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mercoledì 19 dicembre 2012

Cassano 130 gol in carriera

Cifra tonda per Antonio Cassano. La rete, bellissima per la facilità di esecuzione che appartiene a lui ed a pochissimi altri, segnata contro il Verona in Coppa Italia o Tim Cup che dir si voglia, ha portato a 130 il bottino dei suoi gol in carriera. Avrebbero potuto essere di più, non c'è dubbio, ma Cassano, genio bizzoso ed irregolare, ha sempre preferito l'assist al gol. E numerosissimi sono stati gli assist serviti ai compagni nella sua lunga carriera. Una cosa possiamo dirla: la scommessa di chi l'ha voluto all'Inter è stata vinta. Quando Cassano gioca ed è in forma, come ieri sera, l'Inter vince e convince. Il suo tocco di palla è di primissimo ordine, come stoppa il pallone anche quando provenga da lanci non particolarmente calibrati è uno spettacolo assoluto, come spettacolari sono le sue finte di corpo, che gli permettono, con mezzo movimento, di sbarazzarsi di uno o più avversari. Ha, nelle giocate, la stessa naturalezza che si riconosceva in quelle di Meazza o di Roberto Baggio. Se, fino ad oggi, la sua parabola è stata meno esaltante di quelle loro, molto è dipeso dal suo temperamento umbratile e riottoso alla disciplina. Ha davanti a sé ancora tre o quattro anni per recuperare il tempo perduto.

2 commenti:

  1. Cassano (al di là del carattere) ha un grande limite per essere una seconda punta: non ha tiro (di quei 130 gol non ricordo tiri da fuori area), e uno piccolo:non sa calciare le punizioni...

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    1. Osservazione corretta, quanto al tiro. Il problema è che Cassano ha le doti della prima punta più che della seconda, per quanto sappia giocare assai bene anche defilato. Da centravanti, nella Roma di Spalletti, ma anche nella Samp di Delneri, girone di ritorno della stagione 2009/2010, Cassano ha fatto vedere le cose migliori. Anche il gol di ieri sera è da centravanti, tecnico ed atipico quanto si voglia, ma centravanti. Se avesse giocato di più in questo ruolo, avrebbe raccolto in proporzione. Per quanto attiene, invece, alle punizioni, credo sia più una questione di esercizio. Zico, re della disciplina, dal piede fatato, si allenava comunque parecchio a calciarle. La stessa cosa faceva Platini, per esempio. Cassano, però, ha sempre amato poco l'allenamento, sia quello generico che quello specifico. E', forse, questo il suo limite maggiore, tanto da essere stato sovrappeso per la metà della carriera.

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