisione d'interrompere il rapporto sembrerebbe dell'Inter. O, per lo meno, anche dell'Inter. E non soltanto di Conte. Forse Suning non ha dimenticato le dichiarazioni dello scorso anno.
Aggiornamento delle 19:24. Ora, è ufficiale. Risolto il contratto tra Conte e l'Inter, come annunciato sul sito della società.
sabato 15 maggio 2021
Juve-Inter 3-2: la solita commedia
Pessimo arbitraggio. Il rigore su Cuadrado è stato un episodio grottesco, da commedia dell'arte. Talmente imbarazzante e al tempo stesso rappresentativo di una storia patetica da non meritare altri commenti. Detto questo, Inter molle. Appagata? Non m'importa. Questa Juve modestissima andava battuta. A dispetto di tutto. Salvo solo Lautaro: un leone. E boccio tutti gli altri. A cominciare da Conte. Che ha preparato malissimo la partita. Che non ha capito quanto contasse per noi. Per la nostra storia. Per questo campionato. Per tutto il calcio italiano. E lo scrivo sapendo di non esagerare.
lunedì 8 marzo 2021
Inter-Atalanta: 1-0. Skriniar!
Inter e Atalanta sono le due squadre più in forma del campionato. Giocano entrambe con un 3-5-2. Si prospetta una partita difficile, nella quale la tattica potrà svolgere un ruolo decisivo. Oltre al talento dei singoli. L'Inter, vincendo, invierebbe un segnale forte alle inseguitrici.
Più Atalanta nel primo tempo. Inter ostinata nel fraseggio dal basso, con alcuni errori di Vidal, poco reattivo. Eppure la migliore occasione capita a Lukaku in contropiede: sbaglia un controllo e cerca il tiro, sebbene Hakimi sia liberissimo. L'Atalanta va due volte vicino al gol su calcio d'angolo. Si va al riposo. Nella ripresa stesso copione sino all'ingresso di Eriksen per Vidal. Da un angolo del danese mischia, palla a Skriniar e gol. Più tardi, Lukaku, poco lucido stasera, non approfitta di un errore atalantino. L'Inter si chiude. Zapata sfiora il pareggio. Entrano Sanchez per Lautaro, autore di una grande prova, e Gagliardini per Brozovic. Grande occasione per Pasalic. Escono Hakimi e Perisic per D'Ambrosio e Darmian. Grande partita difensiva dell'Inter. Insufficiente Lukaku e, per una volta, Barella. Di cui, peraltro, non ho apprezzato le proteste plateali verso i compagni. L'Inter vince e torna a +6 sul Milan.
giovedì 4 marzo 2021
Parma-Inter 1-2
L'Inter può allungare sul Milan, fermato ieri in casa dall'Udinese.
Primo tempo di sofferenza per l'Inter, imbrigliata dallo schieramento avversario. Lukaku soffre la marcatura di Valenti, Perisic torna svagato come in passato, Sanchez è fumoso. Nella ripresa, Inter trasformata. Sanchez segna al 54' e raddoppia poco dopo all'esito di un grande contropiede di Lukaku. Entra Vidal per Eriksen. Il Parma affonda a sinistra, la destra nerazzurra, palla in mezzo, Bastoni e Perisic in ritardo e gol di Hernani. Entra Lautaro per Sanchez. Lukaku sbaglia un gol facile a cinque minuti dal novantesimo. Vittoria difficile. Ma, preziosissima per l'Inter, che mi è sembrata stanca in molti giocatori. Contro l'Atalanta servirà ben altra prestazione.
