Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta Uruguay. Mostra tutti i post
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venerdì 20 ottobre 2023

Recoba è il nuovo allenatore del Nacional Montevideo

Croce e delizia di tanti allenatori quando giocava, Alvaro Recoba, a 47 anni e mezzo, diventa oggi il nuovo allenatore del Nacional Montevideo, la squadra con la quale chiuse la carriera da calciatore, una volta tornato dall'Europa. Dal 2020 era entrato nel gruppo tecnico del club uruguaiano, allenandone la squadre riserve dall'inizio del 2022. Ora, l'allenatore della prima squadra è lui, Recoba, titolare di un mancino unico, che saltava i giri di campo e sbuffava durante le ripetute di velocità, affidato solo ad un talento senza pari. Chi l'avrebbe detto? Forza Recoba! 

domenica 11 giugno 2023

Uruguay-Italia 1-0

Italia mai così in affanno in questo mondiale under 20. Tutti stanchi, a cominciare da Casadei, trascinatore degli azzurri sino alla finale. L'Uruguay passa con un gol di testa nel finale, dopo aver dominato l'incontro, correndo tantissimo e recitando altrettanto. 

venerdì 9 giugno 2023

Italia-Corea del Sud 2-1: azzurri in finale al mondiale under 20

Vantaggio azzurro con il settimo gol in questo mondiale under 20 di Casadei. Pareggia la Corea del Sud dal dischetto. Nella ripresa azzurri stanchi, ma capaci di tornare in vantaggio con una punizione mancina del subentrato Pafundi: gesto tecnico degno di Mariolino Corso. L'Italia vola in finale, per la prima volta nella categoria under 20, dove affronterà l'Uruguay. Ottimo lavoro del tecnico Nunziata. 

venerdì 2 dicembre 2022

Portogallo e Corea del Sud agli ottavi

L'Uruguay, nel gruppo H di Qatar 2022, chiude il primo tempo con un vantaggio di due gol sul Ghana, segnati entrambi da De Arrascaeta, che indossa il 10 che fu di Schiaffino, Francescoli, Recoba. Non ha la stessa classe, ma è giocatore di qualità. Il risultato non cambia nella ripresa, ma non evita l'eliminazione dell'Uruguay, penalizzato dal sorprendente successo della Corea del Sud contro il Portogallo, paragonabile a quello ottenuto ieri dal Giappone contro la Spagna. I lusitani chiudono al primo posto, i sudcoreani al secondo. Andranno loro agli ottavi di finale.

giovedì 24 novembre 2022

Svizzera-Camerun 1-0. Uruguay-Corea del Sud 0-0

Nel gruppo G di Qatar 2022, la Svizzera batte il Camerun di misura, con gol di Embolo.


Pareggio a reti inviolate tra Uruguay e Corea del Sud, nel gruppo H.

venerdì 15 ottobre 2021

Sudamerica: segnano ancora Lautaro e Gabigol

Nella notte italiana, Argentina e Brasile hanno vinto, contro Perù e Uruguay, le rispettive partite di qualificazione ai mondiali del Qatar 2022. A segno, Lautaro Martinez, per la formazione albiceleste, e, assieme a Neymar e Rafinha, Gabigol, sottovalutato ai tempi della sua esperienza nerazzurra. Goleador quanto mai efficace nel campionato brasiliano e in Copa Libertadores, ora Gabriel Barbosa, in arte Gabigol, sta dimostrando di meritare il ruolo di centravanti titolare della nazionale brasiliana. Quanto a Lautaro, 17 gol in 33 partite con l'Argentina, siamo di fronte a uno dei migliori attaccanti del mondo. Negli ultimi due anni ha completato la sua maturazione di campione. 

domenica 24 maggio 2020

Inter: Cavani o Icardi. I precedenti di Batistuta e Forlan

Batistuta, centravanti tremendo della Fiorentina e dell'Argentina, fu a lungo un pallino di Moratti. Che decise di portarlo all'Inter a 34 anni, un anno e mezzo dopo che Batistuta aveva regalato il terzo scudetto della sua storia alla Roma. Fu un mezzo fallimento. Perché Batistuta era logoro. Non funzionò. E ricordo Forlan, assai meno forte di Batistuta, e meno forte anche di Cavani, intendiamoci, ma che era pur sempre stato due volte capocannoniere della Liga: arrivò in un'Inter declinante, a 32 anni, recitando da comparsa. Ora si parla di Cavani all'Inter. Arriverebbe a 33 anni e mezzo. Dopo 15 anni di professionismo ai massimi livelli. E dopo un grave infortunio. Goleador magnifico, attaccante totale. Fuoriclasse. Non dico di no. Però, 33 anni e mezzo non sono 30 o 31. Lecito avere dei dubbi. Non ci giro intorno. Con tutto il rispetto per Cavani, riprenderei Icardi!

