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mercoledì 1 febbraio 2017

Totti 323 gol in carriera: segna il rigore della vittoria contro il Cesena. Roma in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio

Allo scadere e più che allo scadere, Totti torna al gol, ancora su calcio di rigore, parecchio dubbio, contro il Cesena: 2-1 in Coppa Italia e Roma in semifinale. Sarà derby con la Lazio. Per Totti si tratta del terzo gol stagionale nonché del gol n. 323 in carriera. Segue classifica dei primi dieci cannonieri italiani.

  1. Piola 364 gol 
  2. Del Piero 346 gol 
  3. Meazza 338 gol 
  4. Totti 323 gol
  5. Toni 322 gol 
  6. Roberto Baggio 318 gol 
  7. Inzaghi 316 gol 
  8. Di Natale 311 gol 
  9. Altobelli 298 gol 
  10. Vialli 286 gol 

martedì 31 gennaio 2017

Inter eliminata dalla Lazio: tutta colpa di Pioli

Senza la maestria di Gagliardini, il centrocampo dell'Inter fa pena. Come la strategia di Pioli, panchinaro juventino di lungo corso, sbertucciato da Simone Inzaghi, un professore a suo confronto. Ansaldi non sa difendere e determina, con lo svagato Miranda, il doppio vantaggio laziale.  Che avrebbe potuto farsi abissale, se Felipe Anderson, giocatore fantastico, ed Immobile non avessero commesso insoliti errori di mira. L'Inter resta in dieci proprio per l'espulsione di Miranda. Rigore del 2-0 trasformato da Biglia. Attacca alla buona e trova un gol beffardo con Brozovic. Non basta. Eppure alla fine anche la Lazio è in dieci. Inter eliminata. Vergogna! Gagliardini che fiato doveva tirare a 21 anni? Santon non poteva giocare in luogo di Ansaldi, uno che marca l'avversario a tre metri di distanza? Eppure Pioli la forza nel dribbling e nel contropiede di alcuni suoi ex giocatori avrebbe dovuto conoscerla. Altro che fase difensiva nuova! Altro che distanza tra i reparti! I laziali sbucavano da tutte le parti. Eppoi Palacio dall'inizio perché? E Banega? Due cambi, i loro, obbligati ma prevedibili. Anche Candreva è stato pessimo, un mucchio di cross, tutti fiacchi o imprecisi. Inter 1 Lazio 2. Inter eliminata dalla Coppa Italia. Ora la Juve. Pioli non può sbagliare.

mercoledì 27 gennaio 2016

#Mancinivattene: dilettantistica gestione della squadra

Un'umiliazione la sconfitta rimediata contro la Juve nella semifinale d'andata di Coppa Italia. E patetiche le scuse accampate a fine partita. Tatticamente un disastro. Nagatomo e D'Ambrosio sempre fuori posizione, Medel incapace di concepire una sola idea di gioco, cambi sconclusionati. Grande imbarazzo ed il precoce azzeramento di ogni prospettiva. #Mancinivattene 

giovedì 3 dicembre 2015

Elzeviro: 4. Alessandro "Spillo" Altobelli, il centravanti per eccellenza, ha compiuto 60 anni

