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domenica 29 aprile 2012

Continua il testa a testa tra Milan e Juve, l'Inter aggancia il Napoli

La Juve passeggia a Novara: il titolo,  a questo punto, difficilmente potrà sfuggire. Borriello, che soltanto due anni fa era il miglior centravanti italiano, ha superato la lunga crisi, dopo il gol decisivo di domenica, ha segnato anche oggi. Gira tutto bene per la squadra di Conte. Vince anche il Milan contro il Siena, ma, la notizia è il ritorno al gol di Cassano. Farà un grande Europeo. L'Inter di Stramaccioni fatica parecchio con il Cesena, domina, si fa per dire, nel primo tempo, ma Pazzini spreca una colossale occasione. Passa in svantaggio nella ripresa, ma ribalta il risultato con un tiro deviato di Obi ed un gol del subentrato Zarate. Il terzo posto è lì, ma, Napoli e Lazio, sconfitta dall'Udinese, hanno un calendario migliore. Ad ogni modo, quattro squadre a quota 55 punti. In coda, perdono Lecce e Genoa, sicché ogni verdetto è rimandato. Pareggio ieri tra la Roma ed il Napoli.

mercoledì 11 aprile 2012

Stramaccioni come Ranieri? Ancora la vecchia guardia contro il Siena

La luna di miele con i tifosi dell'Inter mi pare già finita. Stramaccioni il fortunato non ha portato novità. Né nelle convocazioni, nessuno promosso dalla Primavera, né in campo. L'Inter continua a subire un sacco di gol: sei in due partite con Stramaccioni. I senatori giocano sempre, come Forlan, il cui ingaggio resta una delle più sfortunate operazioni di mercato degli ultimi 20 anni. Mi pare che Stramaccioni si stia giocando male la grandissima occasione capitatagli dopo l'esonero di Ranieri. Del quale sta ripetendo tutte le scelte, con l'eccezione di Zarate. Stasera, contro il Siena, sapremo di più sul futuro di Stramaccioni. Scommetto, però, che non sarà sulla panchina dell'Inter.

domenica 1 aprile 2012

Inter - Genoa 5-4: esordio fortunato di Stramaccioni

Un rigore per l'Inter, tre per il Genoa, due espulsioni per parte, nove gol complessivi. Una partita rocambolesca e divertente, due difese tra le più scarse del campionato. La mano di Stramaccioni si è notata nella maggiore reattività dell'Inter: gli esercizi sulla rapidità qualche frutto l'hanno dato. Però, Zanetti è in disarmo: perché schierarlo? Ha fatto appena meglio Cambiasso, scortato dal possente Guarin, non sempre preciso, ma, per dirla con il linguaggio del basket, fisicamente dominante. Milito, in forma come ai tempi belli, ha segnato una tripletta decisiva, cui si sono aggiunti i gol di Samuel e Zarate, autore di una prova opaca, riabilitata da un grandissimo gol a giro. Pessima, invece, come al solito la prestazione di ForlanMi aspetto più coraggio da Stramaccioni, più giovani in campo e maggior cura della fase difensiva. Troppe volte i giocatori di Marino si sono ritrovati a tu per tu con Julio Cesar, costretto all'intervento da rosso su Palacio. Una cosa, però, la possiamo dire, Stramaccioni è fortunato. Comincia con una vittoria. Che non era scontata.

giovedì 23 febbraio 2012

Ranieri si dovrebbe dimettere

Ranieri si dovrebbe dimettere. Anzi, avrebbe dovuto rendere le dimissioni già ieri sera, dopo la sconfitta rimediata a Marsiglia, all'esito di una partita rinunciataria contro avversari piuttosto scarsi, i più scarsi tra quelli approdati agli ottavi di Champions League. Ha rispolverato Zarate, in evidente ritardo di condizione, anche perché non gioca mai. E Forlan, schierato punta unica in spazi vastissimi, nei quali avrebbe potuto brillare il primo Ronaldo oppure l'Eto'o della scorsa stagione, ma, non Forlan, che è una seconda punta e che non ha lo scatto bruciante necessario a fare la differenza. Per di più, entrato Ayew D., che nessuno riusciva a contrastare, avrebbe dovuto mandare in campo Ranocchia, abile se non altro nel gioco aereo. Insomma, Ranieri ha sbagliato tutto il possibile, sia nella strategia di gara, sia nella tattica a partita in corso. Si dimetta. Vogliamo Zenga al suo posto. L'Inter merita di più.