domenica 28 febbraio 2021
Inter-Genoa 3-0: Lukaku, Darmian, Sanchez
Inter subito in vantaggio con un mezzo contropiede orchestrato da Lukaku e Lautaro e concluso dal belga. Ci sono poi parate di Perin e anche una traversa colta da Barella. Intervallo. Nel secondo tempo il Genoa manovra meglio, l'Inter è più lenta, ma raddoppia con Darmian, servito da Lukaku. Esce Lautaro per Sanchez, che poco dopo segna. Gol di testa dopo respinta di Perin su conclusione ravvicinata di Lukaku. Ancora una buona prova di Eriksen e, nell'ultima fase di gara, di Perisic. L'Inter sale a +10 sulla Juve.
martedì 23 febbraio 2021
Serie A 20/21: il punto dopo la 23^ giornata. Inter, prove tecniche di fuga
Derby stravinto dall'Inter e prove tecniche di fuga dei nerazzurri. Conte, diciamolo, è stato aiutato dalle difficoltà finanziare. Non potendo fare mercato, ha dovuto riconsiderare la sua ostilità tattica nei confronti di Eriksen e anche di Perisic. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ora anche la cosiddetta catena di sinistra dell'Inter funziona a meraviglia.
Per il resto, il campionato è ancora lungo. E passi falsi sono sempre possibili. La Juve ha vinto a Crotone e deve recuperare la partita contro il Napoli. A me non pare granché quest'anno e non ho motivo di cambiare idea, allo stato. Però, restano da giocare ancora 15 partite.
Le due squadre più in forma, Lazio e Atalanta, hanno vinto ma il loro ritardo in classifica è significativo. Sconfitto, proprio dai bergamaschi, il Napoli di Gattuso, mentre la Roma non è riuscita ad espugnare il campo del Benevento.
Boccata d'ossigeno per il Toro, che ha superato il Cagliari - esonerato Di Francesco - con gol di Bremer. A proposito, è stato un errore, per i sardi, aver congedato Zenga.
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domenica 14 febbraio 2021
Inter-Lazio: 3-1. Inter capolista!
Partita difficile, avversario forte - la Lazio ha il miglior centrocampo della Serie A -, l'Inter, vincendo, opererebbe un significativo sorpasso in testa alla classifica, ai danni del Milan, sconfitto ieri sera dallo Spezia.
La cronaca.
Giocano Eriksen e Perisic. Partita equilibrata, con la Lazio che tiene più campo. Da una grande combinazione tra Eriksen e Lukaku, palla a Lautaro, che viene steso in area biancoceleste. Rigore, che Lukaku trasforma, spiazzando Reina. L'Inter ha altre due occasioni, poi un rimpallo sulla trequarti offre a Lukaku la palla del raddoppio. Doppietta del belga. Intervallo. Nella ripresa, occasione per Acerbi, poi errore di disimpegno che libera la corsa di Lautaro, palla ad Hakimi, contrastato da un grande Parolo, che manda in angolo. Subito dopo, ribaltamento di fronte, punizione dal limite di Milinkovic-Savic che carambola su Escalante e batte Handanovic. Emozioni a non finire. Perché Brozovic innesca il contropiede di Lukaku, che straripa e serve Lautaro a porta vuota. Inter 3, Lazio 1. Inzaghi fa uscire Immobile e Correa. Gagliardini rileva Eriksen, autore di una grande partita. Esce anche Lautaro per Sanchez. Grande partita dell'Inter, con tutti i difensori concentrati. Lukaku finalmente tornato decisivo. E bravo anche Perisic, mai così zelante nell'applicazione ad un ruolo non suo. L'Inter scavalca il Milan in testa alla classifica, in vista del derby di domenica prossima.
martedì 26 gennaio 2021
Coppa Italia: Inter-Milan 2-1. Eriksen!
Stasera, ore 20:45, stadio Giuseppe Meazza in San Siro, andrà in scena il secondo derby stagionale di Milano: Inter - Milan, quarti di finale di Coppa Italia, edizione 2020/21. Conte sembra intenzionato a schierare Kolarov in luogo di Bastoni, Darmian e Perisic per Hakimi e Young, e addirittura Sanchez, che contende a Perisic il titolo di peggior giocatore nerazzurro della stagione, al posto di Lautaro. Insomma, almeno dall'inizio, nemmeno stasera si vedranno Eriksen e Pinamonti! Il Milan sarà nella formazione tipica, al netto degli indisponibili Bennacer, Calhanoglu e Calabria. E stavo dimenticando lo squalificato Donnarumma.