Quando debbo pensare ad un centravanti, al centravanti per eccellenza, e seguo il calcio da più di 30 anni, il primo nome che faccio è sempre quello: Altobelli, detto "Spillo", per undici anni consecutivi numero nove di un'Inter che avrebbe meritato di vincere di più. Per restituire la dimensione della sua grandezza agonistica, basti ricordare che con la maglia nerazzurra mise a segno la bellezza di 209 gol in 466 partite, secondo solo all'inarrivabile Meazza, 282 gol, fra il 1977 ed il 1988, alla media di 19 gol a stagione. In un'epoca, converrà ricordare, nella quale l'attenzione alla fase difensiva era massima, tutte le squadre del campionato italiano, con un paio di eccezioni, marcavano a uomo e schieravano un libero di ruolo, il campionato era a sedici squadre, trovarsi in linea con l'ultimo difensore avversario era fuorigioco, in caso di retropassaggio il portiere poteva giocare il pallone con le mani. Il compito di un attaccante, insomma, era assai disagevole. Altobelli seppe eccellere a quei tempi, in tutte le competizioni, dalla serie A, alla nazionale, dove chiuse con 25 gol in 61 partite, come Baloncieri. Quando smise, soltanto Riva, Meazza e Piola avevano segnato più di lui. Lasciò il calcio nel 1990, dopo un'ultima stagione in serie B con il Brescia, assommando 298 gol tra i professionisti: allora, soltanto i soliti Piola e Meazza avevano segnato di più. Anche il primato di reti nelle coppe europee, 39, fu suo a lungo. E tale sarebbe probabilmente rimasto senza l'invenzione della Champions a gironi, che, garantendo un numero minimo di partite, avrebbe permesso ad Inzaghi e Del Piero di superarlo. In Coppa Italia è ancora oggi, 25 anni dopo la fine della carriera, il capocannoniere di tutti i tempi, con 56 gol. Che centravanti era Altobelli? Asciutto, anzi smilzo, ma alto per i tempi, 1,81 m, per questa ragione lo chiamavano "Spillo", aveva tecnica di primissimo ordine. Soltanto quando andava a battere dal dischetto, poteva dirsi che fosse destro, dacché calciava altrimenti con eguale disinvoltura anche con il mancino. Fortissimo nel gioco aereo, grazie ad elevazione e scelta di tempo, aveva naturali doti acrobatiche e di coordinazione, che gli consentirono numerose, spettacolari conclusioni al volo. Segnava di rapina e dopo aver saltato l'avversario, in contropiede e calciando dal limite dell'area. La sua acutissima visione del gioco gli permetteva anche di dirigere, all'occorrenza, il gioco offensivo, arretrando sulla trequarti. Corretto, mai i gomiti alti, esultava sempre in modo contenuto, quasi a domandare scusa dell'ennesima prodezza. Una sola volta, al Meazza, perse le staffe, mollando un buffetto ad Hansi Muller, stagione 1982-83, tedesco di fantasia, il calcio è luogo di ossimori, che non passava la palla per principio. Con l'Inter conquistò uno scudetto, nel 1979-80, formando una proverbiale coppia d'attacco con l'estroso Evaristo Beccalossi e due Coppe Italia, andando sempre a sbattere contro il Real Madrid nelle coppe: semifinale di Coppa dei Campioni nel 1981,quarti di finale di Coppa delle Coppe nel 1983, semifinali di Coppa Uefa nel 1985 e nel 1986. Campione del mondo nel 1982, con meraviglioso terzo gol in finale contro la Germania Ovest di Schumacher, pagò nei primi anni la preferenza che Bearzot accordò a Paolo Rossi. Promosso titolare nel 1984, guidò l'attacco fino al 1987, con quattro gol in quattro partite ai mondiali messicani del 1986. E trovò ancora il tempo di mettere la sua firma agli Europei del 1988, appena subentrato a Mancini, contro la Danimarca. L'antipatia di Trapattoni, che a Milano veniva sommerso dai fischi dei tifosi appena osava sostituire Altobelli, lo costrinse a passare, e fu un errore, alla Juve per un anno, comunque segnando con la solita, disarmante, regolarità. A metà degli anni '80, Altobelli fu il miglior centravanti del mondo. Sebbene non sia mai andato oltre il decimo posto, 1986, nella classifica per il pallone d'oro. Un giocatore con il suo repertorio, oggi farebbe sfracelli in serie A ed in Europa. Dei centravanti che poi l'Inter ha avuto, soltanto Ronaldo è stato più forte, sebbene meno completo di lui. Tanto per dare una misura della grandezza di Alessandro Altobelli, detto "Spillo".

