Mazzarri riparte da Kovacic. E fa bene. A condizione di chiarire una volta per tutte il ruolo del talento croato. A mio modo di vedere, si tratta di una mezzala, dal dribbling naturale e fulmineo. Kovacic sa dirigere la manovra, ma non è un regista classico. Sicché sarebbe utile che condividesse con qualcun altro il peso della costruzione del gioco. Penso a Modric oppure a Fabregas, ma andrebbe bene anche un nome meno noto. Ciò che importa è che l'Inter di Mazzarri si liberi di quei giocatori, e sono molti in rosa, che non sono da Inter. Compreso il sopravvalutato Handanovic, che ha mercato e potrebbe essere sostituito da Bardi, e Guarin, discontinuo, tatticamente anarchico e troppo legato ad una condizione fisica buona, che raramente ottiene e più raramente mantiene. A Cassano darei un'altra occasione. I calciatori di qualità in giro sono pochissimi. E Cassano, al di là di tutto, è uno di questi. Insomma, c'è tanto da fare e, purtroppo, Branca è rimasto al suo posto.
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lunedì 27 maggio 2013
domenica 1 luglio 2012
La Spagna travolge e mortifica l'Italia 4-0. Prandelli fa scelte sconclusionate ed arriva la disfatta. Le pagelle degli azzurri
Mai vista una finale come questa. Una disfatta senza precedenti, una figuraccia epocale, che giunge, peraltro, inaspettata dopo un Europeo incoraggiante. Prandelli, uno che in carriera ha fatto, e farà, gli stessi risultati di Ranieri, vincere mai!, sbaglia tutte le scelte possibili. Il pingue Chiellini, scherzato da Fabregas in occasione del primo, bellissimo, gol di Silva. Chiellini lascia dopo 20 minuti, perché l'ha schierato? Mistero. Jordi Alba un quarto d'ora dopo fa il 2-0, servito da Xavi, che stasera oscura Pirlo, timido ai limiti dell'imbarazzo come De Rossi. Nella ripresa esce Cassano ed entra Di Natale, che spreca una buona occasione. Poi, esce Montolivo, il migliore dei nostri centrocampisti, per far posto a Thiago Motta. Che, ma guarda un poco!, si fa male, cambi finiti, Prandelli si accarezza il mento per darsi un tono, prendiamo anche il 3-0 di Torres, subentrato a Fabregas ed il 4-0 di Mata, subentrato ad Iniesta. Cala il sipario sugli Europei e cala nel modo peggiore. Spagna invencible armada vince gli Europei per la terza volta, la seconda consecutiva, con l'intermezzo clamoroso del mondiale sudafricano. Applausi ad un gruppo storico che va oltre la Germania Ovest dei metà anni '70.
Buffon 5: personalità da scolaro il primo giorno di elementari. Spaurito
Chiellini 3: non sta in piedi ed esce dopo venti minuti. Immobile
Balzaretti 5,5: entra per Chiellini e fa meglio, ma, niente che meriti di essere ricordato. Modesto
Barzagli 5: fa quello che può e non è molto contro avversari tecnici e brevilinei. Impacciato
Bonucci 5: come Barzagli. Impacciato
Bonucci 5: come Barzagli. Impacciato
De Rossi 5: in interdizione resta forte, ma per la regia si ripassi le lezioni di Giuseppe Giannini. Mediano
Montolivo 6: non avrebbe dovuto uscire, gioca con personalità. Maturo
Pirlo 4: incontra dei professori e torna studente, non gli riesce una giocata che sia una. Ridimensionato
Marchisio 3: ha giocato? Perché non me ne sono accorto. Non pervenuto
Cassano 6: sostituzione prematura, ma era comunque sulle gambe. Stanco
Balotelli 6: tende a strafare, ma, lotta e recupera palloni, riceve pochissima assistenza dai compagni. Abbandonato
Di Natale 5: sbaglia come contro la Germania una comoda occasione da rete. Inadeguato e provinciale.
