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domenica 29 settembre 2019

Yorkshire 2019: Pedersen campione del mondo, Trentin secondo

Yorkshire 2019. Harrogate.
Corsa resa durissima dalla pioggia incessante. Autunno inglese! Tra i favoriti, fuori presto dai giochi il campione uscente Valverde, tiratissimo dopo la Vuelta. Sfortunato invece Gilbert, di fatto estromesso da una caduta. Stesso discorso per il giovane Evenepoel. A 53 km dal traguardo, si ritira anche Lutsenko, che aveva molto impressionato sulle nostre strade. È una corsa ad eliminazione. A 45 km dall'arrivo, Moscon esce a caccia dei due fuggitivi Pedersen e Küng. A 33 km dal traguardo scatta Van der Poel, subito seguito da Matteo Trentin. Restano in cinque davanti. L'Italia ha Moscon e il capitano Trentin. All'inizio dell'ultimo giro, si stacca Van der Poel: freddo? Fame? Inesperienza? Crolla letteralmente l'asso olandese. Moscon si stacca sul penultimo strappo. Restano in tre: Trentin, Pedersen e Küng. Ultimo chilometro. Strappo finale. Vince Pedersen, Trentin secondo. Bravo. Ma avrebbe potuto vincere. C'è delusione per l'occasione sfumata. Ma, questo è il ciclismo. Ad altri campioni, oggi, è andata decisamente peggio. Per il resto, Küng terzo, Moscon quarto, Sagan quinto.

lunedì 16 gennaio 2017

Classifica dei primi venti cannonieri italiani in attività

Ecco una classifica dei primi venti cannonieri italiani in attività, in tutte le competizioni. Si tengono in considerazioni i campionati professionistici, le coppe nazionali ed europee, nonché i gol con nazionale maggiore, under 21 ed olimpica. Primo, manco a dirlo, Totti. Beninteso, occorre considerare che, per esempio, Destro ha giocato e segnato solo in campionati di serie A, come Cassano e Balotelli, mentre Pavoletti, sempre per esempio, ha fatto molti gol tra serie C (Lega Pro di seconda e prima divisione). Insomma, qui i gol si contano, poi vanno anche pesati. Classifica aggiornata al 5 dicembre 2016.


  1. Totti 322 gol
  2. Gilardino 263 gol
  3. Maccarone 224 gol
  4. Caracciolo 184 gol
  5. Pazzini 170 gol
  6. Quagliarella 157 gol
  7. Cassano 153 gol
  8. Pellissier 156 gol
  9. Giuseppe Rossi 142 gol
  10. Graziano Pellè 138 gol
  11. Borriello 125 gol
  12. Balotelli 124
  13. Matri 117 gol
  14. Floccari 115 gol
  15. Pavoletti 107 gol
  16. Floro Flores 105 gol
  17. Immobile 102 gol
  18. Giovinco 99 gol
  19. Insigne 89 gol
  20. Paloschi 78 gol

martedì 15 novembre 2016

Classifica dei primi venti cannonieri italiani in attività

Ecco una classifica dei primi venti cannonieri italiani in attività, in tutte le competizioni. Si tengono in considerazioni i campionati professionistici, le coppe nazionali ed europee, nonché i gol con nazionale maggiore, under 21 ed olimpica. Primo, manco a dirlo, Totti. Beninteso, occorre considerare che, per esempio, Destro ha giocato e segnato solo in campionati di serie A, come Cassano e Balotelli, mentre Pavoletti, sempre per esempio, ha fatto molti gol tra serie C (Lega Pro di seconda e prima divisione). Insomma, qui i gol si contano, poi vanno anche pesati. Classifica aggiornata al 5 dicembre 2016.


  1. Totti 322 gol
  2. Gilardino 263 gol
  3. Maccarone 223 gol
  4. Caracciolo 182 gol
  5. Pazzini 168 gol
  6. Quagliarella 157 gol
  7. Cassano 153 gol
  8. Pellissier 152 gol
  9. Giuseppe Rossi 141 gol
  10. Graziano Pellè 138 gol
  11. Balotelli 121 gol
  12. Borriello 121
  13. Matri 115 gol
  14. Floccari 115 gol
  15. Pavoletti 111 gol
  16. Floro Flores 105 gol
  17. Immobile 100 gol
  18. Giovinco 99 gol
  19. Insigne 88 gol
  20. Paloschi 78 gol

domenica 10 gennaio 2016

Cassano torna al gol dopo oltre un anno: 112 gol in serie A

Dimezza lo svantaggio della Sampdoria contro la Juve. Dopo oltre un anno di digiuno, Cassano è tornato al gol, il numero 112 in serie A per l'asso barese.