La cronaca.
È l'Inter a comandare il gioco. Il Milan si difende e riparte. Al 24' Tatarusanu fa una gran parata su Lukaku. Il gol lo trova il Milan, con un diagonale angolatissimo di Ibrahimovic, che passa tra le gambe di un ineffabile Kolarov. Mentre Handanovic sembra un poeta del Grand Tour, che uscito da Borgo Pio, si trovava di fronte il colonnato di Bernini e la maestà di San Pietro. Non ci sono più parole. Poi, un brutto intervento di Romagnoli su Lukaku suscita la risentita protesta di Lukaku, peraltro insolentito da un provocatorio e irridente Ibra, il cui primo piano, per fatto estetico, andrebbe vietato in prima serata. Lukaku è nervosissimo. Ibrahimovic viene espulso dopo tredici minuti dall'inizio del secondo tempo per intervento da dietro su Kolarov. L'Inter, in cui Hakimi ha sostituito Darmian, attacca ma senza esito. Al 67', dentro Lautaro per Perisic. Fallo su Barella, rigore. E ci vuole il Var, per concederlo. Infortunio all'arbitro, avvicendato dal quarto uomo. Entra Eriksen per Brozovic. Dieci minuti di recupero. Lautaro in contropiede sbaglia un gol facile. Poi Tatarusanu si supera su Lukaku. Che più tardi calcia fuori. Tante occasioni che l'Inter non riesce a capitalizzare. Lautaro si procura una punizione dal limite. E giunge l'ora tanto attesa da Eriksen e da chiunque ami il gioco del calcio. Traiettoria magnifica disegnata dal danese, con il pallone che sale e poi scende repentino e implacabile nella rete avversaria. Prodezza. E gol vittoria dell'Inter, che vola in semifinale di Coppa Italia. Meritatamente. Quanto a Eriksen, lasciatemi dire che la classe non urla, non pretende, non sgomita. A lungo andare, s'impone, naturalmente. Campione e gentiluomo.
lunedì 25 gennaio 2021
Serie A 20/21: il punto dopo il girone d'andata
Il Milan si laurea campione d'inverno dopo la peggiore sconfitta rimediata in campionato dall'Atalanta. Un netto 0-3, nel quale brillano l'organizzazione orobica, il talento umbratile di Ilicic e lo strapotere atletico di Zapata, che a me sembrava fortissimo già quando faceva panchina al Napoli, mentre alcuni nemmeno ora se ne sono accorti. La squadra di Pioli, a mio parere, è andata oltre le proprie possibilità e, mi ripeto, i 12 rigori a favore hanno avuto un ruolo nel suo primato. Non credo che reggerà fino alla fine.
Però, c'è un però consistente, l'Inter, che rincorre, non ha sfruttato l'occasione dell'aggancio a Udine. Contro una squadra che si difende strenuamente e che avrebbe dovuto giocare con un uomo in meno da metà primo tempo e che, tuttavia, l'Inter avrebbe potuto battere ugualmente. Rinunciando al dogma dei tre difensori, schierando Eriksen, dando spazio a Pinamonti, insomma cambiando o provando a cambiare. Almeno a partita in corso. Credo che l'Inter potrà fare altri 41 punti nel ritorno, ma non so se basteranno per vincere il titolo. Forse sì, forse no. Eppure, ci sarebbe la possibilità di migliorare, se Conte fosse meno abbarbicato ai suoi principi calcistici.
La Juve è lì, a ridosso delle prime, ma mi pare squadra complessivamente fragile. Poco equilibrata e parecchio stanca. Tanto del suo destino dipenderà dalle condizioni di Cristiano Ronaldo.