venerdì 6 luglio 2018

Uruguay-Francia 0-2: Varane e Griezmann

Francia in semifinale, a Russia 2018. Battuto un Uruguay piuttosto modesto, e privo di Cavani, con gol di Varane e Griezmann, aiutato dalla papera colossale di Muslera. Ciò detto, questa Francia è forte sul serio. Griezmann ne è il leader tecnico e morale. La qualità media della squadra è altissima.

venerdì 15 giugno 2018

Egitto-Uruguay 0-1: decide Gimenez

Un gol del difensore dell'Atletico Madrid, Gimenez, regala la vittoria all'Uruguay contro l'Egitto: Cuper ha tenuto in panchina Salah. Uruguay e Russia a punteggio pieno. L'Uruguay non gioca bene ma è squadra solida.

mercoledì 7 giugno 2017

La leggenda di Hector Scarone

Le pochissime, sgranate, immagini di repertorio impediscono di restituire, a parole non si può fare, la grandezza di Hector Scarone, leggendario centravanti e poi mezzala, che vinse tutto con l'Uruguay, tra la fine degli anni '10 e gli anni '30. Meazza, che se ne intendeva, dichiarò di ritenerlo il più forte tra i giocatori da lui visti. Il re dei portieri, lo spagnolo Zamora, lo considerava il simbolo del calcio. Quattro Coppe America, due Olimpiadi, 1924 e 1928, ed il primo mondiale del 1930, tra i suoi allori con la nazionale albiceleste. Capocanniere assoluto, con 31 gol, prima di essere superato da un mestierante del gol come Forlan, grazie a tante presenze di più. Da quanto abbia potuto ricostruire, un Rooney ante litteram, per il fisico compatto, la forza e la precisione del tiro, l'implacabile stacco di testa. Più tecnico, più fantasioso, più imprevedibile. Giocò anche nell'Inter, ultratrentenne, e nel Palermo, regalando isolate prodezze. 

venerdì 5 febbraio 2016

Storia delle Olimpiadi (#Olimpiadi): 9^ puntata (Amsterdam 1928)

Le none Olimpiadi dell'era moderna si disputano ad Amsterdam nel 1928. Per la prima volta nella storia, le donne vengono ammesse a partecipare alle gare dell'atletica leggera, regina della manifestazione. Nella capitale olandese si chiude la leggendaria carriera del finlandese Paavo Nurmi, che conquista nei 10.000 m la sua nona medaglia d'oro ai giochi, un primato che soltanto Carl Lewis riuscirà ad eguagliare, 68 anni dopo, conquistando l'oro nel salto in lungo ad Atlanta '96. Il dominio finlandese nel mezzofondo è assicurato anche dall'oro di Larva sui 1.500 m, di Ritola sui 5.000 m e di Loukola nei 3.000 siepi. Due ori, nel nuoto ca va sans dire, vanno a Weissmuller, in procinto di diventare un divo del cinema. Nel medagliere, si registra l'ennesimo successo degli Stati Uniti, davanti alla Germania ed alla solita Finlandia. Resta assente l'Urss. L'Italia conferma il quinto posto delle Olimpiadi di Parigi 1924: dei sette ori finali, tre arrivano dal pugilato, nessun podio però nell'atletica. Nei 100 e nei 200 m vince il canadese Percy Williams. L'Uruguay, superando in finale l'Argentina, conquista l'oro nel calcio, com'era successo anche quattro anni prima a Parigi. (cfr. 1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata,  6^ puntata7^ puntata, 8^ puntata)

mercoledì 9 dicembre 2015

Recoba maestro del dribbling: grandi prodezze contro Nesta e Thuram, Zanetti e Simeone, Cafu e Vieira, Gattuso e De Rossi. Il giudizio di Veron su Recoba: non fu il migliore al mondo solo perché non volle

