Moratti, diciamolo subito, ha ragione di protestare per i cinque rigori assegnati contro l'Inter: sono stati francamente troppi. E lasciano pensare ad una certa sciatteria nelle direzioni arbitrali sino ad ora toccate all'Inter. Detto ciò, ed andava detto, non colgo nelle ultime dichiarazioni del presidente dell'Inter quella nota di autocritica che pur sarebbe necessaria. Per esempio, tutti gli interisti, anche i meno avveduti, avevano rinosciuto nel centrocampo il reparto più bisognoso di rinforzi. Nessuno è arrivato, perché si doveva salvaguardare il posto di Zanetti e di Cambiasso. Sarebbe andato bene anche Nocerino, che ora rende molto nel Milan, come avevo scritto diverse settimane fa. Se, però, le decisioni all'Inter non sono prese dalla società, ma dall'anziana diarchia argentina, ecco che poi non ci si può dolere troppo di risultati tanto scoraggianti. I pochi soldi che c'erano sono stati spesi per Alvarez, un trequartista con poca attitudine al gol, che mai avrebbe potuto insidiare il posto a Sneijder. Oltre a Nocerino, poi finito ai rossoneri, si poteva riprendere Bolzoni, scuola Inter e protagonista della promozione del Siena di Conte. Si potrebbe ancora oggi far giocare Crisetig, già pronto per un ruolo di titolare. Dico di più: si sarebbe potuto riprendere Pirlo, finito invece alla Juve. Si sarebbe potuto e si potrebbe molto, ma niente si potrà, fino a quando comanderanno e giocheranno Zanetti e Cambiasso. Ecco di cosa dovrebbe, subito, occcuparsi Moratti.
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