domenica 16 agosto 2015

Toni raggiunge Roberto Baggio: 318 gol in carriera

Toni comincia la nuova stagione come aveva finito l'ultima: segnando. Gol in Coppa Italia contro il Foggia. Ed un gol importantissimo, almeno per le statitische, poiché gli permette di eguagliare i 318 gol in carriera segnati dal grandissimo Roberto Baggio. Segue classifica dei primi dieci goleador italiani in tutte le competizioni.
  1. Piola 364 gol
  2. Del Piero 346 gol
  3. Meazza 338 gol
  4. Roberto Baggio 318 gol
  5. Toni 318 gol
  6. Inzaghi 316 gol
  7. Totti 315 gol
  8. Di Natale 307 gol 
  9. Altobelli 298 gol
  10. Vialli 286 gol

giovedì 23 aprile 2015

Allegri ha fatto meglio di Conte: Juve in semifinale di Champions

Sorteggio fortunato quanto si voglia, perché in effetti il Monaco non è sembrata una grande squadra, ma la Juve ha raggiunto le semifinali di Champions, come non le accadeva dal 2003, quando poi arrivò in finale, perdendo dal Milan ai rigori. Scudetto in tasca, finale di Coppa Italia contro la Lazio e semifinali di Champions sono il segno che Allegri, contrariamente alle aspettative, ha fatto meglio di Conte.

giovedì 13 febbraio 2014

Callejon è un fuoriclasse, gioca con la semplicità di Raul

La grande sorpresa della stagione porta il nome di Callejon. Fortemente voluto da Benitez, l'asso spagnolo, del resto e non per caso proveniente dal Real Madrid, ha saputo adattarsi immediatamente alla realtà del calcio italiano. E tanti hanno cominciato a capire come fosse fondato il giudizio, dato ai suoi esordi, che lo voleva erede tecnico di Raul Gonzalez Blanco. Intendiamoci, Raul è mancino, laddove Callejon è destro, Raul giocava più centralmente, in appoggio diretto alla prima punta, mentre Callejon riesce meglio muovendo dall'esterno, soprattutto, Raul è stato capitano ed icona del Real Madrid, dove Callejon ha recitato da comprimario, Raul è stato capitano e simbolo della nazionale spagnola prima che cominciasse a vincere tutto, mentre Callejon ancora attende una convocazione con le furie rosse. Tuttavia, Callejon gioca con la stessa, naturale e disarmante, semplicità di Raul. Con la medesima, acutissima, sagacia tattica. E dimostra una pressoché identica capacità di realizzazione, che si spiega con le doti tecniche e con l'attitudine a rimanere freddo sotto porta. Insomma, Callejon è un fuoriclasse, maturato magari tardi, visto che ha appena compiuto 27 anni, ma chi vide in lui, fatte le debite proporzioni, un novello Raul, non sbagliò poi di molto. Di certo, il Napoli con Callejon, a segno anche ieri nel successo contro la Roma in semifinale di Coppa Italia, ha fatto un grande affare. Per adesso, in 33 partite, Callejon ha segnato 14 gol.

mercoledì 22 gennaio 2014

Balotelli 100 gol in carriera

Il gol segnato questa sera nei quarti di Coppa Italia contro l'Udinese è il n. 100 di Balotelli in carriera: 82 con squadre di club, 6 con l'under 21 e 12 con la nazionale maggiore. Una cifra di riguardo, laddove si consideri che Balotelli compirà 24 anni soltanto il prossimo agosto. Polemiche a parte, Balotelli è un fuoriclasse. Il prossimo mondiale in Brasile lo dimostrerà. Vado a memoria, ma, alla sua età credo che soltanto Meazza e Piola avessero segnato di più, limitandoci a considerare i goleador italiani.
Aggiornamento del 26 gennaio 2014: con la meravigliosa punizione a foglia morta segnata contro il Cagliari, i gol in carriera di Balotelli diventano 101.

martedì 15 gennaio 2013

Inter - Bologna 3-2 dopo i supplementari. Inter in semifinale di Coppa Italia

Partita tirata, vibrante, per quanto siano gli errori più della qualità del gioco a recitare da protagonisti. L'Inter sciupa un doppio vantaggio propiziato da due prodezze balistiche, firmate da Guarin, su assist di Cassano, e da Palacio nel secondo tempo. Il Bologna, però, resta sempre in partita, Diamanti salta tutti, specialmente Jonathan e Saverio Zanetti. Gli emiliani accorciano le distanze proprio con Diamanti su punizione e pareggiano con  Gabbiadini, lasciato libero di colpire dal giocatore più scarso venuto all'Inter nel dopo Gresko: Jonathan, sempre lui. Inguardabile! La partita si trascina ai supplementari, anche per la pessima direzione arbitrale: il difensore del Bologna Sorensen ha commesso più di venti falli senza subire lo straccio di un cartellino. Potrebbe finire in ogni modo, perché le occasioni ci sono per l'una e l'altra squadra: passa l'Inter con Ranocchia su calcio d'angolo. Inter in semifinale. Ultima notazione: Benassi schierato nel primo tempo ha fatto meglio del subentrato Cambiasso.

