Nemmeno con il Catania più dimesso degli ultimi anni l'Inter riesce a trovare la vittoria. Terribile questo 2014 per i colori nerazzurri. La modestia del gioco, appena innervato dalle giocate di un Alvarez brillante, spiega la crisi nera nella quale l'Inter s'è infilata e dalla quale faticherà ad uscire. Milito, dopo l'infortunio, è ormai un ex giocatore, Palacio è tornato scarico dalle vacanze in Argentina, sicché segnare è un'impresa, che al solito fallisce. A centrocampo si stenta moltissimo con Cambiasso che va a passeggio e Kuzmanovic, che, dopo tutto, faceva panchina a Stoccarda e non capisco perché dovrebbe fare il titolare all'Inter. Uno scialbo 0-0, alla fine, reso più doloroso dalla vittoria in rimonta del Milan a Cagliari, con gol di Balotelli, emulo destro di Corso su punizione, e Pazzini. Due attaccanti che erano dell'Inter. I tifosi sono stanchi. O Thohir mette, con raziocinio, mano al portafoglio oppure è meglio che se ne vada subito. Soprattutto dopo una settimana che passerà alla storia per l'insipienza di una dirigenza che voleva regalare Guarin alla Juve in cambio di un Vucinic in disarmo.
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domenica 26 gennaio 2014
domenica 1 dicembre 2013
L'Inter stecca alla prima di Thohir, pareggio sofferto contro la Samp di Mihailovic
Non bastava Cambiasso, così Mazzarri schiera pure Saverio Zanetti, che riesce nell'incredibile impresa di far rimpiangere Nagatomo. Non sa uscire di scena l'argentino. E che non ci riesca a 40 anni suonati è difficile da capire e da spiegare. La squadra vive delle sporadiche invenzioni di Alvarez. Da una di queste nasce il vantaggio di Guarin, per il resto sempre anarchico in mezzo al campo. Nella ripresa, l'Inter cede troppo campo alla Sampdoria, già combattiva come il suo nuovo allenatore Mihailovic, fino al gol mancino di Renan, che calcia da una ventina di metri, con tutta la calma del caso, atteso che Cambiasso e Mudingayi ci mettono una vita a chiudere su di lui: tiro angolato che rimbalza prima d'infilare Handanovic. Troppo solo Palacio in avanti, non va meglio con l'ingresso di Belfodil. Ha convinto poco anche il subentrato Kovacic, che mi pare in fase involutiva e credo che dipenda dalla poca fiducia che sente intorno a sé. Dispiace perché è un talento vero il centrocampista croato. Per Tohir, alla prima da presidente al Meazza, un debutto in chiaroscuro.
martedì 29 ottobre 2013
L'Inter pareggia a Bergamo con l'Atalanta. Ad Alvarez risponde Denis
Alvarez è diventato, con Palacio, il leader di questa Inter di basso profilo che manca, a Bergamo, l'occasione di riavvicinarsi alla vetta della classifica. L'argentino segna il gol del vantaggio, pareggiato una decina di minuti dopo dal connazionale Denis. L'Inter subisce troppi gol, perché il centrocampo guidato dall'imbolsito Cambiasso non assicura adeguata protezione e perché non ha campioni dietro. Samuel, al rientro, non è più quello di una volta. In mezzo al campo, Kovacic accentra il gioco, salta spesso l'uomo, qualche volta esagera nel dribbling e perde palla, ma pochi compagni si muovono senza palla e così il compito del regista si fa arduo. Nella ripresa, una grandissima giocata di Icardi subentrato ad un irritante Guarin finisce sul palo. Mentre Alvarez sfiora l'incrocio con un gran tiro dalla distanza. L'Atalanta, sul proprio campo, è un avversario ostico per tutti, ma l'Inter spreca comunque un'occasione preziosa. Mazzarri deve inventarsi qualcosa, specialmente a centrocampo. Avrei schierato Taider al posto dell'indisciplinato Guarin, mentre Icardi merita una maglia da titolare.
