Battuto il francese Simon in due set e per Roger Federer arriva il successo numero 81 nel circuito Atp, terzo assoluto nella graduatoria che vede in testa Connors, 109 tornei vinti, e secondo Lendl, 94 successi. Domani, Federer sarà premiato dal n. 2 nella classifica Atp, scavalcato il rivale storico Nadal. Molti commentatori lo vogliono da qualche anno sul viale del tramonto. Ma deve misurare parecchio questo sunset boulevard, se pensiamo che Federer sa ancora giocare il tennis meraviglioso che abbiamo ammirato in questa settimana, battere il numero uno attuale, Djokovic, conquistare il suo Masters 1000 n. 23 e, si diceva, il torneo n. 81 Atp. Credo che Federer continuerà a giocare e vincere ancora per molti anni. Lontano dalla terra rossa, quanto meno nei tornei al meglio dei tre set, è sempre il migliore. La sfida, a questo punto, è tornare a vincere un titolo dello Slam.
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domenica 12 ottobre 2014
giovedì 10 ottobre 2013
La crisi di Roger Federer
Sconfitto anche a Shangai, da Monfils. Annus horribilis, questo 2013, per Roger Federer, una volta re del tennis, precipitato al settimo posto della classifica Atp. Tolto il successo sull'erba amica di Halle, nessun acuto per l'asso elvetico, che gli scommettitori pronosticano vicino al ritiro. Crisi, declino, viale del tramonto? Che succede a questo giovanotto di 32 anni, 17 titoli dello Slam in carriera ed un dominio che, nel tennis, rassomiglia a quello immenso di Carlo V di Spagna? Il potere, d'evidenza, logora pure, almeno a lungo andare, chi ce l'ha. A vederlo giocare, Federer mostra sempre lampi, bagliori di una classe, che a tutti gli altri manca. Non è più capace, però, di tenere la concentrazione a lungo, alla prima difficoltà si arrende, perde i punti decisivi, rinuncia ai recuperi più impervi, osserva quasi da spettatore le partite che appena cominciano a sfuggirgli. Un collasso della volontà, che in un sport terribilmente cerebrale come il tennis, diventa un limite invalicabile. Mi spiego meglio. La sensazione è che, se gli tornasse la voglia di farlo, Federer potrebbe ancora battere chiunque. Ma, neppure lui, toccato da un talento irripetibile, può permettersi di giocare e di vincere senza versare una goccia di sudore, senza soffrire almeno un poco, non quanto Nadal, che pare un flagellante, ma almeno un poco. Il 2014 sarà decisivo. Per il poco che conta, credo che Federer vorrà uscire di scena, prima o poi tocca a tutti, da campione. E non da comparsa, quale spesso è stato quest'anno.
mercoledì 9 ottobre 2013
Shangai 2013: Fognini agli ottavi di finale contro Djokovic
Tutti e due classe 1987, nati entrambi a maggio, a due giorni di distanza l'uno dall'altro. Soltanto che Djokovic è stato a lungo numero uno al mondo, appena scavalcato da Nadal, ed è riuscito a conquistare già sei titoli dello Slam, mentre Fognini è numero 17 del mondo, ed in carriera ha vinto due tornei Atp, ma nessuno Slam. Peraltro, i primi successi sono arrivati proprio in questo 2013 che declina. Si ritroveranno contro a Shangai, ottavi di finale ed il pronostico sembra scontato, anche perché Fognini è più giocatore da terra battuta. Epperò Djokovic ha già dato il meglio in carriera, Fognini no. In Italia, anche nel tennis, si matura tardi.
Aggiornamento del 10 ottobre 2013: come non detto, Djokovic batte Fognini 6-3, 6-3 e vola ai quarti di finale a Shangai.
Aggiornamento del 10 ottobre 2013: come non detto, Djokovic batte Fognini 6-3, 6-3 e vola ai quarti di finale a Shangai.
martedì 26 giugno 2012
Drogba al Barcellona
Dopo una stagione senza successi eccellenti, i blaugrana ripartono da Drogba, 34 primavere, che sembrava destinato, dopo l'impresa di Champions, a vivere il tramonto della carriera sotto il sole della Cina, a Shangai. Niente da fare, la Cina non è poi così vicina, e Drogba ha ancora voglia di cimentarsi con il grande calcio, forse per non fare la fine di Eto'o, caduto nel dimenticatoio dopo la fuga, pagatissima, nella Russia profonda ma anonima. Il Barca, dal canto suo, sa che le difese avversarie stanno cominciando a trovare le contromisure al titic-titoc, sicché uno che faccia saltare il fortino difensivo, con forza, irruenza, coraggio ed acrobazia, serve eccome. Ci provarono con Ibra, troppo primadonna, ora ci provano con Drogba. Secondo me, nonostante l'età dell'ivoriano, la mossa sarà vincente.
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