Nel 1995, a diciannove anni, Recoba esordisce in nazionale e passa al Nacional de Montevideo. In Uruguay è già una stella, qualcuno lo paragona ad Enzo Francescoli, che ha appena guidato la Celeste alla conquista della Coppa America contro il Brasile. Il paragone, però, non regge. Francescoli, pur tecnicamente fortissimo, è un sudamericano atipico, che gioca un calcio sempre razionale, sempre redditizio. Recoba non ama i panni del leader, ha un modo di giocare molto intermittente, lunghe pause squarciate da prodezze abbaglianti. Improvvise accelerazioni, dribbling perentori, e tiri formidabili: come tira Recoba, cominciano a riconoscere in molti, nessun altro. Nel 1997, segna un gol di stampo maradoniano, nella sfida tra il Nacional ed i Wanderers, 70 metri di campo palla al piede, almeno tre cambi di passo in corsa, come un ottocentista alla Coe, avversari saltati in serie, e sinistro incrociato a suggellare una prodezza mai vista, che vi invito ad ammirare. E' il gol che ha in mente Moratti, quando si decide ad ingaggiare Recoba, anno di grazia, si diceva, 1997. All'Inter, è appena arrivato Ronaldo e non si parla che di lui. 2^ puntata (cfr. 1^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata)
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