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domenica 8 marzo 2015

L'Inter pareggia con il Napoli: Mancini vattene

Europa addio? Inter travolta, prima di tutto sul piano del gioco, dal Napoli.  Il pareggio è più fortuito che altro. Mancini, media di 1,33 punti a partita, non escogita mezza contromisura al gioco arioso dei partenopei, che dominano le fasce e spera che gli vada bene. Nemmeno dopo un primo tempo di patimenti cambia qualcosa e così il Napoli passa con Hamsik e raddoppia con Higuain. Palacio, comunque sfiatato, accorcia le distanze dopo azione confusa nell'area del Napoli. Hernanes, subentrato ad un involuto Brozovic, è costretto a provarci anche da 30 metri. Mancini, disperato, butta dentro anche Puscas. Pareggia Icardi su rigore all'esito di una gara balorda, grazie alla debolezza difensiva del Napoli. Per Mancini, 20 punti in 15 partite. Un disastro. Mancini vattene.

venerdì 6 marzo 2015

Come sta la Juve?

Gli ultimi venti minuti contro la Roma ridotta in dieci, la sconfitta tutto sommato netta patita in casa contro la Fiorentina, l'imminente ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco stanno, tutti assieme, minando le certezze della Juventus. La stagione sta entrando nella sua fase cruciale. E la sensazione è che i bianconeri siano in affanno. L'assenza di Pirlo, il solo capace di governare il gioco con sapienza, mutando il ritmo secondo le necessità del momento, potrebbe rivelarsi esiziale. E se il campionato non fosse chiuso?

lunedì 2 marzo 2015

Totti punta la Juve: stasera si decide il campionato

Un vantaggio di nove punti, in questa fase della stagione, è enorme. La Juve è nettamente favorita per la vittoria di quello che sarebbe il suo quarto scudetto consecutivo. Lo scontro diretto di stasera deciderà il campionato. Se la Juve uscisse imbattuta dall'Olimpico, potrebbe già virtualmente fregiarsi del titolo di campione d'Italia. Che farà la Roma? Il successo di Europa League contro il Feyenoord ha ridato fiato e speranza ad una squadra in crisi. Tutto dipenderà da Totti, dalla sua condizione e dal suo estro. La Roma può vincere e riaprire il campionato soltanto con una grande prova del suo capitano. Ho la sensazione, ecco qua il pronostico offerto con un certo anticipo al fuoco delle critiche, che la Roma vincerà e che Totti segnerà. Probabilmente, una doppietta. Dovessi sbagliare, mi cospargerò il capo di cenere, ché tanto siamo in Quaresima.

martedì 3 febbraio 2015

Doppietta di Gomez, Roma in crisi

La Fiorentina approda alle semifinali di Coppa Italia: una doppietta di Gomez abbatte la Roma, che subisce una forte contestazione. I giallorossi confermano l'involuzione del gioco mostrata nelle ultime giornate di campionato. Garcia mi sembra confuso. La stagione della Roma è ad un bivio. Oggi si è aperta la crisi.

Tra Napoli e Palermo Mancini si gioca la panchina

Finita la luna di miele. Domani il Napoli nei quarti di Coppa Italia, domenica il Palermo in campionato: Mancini si gioca la panchina dell'Inter. Mi auguro due vittorie, sia chiaro. Ma occorrerà un altro schema, più prudente, ed un altro atteggiamento in campo, più combattivo. Oltre a parecchia fortuna. Andasse male, sarebbe Mancini a dimettersi.

lunedì 10 novembre 2014

Conte va al recupero di Balotelli

Inizio disastroso di stagione con il Liverpool per Balotelli. Un solo gol, in Champions, una caterva di errori di misura, la lateralità nel progetto tattico di Rodgers, Balotelli torna in nazionale dopo la delusione dei mondiali brasiliani. Conte, d'evidenza, vuole recuperarlo. E magari anche, dovesse riuscire nell'impresa, rivendicare i meriti di avere restituito al calcio un campione assai bizzoso e discontinuo. Ma, di campione si tratta ed è questa la ragione per la quale Conte, pragmatico ed al tempo stesso ambizioso, punta su Balotelli e sul suo desiderio di riscatto. Stiamo a vedere. Un effetto è già stato ottenuto: lo stupore della critica sportiva italiana. Nessuno aveva previsto il rientro in azzurro di Balotelli.