domenica 22 novembre 2015

Montella sconfitto all'esordio: prevedibile e previsto

Svolta tecnica, grande allenatore, Cassano contento, Ferrero pure. Avrà vinto allora la Sampdoria? No, no, sconfitta contro l'Udinese. Però vuoi mettere Montella con Zenga! Sì meglio Zenga e senza dubbio.

sabato 22 agosto 2015

Parte la serie A 2015/2016

E' di nuovo campionato. Parte fra poco la serie A 2015/16, con l'anticipo Verona - Roma, nella quale ultima, per la prima volta, Totti ha un ruolo di comprimario, per quanto di lusso. Ma, vedrete che alla fine giocherà parecchio. La Juve, via Vidal, Pirlo e Tevez, mi pare indebolita. Mandzukic non mi pare decisivo, mentre Dybala è destinato ad una grande carriera. Sicché la Roma si è avvicinata ai bianconeri, lo scudetto se lo giocheranno loro. Il Milan di Mihailovic farà da terzo incomodo. Poi, lotta aperta a Napoli, Lazio, Fiorentina ed Inter, privata del suo maggior talento, Kovacic. Sono curioso di vedere cosa combinerà la Sampdoria del condottiero Zenga, che proverà a rilanciare il talento bizzoso ma indiscutibile di Cassano. 

lunedì 29 giugno 2015

Zenga, Cassano e Balotelli

Magari non succederà. Però, la possibilità che Cassano e Balotelli si accasino alla Sampdoria allenata da Walter Zenga merita una riflessione. Cassano e Balotelli sono due noti dissipatori di talento, che pure possiedono in abbondanza, la vera causa della loro prodigalità. Due temperamenti difficili, più solare il primo, più ombroso il secondo. Entrambi refrattari alle regole, se c'è un allenatore che saprebbe cavare il meglio dalla loro scorbutica incostanza, questi è Zenga. Campione grandissimo e sopra le righe, condottiero e uomo di mondo. Zenga, Cassano e Balotelli, se mai sarà, sarebbe una scommessa vincente. Stiamo a vedere.

mercoledì 28 gennaio 2015

Cassano torna all'Inter? Mancini ci pensa

Chiunque abbia visto la partita domenica dovrebbe convenire sull'opportunità di riprendere Cassano all'Inter. Uno sterile possesso della palla, immancabilmente destinato ad infrangersi contro i difensori avversari negli ultimi 20 metri, laddove Cassano, con la sua tecnica e la sua inventiva, potrebbe donare alla manovra nerazzurra l'imprevedibilità che le manca. Cassano, interista, nella sola stagione trascorsa all'Inter, condizionata anche da un serio infortunio, fece piuttosto bene. Andò via, così pare, dietro indicazione di Mazzarri. Mancini, così pare, lo gradirebbe come rinforzo in attacco. Mancini, come tecnico è sopravvalutato, ma il calcio lo conosce e deve essersi reso conto che un rifinitore è necessario alla causa. Insomma, Cassano può tornare all'Inter. E mi auguro che torni. E' svincolato, il suo ingaggio costerebbe poco, sa giocare al calcio con la naturalezza dei grandi ed è mosso anche dall'ambizione del riscatto, il che non guasta. Anche a mezzo servizio, Cassano farebbe comodo eccome all'Inter.

domenica 26 ottobre 2014

Cassano 111 gol in serie A, 151 gol in carriera. Ma, il Parma è in crisi nera

Ancora una sconfitta per il Parma di Cassano, che si salva nella disfatta con un gol, utile più alle statistiche che ad altro. La crisi nera del Parma, complice una campagna di indebolimento che in estate ha privato Donadoni dei giocatori di maggior qualità, rischia di diventare irreversibile. A gennaio, occorreranno rinforzi, soprattutto in difesa. Quanto a Cassano, con la rete di ieri, diventano 111 i gol in serie A, 151 i gol in carriera. Il fuoriclasse barese farebbe ancora la differenza nel nostro campionato e dispiace vederlo impegnato nella lotta per non retrocedere.

martedì 30 settembre 2014

Cassano 110 gol in serie A, 150 gol in carriera

Rigore con cucchiaio e gol n. 110 in serie A, gol n. 150 in carriera, per Antonio Cassano nella partita che il suo Parma perde 4-2 contro l'Udinese. Sta giocando il calcio migliore della carriera Cassano, peccato che sia rimasto fuori dal calcio internazionale.