Thiago Motta s.v.: si fa male subito. Sfortunato
Thiago Motta s.v.: si fa male subito. Sfortunato
Prandelli 4: nessuna strategia prima della partita, nessuna tattica durante. Impreparato
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mercoledì 27 giugno 2012
Euro 2012: Spagna in finale, Portogallo battuto ai rigori
Derby iberico nella prima semifinale di Euro 2012, partita equilibrata, le gambe di Xavi hanno smesso di girare e la Spagna fatica a trovare la via della rete. Il tempo è passato anche per il formidabile metronomo del Barca. In tutta la gara, un'occasione per parte, Cristiano Ronaldo per il Portogallo, sinistro alto, ed Iniesta per la Spagna, da due passi, con intervento prodigioso di Rui Patricio. Del Bosque sbaglia a lasciare Torres in panchina, le furie rosse non vedono la porta. Supplementari, reti ancora inviolate, si va ai rigori. Rigore decisivo di Fabregas, gol, vince la Spagna, che vola in finale, dopo la vittoria ad Euro 2008 e quella ai mondiali del 2010. Eguagliata la Germania Ovest tra il 1972 ed il 1976. Il successo spagnolo in finale andrebbe anche oltre quella Germania, che perse gli Europei del 1976 ad opera della Cecoslovacchia.
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domenica 10 giugno 2012
Euro 2012: Italia - Spagna finisce 1-1. Buon debutto degli azzurri
Buon debutto degli azzurri di Prandelli, che sono andati oltre le migliori aspettative contro gli spagnoli, maestri insuperabili del palleggio. De Rossi ha governato la difesa con sapienza e tenacia, Pirlo davanti a lui ha stentato di più, ma ha saputo con una grande giocata mettere il subentrato Di Natale davanti a Casillas per il gol del vantaggio italiano. Vantaggio durato poco, perché una strepitosa combinazione Iniesta -Silva - Fabregas, onnipresente sul fronte offensivo, ha generato il meritato pareggio degli spagnoli. Da rivedere Cassano, perché ancora lontano dalla migliore condizione, e Balotelli, che ha sentito molto l'impegno. Brutta prova di Giaccherini, inadeguato alla ribalta europea. Per il resto, tutti hanno meritato un'ampia sufficienza. La Spagna, sul tramonto della partita, avrebbe potuto vincere: clamorosi due errori di Torres. Ad ogni modo, è stato un buon esordio. Le partite che restano nel girone saranno entrambe difficili. Specialmente quella con l'Irlanda di Trapattoni. Ma, francamente, credevo che fossimo messi peggio.
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martedì 3 aprile 2012
Il Barcellona elimina il Milan: 3-1. Ibra delude ancora
Ibrahimovic ancora a secco. Dopo gli ottavi di finale in Champions non segna, il sortilegio non si spezza. Lezione di gioco per il Milan da parte di un Barcellona, in cui Xavi gioca al piccolo trotto per via di un infortunio. Passa il Barca con Messi su rigore, netto, pareggia Nocerino, la migliore sorpresa della stagione rossonera. Poi la solita spinta in area, che in Italia si tollera ed in Europa no, ricordate Panucci ai mondiali del 2002?, nuovo rigore e nuovo gol di Messi. Nella ripresa, il Milan boccheggia, il Barcellona passeggia e segna ancora con Iniesta, favorito da un rimpallo dopo il solito slalom di Messi. Entra Pato e si fa male di nuovo: da non credere. Guardiola toglie Fabregas, il migliore in campo, per coprirsi di più. Il Barcellona vince con merito pieno e vola in semifinale. Il Milan è eliminato. Ibrahimovic può dimenticarsi il pallone d'oro.
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Barcellona - Milan: decidono Fabregas ed Ibrahimovic
All'andata Guardiola sbagliò ad escludere Fabregas dalla formazione titolare: tecnica, corsa e tiro convivono in misura di eccellenza nel centrocampista che preferisco da anni. In estate, mi auguravo che l'Inter ingaggiasse l'asso catalano in partenza dall'Arsenal. Invece, finì al Barca, che lo soffiò ai rivali del Real Madrid. E Fabregas è il valore aggiunto del Barcellona, sia che giostri in mezzo al campo sia che agisca da attaccante esterno. Questa sera, ritorno dei quarti di Champions, Guardiola non sbaglierà e schiererà Fabregas. Indico in lui il giocatore decisivo tra i blaugrana ed Ibrahimovic, manco a dirlo, tra i rossoneri. Credo però che sarà la serata di Fabregas.
venerdì 20 gennaio 2012
Come si batte il Barcellona?