domenica 9 novembre 2014

Inter - Verona: 2-2. Non basta la doppietta di Icardi all'Inter ridotta in dieci

Pareggio con il Saint Etienne e pareggio con il Verona. Da queste due partite si diceva che dipendesse il destino di Mazzarri. Che rimarrà sulla panchina dell'Inter più per le ristrettezze di cassa che per i due miseri punti racimolati tra Europa League e campionato. Palacio non segna più, ma almeno propizia i due gol di Icardi, che si incastonano tra il vantaggio veronese di Toni ed il pareggio di Nico Lopez. Nel mezzo, un rigore che Toni si fa parare da Handanovic e l'espulsione di Medel. In undici partite, l'Inter ha raccolto appena sedici punti. Pochi, troppo pochi. Handanovic pare che abbia parato 20 rigori in serie A, con quello di stasera, d'accordo, ma sul tiro di Nico Lopez, al solito, ci ha messo una vita a tuffarsi: la sua è più di una mezza papera. 

domenica 2 novembre 2014

L'Inter perde per 2-0 a Parma: Mazzarri torna in bilico

Non ho visto la partita. Però, alcuni dati sono chiari. Il Parma era reduce dai sei sconfitte consecutive, figlie di una crisi non soltanto di risultati ma anche di gioco. L'Inter aveva bisogno di consolidare quella che sembrava essere una ripresa, per quanto timida, due consecutive vittorie propiziate da due rigori di Icardi. Poi, si gioca, e l'Inter trasforma De Ceglie in Gerd Muller, prende due gol che nemmeno all'oratorio, con il solito Handanovic che impiega una vita a tuffarsi e siamo punto e a capo. Con il Napoli che ha ripreso a correre, il terzo posto si fa più lontano. Ciò che sconcerta sono le dichiarazioni di Mazzarri. Che non si rende conto che un qualunque altro presidente dell'Inter diverso da Thohir l'avrebbe già esonerato. E non solo per il poco che la squadra fa in campo, ma anche e forse di più per come lui, Mazzarri, cerca di giustificarlo. Quel poco. Comunque, Bardi è più forte di Handanovic. Che c'entra? C'entra eccome.

martedì 26 agosto 2014

Il declino di Filippo Pozzato

Nessuna vittoria ed un mare di rimpianti nel 2014 per Filippo Pozzato, uno che ad inizio carriera pareva destinato a successi straordinari e che invece è rimasto un grande incompiuto. A quasi 33 anni, Pozzato è stato, per sua stessa ammissione, vicinissimo a smettere con le corse, all'esito di un declino che dura ormai da parecchie stagioni, a dispetto dei sussulti di classe e di orgoglio del 2013. Eppure di talento ne ha Pozzato e vanta una vittoria alla Milano - Sanremo, una vittoria alla Tirreno - Adriatico, una vittoria alla classica di Amburgo, due acuti di tappa al Tour, uno al Giro, diverse classiche del calendario italiano, tra le quali il Trofeo Laigueglia, conquistato tre volte, un campionato italiano e podi al Fiandre come alla Roubaix. Eppure poco, troppo poco rispetto ai mezzi posseduti ed alle aspettative suscitate. Ora, sta correndo la Vuelta, nella speranza di strappare a Cassani una convocazione per i prossimi mondiali. Stiamo a vedere.

domenica 2 febbraio 2014

L'Inter perde 3-1 contro la Juve a Torino: la crisi non finisce più

Partita subito in vacca, quando Tevez potrebbe segnare due volte ed incontra l'opposizione di un Handanovic per una volta attento come ai tempi di Udine. Poi, Nagatomo, che in difesa è scarsissimo, si perde Lichtsteiner imbeccato da Pirlo e la Juve va in vantaggio. L'Inter è pochissima cosa nel primo tempo ed è un affronto alla propria storia gloriosa la presenza in campo di Kuzmanovic, che indovina soltanto un'entrata intimidatoria sul tatuato, insopportabile Vidal. Poi Bonucci va a farfalle, Kovacic s'invola e serve Palacio, che ad ottobre avrebbe segnato ad occhi chiusi ed invece spara alto sulla traversa. Ha le polveri bagnate da un mese ormai e comincia ad infastidirmi. Nella ripresa Mazzarri dorme e la Juve va subito in vantaggio con il Rodolfo Valentino dei campi di calcio, Chiellini dal profilo gentile: avrebbero potuto segnare tutti ma lui no! Ed invece segna ed esulta come un ossesso, imitato da "chioma fluente" Conte. Una scena terribile! Finalmente Mazzarri cambia. Fuori Jonathan, travolto da Asamoah, dentro D'Ambrosio, fuori Kuzmanovic e dentro Milito, fuori Kovacic, che è forte comunque, e dentro Ruben Botta. Gran sinistro l'argentino, dribbling, frenate repentine, questo ha talento vero e forse avrebbe dovuto trovare spazio prima. La Juve, che aveva trovato il terzo gol con Vidal, se la fa sotto dopo la rete di Rolando. Del resto, i bianconeri hanno sofferto con il Copenaghen. E Palacio potrebbe ridurre ancora le distanze ma sbaglia un gol di testa a porta spalancata. Finisce 3-1 per la Juve. La crisi dell'Inter continua. Mi domando, però, come sarebbe andata a finire con Guarin e, soprattutto, con Hernanes. Jonathan e Kuzmanovic non vorrei più vederli. E Mazzarri deve svegliarsi. Ha regalato un'ora alla seconda squadra di Torino. Troppo!