domenica 27 ottobre 2013
Inter - Verona 4-2: i nerazzurri risalgono al quarto posto
Partita decisa su calcio d'angolo: dalla bandierina, complici la disattenzione della difesa veneta ed una certa dose di sfortuna della medesima, nascono tre dei quattro gol nerazzurri. Kovacic gioca finalmente e giocherebbe anche meglio se non si trovasse tra i piedi Cambiasso, detto "don rimpallo", perché la palla in area gli rimbalza sempre addosso e qualcuno lo scambia per l'asso che non è mai stato. Convincente Jonathan ed il macchinoso Rolando, che segna pure, ma in difesa denuncia limiti evidenti di concentrazione. Considerato che il Verona di Mandorlini era reduce da parecchie belle prestazioni, la vittoria di ieri sera è un buon segno per l'Inter. Con Kovacic ed Alvarez, la palla la tengono di più i nerazzurri. La difesa, però, va registrata. A tal proposito mi chiedo: Andreolli che fine ha fatto?
sabato 14 settembre 2013
Inter - Juve: 1-1. Mazzarri imbriglia la squadra di Conte, Alvarez domina in mezzo al campo. Napoli in vetta, Milan pari di rigore
Altro che Stramaccioni! Mazzarri sì che conosce il mestiere: indovina tutte le scelte, con l'eccezione del passeggiatore solitario, Cambiasso, che dirige la manovra come farebbe un vigile sotto il sole agostano. Con lentezza esasperante. Ad ogni modo, partita equilibrata, tesa, intensa. Nella ripresa, l'Inter prende il sopravvento territoriale, salvo esporsi a qualche contropiede di troppo, orchestrato dalla sapienza calcistica di Tevez. Ma, è Alvarez a spaccare la partita, contrasto vinto, progressione, dribbling e passaggio preciso per Icardi, che è un fuoriclasse, e lo sostengo da tempo, ed uccella Buffon in uscita: il giovanotto argentino sta imparando, perché l'esperienza ancora gli manca, sicché fa bene Mazzarri a centellinarne l'impiego. Ma, insomma, se la memoria non mi inganna, è già il quarto gol contro i bianconeri. Icardi ha stoffa, insomma. La stessa di Kovacic, che avrei schierato prima al posto di Cambiasso. Per la cronaca, immediato il pareggio di Vidal, uno che ha l'istinto del rapace, su dormita della difesa nerazzurra. Del pareggio al derby d'Italia approfitta il Napoli di Benitez, che vola solitario in testa alla classifica: quello di Callejon, che ho definito miniatura del grande Raul, è stato un grande acquisto. Il Milan gioca male contro il Torino del solito, grande Cerci, e pareggia soltanto grazie al solito rigore di Balotelli, il ventunesimo trasformato consecutivamente. Quando si dice la freddezza!
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giovedì 9 maggio 2013
Inter: quindicesima sconfitta in campionato. Eguagliato il record negativo della stagione 1946/47
Nella stagione 1946/47 l'Inter rischiò la retrocessione e si salvò nelle utlime giornate, grazie a Giuseppe Meazza, che tornò nel ruolo di allenatore e giocatore. Quella sqaudra subì 15 sconfitte in campionato, come l'Inter allenata dal sopravvalutato Stramaccioni, ieri battuta in casa dalla Lazio. I biancocelesti avrebbero potuto segnare ad ogni affondo. Poi ci sono state situazioni comiche, come la scivolata di Alvarez, per il resto tra i migliori, al momento di calciare dal dischetto e l'uscita a vuoto di Handanovic, un portiere con fondamentali davvero scarsi. Ci sono ancora due partite da qui alla fine, sicché Stramaccioni potrà migliorare il primato di sconfitte in serie A. Ciò che sconcerta è che il tecnico resti ancora al suo posto, assieme a Branca. Quanto durerà questa storia?
mercoledì 17 aprile 2013
Coppa Italia 2013: Inter travolta dalla Roma, che vola in finale contro la Lazio. Illude Jonathan, poi doppietta di Destro, gol di Torosidis, gol di Alvarez. Stramaccioni esonerato!