lunedì 13 febbraio 2012

Crisi Inter: una squadra vecchia e sbandata

I numeri si rincorrono. Nove sconfitte in campionato sono un'enormità e la gloriosa storia nerazzurra ha conosciuto poche pagine altrettanto amare. Bisogna tornare dietro di decenni. Tutto il possibile è stato sbagliato. A cominciare da un eccesso di riconoscenza verso giocatori stracotti, che altrove non avrebbero nemmeno raccattato un ingaggio, da Zanetti a Cambiasso, da Stankovic a Cordoba. Giocatori finiti. Non sarebbero titolari in nessuna squadra di serie A, oggi. Il tempo passa per tutti. Poi, un mercato privo di strategia e di prospettiva. La squadra, sessione dopo sessione, è stata indebolita ed invecchiata. Come puoi pensare di rinforzare il gruppo con Coutinho, con Jonathan, con Palombo, con Forlan, con Zarate? Lasciando andare, invece, Balotelli, Eto'o, Santon e Thiago Motta? Una politica societaria miope, ispirata ad un risparmio, che, invece, mancherà. Perché, fuori dalle coppe, l'Inter perderà una barca di soldi. Oltre ad avere sperperato un patrimonio d'immagine faticosamente ricostituito con le vittorie firmate da Mourinho. Il brutto è che con questi giocatori si dovrà arrivare a fine stagione. E, per lo più, sono scarsi. Si salvano Milito, Julio Cesar, Maicon, quando ha voglia. Forse, Pazzini e Poli. Manca il fuoriclasse assoluto. Difetta la personalità. Le facce sono di una squadra sbandata, demotivata, avvilita, sgomenta. In una parola, perdente. Come si sia potuto arrivare così in basso dovrebbe spiegarcelo Branca: molte scelte sono state sue. Ed ancora non si dimette!

domenica 29 gennaio 2012

L'Inter perde male a Lecce: Ranieri va in confusione come Gasperini

In cinque giorni, l'Inter va fuori dalla Coppa Italia e, salvo miracoli, dalla lotta per lo scudetto, vanificando la lunga rimonta, che sembrava aver riaperto i giochi. Basta un gol di Giacomazzi ad affondare il "gruppo Zanetti", che gioca sempre e gioca male, come il compare argentino Cambiasso. Loro due sono tornati al rendimento scadente dei tempi di Gasperini, che Ranieri imita, schierandoli nonostante una condizione atletica inaccettabile. La sconfitta nasce a centrocampo. Perché gli attaccanti, se non altro, si battono e vanno vicino al gol, negato dal portiere del Lecce Benassi mai stato in forma come oggi. Pessima la prestazione del subentrato Zarate, che perde un pallone dietro l'altro. Averlo ingaggiato è stato uno dei peggiori errori della dirigenza nerazzurra degli ultimi quindici anni. Non ho capito la sostituzione di Sneijder, vivace nel primo tempo, con Alvarez, con il suo solito tiro inguardabile. Qualche bistecca in più potrebbe mangiarla, perché sembra del tutto privo di forza e di nerbo. Gennaio volge al termine, per l'Inter nessun rinforzo. Senza soldi, non si cantano messe. Ora, in classifica c'è il quinto posto, ma senza innesti di qualità si può tornare anche più in basso. Primo, urgentissimo, provvedimento: in panchina Zanetti e Cambiasso.

venerdì 20 gennaio 2012

Vince l'Inter in Coppa Italia contro il Genoa: prodezze di Maicon e Poli

Negli ultimi anni, la Coppa Italia è un affare dell'Inter. In sette stagioni, sei finali e quattro vittorie costituiscono la prova di un dominio indiscutibile. Buona vittoria ieri contro il Genoa, con due reti bellissime, sassata all'incrocio di Maicon, il giocatore più forte della rosa attuale, e tiro di controbalzo di Poli, dopo scambio elegante con Obi. Il gol del centrocampista italiano, peraltro, conforta in vista dei prossimi impegni: Poli può restituire ossigeno ad un centrocampo troppo dipendente da Thiago Motta. Deludente Castaignos, come il subentrato Zarate, spaesato più che mai. Se non altro, è rientrato Sneijder, ma, un attaccante di scorta serve come il pane.