domenica 26 gennaio 2014

Crisi Inter: Thohir e Moratti assistono all'ennesima figuraccia dell'Inter, inchiodata al pareggio dal Catania

Nemmeno con il Catania più dimesso degli ultimi anni l'Inter riesce a trovare la vittoria. Terribile questo 2014 per i colori nerazzurri. La modestia del gioco, appena innervato dalle giocate di un Alvarez brillante, spiega la crisi nera nella quale l'Inter s'è infilata e dalla quale faticherà ad uscire. Milito, dopo l'infortunio, è ormai un ex giocatore, Palacio è tornato scarico dalle vacanze in Argentina, sicché segnare è un'impresa, che al solito fallisce. A centrocampo si stenta moltissimo con Cambiasso che va a passeggio e Kuzmanovic, che, dopo tutto, faceva panchina a Stoccarda e non capisco perché dovrebbe fare il titolare all'Inter. Uno scialbo 0-0, alla fine, reso più doloroso dalla vittoria in rimonta del Milan a Cagliari, con gol di Balotelli, emulo destro di Corso su punizione, e Pazzini. Due attaccanti che erano dell'Inter. I tifosi sono stanchi. O Thohir mette, con raziocinio, mano al portafoglio oppure è meglio che se ne vada subito. Soprattutto dopo una settimana che passerà alla storia per l'insipienza di una dirigenza che voleva regalare Guarin alla Juve in cambio di un Vucinic in disarmo.

domenica 19 gennaio 2014

L'Inter di Thohir in crisi nera, perde anche contro il Genoa sotto il diluvio. Mazzarri in discussione

Partita indecente, come la prestazione di mezza squadra, da Juan Jesus che inciampava una volta su due, e Palacio, di cui dev'essere tornata dall'Argentina la controfigura, che sbagliava due comode occasioni da rete. Per il resto, tanta mediocrità. Ed una sconfitta maturata su calcio d'angolo, colpo  di testa di Antonelli, con la difesa intontita ad una manciata di minuti dal termine. Mai avvertita, dal divano, la sensazione che l'Inter potesse vincere la partita. Ma, credo che per i giocatori, dal campo, la sensazione sia stata la stessa. Questa piccola Inter di Thohir non vale granché. E mi pare destinata a scendere altre posizioni in classifica. Mazzarri è confuso. Inevitabile che cominci ad essere discusso anche lui.

giovedì 9 gennaio 2014

Inter fuori dalla Coppa Italia, perde 1-0 a Udine. Stagione disastrosa, Mazzarri in bilico

Le nozze con i fichi secchi non funzionano granché. Nel calcio, da sempre, i soldi servono e all'Inter ne girano pochi. Rosa scadente e risultati conseguenti in campo. Poi, manca pure la competenza e così si scambia Kuzmanovic per un regista di valore. Si eccede nella riconoscenza e Saverio Zanetti viene chiamato a fare in campo una passeggiata che potrebbe farsi a Buenos Aires. E finisce che l'Inter perde 1-0 contro l'Udinese più scarsa degli ultimi anni ed è fuori dalla Coppa Italia, cioè da tutto, perché il campionato è compromesso da un pezzo, come pure la qualificazione in Champions, mentre quella in Europa League si è fatta difficilissima. Mazzarri comincia ad avere le sue colpe, che si aggraveranno se non pretenderà i rinforzi indispensabili a gennaio. 