mercoledì 19 dicembre 2012

Cassano 130 gol in carriera

Cifra tonda per Antonio Cassano. La rete, bellissima per la facilità di esecuzione che appartiene a lui ed a pochissimi altri, segnata contro il Verona in Coppa Italia o Tim Cup che dir si voglia, ha portato a 130 il bottino dei suoi gol in carriera. Avrebbero potuto essere di più, non c'è dubbio, ma Cassano, genio bizzoso ed irregolare, ha sempre preferito l'assist al gol. E numerosissimi sono stati gli assist serviti ai compagni nella sua lunga carriera. Una cosa possiamo dirla: la scommessa di chi l'ha voluto all'Inter è stata vinta. Quando Cassano gioca ed è in forma, come ieri sera, l'Inter vince e convince. Il suo tocco di palla è di primissimo ordine, come stoppa il pallone anche quando provenga da lanci non particolarmente calibrati è uno spettacolo assoluto, come spettacolari sono le sue finte di corpo, che gli permettono, con mezzo movimento, di sbarazzarsi di uno o più avversari. Ha, nelle giocate, la stessa naturalezza che si riconosceva in quelle di Meazza o di Roberto Baggio. Se, fino ad oggi, la sua parabola è stata meno esaltante di quelle loro, molto è dipeso dal suo temperamento umbratile e riottoso alla disciplina. Ha davanti a sé ancora tre o quattro anni per recuperare il tempo perduto.

domenica 20 maggio 2012

Il Napoli vince la Coppa Italia: sconfitta la Juventus 2-0. Segnano Cavani, su rigore provocato da Lavezzi, ed Hamsik

Un grande Napoli batte la Juventus all'Olimpico nella finale di Coppa Italia 2012. Primo trofeo della gestione De Laurentis. E' stato Lavezzi a spaccare la partita, una sua formidabile accelerazione dopo rimessa laterale ha costretto Storari al fallo da rigore, trasformato da Cavani. Lavezzi viene poi sostituito da Pandev, che ispira il gol in contropiede di Hamsik. Prima e dopo una partita intensa, sofferta, palpitante. Nella quale ha prevalso la strategia di Mazzarri sul tatticismo di Conte, che ha spedito in campo tutti gli attaccanti a disposizione, dopo avere sostituito Del Piero all'ultima partita ufficiale con la Juve. Il Napoli ha giocato con ordine e passione, monumentale Inler in mezzo al campo. Quagliarella, molto nervoso anche per i fischi dei suoi vecchi tifosi, viene espulso al tramonto della partita. La Juventus ha perso ed è stata la prima ed unica sconfitta della stagione. Trionfo, meritatissimo, del Napoli.

martedì 20 marzo 2012

Del Piero raggiunge Baggio: 318 gol in carriera

Il gol nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan permette a Del Piero di raggiungere Roberto Baggio a quota 318 gol in carriera, al terzo posto nella graduatoria dei cannonieri italiani di tutti i tempi dopo Piola, 364 gol, e Meazza, 338 gol, gli alfieri della stagione più straordinaria del calcio nostrano. Baggio raggiunto, insomma, ma nessun dubbio che sia stato molto più forte di Del Piero. Il capitano della Juventus è seguito, in questa speciale classifica, da Inzaghi, autore di 315 reti, Altobelli, 298 gol, Vialli 286 gol, Totti 281 gol.

giovedì 9 febbraio 2012

La Juve batte il Milan a San Siro: doppietta di Caceres. Ibra: un buffetto di troppo