Dell'Atalanta, s'è detto, è forte, ma non so quanta continuità potrà avere, dato il suo gioco altamente dispendioso, sia a livello fisico che mentale. La Roma, ora terza, segna tanto, ma prende molti gol. La Lazio è più forte, ma ha ancora l'impegno di Champions. La vera delusione è il Napoli, che qualche volta potrebbe giocare più coperto.
Una citazione merita la mezzala del Verona Zaccagni, giocatore completo, tecnico, atletico e audace. E voglio ricordare anche la settima rete di Destro con il Genoa. Rapidissimo nel primo controllo e nella battuta a rete, penso sempre che, se volesse, potrebbe giocarsi con Immobile il titolo di miglior centravanti italiano del momento.
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sabato 23 gennaio 2021
Udinese-Inter: 0-0. Conte espulso
Un grande intervento di Musso, su destro ravvicinato di Lautaro, bravo prima a recuperare palla. Per il resto, partita piuttosto bloccata. L'Inter attacca dalla fascia destra con Barella, però impreciso, e Hakimi, che al momentodi crossare si smarrisce. Si vede poco Lukaku, spesso anticipato. Il primo tempo finisce a reti inviolate. Nella ripresa, stesso copione. Hakimi ci mette venti minuti prima di tirare sfiorando il gol, dopo molte precedenti indecisioni. Nel frattempo, sono entrati Sensi, Perisic e Sanchez, per Vidal, Young e Lautaro. Sanchez perché? Onestamente, farebbe panchina anche in un torneo ferragostano di calcetto. E Perisic, beh, Perisic l'ultimo dribbing quando l'ha fatto? Il gol che servirebbe non arriva, com'era successo contro lo Shakhtar: questione di personalità e di direzione tecnica. Non a caso Conte viene espulso. Irritante la direzione arbitrale, sì, ma un tecnico deve sempre restare al suo posto. Certe proteste, meglio farle in sala stampa. Due punti persi e persi male. Proprio oggi che il Milan ha perso 3-0 in casa dall'Atalanta. Contro la Juve, era stata soprattutto la Juve a giocare male. Questo è il punto. L'Inter può vincere questo scudetto come avrebbe potuto vincerlo lo scorso anno. Ma si gettarono punti su punti, con Sassuolo, Verona, Bologna: cito in ordine sparso. Gettati via, come questi due a Udine. Contro squadre chiuse - oggi l'Udinese era costantemente tutta dietro la linea della palla - si fa la solita fatica. Nessuno tira da fuori e l'unico che saprebbe farlo, Eriksen, resta in panchina. Lukaku, che non ha tenuto un pallone, conferma di essere bravo soprattutto in campo aperto. E gioca poco sull'anticipo. Hakimi ha crossato male, ma Lukaku si muove sempre con 1/2 secondi di ritardo. Nel finale, avrei fatto entrare Pinamonti. Poi, di qualità sulla trequarti ce n'è poca, a meno che Sensi cominci a giocare con continuità.
domenica 17 gennaio 2021
Inter-Juve: 2-0. Vidal, Barella. Dominio nerazzurro
Riuscirà Conte a vincere una sfida davvero decisiva? Sarebbe una novità nella sua gestione nerazzurra. L'occasione c'è stasera, con l'Inter che sfida la Juve meno competitiva degli ultimi nove anni e mezzo.
