Sei ori del Kenya! Non soltanto nel mezzofondo, da sempre riserva di caccia dei filiformi atleti degli altipiani, perfino nel lancio, ma dovrebbe dirsi tiro, del giavellotto, un tempo disciplina tutta nordeuropea, nella quale più di tutti dominavano i finlandesi. La geografia dell'atletica leggera sta cambiando rumorosamente. L'Europa indietreggia, anche nelle specialità che un tempo sembravano appartenerle in modo esclusivo. Nella velocità, dopo l'appannamento del francese Lemaitre, l'unica eccezione è rappresentata, ma fra le donne, dall'olandese Schippers, nel mezzofondo, gli atleti del vecchio continente sono spariti, dacché Mo Farah è inglese giuridicamente, ma è comunque di origine africana. Sono lontanissimi i tempi in cui gli inglesi Coe, Cram ed Ovett, si dividevano i successi tra 800 e 1.500 metri, o quelli in cui il nostro Panetta vinceva l'oro nei 3.000 siepi, Roma '87, oppure Antibo conquistava l'argento nei 10.000 metri, Seul '88. L'oro nel giavellotto vinto ieri dal Kenya con Yego segna la caduta dell'ultima frontiera. Il declino della panciuta, opulenta e rintronata Europa si vede anche meglio da qui.
Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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giovedì 27 agosto 2015
venerdì 3 luglio 2015
Nadal sprofonda sull'erba di Wimbledon 2015: eliminazione al secondo turno ad opera del tedesco Brown
Come sono lontane le due vittorie di Nadal sull'erba di Wimbledon, datate 2008 e 2010, la prima dopo cinque interminabili set contro Roger Federer. Dopo la finale del 2011, persa, il maiorchino ha infilato quattro brutte eliminazioni, al secondo turno, nel 2012, contro Rosol, al primo turno nel 2013, contro Darcis, agli ottavi di finale, contro Kyrgios, nel 2014. Quest'anno, va fuori già al secondo turno, spazzato via dal tedesco di origini giamaicane Brown. Il declino di Nadal, peraltro spodestato anche sull'amata terra rossa, è irreversibile.
martedì 26 agosto 2014
Il declino di Filippo Pozzato
Nessuna vittoria ed un mare di rimpianti nel 2014 per Filippo Pozzato, uno che ad inizio carriera pareva destinato a successi straordinari e che invece è rimasto un grande incompiuto. A quasi 33 anni, Pozzato è stato, per sua stessa ammissione, vicinissimo a smettere con le corse, all'esito di un declino che dura ormai da parecchie stagioni, a dispetto dei sussulti di classe e di orgoglio del 2013. Eppure di talento ne ha Pozzato e vanta una vittoria alla Milano - Sanremo, una vittoria alla Tirreno - Adriatico, una vittoria alla classica di Amburgo, due acuti di tappa al Tour, uno al Giro, diverse classiche del calendario italiano, tra le quali il Trofeo Laigueglia, conquistato tre volte, un campionato italiano e podi al Fiandre come alla Roubaix. Eppure poco, troppo poco rispetto ai mezzi posseduti ed alle aspettative suscitate. Ora, sta correndo la Vuelta, nella speranza di strappare a Cassani una convocazione per i prossimi mondiali. Stiamo a vedere.
domenica 20 ottobre 2013
La Fiorentina asfalta la Juve, tripletta di Giuseppe Rossi, capocannoniere con otto gol. E' fuga per la Roma
Tevez e Pogba. Conte che esulta, sembra fatta per la Juventus. Ma, la reazione della Fiorentina, aiutata da una certa spocchia bianconera, è tremenda. Una tripletta di Giuseppe Rossi ed un gol di Joaquin, un talento mai del tutto compreso ma limpidissimo, rovesciano le sorti di una partita che sembrava decisa. Buffon, cominciamo a dircelo con franchezza prende gol assurdi, non indovina più la traiettoria del pallone. Del resto ha esordito in serie A nel 1995 ed il tempo passa per tutti: insomma Buffon, in queste condizioni, non può essere titolare al mondiale. Fatto sta che la Fiorentina di Montella vince in rimonta 4-2, cosicché la Juve resta, come il Napoli, a cinque punti da una Roma già in fuga. Ieri, bel gol di Birsa, arrivato tardi al grande calcio, nel successo di misura del Milan sull'Udinese. Oggi, prima vittoria del Sassuolo, con gol decisivo di una centravanti sottovalutato come Floro Flores. Tra le punte, si ridesta Gilardino con una doppietta. Da segnalare anche il gol di Cassano, il terzo in campionato, il n. 98 in serie A. Stasera una grande classica del calcio italiano: Torino - Inter. Mi aspetto, prima o poi, l'esplosione di Kovacic, confidando che Mazzarri si decida a farlo giocare da titolare.
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giovedì 10 ottobre 2013
La crisi di Roger Federer
Sconfitto anche a Shangai, da Monfils. Annus horribilis, questo 2013, per Roger Federer, una volta re del tennis, precipitato al settimo posto della classifica Atp. Tolto il successo sull'erba amica di Halle, nessun acuto per l'asso elvetico, che gli scommettitori pronosticano vicino al ritiro. Crisi, declino, viale del tramonto? Che succede a questo giovanotto di 32 anni, 17 titoli dello Slam in carriera ed un dominio che, nel tennis, rassomiglia a quello immenso di Carlo V di Spagna? Il potere, d'evidenza, logora pure, almeno a lungo andare, chi ce l'ha. A vederlo giocare, Federer mostra sempre lampi, bagliori di una classe, che a tutti gli altri manca. Non è più capace, però, di tenere la concentrazione a lungo, alla prima difficoltà si arrende, perde i punti decisivi, rinuncia ai recuperi più impervi, osserva quasi da spettatore le partite che appena cominciano a sfuggirgli. Un collasso della volontà, che in un sport terribilmente cerebrale come il tennis, diventa un limite invalicabile. Mi spiego meglio. La sensazione è che, se gli tornasse la voglia di farlo, Federer potrebbe ancora battere chiunque. Ma, neppure lui, toccato da un talento irripetibile, può permettersi di giocare e di vincere senza versare una goccia di sudore, senza soffrire almeno un poco, non quanto Nadal, che pare un flagellante, ma almeno un poco. Il 2014 sarà decisivo. Per il poco che conta, credo che Federer vorrà uscire di scena, prima o poi tocca a tutti, da campione. E non da comparsa, quale spesso è stato quest'anno.
venerdì 29 giugno 2012
Wimbledon 2012: la caduta di Nadal, sconfitto al secondo turno da tale Rosol
Incredibile, ma vero. Nadal ha perduto al secondo turno di Wimbledon dal ceko Rosol, soltanto numero 100 nella classifica Atp, debuttante quest'anno sull'erba londinese. Questa sconfitta, per l'asso maiorchino, è ancora più sorprendente di quella sofferta al Roland Garros del 2009 agli ottavi di finale. Perchè all'epoca Nadal perse da Soderling, poi finalista sconfitto da Federer. Rosol, invece, è un carneade del tennis. E dire che Nadal, superato in cinque set, non aveva particolari problemi fisici e, notoriamente, non si arrende neppure sotto tortura. Questo di Nadal è declino, non so se atletico o psicologico, ma di declino incipiente si tratta.
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