domenica 21 settembre 2014

Cassano 109 gol in serie A, 149 gol in carriera

E' con Totti, che resta il più forte di tutti, l'unico fuoriclasse del calcio italiano. Parlo di Antonio Cassano, classe 1982, doppietta oggi contro il Chievo, per la rimonta esterna del Parma di Donadoni. Due prodezze, due esecuzioni dove si sommano precisione e potenza. Cassano, tre gol in tre partite, in questa serie 2014/15, approda a 109 gol in serie A, 149 gol in carriera. Numeri che sbugiardano quelli che ancora stanno lì a rimproverargli le alzate di testa degli anni passati. Non ha buttato via la carriera Cassano. Avrebbe potuto fare di più, questo sì. Ma, mi pare che abbia fatto comunque parecchio. E non finisce qui.

domenica 14 settembre 2014

Cassano 107 gol in serie A, 147 in carriera

Il mondiale in Brasile, anche per lui, è stato la delusione che conosciamo. Cassano, però, a 32 anni, al pallone dà sempre del tu. A segno a San Siro nella rocambolesca partita che il suo Parma perde 5-4 contro il Milan di Inzaghi, Cassano si issa a 107 gol in serie A, 147 in carriera. Avrà pure sprecato, e l'ha fatto, la metà del suo talento, ma i numeri di Cassano non sono quelli di una meteora. Nella sua carriera, considerati anche gli innumerevoli assist, c'è la sostanza di tanti gol.

martedì 24 giugno 2014

L'Italia di Prandelli (e di Renzi) perde con l'Uruguay. Fuori al primo turno come nel 2010. Un disastro

Impresa straordinaria. Difficile che potesse riuscire. Ed invece è riuscita. Italia fuori al primo turno contro una modestissima rappresentativa dell'Uruguay, tolti Cavani, Suarez, cascato ancora su di un mezzo cannibalismo, e Godin. Prandelli si è dimesso. E bene ha fatto, dacché le colpe maggiori sono le sue: confuso, spaesato, contraddittorio, del tutto privo di carisma. Ecco le pagelle degli azzurri.
Buffon 6,5: l'eliminazione è colpa della sua mancata uscita con la Costa Rica. Altro che! Stavolta fa una grande parata su Suarez e qualche altro intervento tempestivo. Ma, non decide. Superato
Darmian 4: impossibile credere che sia stato preferito a Santon. Provinciale
De Sciglio 3: non ha fisico né tecnica né acume tattico. Fa il terzino ma non sa crossare. Modestissimo
Barzagli 4: piedi di piombo, nessuna visione del gioco. Comprimario
Bonucci 5: ha piedi appena migliori dei compagni di reparto. Ma, non sa difendere. Modesto
Chiellini 3: scarso, senza appello. Morsicato
Verratti 6: grandi giocate, ma a 50 e passa metri dall'area avversaria. Marginale
Pirlo 5,5: trotterella, il campo scambiato per i giardinetti. Pensionato
Marchisio 1: l'uomo del destino. Falletto di reazione da finto boy scout. Renziano
Thiago Motta 6: subentra e fa la sua parte. Almeno ha personalità. Navigato
Cassano 5,5: non è brillante, ma sa giocare e ci prova fino alla fine. Volenteroso
Balotelli 4,5: uno come lui avrebbe dovuto segnare una tripletta, invece giocherella e si fa ammonire. Non è colpa sua, però, se Prandelli lo sostituisce con, con, con chi lo sostituisce? Parolo? Sfortunato (Balotelli, intendo).
Parolo 3: non ho parole per Parolo. Miracolato che non miracola
Immobile 2: finisce con i crampi l'eroe della rivoluzione. A 24 anni, dopo il vuoto di una prestazione imbarazzante, Ciro esce con i crampi. Scritturato ( da Fabio Fazio a Che tempo che fa, quello è il suo posto). Spompato
Prandelli 0: sbaglia tutto il possibile, cominciando dai capelli. C'hai una certa età e tagliateli! Ascolta la critica, pensa un poco, e persino la folla, che è peggio, e schiera Immobile con Balotelli. Poi, toglie il secondo e si perde il primo per crampi. Nessun attaccante al momento di rimontare. Ma, quanto è forte Pirlo. De Sciglio è un gran terzino, il tiqui taca, il centrocampo rotante. A casa. Purtroppo, assieme a lui, ci va pure l'Italia. Dilettante sbaragliato
Renzi 2: per responsabilità oggettiva. La cifra della sua Italia è la mediocrità. Nessuno sta nel posto che merita. Raccomandato


venerdì 20 giugno 2014

Italia sconfitta dalla Costa Rica, che vola agli ottavi. Qualificazione a rischio. Le pagelle degli azzurri