La cronaca:
L'Inter potrebbe chiudere il primo tempo sul 4-0, ma Lautaro, due volte, e Lukaku sbagliano conclusioni davvero facili. Prima, c'era stato il gol di testa di Vidal, sì proprio lui e non l'avrei detto, su cross mancino di Barella: il migliore in campo assieme al velocissimo Hakimi. Che dopo qualche minuto nella ripresa raddoppia con un bel destro in quello che sembra un contropiede ed invece è solo calcio verticale. Grande il lancio di Bastoni, perché il calcio è un gioco semplice. Per la Juve, finora dominata, entrano Kulusevski e McKennie. Lautaro anima un bel contropiede a 20 minuti dal termine, ma conclude a lato sul palo lungo. Young esce per Darmian. Esce anche Vidal, alla miglior partita in maglia nerazzurra, per Gagliardini. Entra Sanchez per Lautaro Martinez: l'argentino ha giocato bene per la squadra, ma, per diventare un fuoriclasse assoluto, deve diventare più preciso sotto porta. Oggi ha commesso troppi errori di misura. C'è anche tempo per una buona parata di Handanovic su conclusione di Chiesa. Grande prova, anche di personalità, dell'Inter, contro una Juve francamente modesta. Va dato merito anche a Conte, che pure continua a non piacermi.
mercoledì 13 gennaio 2021
Fiorentina-Inter:1-2. Lukaku! Inter ai quarti di Coppa Italia. Sfiderà il Milan
Orario pomeridiano, le 15:00, per Fiorentina-Inter, ottavi di finale della Coppa Italia 2020/21. Nella settimana, che si concluderà con il derby d'Italia contro la Juve, Conte decide, finalmente, di puntare ad un centrocampo di qualità, con Eriksen e Sensi dall'inizio.
La cronaca: gioca Vidal e non Sensi. E proprio Vidal, autore comunque di una prova anonima, trova il primo gol nerazzurro su rigore trovato da Sanchez dopo respinta del portiere viola su tiro di Eriksen. Intervallo. Comincia la ripresa e subito Lautaro potrebbe raddoppiare ma spedisce a lato da posizione favorevole. Pareggia Kouame per la Fiorentina, dopo mischia confusa in area nerazzurra. Entrano Hakimi, Lukaku e Barella. E Hakimi sfiora due volte il gol. La partita non si sblocca e si va ai supplementari. Esce Vidal per Brozovic. L'Inter attacca ma senza grande ordine. Sanchez non angola un colpo di testa da due passi su cross di Hakimi. Lukaku è molto macchinoso. Bel tiro a giro di Eriksen, palla respinta in angolo da Terracciano. Che più tardi si ritrova tra i piedi un colpo di testa di Lukaku imbeccato da un angolo di Eriksen: grave errore del belga. Che poi si riscatta con un gol di testa, che regala all'Inter la qualificazione ai quarti di finale. In conclusione, partita sofferta, l'Inter spreca energie preziose in vista del derby d'Italia di domenica sera contro la Juve. Una citazione per la partita di Castrovilli: il 10 della Fiorentina è una mezzala classica di grande qualità.
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domenica 10 gennaio 2021
Roma-Inter: 2-2. Vidal e Conte frenano l'Inter
Partita decisiva all'insopportabile orario delle 12:30 di domenica. La Roma ospita l'Inter, obbligata a vincere dopo il solito rigoroso successo di ieri sera del Milan. Ma, la Roma è, con l'Atalanta, la squadra più in salute del campionato.
La cronaca: l'Inter va sotto, gol di Pellegrini, pareggia e passa in vantaggio, con Skriniar e Hakimi - sempre più goleador aggiunto - e viene raggiunta a quattro minuti dallo scadere da Mancini. Pessimo l'ingresso di Vidal, il cui liscio si associa alla vasta collezione di errori stagionali. Un punto sul campo della Roma sarebbe stato anche buono, senza la brutta sconfitta rimediata in settimana dalla Samp. Conte anche oggi ha sbagliato i cambi. La sua insistenza su Vidal diventa sempre meno comprensibile. Al netto di questo, all'Inter ha fallito quasi tutte le partite decisive. Purtroppo.
