Allora, senza mezzi termini, dacché mi girano piuttosto che no. Stramaccioni non sa leggere le partite. Palacio, spremuto e peraltro a segno nel primo tempo, su assist fatato di Cassano, andava sostituito perché non ne aveva più. Stramaccioni, invece, al momento di recuperare l'incredibile 2-1 dei sardi firmato Sau, toglie il barese, che aveva escogitato giocate di qualità a ripetizione. Per di più, Milito aveva fallito un'occasione che nemmeno Bobo Vieri, a zero metri dalla porta. Tutto vero, però, c'è un però, grosso come una casa, ed imbarazzante come un casino. Un rigore solare ai danni di Ranocchia, solare come l'espulsione risparmiata a Lichsteiner nella sfida contro la Juve. Sento una ributtante puzza di calciopoli. Perché l'Inter, dopo aver pareggiato grazie ad un autogol propiziato da Alvarez, avrebbe potuto vincere. L'arbitro il rigore non l'ha dato, espellendo altresì Stramaccioni per proteste. Capitò anche a Simoni nel 1998. Orbene, se lo scudetto deve proprio andare alla Juve, se è già deciso, sospendiamo questa pantomima. Seguiremo lo sci, se del caso. Ce lo facciano sapere. E già che ci siamo, aggiungo che Chiellini può finire le partite soltanto con la Juve: sarebbe da espellere sempre. L'avrei cacciato anche ieri nella sfida pareggiata dalla Juve contro la Lazio, aggrappata ad un Marchetti in stato di grazia. Il Napoli, quando Cavani è appannato, non vince, come ieri, quando si è fatto recuperare da due guizzi del predestinato El Shaarawi, unico asso del Milan. Aquilani ha trascinato la Fiorentina ad una bella vittoria: eloquente testimonianza di una classe che non poteva essere evaporata, il primo gol su punizione. Toni, in riva all'Arno, si è ritrovato goleador. Montella è bravissimo e la Fiorentina sale al terzo posto assieme al Napoli, ad un solo punto dall'Inter.
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domenica 18 novembre 2012
L'Inter stenta con il Cagliari ma c'è puzza di calciopoli, Aquilani trascina la Fiorentina. Pari tra Juve e Lazio, il Milan ferma il Napoli
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giovedì 24 maggio 2012
Giro d'Italia 2012: a Vedelago vince Guardini, battuto Cavendish. Terzo Ferrari
Diciottesima tappa del Giro d'Italia 2012, da San Vito di Cadore a Vedelago, quasi interamente pianeggiante. Tolto il colpo di mano di qualche finisseur negli ultimissimi km, è invevitabile l'arrivo in volata. Cavendish è strafavorito. Per lui, sarebbe il quarto successo in questo Giro. A 5 km dal traguardo di Vedelago comincia un lunghissimo rettilineo, la velocità cresce sensibilmente. Sprint serrato: Cavendish esce troppo presto allo scoperto e viene sorpassato da Guardini alla prima vittoria al Giro d'Italia. Guardini primo, Cavendish secondo, Ferrari terzo. Guardini, classe '89, ha dimostrato una straordinaria forza esplosiva: ricorda Abdujaparov, per la struttura compatta. Rodriguez resta in maglia rosa. Domani, Dolomiti: si arriverà all'Alpe di Pampeago, dove il Giro fece tappa la prima volta nel 1998, con vittoria di Tonkov. L'anno successivo vinse Pantani. Il Giro tornò sul traguardo di Pampeago anche nel 2003, con vittoria di Simoni, e nel 2008, con successo di Sella. Per domani, pronostico Pozzovivo.
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venerdì 4 novembre 2011
Storia di Recoba: 5. (la salvezza con il Venezia)
Stagione 1998/99, Simoni resta alla guida dell'Inter in virtù del successo in Coppa Uefa, ma, la fiducia di Moratti è venuta meno. Zaccheroni è stato cercato a lungo, salvo finire al Milan. All'Inter arriva Roberto Baggio, assieme a due giovani assai promettenti, Pirlo, allora trequartista, e Ventola, da molti esperti considerato forte quanto Vieri. Insomma, la concorrenza in attacco è fortissima e Recoba gioca poco. Meno dell'anno precedente. Simoni viene esonerato, nonostante la qualificazione ai quarti di Champions, con vittoria al Meazza contro il Real Madrid e doppietta entusiasmante di Baggio. Arriva Lucescu e prende corpo una delle peggiori stagioni della storia nerazzurra. Recoba va in prestito al Venezia di Zamparini e Novellino: la salvezza appare un miraggio. Recoba, vestiti finalmente i soli panni che gli si adattino, quelli del salvatore della patria, del giocatore decisivo, è protagonista di una formidabile rimonta, assiste il centravanti Maniero e segna, in proprio, 11 reti in diciannove partite. In tutti i modi, con tiri dalla distanza e punizioni spedite sotto il sette, dopo dribbling ripetuti e di pura astuzia. Mentre l'Inter, sulla cui panchina si succederanno alla fine quattro allenatori, fallisce la qualificazione alle coppe. Recoba, trascinato il Venezia alla salvezza, osannato dai tifosi veneziani e dalla critica sportiva tutta, è pronto a rientrare all'Inter. 5^ puntata (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^puntata, 4^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata)
martedì 25 ottobre 2011
Storia di Recoba: 3.
Prima di campionato, squadra profondamente rinnovata, tutti aspettano il primo gol italiano di Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo. L'Inter allenata da Gigi Simoni ha patito non poco durante la preparazione, mostrando limiti patenti di gioco. Al Meazza, il Brescia passa in vantaggio con Hubner, cannoniere di lungo corso, finalmente giunto nella massima serie. Ripresa, entra Recoba, a non molto dal termine. Calcia da trenta metri, di sinistro, incrociando: il pallone, uti saetta, da sinistra verso destra corre verso l'incrocio dei pali. Rete. Recoba si presenta a questo modo ai tifosi interisti ed al calcio italiano tutto, che francamente non lo conosceva. Non finisce qui. Tramonto della partita, calcio di punizione per l'Inter. Tira Recoba, trenta metri ancora dalla porta avversaria, barriera superata, traiettoria assurda ma perfetta, stavolta da destra verso sinistra, pallone che si deposita ancora all'incrocio dei pali, l'altro. Prodezza "agostiniana", irreale, da quel motto mistico di Sant'Agostino: credo quia absurdum. L'Inter vince 2-1, Simoni resta sulla panchina dell'Inter. Gli interisti scoprono Recoba, mentre cercavano Ronaldo. 3^ puntata (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata; 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata).
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