Esercizio di fantasia calcistica: come si batte il Barcellona? Si può battere questo Barcellona? Si può, perché qualche volta perde, soprattutto in campionato, magari da avversari assai meno blasonati. Ma, sono rarissimi incidenti di percorso. Di solito, un paio a stagione. Nelle partite decisive, invece, i blaugrana vincono sempre. Persero con l'Inter di Mourinho nell'andata delle semifinali di Champions del 2010 e con il Real Madrid, sempre di Mourinho, nella finale di Coppa del Re del 2011. Per il resto, da quando c'è Guardiola al timone della nave Barca, soltanto vittorie nelle sfide decisive. Vorrà pur dire qualcosa. Che il Barca è la squadra più forte di sempre non lo so, certamente che il Barca è la squadra più forte di quest'epoca. Sicché, per tornare alla domanda iniziale, come si batte questo Barca? 1. Metodo Mourinho: pressing altissimo, ricordate Eto'o e Pandev?, squadra cortissima, ripartenze improvvise, concentrazione assoluta. Due volte ha funzionato, ma ultimamente ha fatto cilecca, perché qualche distrazione nella partita capita, perché il metodo in commento richiede la migliore condizione atletica di tutti i giocatori, e non sempre c'è. 2. Metodo Zeman: squadra sempre corta, ma, anche fuorigioco ricercato con spavalderia e sistematicità, tattica rischiosissima, perché c'è il pericolo d'imbarcare un mare di reti. 3. Metodo alla viva il parroco: lasciare l'inziativa al Barca, che tanto se la prenderebbe comunque, aspettare ai limiti della propria area, intasando gli spazi centrali, quelli cari a Xavi, Fabregas ed Iniesta, un centravanti possente in avanti, da cercare con lanci lunghi alla prima palla recuperata, pronto ad aspettare che i compagni salgano e, poi, tiro dalla distanza. Contro il Barca bisognerebbe calciare da 25, 30 metri. E calciare bene. Funzionerebbe? Non lo so, ma, tentar non nuoce ed è sempre meglio di aspettare che questa fantastica generazione del Barca invecchi.
lunedì 19 dicembre 2011
Troppo Barca per il Santos: i blaugrana vincono 4-0
Barca batte Santos 4-0. Mi aspettavo assai di più da Neymar. E da tutto il Santos, a dire il vero. Evidentemente, contro questo Barcellona c'è poco da fare. Doppietta del solito Messi, grande prova del giovane Thiago Alcantara, ennesima scoperta della cantera del Barca, formidabile Xavi, architetto dinamico del gioco blaugrana. Il valore aggiunto, in questa stagione, però, è quello espresso da Fabregas. Avrebbe fatto la fortuna di qualsiasi squadra. Dal Real Madrid alle italiane. E' finito con i più forti, a Barcellona. Dov'è finito anche il Mondiale per club del 2011.
domenica 11 dicembre 2011
Il Barca batte ancora il Real Madrid: scacco a Mourinho
La trovata, ripetuta, di Mourinho di disertare la conferenza stampa della vigilia, non ha aiutato il Real Madrid a vincere il derby di Spagna, finito ancora al Barcellona di Guardiola, senza dubbio, ormai, una delle migliori squadre di ogni tempo. Il vantaggio precoce, ma fortunoso, di Benzema ha illuso i blancos, rimontati da Sanchez, servito da Messi, da Xavi, con tiro deviato, e da Fabregas, il giocatore che avrebbe potuto cambiare l'esito di questa sfida infinita. Se, in estate, fosse finito al Real. Invece, si è aggiunto agli assi del Barcellona, portando in dote tecnica, corsa, visione del gioco e senso del gol. E, più di tutto, straripante personalità, quella che l'aveva promosso ventenne capitano dell'Arsenal. Ecco, il punto è questo, il Barcellona non solo è fortissimo, ma, non smette, anno dopo anno, di voler diventare più forte. E cerca il meglio in giro. E lo trova. Mourinho è costretto a masticare amaro. Il Real Madrid, magari, vincerà la Liga, ma nelle sfide dirette, i blaugrana sono ancora superiori: questo 1-3 non si può intepretare altrimenti.
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