mercoledì 6 gennaio 2021
Samp-Inter: 2-1. Conte non è un valore aggiunto
L'Inter parte con Sanchez al fianco di Lautaro. Sanchez, che sembra un incrocio tra Ferrante e Rocchi - e mi riferisco a loro due all'Inter, perché prima erano stati buoni attaccanti -, sbaglia un rigore. Errore tragico, che Candreva non replica. Samp avanti. E raddoppio blucerchiato di Keita Balde, per completare la rivincita degli ex. L'Inter manca diversi gol con Lautaro, anche nella ripresa, ma rischia anche il terzo gol doriano. Entra Lukaku. Riapre la gara un gol di testa di De Vrij. Entra Eriksen per Sanchez. Finalmente! Dentro anche D'Ambrosio e Vidal per Barella, molto sotto tono, e Skriniar. L'Inter, zavorrata da Perisic e Vidal, perde molti palloni, sebbene vada vicino al gol del pari in almeno tre circostanze. Arriva la seconda sconfitta in campionato. In una giornata importante. Conte non ha saputo registrare la difesa. Subire 2 gol a partita è incompatibile con le ambizioni di scudetto. Ed è un problema, quello della perforabilità della retroguardia nerazzurra che si trascina dall'inizio della stagione. E davanti, tolto lo schema palla a Lukaku, c'è poco. Oggi si è visto. A parte il nuovo abbozzo di schema: palla ad Hakimi. Ma, quello non è merito di Conte. Non capisco perché tanti si ostinino a considerarlo un valore aggiunto. A me pare il contrario. Come si può giocare con tre stopper contro una sola mezzapunta?
domenica 20 dicembre 2020
Inter-Spezia: 2-1. Hakimi, Lukaku
Primo tempo di bruttezza imbarazzante. Almeno quello dell'Inter. Lo Spezia gioca la sua partita con ordine e attenzione, mostrando tutti i limiti del gioco nerazzurro. Lento, compassato, ricco di banali passaggi in orizzontale. Alcuni giocatori, da Barella a Lukaku, sembrano molto stanchi. All'inizio della ripresa, entra Sensi per Gagliardini. Una grande apertura di Lautaro, libera la corsa di Hakimi che batte il portiere dello Spezia con un rasoterra sul primo palo. Serve il Var per assegnare all'Inter un rigore solare, che Lukaku trasforma. Un triplo errore di Skriniar, De Vrij e Bastoni, nell'ordine, permette a Piccoli di accorciare allo scadere. Inter bruttina, ma vincente. C'è da migliorare. E tanto.
giovedì 17 dicembre 2020
Serie A 2020/21: il punto dopo la 12^ giornata. Inter a -1 dal Milan
Ho letto delle assenze, che avrebbero condizionato le prestazioni del Milan. Avere buona stampa ha la sua utilità in Italia. E non mi riferisco al calcio soltanto. Affrontava il Genoa, su. Un Genoa in difficoltà. E ha pareggiato con una buona dose di fortuna. Doppietta di Destro per i rossoblu: 73 gol in serie A, ma avrebbe potuto segnarne il doppio, a quest'ora, con il talento che si ritrova.
Il secondo pareggio consecutivo dei rossoneri permette all'Inter di risalire a -1 dalla vetta: vittoria fortunosa ma preziosissima sul Napoli. Solo Conte può far perdere lo scudetto all'Inter.
Finisce 1-1 tra Juve e Atalanta: gol di Chiesa, molto bello - ma il padre era nettamente più forte - e di Freuler. Cristiano Ronaldo sbaglia un rigore, che non mi pare ci fosse. Chiesa in campo condiziona il suo rendimento. In negativo. Pirlo, trionfalmente presentato come "il maestro", sarebbe già stato esonerato, avesse avuto un altro nome e un'altra storia. Sei pareggi sono tantissimi, in sei partite.
Pareggio tra Lazio e Benevento, nel derby dei fratelli Inzaghi: i biancocelesti sono ormai fuori dalla lotta per il titolo.
Importante successo esterno della Sampdoria a Verona. Stasera, Roma-Torino, con i granata alla disperata ricerca di punti.
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