giovedì 28 novembre 2013

Un grande Bargnani, doppia doppia per lui, ma è crisi nera per i New York Knikcs

Sta rifiorendo nel ruolo che a Toronto pensavano dovesse abbandonare. A New York, Bargnani vive la sua migliore stagione da centro, non soltanto segna i canestri di cui è sempre stato capace, ma difende anche con rinnovata intensità, testimoniata dai dieci rimbalzi e dalla quattro stoppate messi a segno nella partita, l'ennesima, che i Knicks hanno perso contro i Los Angeles Clippers. Per Bargnani anche 20 punti e, pertanto, visti i 10 rimbalzi, doppia doppia per lui, un risultato che potrebbe diventare normale per il campione romano, che insisto ad accostare a Nowitzki. Il problema è un altro, la squadra, che segna parecchio ma concede troppi punti e rischia di trovarsi prima del previsto fuori dai play-off. Da questo punto di vista Bargnani è poco fortunato. E nello sport, come nella vita, la fortuna ha la sua importanza. Il rischio è che un Bargnani finalmente maturato debba ancora pagare, come in parte gli è accaduto a Toronto, i limiti di un gruppo poco competitivo. E parlo di gruppo non a caso, dacché singolarmente, a cominciare da Carmelo Anthony, non è che i campioni manchino

giovedì 10 ottobre 2013

La crisi di Roger Federer

Sconfitto anche a Shangai, da Monfils. Annus horribilis, questo 2013, per Roger Federer, una volta re del tennis, precipitato al settimo posto della classifica Atp. Tolto il successo sull'erba amica di Halle, nessun acuto per l'asso elvetico, che gli scommettitori pronosticano vicino al ritiro. Crisi, declino, viale del tramonto? Che succede a questo giovanotto di 32 anni, 17 titoli dello Slam in carriera ed un dominio che, nel tennis, rassomiglia a quello immenso di Carlo V di Spagna? Il potere, d'evidenza, logora pure, almeno a lungo andare, chi ce l'ha. A vederlo giocare, Federer mostra sempre lampi, bagliori di  una classe, che a tutti gli altri manca. Non è più capace, però, di tenere la concentrazione a lungo, alla prima difficoltà si arrende, perde i punti decisivi, rinuncia ai recuperi più impervi, osserva quasi da spettatore le partite che appena cominciano a sfuggirgli. Un collasso della volontà, che in un sport terribilmente cerebrale come il tennis, diventa un limite invalicabile. Mi spiego meglio. La sensazione è che, se gli tornasse la voglia di farlo, Federer potrebbe ancora battere chiunque. Ma, neppure lui, toccato da un talento irripetibile, può permettersi di giocare e di vincere senza versare una goccia di sudore, senza soffrire almeno un poco, non quanto Nadal, che pare un flagellante, ma almeno un poco. Il 2014 sarà decisivo. Per il poco che conta, credo che Federer vorrà uscire di scena, prima o poi tocca a tutti, da campione. E non da comparsa, quale spesso è stato quest'anno.

giovedì 16 maggio 2013

Giro d'Italia 2013: a Treviso vince Cavendish, che fa tris. Crisi nera per Wiggins, che perde circa tre minuti da Nibali in rosa

Quattordicesima tappa del Giro d'Italia 2013, da Longarone a Treviso, 134 km, per larga parte pianeggianti ed arrivo destinato allo sprint. Pioggia battente a rendere insidioso un percorso altrimenti piuttosto facile. A 25 km dal traguardo, resistono i fuggitivi di giornata, ma il gruppo incalza a 55km/h per annullare un distacco di poco superiore ai due minuti. Intanto, Wiggins, attardato ed in precarie condizioni di salute, becca un crisi nera e comincia a perdere terreno. Tutto o quasi il team Sky si raduna attorno al proprio capitano e lo scorta verso il traguardo: il ritiro dell'asso inglese è quasi certo a questo punto. Il plotone si ricongiunge con i cinque battistrada, tra i quali figurano gli italiani Felline e Marcato, soltanto a 500 metri dal traguardo. Duecento metri più tardi, esce prepotente al centro della carreggiata Mark Cavendish, che vince di forza con oltre una bicicletta di vantaggio. Per Cavendish, si tratta del terzo successo in questa edizione della corsa rosa. Vittoria n. 11 al Giro in totale, n. 99 in carriera. Il traguardo delle 100 vittorie potrebbe essere tagliato a giorni. Wiggins, sconsolato, arriva con circa tre minuti di ritardo. E' fuori dalla classifica e, forse, fuori dal Giro. Nibali, manco a dirlo, resta al comando.

