Recoba lascia l'Inter per il Torino, dove ritrova Novellino, il tecnico con cui aveva ottenuto la storica salvezza con il Venezia. Ma, troppa acqua è passata sotto i ponti. Nasce subito un dualismo con Rosina, fantasista mancino che, in campo, tende ad occupare gli spazi più congeniali a Recoba e Novellino, ortodosso sostenitore del 4-4-2, esclude ora l'uno ora l'altro. Recoba segna presto in campionato, un colpo da biliardo, destinato a rimanere, tuttavia, un pezzo unico nella stagione. Subisce molti infortuni e soltanto con la Roma, in Coppa Italia, vive una serata da protagonista, mettendo a segno una grande doppietta, che non servirà al passaggio del turno. A fine stagione, Recoba, deluso, lascia l'Italia per giocare in Grecia nel Panionios: è un'abdicazione al calcio che conta. Segna sei reti (eccone una) in tutto ed a fine 2009 risolve consensualmente il contratto. Si sussurra perfino di un ritorno all'Inter di Mourinho, che di lì a sei mesi sarà quella del triplete. Non se ne fa alcunché e Recoba torna in Uruguay, al Danubio, la squadra dei suoi esordi nel calcio professionistico. Due campionati di clausura ed uno di apertura: mezza classifica, 31 partite e 10 reti. Nella stagione 2010/2011 Recoba comincia addirittura a giocare davanti alla difesa, da regista arretrato, ma, non si diverte. A maggio del 2011, la tentazione di lasciare il calcio si presenta con insistenza. Recoba, però, resiste. Ed a luglio firma con il Nacional, con cui aveva già giocato appena prima di approdare all'Inter. A 35 anni, comincia una nuova avventura. 11^ puntata (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata, 10^ puntata)