Stramaccioni esonerato, questa la notizia che aspettano i tifosi nerazzurri, assieme al licenziamento di Branca. E pensare che Jonathan illude il pubblico del Meazza, scambia con Alvarez, che tocca di tacco, poi con Rocchi, che replica di tacco, quindi a centro area batte Stekelenburg con un preciso diagonale da destra verso sinistra. L'Inter sarebbe qualificata. Ma, è poca cosa la squadra del supponente Stramaccioni. E rischia di farsi riprendere già nel primo tempo. Nel secondo, trova il gol Destro, abbandonato da Juan Jesus, che scavalca Handanovic con un delizioso pallonetto: che errore averlo lasciato in estate alla Roma! Destro poi raddoppia a porta vuota, su assist che viene da sinistra, la destra dell'Inter, dove Jonathan nel frattempo è tornato l'anonimo spompato corridore di tutta la stagione. L'Inter non ha qualità d'assieme, tutto dipende da Kovacic e dall'estro randagio di Alvarez, che almeno nell'uno contro uno ci sa fare. Poi, Handanovic commette il solito errore di posizione e prende un gol da calcio parrocchiale dall'incredulo Torosidis. Qualificazione alla finale sfumata, zeru tituli per l'Inter. E' la Roma che raggiunge la Lazio in finale di Coppa Italia, edizione 2013. Stramaccioni dovrebbe dimettersi. Ma, escludendo che lo faccia, sia esonerato. E sia licenziato Branca!
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domenica 7 aprile 2013
Stramaccioni va esonerato. Inter - Atalanta: 3-4. Rocchi segna e fa 100 gol in A, poi Bonaventura, doppietta di Alvarez, tripletta di Denis
Partita importante per il terzo posto, dopo la mezza battuta d'arresto del Milan che pareggia a Firenze. Inter spuntata, tanto che viene rispolverato Rocchi. Fuori Cassano, per un guaio muscolare, sostituito da Alvarez dopo mezzora circa, è proprio l'ex capitano della Lazio, al 43' del primo tempo, a firmare la rete del vantaggio nerazzuro. Gol n. 100 in serie A e parziale, assai parziale giustificazione di uno degli ingaggi meno comprensibili della recente storia interista. Pareggia Bonaventura, che ha qualità notevoli. Alvarez, in vena, riporta l'Inter davanti con una doppietta. Ma, la squadra di Stramaccioni, che merita sempre l'esonero, dimostra tutta la propria inconsistenza difensiva e viene riacciuffata da una doppietta di Denis. E poi? E poi uno si aspetterebbe un colpo d'ala dell'Inter, ché i tre punti servono come il pane. Invece no! Tripletta di Denis. Inter 3, Atalanta 4. Stramaccioni, non so se sia mai accaduto, andrebbe esonerato sul posto, a partita in corso. Una prova imbarazzante dell'Inter, una disfatta. Le colpe sono di tutti. Cominciamo però ad esonerare Stramaccioni. A mandar via Branca. Una stagione fallimentare con numerosi accenti patetici pretende decisioni esemplari.