giovedì 19 gennaio 2012

Forlan sempre infortunato: ennesimo stiramento

Sta battendo tutti i primati il biondo attaccante uruguagio Forlan, ultima prodezza della campagna di rafforzamento, va bene, si fa per dire, orchestrata da Branca. Che è successo? Forlan si è stirato. Di nuovo? Di nuovo. Sul serio? Sul serio. E la notizia dove sarebbe? Stavolta, ha cambiato coscia, stiramento bipartisan. Comunque, a quanto si legge, starà fuori un mesetto. Nemmeno Pancev ebbe nei primi mesi all'Inter un simile rendimento. Tanto più che ha già saltato il girone di Champions per via del noto errore, sempre di Branca, che aveva dimenticato la partecipazione di Forlan ai preliminari di Europa League. Ora, Castaignos, comunque acerbo, dovrebbe andare in prestito. Zarate ha deluso su tutta la linea. Sicché tolti Milito e Pazzini, l'Inter non ha attaccanti da schierare. Forlan, infatti, è sempre infortunato. Tevez ha cartellino troppo costoso e non può fare le coppe, per di più preferiva il Milan, e così va escluso un suo ingaggio. Va a finire che torna Recoba. Contratto a gettone, sarebbe un affare. Anche per togliersi lo sfizio di smentire i tanti, rancorosi, critici del Chino. Perché un'alternativa, in panchina, ci vuole. Che farà Branca?

martedì 10 gennaio 2012

Il ritorno di Henry: può tornare anche Recoba?

Il tema del ritorno, e dell'attesa che lo precede, ha ispirato uno dei più grandi poemi mai scritti: l'Odissea. Dopo tante peregrinazioni, i complotti degli dei, gli incantesimi, gli agguati dei flutti, Ulisse torna ad Itaca. Dopo venti anni di assenza. E nessuno ci crede, inizialmente, ad eccezione del vecchio cane Argo. Scendendo un poco ai fatti di oggi, Henry, dopo quattro anni e mezzo, è tornato all'Arsenal. Perché Wenger ha la fantasia di Omero, no, perché Wenger sa di calcio. Tanto che Henry, ha saputo riannodare le fila della sua carriera, segnando al debutto in FA Cup.  Da ieri, i suoi gol per i lancieri sono 227. E Wenger ha dichiarato che troverà al capocannoniere di ogni tempo dell'Arsenal un posto nella lista di Champions: il Milan faccia attenzione. Ora, tanto è lì che voglio andare a parare, è così insensato immaginare il ritorno di Recoba all'Inter? Uno che non ha svernato nel campionato statunitense come Henry, ma ha invece trascinato il Nacional alla vittoria in un campionato vero come quello uruguayano. Non per essere titolare. Ma, per partire dalla panchina e risolvere qualche partita ingarbugliata. Al posto di Zarate, per esempio. Che non corre più di lui e possiede un decimo, approssimo per eccesso in favore dell'argentino, della classe del Chino. Un contratto a gettone, andrebbe benissimo. Rammento, infine, che Henry ha solo un anno più di Recoba. Che però è più giovane di Scholes, altro grande vecchio del calcio che sta per tornare, addirittura dopo essersi ritirato.

domenica 4 dicembre 2011

Il Nacional di Recoba vince l'Apertura 2011: un gol del Chino decide la sfida con il Liverpool ed esplode la festa a Montevideo

Fantastico Recoba, un suo gol dona al Nacional de Montevideo il titolo di Apertura 2011 della Primera Division de Uruguay. Trasferta delicata contro il Liverpool. All'inizio della partita, ore 20:00 in Italia, il Penarol era campione virtuale, dopo la sonante vittoria di ieri, con trenta punti. Di più, dopo il primo tempo, il titolo cambiava casacca, quella del Danubio, che, in vantaggio, saliva virtualmente a 31 punti, mentre il Nacional, dentro una partita tesa e snervante, era costretto al pareggio. Al 74' il Danubio passava dal 2-1 al 3-1, mentre tra Liverpool e Nacional le reti restavano inviolate ed il sogno scudetto pareva sfumare. Invece no, stavolta no, colpo di scena, Recoba decideva, 79' minuto, che basta, bisognava vincere, che un 5 maggio c'era già stato nella sua carriera e mai più. Segnò. Recoba ha segnato. Il gol ( guardatelo, stop, destro a rientrare, sinistro) che serviva, il gol che basta, che resta, la festa. Rete, partita, torneo. Tutto in una volta. Nacional 32, Danubio 31, Penarol 30. All'ultima giornata, revirement plautino. E chi ride è Recoba. Finalmente! Ore 21:50 in Italia. A 35 anni e sette mesi. Mentre noi stiamo a parlare di Zarate e di Alvarez, di Coutinho, di Forlan, di Pazzini che inciampa. Recoba segna e vince. Grazie. E ci rende orgogliosi, egli almeno, di essere interisti. Facciamolo tornare a gennaio. Di Vaio, che ha gli anni suoi, ed un terzo del suo talento, è ancora decisivo in campionato.

