Due gol nel finale, di Milinkovic-Savic, appena subentrato a Luis Alberto, e Correa, e la Lazio di Simone Inzaghi batte l'Atalanta di Gasperini, conquistando la Coppa Italia 2019. Partita intensa, risultato giusto. Simone Inzaghi indovina i cambi.
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mercoledì 15 maggio 2019
giovedì 4 gennaio 2018
Cairo esonera Mihajlovic, il Torino su Mazzarri
Esonero notturno di Mihajlovic. Cairo ha deciso di sollevarlo dalla guida tecnica del Torino, dopo la sconfitta nei quarti di Coppa Italia contro la Juve. Mi sembra la decisione più appropriata. In un anno e mezzo, Mihajlovic non ha portato risultati di rilievo. Ha assommato espulsioni evitabili, non ha contribuito alla crescita di un solo giocatore. In estate ha lasciato partire un ottimo centrocampista come Benassi. Ha fatto, e questo conta, sempre male nei derby. Ora, il Toro punta, a quanto pare, su Mazzarri. E, dal mio punto di vista, fa bene. Mazzarri ha ottenuto tre salvezze consecutive con la Reggina, una clamorosa. Ha fatto bene alla Samp, specialmente il primo anno. E benissimo al Napoli, dove è stato terzo, quinto e secondo. Anche il quinto posto, il primo anno all'Inter, con una squadra davvero modesta, è stato un ottimo risultato. Quanto alla storia delle scuse che accampava in caso di sconfitta, non mi pare che quelle di Sarri, tanto per dire, siano meno frequenti. E fantasiose.
Milan-Lazio e Juventus-Atalanta semifinali di Coppa Italia 2017/18
Saranno Milan-Lazio e Juventus-Atalanta le semifinali della Coppa Italia 2017/18.
mercoledì 27 dicembre 2017
Milan-Inter 1-0: Spalletti sbaglia tutto. Inter eliminata dalla Coppa Italia
Partita preparata malissimo e giocata peggio. Spalletti sbaglia tutto e soprattutto i cambi. In un derby, uno svogliato come Brozovic, neppure in panchina dovrebbe sedersi. Segna Cutrone ai supplementari su assist di Suso, che sa fare una sola giocata. Quella che Nagatomo gli lascia fare. Prova imbarazzante di Joao Mario, Perisic, Candreva, Icardi. E, ca va sans dire, Brozovic. Inter eliminata dalla Coppa Italia per mano del Milan più scarso degli ultimi 30 anni. Terza sconfitta consecutiva per l'Inter di Spalletti. Sipario.
mercoledì 23 gennaio 2013
Roma - Inter 2-1: Florenzi, Destro e Palacio
Semifinale di andata della Coppa Italia 2012/13, stadio Olimpico. Finisce 2-1 per la Roma, all'esito di una partita brillante nel primo tempo ed orribile nella ripresa, quando la stanchezza, per gli impegni ravvicinati delle due squadre negli ultimi otto giorni, ha provocato una serie imbarazzante di errori, anche negli appoggi e nei passaggi laterali. Superba prova di Mattia Destro, autore di uno splendido gol di testa in anticipo su Ranocchia, dopo la rete iniziale, sempre di testa, dell'onnipresente Florenzi. La Roma, nella prima mezz'ora, avrebbe potuto prendere il largo, se non fosse mancata, con Totti e Lamela, la dovuta precisione sotto porta. L'Inter ha giocato di rimessa lanciando di continuo il generoso Palacio, che ha finalmente accorciato le distanze su punizione lenta di Cambiasso, per la distrazione dilettantesca dei centrali giallorossi. Del secondo tempo, che è stato poca cosa, s'è detto. Diversi gli ammoniti, che, diffidati, salteranno la gara di ritorno. Peggiore in campo, Saverio Zanetti.
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mercoledì 19 dicembre 2012
Cassano 130 gol in carriera
Cifra tonda per Antonio Cassano. La rete, bellissima per la facilità di esecuzione che appartiene a lui ed a pochissimi altri, segnata contro il Verona in Coppa Italia o Tim Cup che dir si voglia, ha portato a 130 il bottino dei suoi gol in carriera. Avrebbero potuto essere di più, non c'è dubbio, ma Cassano, genio bizzoso ed irregolare, ha sempre preferito l'assist al gol. E numerosissimi sono stati gli assist serviti ai compagni nella sua lunga carriera. Una cosa possiamo dirla: la scommessa di chi l'ha voluto all'Inter è stata vinta. Quando Cassano gioca ed è in forma, come ieri sera, l'Inter vince e convince. Il suo tocco di palla è di primissimo ordine, come stoppa il pallone anche quando provenga da lanci non particolarmente calibrati è uno spettacolo assoluto, come spettacolari sono le sue finte di corpo, che gli permettono, con mezzo movimento, di sbarazzarsi di uno o più avversari. Ha, nelle giocate, la stessa naturalezza che si riconosceva in quelle di Meazza o di Roberto Baggio. Se, fino ad oggi, la sua parabola è stata meno esaltante di quelle loro, molto è dipeso dal suo temperamento umbratile e riottoso alla disciplina. Ha davanti a sé ancora tre o quattro anni per recuperare il tempo perduto.
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