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giovedì 14 marzo 2013
Inter - Tottenham: rimonta? Sì, rimonta, segna Cassano, raddoppia Palacio, ancora Cassano su punizione. Si va ai supplementari. Adebayor rovina la festa. Alvarez riaccende la speranza. Finisce 4-1, Inter eliminata
Difficile credere alla rimonta dopo la sciagurata sconfitta di Londra contro il Tottenham. Recuperare dal 3-0 per gli inglesi sarebbe un'impresa senza precedenti. Almeno negli ultimi 30 anni. Cassano, però, al 20' del primo tempo ha già segnato. Stiamo a vedere. Achtung! Palacio, dopo cinque minuti nella ripresa raddoppia. E poi Cassano su punizione. Strepitoso. Come Kovacic, un regista avviato sulla strada di Suarez. Mi sbilancio e chissenefrega. Tanto che l'ineffabile Stramaccioni decide di sostituirlo con Benassi. Si va ai supplementari. Difesa disattenta, respinta di Handanovic e, sia stramaledetta la perfida Albione!, segna quel racchio di Adebayor, ammazza che brutto! Come non detto. Rimonta fallita. Almeno ci abbiamo provato. Forse no, perché, su assist vellutato di Cassano, segna Alvarez, già subentrato all'irritante Guarin. L'Inter si porta sul 4-1, ad un gol dalla qualificazione. Assalto finale, confuso ma veemente. Niente da fare, il Tottenham di Villas Boas va avanti. L'Inter è eliminata dall'Europa League.
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domenica 3 marzo 2013
L'Inter rimonta a Catania: Alvarez e due volte Palacio
Inizio scoraggiante, ma, se non altro il doppio vantaggio del Catania sembrava aver calato il sipario sulla dimenticabile esperienza nerazzurra di Stramaccioni. Squadra imbolsita, errori tecnici a ripetizione, Gargano pareva al primo giorno di scuola calcio. Gli avversari, brevilinei e brillanti nel fraseggio, facevano il bello ed il cattivo tempo. Stramaccioni, pensoso come al solito, dopo avere escluso Cassano dalle convocazioni per una lite di cui ho capito poco, si affidava al santo protettore di Arrigo Sacchi, che è luogo poco assolato. E gli andava bene nella ripresa, dentro Stankovic per Kuzmanovic e Palacio per Rocchi, uno che fatica a stare in piedi. Bastava. Stankovic giocava di prima intenzione, valorizzando le sortite offensive di Pereira. Dribbling di Palacio sulla destra, cross e colpo di testa in avvitamento di Alvarez, che non è un asso, ma in questa penosissima Inter può starci eccome. Poi, Palacio su traversone di Pereira pareggiava. Infine, complice anche un Catania piuttosto prodigo, Palacio firmava l'incredibile rimonta su assist dell'ultimo subentrato, Cambiasso. L'Inter vince e va bene. Ma, Stramaccioni che allenatore è?
domenica 18 novembre 2012
L'Inter stenta con il Cagliari ma c'è puzza di calciopoli, Aquilani trascina la Fiorentina. Pari tra Juve e Lazio, il Milan ferma il Napoli
Allora, senza mezzi termini, dacché mi girano piuttosto che no. Stramaccioni non sa leggere le partite. Palacio, spremuto e peraltro a segno nel primo tempo, su assist fatato di Cassano, andava sostituito perché non ne aveva più. Stramaccioni, invece, al momento di recuperare l'incredibile 2-1 dei sardi firmato Sau, toglie il barese, che aveva escogitato giocate di qualità a ripetizione. Per di più, Milito aveva fallito un'occasione che nemmeno Bobo Vieri, a zero metri dalla porta. Tutto vero, però, c'è un però, grosso come una casa, ed imbarazzante come un casino. Un rigore solare ai danni di Ranocchia, solare come l'espulsione risparmiata a Lichsteiner nella sfida contro la Juve. Sento una ributtante puzza di calciopoli. Perché l'Inter, dopo aver pareggiato grazie ad un autogol propiziato da Alvarez, avrebbe potuto vincere. L'arbitro il rigore non l'ha dato, espellendo altresì Stramaccioni per proteste. Capitò anche a Simoni nel 1998. Orbene, se lo scudetto deve proprio andare alla Juve, se è già deciso, sospendiamo questa pantomima. Seguiremo lo sci, se del caso. Ce lo facciano sapere. E già che ci siamo, aggiungo che Chiellini può finire le partite soltanto con la Juve: sarebbe da espellere sempre. L'avrei cacciato anche ieri nella sfida pareggiata dalla Juve contro la Lazio, aggrappata ad un Marchetti in stato di grazia. Il Napoli, quando Cavani è appannato, non vince, come ieri, quando si è fatto recuperare da due guizzi del predestinato El Shaarawi, unico asso del Milan. Aquilani ha trascinato la Fiorentina ad una bella vittoria: eloquente testimonianza di una classe che non poteva essere evaporata, il primo gol su punizione. Toni, in riva all'Arno, si è ritrovato goleador. Montella è bravissimo e la Fiorentina sale al terzo posto assieme al Napoli, ad un solo punto dall'Inter.