Inter: disfatta contro l'Udinese, Zanetti espulso

Una partita indimenticabile, perché sancisce il fallimento della cura Ranieri: l'Inter di oggi è, purtroppo, racchia come quella di Gasperini. E quando sei racchio, ti puoi acconciare come vuoi, ma sempre racchio resti. Ranieri, peraltro, invece di schierare una squadra di buon senso, cambia ancora ruolo ad Alvarez, che può giocare solo a destra, rientrando, schierandolo a sinistra, dove la sua lentezza risalta com il sole a mezzogiorno. Poi, lo sostituisce con Nagatomo, uno che comincia a suscitarmi la stessa "simpatia" che mi ispirava Gresko: siamo messi male. Zarate si guarda la partita senza biglietto, Milito e Pazzini non si sommano e non si integrano, possibile che Ranieri non lo capisca. Di Zanetti e Cambiasso, il primo pure espulso, preferisco non parlare per carità di patria. Si salva solo Julio Cesar, che, subìto il gol di Isla, para il rigore di Di Natale. Poi, la buona sorte concede un tiro dal dischetto anche alla disperata e disperante compagine nerazzurra. Va Pazzini "dai piedi felpati", che inciampa, cade all'indietro e sbaglia. Sembra un film, ma, non lo è. L'Inter è in zona retrocessione. Vecchia, stanca e malandata. E Branca non si è ancora dimesso. Forse aspetta il rientro di Forlan? O l'esplosione di Coutinho?

domenica 27 novembre 2011

L'Inter espugna Siena con Castaignos: ma che fatica!

Bisognava vincere e l'Inter ha vinto. Inizio stentato, Stankovic, ombra del guerriero che fu, non sta in piedi, come Cambiasso, sicché a centrocampo qualcosa di buono scaturisce soltanto dal mancino di Thiago Motta. Alvarez, dopo brevi momenti di gloria, torna incompiuto come all'inizio della stagione, Zarate, sulla fascia opposta, riceve palla sempre di spalle e, raddoppiato dai difensori del Siena, quasi sempre la perde. All'intervallo, Ranieri cambia rotta: dentro Castaignos ed Obi per Zarate ed Alvarez. Poi, a dieci minuti dalla fine, entra anche Milito per Cambiasso. L'Inter è lenta e priva di genio, una compagine di bassa classifica, che patisce la sapiente organizzazione difensiva del Siena. Allo scadere, però, Thiago Motta serve d'esterno Castaignos, appena dentro l'area, che controlla e gira rete, alla destra del portiere, nell'angolino. Arrivano i tre punti, ma l'Inter è messa davvero male. Castaignos, in prospettiva, mi sembra il più forte dei vari Alvarez, Coutinho ed Obi. Per fortuna, gennaio si avvicina. Moratti dovrà investire parecchio per rinforzare una squadra vecchia ed esangue.

sabato 29 ottobre 2011

Disfatta dell'Inter: colpo "gobbo" a Milano

Una sconfitta tra le più brutte contro gli avversari di sempre: capolinea dell'Inter di Ranieri contro una Juventus lontanissima dall'essere una grande squadra. L'avevo detto, per vincere, bisognava lasciare in panchina Zanetti e Cambiasso. Che, tanto per cambiare, hanno giocato tutta la partita, perdendo contrasti, sbagliando appoggi di due metri e tiri e cross. Corricchiando come in quei tristi ritrovi da dopo lavoro. Gli uomini di Conte avrebbero potuto segnare dieci reti, perchè ci voleva niente ad arrivare ai limiti dell'area nerazzurra. Castellazzi ha giocato molto bene. Nessuna protezione da un centrocampo che è il più scarso che l'Inter abbia avuto negli ultimi 30 anni. Tanto più che Sneijder, stasera, era giù di tono. Sicché qualche scintilla di vivacità veniva da Zarate e da Maicon, autore del gol, con tiro deviato, che pareggiava la rete iniziale di Vucinic. Poi, mentre Chivu posava da giocatore di subbuteo, fermo, immobile, marmoreo, segnava Marchisio, a chiusura di un triangolo. Nagatomo se ne restava lontano ed inattivo sulla fascia: come se l'azione, ma direi piuttosto la partita, non lo riguardasse. Sol calante! Nella ripresa, ci si attendeva una scossa ed invece il buon Ranieri che fa? Toglie Zarate, che per lo meno ha colpi e coraggio, per mettere Castaignos, uno che non può giocare titolare neppure in serie D: stop sbagliati, scatti a vuoto, evanescenza, evanescenza, evanescenza. Ma chi l'ha voluto? Milito, che pure ha segnato duecento gol in carriera, per quanto sia fuori forma, poteva tornare utile nelle mischie finali, ma resta malinconico in panchina. Non venitemi a dire che Ranieri sta facendo meglio di Gasperini! Tutti gli errori che poteva commettere, li ha commessi, da Zanetti, a Cambiasso, a Castaignos. Qualche parola voglio spenderla anche per Alvarez: il giovanotto sa dribblare. Bravo!? Peccato che lo faccia in orizzontale. E che non tiri. Ma dai! E Branca ancora non si dimette. Per chiudere, ringrazio Del Piero. Ha fallito il terzo gol e reso meno aspro questo sabato sera autunnale. Insomma, l'Inter è alla frutta, ha vinto la Juve, il raffreddore non passa. No, non ce l'avrei fatta a sopportare anche il gol di Del Piero. A vederlo esultare. A sentirlo elogiare. Branca dimettiti!