Alla Juventus va tutto bene in questa stagione. Ipotecata la finale di Coppa Italia, dopo il successo in trasferta di ieri sera contro il Milan. Che sia l'anno della Juve si capisce dalla doppietta di Caceres, arrivato a fine gennaio: il secondo gol, tiro a girare da fantasista, è il segno della buona stella che sta assistendo Conte ed i suoi. Brutta prova del Milan, vecchio e stanco a centrocampo. Per di più, Ibrahimovic perde di nuovo le staffe e tira un buffetto a Storari. Niente di gravissimo, intendiamoci, ma dopo la squalifica in campionato, l'asso svedese ha scelto il momento meno opportuno per ripetersi.

giovedì 2 febbraio 2012

Santon colonna del Newcastle: di nuovo terzino sinistro

Santon, ormai, gioca stabilmente a sinistra, come agli esordi nerazzurri, quando Mourinho lo preferì, in un colpo solo, sfida di Coppa Italia contro la Roma, a Chivu, Maxwell e Cordoba. Anche ieri nella trasferta vittoriosa del suo Newcastle sul campo del Blackburn (0-2). Dopo un inizio reso incerto da problemi di ambientamento e qualche noia muscolare, Santon è diventato titolare inamovibile: dodici presenze complessive sino ad ora, delle quali nove in Premier League. Continuo a pensare che Prandelli convocherà Santon per i prossimi Europei in Polonia ed Ucraina.

domenica 29 gennaio 2012

L'Inter perde male a Lecce: Ranieri va in confusione come Gasperini

In cinque giorni, l'Inter va fuori dalla Coppa Italia e, salvo miracoli, dalla lotta per lo scudetto, vanificando la lunga rimonta, che sembrava aver riaperto i giochi. Basta un gol di Giacomazzi ad affondare il "gruppo Zanetti", che gioca sempre e gioca male, come il compare argentino Cambiasso. Loro due sono tornati al rendimento scadente dei tempi di Gasperini, che Ranieri imita, schierandoli nonostante una condizione atletica inaccettabile. La sconfitta nasce a centrocampo. Perché gli attaccanti, se non altro, si battono e vanno vicino al gol, negato dal portiere del Lecce Benassi mai stato in forma come oggi. Pessima la prestazione del subentrato Zarate, che perde un pallone dietro l'altro. Averlo ingaggiato è stato uno dei peggiori errori della dirigenza nerazzurra degli ultimi quindici anni. Non ho capito la sostituzione di Sneijder, vivace nel primo tempo, con Alvarez, con il suo solito tiro inguardabile. Qualche bistecca in più potrebbe mangiarla, perché sembra del tutto privo di forza e di nerbo. Gennaio volge al termine, per l'Inter nessun rinforzo. Senza soldi, non si cantano messe. Ora, in classifica c'è il quinto posto, ma senza innesti di qualità si può tornare anche più in basso. Primo, urgentissimo, provvedimento: in panchina Zanetti e Cambiasso.

giovedì 26 gennaio 2012

Siena in semifinale di Coppa Italia: decide Destro

Mattia Destro diventerà il miglior centravanti italiano del prossimo decennio. Anche perché Balotelli non è un centravanti di ruolo. Assieme, i due giovanotti scuola Inter, possono formare la coppia d'attacco stabile della nazionale italiana per i prossimi due lustri. Ieri, Destro ha deciso con un gol di testa, rapinoso e perentorio, i quarti di Coppa Italia che opponevano il Siena al Chievo. Cinque minuti dopo essere subentrato, Destro ha firmato la rete della vittoria, la quattordicesima nella sua breve carriera da professionista, permettendo al Siena di raggiungere la prima storica semifinale nella coppa nazionale. I toscani se la vedranno con il Napoli, che ha eliminato l'Inter.

mercoledì 25 gennaio 2012

Napoli - Inter: 2-0. Azzurri in semifinale

Devono averlo distratto parecchio le voci di un trasferimento al Psg, perché Thiago Motta, dopo un primo tempo avaro di emozioni, si addormenta al limite della propria area, perde il pallone e, nel vano tentativo di recuperarlo, atterra Cavani. Che, freddo dal dischetto, calcia al centro della porta e segna. L'Inter reagisce con veemenza ma con poco ordine, appoggiata sulle giocate di Sneijder, che sta tornando in forma. Nel Napoli brilla un infaticabile Gargano, che conduce un pressing a tutto campo. Alvarez sbaglia tutto il possibile, anche una comoda conclusione a due passi dal portiere, mentre ancora dura la tensione per un rigore non concesso a Milito. Nel finale, Cavani trova il raddoppio, all'esito di un contropiede da manuale orchestrato da Pandev. Inter ridimensionata, Napoli in semifinale di Coppa Italia.