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domenica 16 settembre 2012
L'Inter batte il Torino 2-0: gol di Milito e Cassano
Altro che gioco d'attacco. Vecchia scuola italiana, pragmatismo trapattoniano, Stramaccioni capisce finalmente che la difesa dell'Inter fa acqua da tutte le parti e schiera una formazione prudentissima. Prima da titolare per Juan Jesus, apprezzabile, che fa coppia con Ranocchia e Cambiasso che spesso arretra in mezzo ai due, come difensore aggiunto. Oltre a loro quattro terzini quattro, Zanetti, sfiatato, Nagatomo, scarso, Jonathan, molto scarso, ed Alvaro Pereira. Davanti, Milito e Sneijder a supporto. Il gol arriva presto grazie ad una conclusione di Milito da fuori area. Nella ripresa, entra Alvarez, tra i pochi nerazzurri con un'idea di gioco, Bianchi va vicino al pareggio per il Torino, ma calcia addosso ad Handanovic. Alla fine, Alvarez pesca Cassano, subentrato a Sneijder, che ci resta male e peggio per lui. Cassano spalle alla porta, si gira ed incrocia il tiro: gol bellissimo di un fuoriclasse più grande di quanto parecchi scettici credano. La partita finisce sul 2-0, l'Inter deve migliorare, il Torino si salverà senza dubbio.
venerdì 14 settembre 2012
Torino - Inter: verifica delle ambizioni dei nerazzurri
Dopo la disastrosa sconfitta rimediata dalla Roma, l'Inter domenica renderà visita al Torino di Ventura, una delle squadre più in forma del campionato. Stramaccioni potrà finalmente schierare tra i pali Handanovic, chiamato a raccogliere la difficile eredità di Julio Cesar. Tra i convocati, anche Alvarez, uno che per essere lento è lento, ma vede il gioco e ne possiede i tempi: un rientro importante. Stramaccioni, tra gli allenatori più fortunati che si ricordino, perché allena l'Inter a nemmeno 37 anni, dovrà evitare i grossolani errori dell'ultima gara di campionato. Pereira è un terzino e non un interno sinistro, ad esempio. Sperimentare, con la Juve che corre e la Roma ed il Napoli che ne tengono il passo, è un lusso che l'Inter non può concedersi. Un'altra sconfitta segnerebbe l'inizio di una crisi.
mercoledì 11 aprile 2012
La Juve sorpassa il Milan: gol decisivo di Del Piero. Vittoria dell'Inter sul Siena e della Roma sull'Udinese. Napoli travolto in casa dall'Atalanta
Del Piero riporta la Juventus in testa alla classifica: battuta la Lazio, che aveva pareggiato con Mauri il gol iniziale di Pepe. Il capitano bianconero si sta congedando nel migliore dei modi: il gol di stasera potrebbe aver deciso le sorti del campionato. L'Inter batte il Siena con doppietta di Milito, che segna come ai tempi del triplete: non mi entusiasma, però, il gioco proposto da Stramaccioni. Apprezzabile il ritorno di Alvarez, almeno sa toccare la palla, per quanto sia lentissimo. La Roma batte l'Udinese, grazie al ritorno al gol del capitano Totti: sono sicuro che da qui alla fine Totti segnerà ancora molto. Il Napoli, che il prossimo anno non sarà guidato da Mazzarri, viene travolto in casa dall'Atalanta. Vittoria esterna del Lecce, che spera ancora, e con ragione, nella salvezza. Cosmi sta svolgendo un lavoro prezioso.