martedì 25 ottobre 2011

Tevez per Maicon: non scherziamo

La notizia di un possibile scambio, a gennaio, tra Tevez e Maicon non va sottovalutata. Resta inteso che, per l'Inter, sarebbe una scelta sbagliata. L'ennesima. Maicon, nel suo ruolo, continua ad essere il migliore al mondo, come, se mai ce ne fosse bisogno, ha confermato la partita con il Chievo. Tevez, invece, gioca un calcio molto dispendioso ed arrembante, che, credo, gli costerà un precoce declino. Forse già iniziato. Succede a correre troppo. E Tevez corre davvero moltissimo. Detto questo, per doti tecniche, Zarate non gli è inferiore ed è più giovane. Peraltro, lasciato andare anche Santon, se partisse Maicon, sulla fascia destra nerazzurra si aprirebbe una voragine. Insomma, speriamo che la notizia non trovi conferme.

mercoledì 19 ottobre 2011

L'Inter passa a Lilla

Partita di altri tempi, un gol bellissimo di Pazzini, dopo spettacolare combinazione tra Sneijder e Zarate, poi una costante difesa del vantaggio dalle sfuriate francesi dirette dai piedi educatissimi del belga Hazard. Prova attenta di Lucio e Chivu, protetti dalla sapienza tattica e dal vigore atletico di un ottimo Thiago Motta. Tre parate notevoli di Julio Cesar e tanto è bastato a portare a casa una vittoria davvero preziosa, per la fiducia che ne potrà sorgere e perché l'Inter è volata in testa al girone di Champions. Diciamolo francamente, poteva andare peggio. E di questi tempi bisogna accontentarsi.

lunedì 17 ottobre 2011

Inter: senza soldi non si cantano messe

Classifica da fiaba nordica: fa davvero paura. Nemmeno l'Inter di Bagnoli, poi Marini, partì così male nella stagione 1993-94. Con la differenza che quella squadra aveva valori, tecnici, importanti, sicché si salvò alla penultima giornata, ma, seppe anche vincere la Coppa Uefa. Il problema, dopo tanti anni di vacche grasse, credo stia nei soldi. Quelli che Moratti non vuole o non può più spendere. Sono arrivati tutti giocatori di seconda fascia, da Zarate a Forlan, o di terza, Jonathan, o di quarta, ammesso che una quarta fascia sia possibile in serie A, come Alvarez. Ad inizio stagione, non c'era un tifoso nerazzurro che non sapesse prevedere le difficoltà di questi tempi. Poteva non prevederle Moratti? Poteva non prevederle Branca? Nel calcio, chiacchiere a parte, "senza soldi non si cantano messe", come ammonisce un vecchio, severissimo e poco caritatevole adagio. Occorrevano due o tre campioni autentici, per rinsanguare un gruppo stanco. Non sono arrivati. Il resto, inteso come infortuni, malasorte e sviste arbitrali, è contorno. Da qui a gennaio sarà durissima.

giovedì 29 settembre 2011

Dubbi su Ranieri

Il sondaggio ha mostrato un sostanziale equilibrio di vedute, con leggerissima maggioranza di quelli che non credono che Ranieri possa risollevare l'Inter. Resta il fatto delle due vittorie, in campionato e Champions, con le quali il tecnico romano ha cominciato la sua avventura nerazzurra. Insomma, la squadra, in molti elementi, da Zanetti a Cambiasso, pur bravo a Mosca, a Samuel, appare logora. Però, magari insistendo su giocatori giovani ma promettenti come Crisetig, valorizzando l'estro di Zarate ed utilizzando il buon senso, che Ranieri ha sempre avuto, è possibile che l'Inter raddrizzi la stagione. Stiamo a vedere.