venerdì 20 gennaio 2012

Vince l'Inter in Coppa Italia contro il Genoa: prodezze di Maicon e Poli

Negli ultimi anni, la Coppa Italia è un affare dell'Inter. In sette stagioni, sei finali e quattro vittorie costituiscono la prova di un dominio indiscutibile. Buona vittoria ieri contro il Genoa, con due reti bellissime, sassata all'incrocio di Maicon, il giocatore più forte della rosa attuale, e tiro di controbalzo di Poli, dopo scambio elegante con Obi. Il gol del centrocampista italiano, peraltro, conforta in vista dei prossimi impegni: Poli può restituire ossigeno ad un centrocampo troppo dipendente da Thiago Motta. Deludente Castaignos, come il subentrato Zarate, spaesato più che mai. Se non altro, è rientrato Sneijder, ma, un attaccante di scorta serve come il pane.

mercoledì 14 dicembre 2011

Storia di Recoba: 11. (Torino, Panionios, Danubio)

Recoba lascia l'Inter per il Torino, dove ritrova Novellino, il tecnico con cui aveva ottenuto la storica salvezza con il Venezia. Ma, troppa acqua è passata sotto i ponti. Nasce subito un dualismo con Rosina, fantasista mancino che, in campo, tende ad occupare gli spazi più congeniali a Recoba e Novellino, ortodosso sostenitore del 4-4-2, esclude ora l'uno ora l'altro. Recoba segna presto in campionato, un colpo da biliardo, destinato a rimanere, tuttavia, un pezzo unico nella stagione. Subisce molti infortuni e soltanto con la Roma, in Coppa Italia, vive una serata da protagonista, mettendo a segno una grande doppietta, che non servirà al passaggio del turno. A fine stagione, Recoba, deluso, lascia l'Italia per giocare in Grecia nel Panionios: è un'abdicazione al calcio che conta. Segna sei reti (eccone una) in tutto ed a fine 2009 risolve consensualmente il contratto. Si sussurra perfino di un ritorno all'Inter di Mourinho, che di lì a sei mesi sarà quella del triplete. Non se ne fa alcunché e Recoba torna in Uruguay, al Danubio, la squadra dei suoi esordi nel calcio professionistico. Due campionati di clausura ed uno di apertura: mezza classifica, 31 partite e 10 reti. Nella stagione 2010/2011 Recoba comincia addirittura a giocare davanti alla difesa, da regista arretrato, ma, non si diverte. A maggio del 2011, la tentazione di lasciare il calcio si presenta con insistenza. Recoba, però, resiste. Ed a luglio firma con il Nacional, con cui aveva già giocato appena prima di approdare all'Inter. A 35 anni, comincia una nuova avventura. 11^ puntata (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata, 10^ puntata)

venerdì 2 dicembre 2011

Sorteggi Europei 2012: l'Italia pesca Spagna, Croazia ed Irlanda del Trap

Difficilmente avrebbe potuto andare peggio agli azzurri, capitati dentro un girone di ferro agli Europei del 2012. Gli uomini di Prandelli se la vedranno con i campioni d'Europa, nonché del mondo, in carica della Spagna, una delle rappresentative nazionali più forti di sempre. Ma, anche con l'ostica Croazia, e con l'Irlanda del sempreverde Giovanni Trapattoni e del goleador Keane, avversario temibilissimo, per la sapienza del tecnico, per il furore agonistico, per l'avvedutezza tattica e, persino, per i precedenti. Ricorda questo girone quello degli Europei del 1988, quando l'Italia di Vicini se la vide con la Germania Ovest, paese ospitante, con la Spagna di Butragueno e Michel, assai meno forte di quella attuale, e con la Danimarca di Laudrup. Allora, ci qualificammo alle semifinale, per cedere all'Urss. Stavolta, qualificarsi sarà ben più difficile. Credo che ci giocheremo il secondo posto con l'Irlanda.