martedì 27 marzo 2012
Ranieri esonerato, Branca licenziato
Ranieri è stato finalmente esonerato. Ora, va licenziato Branca. Responsabile primo dell'impoverimento di una squadra leggendaria. In un anno e mezzo, ha avallato le partenze di Balotelli, Eto'o e Thiago Motta, illudendosi di sostituirli con Forlan, Alvarez e Palombo. Ha sperperato il patrimonio tecnico proveniente dalla primavera nerazzurra: si pensi alle cessioni di Destro e Santon, cui sono stati preferiti Jonathan e Castaignos. Via Ranieri, ripeto, va subito licenziato Branca. A Stramaccioni si affianchi Oriali.
lunedì 19 marzo 2012
Branca via dall'Inter. Ranieri va esonerato
Il caso di Branca merita di essere studiato. Giocatore di qualche talento, ma lontanissimo dall'essere un campione, arrivò all'Inter nel 1995, stagione in corso, al posto di Delvecchio. Fece una buona stagione, nella quale, manco a dirlo, l'Inter vinse niente. L'anno dopo, giocò meno e segnò meno. Infine, nel corso della stagione 1997/98, l'anno di Ronaldo per intenderci, se ne andò. Non rimpianto. Salvo tornare anni dopo con incarichi dirigenziali. Perché? Come dirigente non aveva esperienza. Nella storia dell'Inter aveva contato poco, perché fu chiamato ad occuparsi di mercato? Prima con Oriali, poi, da un anno e mezzo, da solo. Ed i risultati si sono visti. Via Balotelli, Santon, Eto'o e Thiago Motta, dentro Coutinho, Kharja, Alvarez, Jonathan, Palombo e poi Poli e Guarin arrivati infortunati, Forlan, arrivato, e già bastava, senza neppure poter disputare il girone di Champions: ma questa, forse, è stata una fortuna. Non ne ha imbroccata una. Ha dissipato il patrimonio tecnico dell'Inter, non ha strategia e naviga a vista. Branca deve andare via dall'Inter subito, assieme a Ranieri, che non sa ripetere altro che il solito ritornello triste: è una stagione storta. Branca e Ranieri non sono all'altezza del compito. Chiunque altro al loro posto si sarebbe dimesso.
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lunedì 30 gennaio 2012
Sneijder e Ranieri: chi sbaglia? A Lecce scoppia il caso
Escludo che Sneijder possa essersi imbrocchito di colpo. L'olandese ha avuto tanti infortuni, ma, ora mi pare tornato in condizione. Ieri, nella disfatta di Lecce, mi è sembrato il più vivace, di certo, appannato Maicon, il solo interista capace di saltare l'uomo e di giocare verticalmente. Non è colpa sua se Cambiasso e Zanetti, protetti dalla stampa amica con voti del tutto inattendibili, sono stravolti dalla lunga rimonta e non pressano più gli avversari. Del resto, Ranieri avrebbe potuto sostituire i due argentini. Invece di Sneijder. Tanto più che il subentrato Alvarez, si è detto molte volte, non è e non può diventare un campione. Ha qualche giocata, ma dribbla soltanto in orizzontale e tira con una debolezza, che sconforta. Sicché la sua proverbiale lentezza diventa un limite insopportabile. Insomma, Alvarez può giocare solo sulla fascia, perché al centro non serve. Allora, quale soluzione adottare? Ranieri deve spezzare il predominio argentino nell'Inter, pensionare chi non ce la fa, e schierare i giocatori migliori. Non sostituirli come ha fatto ieri con Sneijder. Deve fare giocare di più Poli e chiedere un rinforzo in mezzo al campo alla società. C'è ancora un giorno di tempo. Perché con Zanetti e Cambiasso dietro, non solo fatica a giocare Sneijder, ma faticherebbe qualunque altro giocatore di talento. I due argentini o corrono o vanno in panchina.