Figuraccia imbarazzante e sconfitta meritata contro l'arrembante Costa Rica, che già aveva avuto ragione dell'Uruguay. Prandelli ci ha capito meno di niente. Al principio e poi a partita in corso. Alla Hodgson, per intenderci. Ecco le pagelle degli azzurri.
Buffon 6: gioca per grazia ricevuta e para quello che chiunque altro avrebbe parato. Ordinario
Abate 3: assurdo averlo convocato, piedi fucilati, intelligenza tattica non pervenuta. Dannoso
Darmian 5: a sinistra rende assai di meno che sulla corsia opposta. Fuori luogo
Barzagli 5: modesto è modesto, ma oggi era pure sulle gambe. Affaticato
Chiellini 3: scarso, senza appello. Juventino
Candreva 4: irriconoscibile, svuotato, la bruttissima copia del calciatore ammirato contro gli inglesi. Involuto
De Rossi 4: gioca da fermo, ma non è Maradona, che invece correva pure. Pensionato
Pirlo 4,5: un lancio per Balotelli, in mezzo al nulla. Le passeggiate vada a farsele in Versilia. Pensionato
Marchisio 6: almeno corre, vince qualche contrasto, stoppa qualche pallone. Volenteroso
Thiago Motta 5: nel primo tempo sembra sia colpa sua, la ripresa smentisce il pregiudizio. Compassato
Cerci 6,5: forte, intraprendente, salta l'avversario, si smarca, avrebbe meritato di entrare prima. Estroso
Insigne 4: non ne imbrocca una e va a terra al primo refolo di vento. Inadeguato
Cassano 5,5: non è la sua partita, nessuno corre e non sa a chi dare il pallone. Esitante
Balotelli 4,5: ad impegnarsi si impegna, ma il pallonetto lo sbaglia. E certi errori si pagano. Intempestivo
Prandelli 2: sbaglia tutto il possibile, prima Balotelli isolato, poi svuota il centrocampo. Una sola colpa non è sua: la difesa scarsissima. Ad ogni modo, chiunque farebbe meglio di Chiellini.

Italia - Costarica: tocca a Cassano?

Nessuno quasi più ne parla. A cominciare da Prandelli. Ma, in Brasile c'è anche Cassano. Che gli esperti vorrebbero ai margini del gruppo, deluso ed amareggiato. Non so come stiano le cose. Credo, però, che il suo talento sia troppo prezioso perché l'Italia possa continuare a farne a meno. Fra quasi un'ora, comincerà Italia - Costarica. Toccherà a Cassano? Dall'inizio credo di no. Ma, a partita in corso scommetto di sì.

sabato 14 giugno 2014

Inghilterra - Italia: chi vince? Favorita l'Inghilterra, che ha tutto a favore tranne Hodgson

Basterà Hodgson a far vincere l'Italia? La sensazione è che l'Inghilterra sia più forte. Sebbene la stampa specializzata sia portata a ritenere il contrario. L'Italia ha una difesa scadente, sia nei singoli che nell'assieme. Laddove gli inglesi hanno attaccanti, da Sturridge a Rooney, fino all'ala Sterling, capaci di grandi giocate. Balotelli come punta unica e senza l'assistenza del genio irregolare di Cassano è destinato a soffrire le marcature dei difensori avversari, soprattutto del possente Cahill. A centrocampo il piccolo trotto di Pirlo e De Rossi costringerà Verratti ad un gioco non suo. Perché Verratti si esalta con compagni disposti alla corsa senza palla ed allo smarcamento. Nella nazionale che Prandelli si appresta a schierare, invece, tutti vogliono il pallone tra i piedi, con la sola eccezione di Marchisio, che però mi sembra piuttosto sfiatato. Pirlo cincischia, De Rossi boccheggia, Candreva tira appena può, due o tre metri sopra la traversa. Un errore rinunciare a Cassano. Per queste ragioni, vedo gli inglesi favoriti. Unico motivo di speranza è che il tecnico d'Albione è Hodgson. Uno che di calcio sa davvero poco. Le speranze azzurre, e non è un paradosso, sono tutte riposte in lui. Oppure in Cassano, se mai dovesse entrare.