Ritiratosi lo scorso giugno, di Recoba capita di leggere e di sentir parlare sempre meno. Per ricordare il talento più puro degli ultimi 20 anni, sebbene non abbia dato il frutto sperato, segnalo una raccolta di dribbling, finte e giocate a sensazione messe in mostra contro i migliori difensori e centrocampisti della sua generazione, da Nesta a Samuel, da Maldini a Bergomi, da Gattuso a Cafu, da Cordoba a Vieira, da Desailly a Demichelis, da Davids a Thuram, da De Rossi a Simeone, da Montero a Zanetti ad Ayala. Tutti saltati, scherzati, disorientati: uno due, accelerazioni, tunnel e sombreri. Fateci caso: Recoba era una mezzala, partiva spesso dalla propria metà campo. Eppure è stato quasi sempre schierato da attaccante e giudicato soltanto dai gol segnati. Un errore. Di Recoba si è detto e scritto tutto ed il contrario di tutto, ma penso che il giudizio più avveduto su di lui l'abbia dato Juan Sebastian Veron: "el Chino no fue el mejor del mundo porque no quiso" (il Chino non fu il miglior al mondo perché non volle"). Dacché i mezzi per esserlo li aveva tutti.

martedì 8 luglio 2014

Mineirazo 2014 dopo il Maracanazo 1950

Maracanazo 1950, l'Uruguay batte 2-1 il Brasile al Maracanà. Dramma nazionale, Barbosa colpito da scomunica sportiva imperitura. Mineirazo 2014, la Germania, in 29 minuti, rifila in semifinale 5 gol al Brasile. E' presto per dire come reagirà la tifoseria verdeoro, siamo nell'intervallo della partita. Che, però, non sarà dimenticata. Mineirazo dopo il Maracanazo.

domenica 29 giugno 2014

Colombia ai quarti: fortissimo James Rodriguez, ricorda Recoba

Tutto mancino, gran tiro dalla distanza, forte nei calci piazzati, scatto. Mi ricorda Recoba, di cui ha meno fantasia ma maggior tenuta atletica, James Rodriguez, stella della Colombia, che ieri, con una sua pregevole doppietta, ha steso l'Uruguay del sopravvalutato Taberez. Colombia ai quarti, come nemmeno ai tempi di Valderrama. Ad Italia '90, agli ottavi, i colombiani persero con il Camerun di N'Kono, un portiere dimenticabile, che era però l'idolo di Buffon. Uno che, per l'appunto, di calcio non capiva e non capisce alcunché. Tornando a Rodriguez, il giovanotto, per ora in forza al Monaco, è davvero forte. Ai quarti se la vedrà contro i padroni di casa del Brasile, passati soltanto ai rigori contro il Cile. Sarà un confronto apertissimo. 

martedì 24 giugno 2014

L'Italia di Prandelli (e di Renzi) perde con l'Uruguay. Fuori al primo turno come nel 2010. Un disastro

Impresa straordinaria. Difficile che potesse riuscire. Ed invece è riuscita. Italia fuori al primo turno contro una modestissima rappresentativa dell'Uruguay, tolti Cavani, Suarez, cascato ancora su di un mezzo cannibalismo, e Godin. Prandelli si è dimesso. E bene ha fatto, dacché le colpe maggiori sono le sue: confuso, spaesato, contraddittorio, del tutto privo di carisma. Ecco le pagelle degli azzurri.
Buffon 6,5: l'eliminazione è colpa della sua mancata uscita con la Costa Rica. Altro che! Stavolta fa una grande parata su Suarez e qualche altro intervento tempestivo. Ma, non decide. Superato
Darmian 4: impossibile credere che sia stato preferito a Santon. Provinciale
De Sciglio 3: non ha fisico né tecnica né acume tattico. Fa il terzino ma non sa crossare. Modestissimo
Barzagli 4: piedi di piombo, nessuna visione del gioco. Comprimario
Bonucci 5: ha piedi appena migliori dei compagni di reparto. Ma, non sa difendere. Modesto
Chiellini 3: scarso, senza appello. Morsicato
Verratti 6: grandi giocate, ma a 50 e passa metri dall'area avversaria. Marginale
Pirlo 5,5: trotterella, il campo scambiato per i giardinetti. Pensionato
Marchisio 1: l'uomo del destino. Falletto di reazione da finto boy scout. Renziano
Thiago Motta 6: subentra e fa la sua parte. Almeno ha personalità. Navigato
Cassano 5,5: non è brillante, ma sa giocare e ci prova fino alla fine. Volenteroso
Balotelli 4,5: uno come lui avrebbe dovuto segnare una tripletta, invece giocherella e si fa ammonire. Non è colpa sua, però, se Prandelli lo sostituisce con, con, con chi lo sostituisce? Parolo? Sfortunato (Balotelli, intendo).
Parolo 3: non ho parole per Parolo. Miracolato che non miracola
Immobile 2: finisce con i crampi l'eroe della rivoluzione. A 24 anni, dopo il vuoto di una prestazione imbarazzante, Ciro esce con i crampi. Scritturato ( da Fabio Fazio a Che tempo che fa, quello è il suo posto). Spompato
Prandelli 0: sbaglia tutto il possibile, cominciando dai capelli. C'hai una certa età e tagliateli! Ascolta la critica, pensa un poco, e persino la folla, che è peggio, e schiera Immobile con Balotelli. Poi, toglie il secondo e si perde il primo per crampi. Nessun attaccante al momento di rimontare. Ma, quanto è forte Pirlo. De Sciglio è un gran terzino, il tiqui taca, il centrocampo rotante. A casa. Purtroppo, assieme a lui, ci va pure l'Italia. Dilettante sbaragliato
Renzi 2: per responsabilità oggettiva. La cifra della sua Italia è la mediocrità. Nessuno sta nel posto che merita. Raccomandato