domenica 29 gennaio 2012
L'Inter perde male a Lecce: Ranieri va in confusione come Gasperini
In cinque giorni, l'Inter va fuori dalla Coppa Italia e, salvo miracoli, dalla lotta per lo scudetto, vanificando la lunga rimonta, che sembrava aver riaperto i giochi. Basta un gol di Giacomazzi ad affondare il "gruppo Zanetti", che gioca sempre e gioca male, come il compare argentino Cambiasso. Loro due sono tornati al rendimento scadente dei tempi di Gasperini, che Ranieri imita, schierandoli nonostante una condizione atletica inaccettabile. La sconfitta nasce a centrocampo. Perché gli attaccanti, se non altro, si battono e vanno vicino al gol, negato dal portiere del Lecce Benassi mai stato in forma come oggi. Pessima la prestazione del subentrato Zarate, che perde un pallone dietro l'altro. Averlo ingaggiato è stato uno dei peggiori errori della dirigenza nerazzurra degli ultimi quindici anni. Non ho capito la sostituzione di Sneijder, vivace nel primo tempo, con Alvarez, con il suo solito tiro inguardabile. Qualche bistecca in più potrebbe mangiarla, perché sembra del tutto privo di forza e di nerbo. Gennaio volge al termine, per l'Inter nessun rinforzo. Senza soldi, non si cantano messe. Ora, in classifica c'è il quinto posto, ma senza innesti di qualità si può tornare anche più in basso. Primo, urgentissimo, provvedimento: in panchina Zanetti e Cambiasso.
mercoledì 25 gennaio 2012
Napoli - Inter: 2-0. Azzurri in semifinale
Devono averlo distratto parecchio le voci di un trasferimento al Psg, perché Thiago Motta, dopo un primo tempo avaro di emozioni, si addormenta al limite della propria area, perde il pallone e, nel vano tentativo di recuperarlo, atterra Cavani. Che, freddo dal dischetto, calcia al centro della porta e segna. L'Inter reagisce con veemenza ma con poco ordine, appoggiata sulle giocate di Sneijder, che sta tornando in forma. Nel Napoli brilla un infaticabile Gargano, che conduce un pressing a tutto campo. Alvarez sbaglia tutto il possibile, anche una comoda conclusione a due passi dal portiere, mentre ancora dura la tensione per un rigore non concesso a Milito. Nel finale, Cavani trova il raddoppio, all'esito di un contropiede da manuale orchestrato da Pandev. Inter ridimensionata, Napoli in semifinale di Coppa Italia.
lunedì 23 gennaio 2012
L'Inter batte la Lazio e la scavalca al quarto posto
Vittoria preziosa, sebbene giunta all'esito di una partita poco brillante, nella quale si è notata l'assenza di un regista acuto come Thiago Motta. Cambiasso, ieri sembrava quello annaspante di inizio stagione, e Zanetti non sanno costruire il gioco né dettarne i tempi. Alvarez, invece, ha il senso della giocata, ieri ne ha eseguite almeno tre di un certo livello, ma non del gioco. Per quello, si è dovuto attendere l'ingresso in campo di Sneijder. Insomma, l'Inter ha bisogno di un centrocampista capace di governare la manovra, perché Motta spesso è infortunato e Sneijder pure. Bello il gol del vantaggio biancoceleste di Rocchi, lasciato troppo libero da Lucio. La notizia è che ormai Milito e Pazzini sono una coppia d'attacco redditizia. A segno entrambi, per pareggio e vittoria. La rete di Milito è del repertorio, controllo, scambio e diagonale chirurgico, Pazzini, che lotta di più che nel passato, ha eseguito un bel pallonetto. A questo punto, scavalcata proprio la Lazio, l'Inter è quarta. Lo scudetto ha smesso di essere un miraggio, ma, occorre rinforzare la squadra. Un regista ed un attaccante di scorta servono.
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