mercoledì 4 giugno 2014

La coppia Pirlo - Verratti non funziona

Pirlo e Verratti sono due registi, per niente complementari. Che senso ha schierarli assieme? Nessuno, come la scialba partita contro il Lussemburgo si è incaricata di dimostrare. Anche De Rossi, poi, ama dirigere la manovra. Mi domando chi corra senza palla, chi si smarchi. La riposta è sempre la stessa: nessuno. Con l'eccezione di Marchisio, che tuttavia denuncia gravi limiti nella protezione del pallone. Un centrocampo così affollato al centro è inutile. Come sono inutili due terzini scarsi nel fondamentale del cross, come Abate e De Sciglio. Meglio una difesa a tre, con De Rossi in mezzo a due difensori puri. Uno tra Pirlo e Verratti, per conto mio Verratti. E davanti Cassano sempre titolare per lanciare Balotelli. O  Prandelli si avvia a scelte ragionevoli o non si passa il primo turno del mondiale.

L'Italia di Prandelli non sa più vincere: pareggio anche contro il Lussemburgo

Non sa più vincere l'Italia di Prandelli, costretta a rimpiangere Montolivo, neanche fosse Giovanni Ferrari oppure Antognoni. Contro il Lussemburgo emergono tutti i limiti tecnici e di personalità di una squadra avara di fuoriclasse. Soltanto l'ingresso di Cassano nella ripresa accende la luce nella penombra di una mediocrità diffusa. Da Cassano e da Balotelli dipenderà il mondiale azzurro in Brasile. Come Chiellini possa giocare, con quei piedi, in nazionale, resta poi un mistero assoluto. Fu disastroso, ve lo ricordate?, contro la Spagna nella finale degli Europei del 2012. Stasera ha stentato anche contro il Lussemburgo. Diversamente dal vino, il suo rendimento, invecchiando, peggiora. Brutta prova anche di De Rossi e dei due terzini meno forti di sempre: De Sciglio ed Abate. Insomma, l'Italia non sta messa granché bene. 

lunedì 2 giugno 2014

Prandelli sceglie Insigne e taglia Destro e Giuseppe Rossi dai 23 per Brasile 2014

Su Giuseppe Rossi non avevo grandi dubbi: troppi gravi infortuni negli ultimi anni per pensare che potesse giocare anche il mondiale. Certi movimenti, certi contrasti non sono possibili durante la convalescenza. Più sorprendente, sicché, è stata l'esclusione di Destro, che ha lasciato il posto ad Insigne, reduce da una stagione poco brillante sotto il profilo delle realizzazioni. Penso, a questo punto, che Prandelli abbia voluto il fantasista napoletano come primo cambio di Cassano e per le sue qualità nel dribbling, fondamentale sempre meno forte nel calcio moderno. Per il resto, la nazionale è quella che è. L'infortunio di Montolivo darà spazio ad Aquilani più che a Verratti, che gioca nello stesso ruolo di Pirlo. Mi aspetto moltissimo da Cassano, come da Balotelli. Passare il primo turno, ad ogni modo, sarà difficile.

martedì 20 maggio 2014

Brasile 2014: tutti gli errori di Prandelli. Al caldo prevale la tecnica, altro che corsa e forza

Mi domando chi siano i consulenti di Prandelli. Eppure qualche nozione elementare di atletica dovrebbe essere a disposizione della guida tecnica azzurra. Sostenere che in Brasile, in presenza di grande caldo e di altrettanta umidità, servano corsa e forza, equivale a misconoscere i dati di base dell'atletica. In simili condizioni di clima, prevale, semmai, la tecnica. Con il caldo, le prestazioni si abbassano, la corsa, come la reattività, si riduce, anche la forza si fa meno esplosiva. I ritmi diventano più lenti, cosicché a fare la differenza, in uno sport con la palla, com'è il calcio, conta più di tutto la qualità tecnica degli interpreti. Possibile che nessuno abbia imparato la lezione di Usa '94. Furono i brevilinei Bebeto e Romario, uno che neppure possedeva il concetto di corsa, a farla da padroni. Come Roberto Baggio. Contrariamente a quanto sostenuto da Prandelli, l'esperienza conterà moltissimo, intesa come capacità di gestire lo sforzo nel corso di una partita, ma anche come capacità di organizzare il gioco, che non potrà vivere di assalti e di continui rovesciamenti di fronte. Prevarrà l'attesa. E con l'attesa prevarranno i colpi inaspettati, le giocate impreviste, i tiri da lontano. Prandelli, che per lo meno ha puntato su Cassano, avrebbe dovuto convocare anche Totti. Come Tabarez avrebbe dovuto convocare Recoba. Altro che Forlan! Hodgson, invece, Lampard e Gerrard li ha chiamati.