mercoledì 11 giugno 2014

Storia dei mondiali di calcio: 20^ puntata (2010, in Sudafrica trionfa la Spagna)

Innumerevoli successi con le squadre di club. Nessuno con la nazionale, tolto l'Europeo del 1964. Fino al 2008, quando, eliminata l'Italia di Donadoni ai quarti dal dischetto, la Spagna rivince il titolo europeo, acquista sicurezza, conta su una generazione irripetibile di campioni, su un centrocampo stellare e trionfa ai mondiali del 2010 in Sudafrica. Dove l'Italia con un Lippi di ritorno rimedia schiaffi e pernacchie uscendo al primo turno. Imbarazzante. Lippi lascia a casa Totti, Cassano e Balotelli. Quando si dice la lungimiranza. A casa! Molti pensano che possa essere il mondiale di Messi, che però non è Maradona, che a quei mondiali guida l'Argentina. La Germania travolge la rappresentativa Albiceleste 4-0. I tedeschi, innervati dal talento del giovane Muller, che, con Podolski ed Ozil, agisce alle spalle del centravanti Klose, si fermano in semifinale, come l'Uruguay del fortunatissimo Tabarez. La finale è Spagna contro Olanda. Gli olandesi sperano di vincere quel titolo sfuggito per un soffio nel 1974 e nel 1978. E ci vanno ancora vicinissimi. Ma, Robben, che forma un trio delle meraviglie con Sneijder e Van der Vaart, sbaglia due gol clamorosi davanti a Casillas. Ai supplementari, il fantastico centrocampo spagnolo formato da assi come Xavi, Iniesta e Xabi Alonso prende il sopravvento. E' un gol di Iniesta a decidere la vittoria del mondiale per la Spagna, mai andata prima oltre il quarto posto del 1950. Prima la Spagna, seconda l'Olanda, terza la Germania, quarto l'Uruguay. Capocannonieri Thomas Muller, autore di cinque gol, come Forlan, Sneijder e Villa. (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^ puntata14^ puntata15^ puntata16^ puntata17^ puntata18^ puntata, 19^ puntata)

martedì 13 maggio 2014

Storia dei mondiali di calcio: 6^ puntata (1954, vince la Germania Ovest in Svizzera)

Si torna in Europa, in nome di un'alternanza con il Sudamerica cui si derogherà parecchie volte. I mondiali del 1954 si disputano in Svizzera, paese neutrale per eccellenza, che non ha conosciuto i lutti della seconda guerra mondiale e sperimenta un benessere assai diffuso, tanto da attrarre una massa di emigranti dalla Spagna, dal Portogallo e, soprattutto, dalla stessa Italia. Quella azzurra, a metà anni '50, per tante ragioni, è una generazione povera di talenti. Finirà con un'eliminazione ancora al primo turno, cui contribuisce anche la confusione ai vertici federali. La grande favorita è l'Ungheria di Puskas, che gioca un calcio rivoluzionario. Nell'anno precedente, il 1953, ha impartito lezioni memorabili a tutti, Inghilterra compresa, mortificata nel tempio laico di Wimbledon per la prima volta nella sua storia. Puskas, mezzala mancina dal tiro potentissimo e precisissimo, con la palla che finisce accanto ai pali, quasi sempre senza alzarsi, è il leader tecnico di un gruppo irripetibile, nel quale si distinguono Kocsis, mezzala destra dalla strepitosa elevazione, alla fine capocannoniere con 11 reti, ed il centravanti finto, Hidegkuti, un rifinitore d'attacco che attira a centrocampo lo stopper avversario e libera lo spazio per i compagni di reparto. I fuoriclasse, nell'Ungheria, sono moltissimi, versatili. Grandi atleti e grandi giocolieri, calciano d'esterno come pochi ancora sanno fare e, soprattutto, sono autentici virtuosi del tiro dalla distanza. Quello che non praticano i brasiliani, sconfitti anzitempo. I verdeoro faranno tesoro della lezione ed importeranno maestri magiari per perfezionare il fondamentale del tiro propriamente dopo il mondiale del 1954. In finale la grande Ungheria perde a sorpresa contro la Germania Ovest, che rimonta grazie all'estro del poderoso Rahn, ma, soprattutto per via della scarsa vena di Puskas, che è infortunato e si spegne dopo aver segnato la rete del vantaggio. Sospetti di doping, piuttosto fondati, si addenseranno da subito sulla prestazione dei teutonici. Ma, alla fine, vincono loro. Terza finisce l'Austria, tornata ai fasti degli anni '30, mentre quarto arriva l'Uruguay del magnifico Schiaffino. (1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata)