martedì 14 maggio 2013

Giro d'Italia 2013: vince Uran sul Montasio, cede Wiggins, crolla Hesjedal. Nibali conserva la maglia rosa

Sarà Cadel Evans a contendere a Vincenzo Nibali il successo nel Giro d'Italia 2013. Questo il verdetto, sempre suscettibile di smentite, del Montasio, la durissima salita che ha deciso la tappa odierna, tutta corsa in Friuli, nel cuore delle Alpi Giulie, da Cordenons all'Altopiano del Montasio per l'appunto. Naufragano ancor prima dell'erta finale le speranze del campione in carica Hesjedal che becca un crisi solenne e dice addio ai piani alti della classifica. Nibali è in forma e difende la maglia rosa senza grandi affanni. Con lui arriva Cadel Evans, un osso duro che lotterà fino alla fine e che, sulla carta, non ha punti deboli. Con l'eccezione dell'anagrafe. Vincitore di giornata il colombiano Rigoberto Uran, compagno di squadra di Wiggins. Si tratta di uno scalatore puro, di cui si sentirà parlare parecchio. Quanto a Wiggins, che perde oltre un minuto, la sensazione è che possa lasciare il Giro anzitempo e dedicarsi al progetto di riconquista del Tour. Non l'avrei detto.

domenica 14 aprile 2013

Inter travolta dal Cagliari: una crisi senza fine

Stramaccioni, autore di 12 sconfitte in campionato, trova ancora la forza di protestare contro arbitraggi ritenuti, qualche volta a ragione, sfavorevoli. Non oggi, però, perché il direttore di gara ha sì concesso al Cagliari un rigore che non c'era, ma, ne ha altresì negato uno piuttosto evidente. L'Inter ha perso perché meno squadra, meno organizzata, oltre che condizionata da infortuni e scadimenti di forma. Dico, tuttavia, che la tenuta atletica è nello sport, non solo nel calcio, una delle voci del talento. Gli atleti fragili valgono meno di quelli forti. All'Inter, attualmente, di fragilità mi pare che ce ne sia troppa. A cominciare da quella emotiva del tecnico, incapace di ammettere le proprie responsabilità: ha capito, non può non aver capito, che andrà via a fine stagione. Ultima notazione: contro la patetica difesa dell'Inter, Pinilla sembrava Ronaldo. Illusione ottica, beninteso! Una crisi senza fine!

venerdì 14 settembre 2012

Torino - Inter: verifica delle ambizioni dei nerazzurri

Dopo la disastrosa sconfitta rimediata dalla Roma, l'Inter domenica renderà visita al Torino di Ventura, una delle squadre più in forma del campionato. Stramaccioni potrà finalmente schierare tra i pali Handanovic, chiamato a raccogliere la difficile eredità di Julio Cesar. Tra i convocati, anche Alvarez, uno che per essere lento è lento, ma vede il gioco e ne possiede i tempi: un rientro importante. Stramaccioni, tra gli allenatori più fortunati che si ricordino, perché allena l'Inter a nemmeno 37 anni, dovrà evitare i grossolani errori dell'ultima gara di campionato. Pereira è un terzino e non un interno sinistro, ad esempio. Sperimentare, con la Juve che corre e la Roma ed il Napoli che ne tengono il passo, è un lusso che l'Inter non può concedersi. Un'altra sconfitta segnerebbe l'inizio di una crisi.

martedì 29 maggio 2012

Monti pontifica sul calcio ed immagina una pausa di 2-3 anni. Sarebbe un errore

Invece di occuparsi di politica, Mario Monti si diverte a pontificare sul calcio, pescando a piene mani dal mare dei luoghi comuni. Intendiamoci, questa recrudescenza del calcio scommesse non depone a favore di uno sport forse troppo amato. Ma, la soluzione indicata da Monti mi pare davvero balzana: fermarsi per due o tre anni? Ma, per favore. Monti pensi a governare, cosa che gli sta riuscendo maluccio da mesi. Sebbene non sia stato eletto, ma, cooptato come avveniva ai tempi del senato romano. Non ha risolto la crisi economica del paese, che anzi ha contribuito ad aggravare con una politica economica che non si vedeva dagli  anni '60 del diciannovesimo secolo. Escludo che, occupandosi di calcio, potrebbe fare meglio.