lunedì 12 maggio 2014

Storia dei mondiali di calcio: 5^ puntata (1950, l'Uruguay trionfa in Brasile)

Un intero paese, ancora poverissimo e largamente disabitato, trepida per la coppa del mondo. Il Brasile, regno del calcio a ritmo di samba, della tecnica raffinata, del dribbling ad ogni costo, della ricerca della giocata a sensazione, ospita i mondiali del 1950. Con il ruolo di favorito, che, del resto, molti già gli attribuivano nel 1938, quando però aveva prevalso la grande Italia di Meazza. C'è stata la guerra di mezzo, gli equilibri sono mutati. L'Italia, orfana del Grande Torino, scomparso a Superga nel maggio del 1949, parte per il sudamerica con poche speranze. E parte in bastimento, perché l'aereo, dopo quella tragedia così recente, mette addosso troppa paura. Gli azzurri ci mettono una ventina di giorni, durante i quali, complice un mare spesso agitato, si allenano poco e male. Hanno invece il tempo di fumare parecchio. In Brasile, sarà una disfatta. Eliminazione al primo turno, sebbene i campioni non manchino tra gli azzurri, da Boniperti a Lorenzi. Stessa sorte tocca agli inglesi. Dopo avere disertato le prime tre edizioni dei mondiali, persuasi di una superiorità autentica soltanto dentro il whisky, perdono addirittura contro gli Usa: un affronto per Stanley Mattews e compagni. Il Brasile, nel quale brilla lucentissima la stella del centravanti Ademir, alla fine capocannoniere con nove reti, gioca il calcio più bello. Un calcio ritmato, paziente, fino al do di petto del campione, Ademir appunto, e Zizinho, uno che tecnicamente regge il confronto con tutti i grandi brasiliani di sempre, da Pelé a Zico a Ronaldo. Ed il Brasile giunge all'ultima partita del girone finale, potendo contare su due risultati, non solo la vittoria ma anche il pareggio. In uno stadio Maracanà stracolmo, riesce invece a perdere, complice la cattiva giornata del portiere Barbosa, contro l'Uruguay di Schiaffino e di Ghiggia. Due loro gol regalano il secondo mondiale alla "Celeste" e precipitano nella disperazione milioni di tifosi brasiliani. (1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata, 12^ puntata)

mercoledì 23 aprile 2014

Domenica 27 aprile Superclasico tra Penarol e Nacional. Recoba, appena tornato al gol, sogna ancora il titolo

Il derby d'Uruguay per eccellenza, una sfida accesissima, che in Sudamerica è seconda soltanto a quella che oppone, in Argentina, Boca e River Plate. Domenica prossima, 12 flecha del torneo di Clausura della Primera Division de Uruguay il Penarol ospiterà il Nacional Montevideo, attardato in classifica di cinque punti, obbligato a vincere per continuare a sperare nella rimonta. Il Nacional potrà contare anche su Alvaro Recoba, 38 primavere, tornato al gol nell'ultima di campionato. Il Penarol è favorito, ma, il derby, si sa, ad ogni latitudine, ha il potere di sovvertire ogni pronostico. Proprio come il sinistro di Recoba.

martedì 22 aprile 2014

Recoba torna al gol. Il Nacional del Chino ora è quinto nel campionato di Clausura

Torna finalmente al gol Alvaro Recoba, tormentato in questa stagione da fastidiosi infortuni muscolari, quelli che hanno condizionato la seconda parte della carriera dell'asso uruguagio a far tempo dal 2004. Recoba ha segnato al tramonto della partita, poco dopo essere entrato in campo: un gran tiro incrociato scoccato dal suo magico sinistro. Il Nacional Montevideo ora è quinto nel torneo di Clausura della Primera Division de Uruguay. Dopo il terzo posto dell'Apertura, è ancora tutto possibile per il titolo finale. Vorrei, ma so di illudermi, vedere Recoba al mondiale in Brasile.