Non bastava Cambiasso, così Mazzarri schiera pure Saverio Zanetti, che riesce nell'incredibile impresa di far rimpiangere Nagatomo. Non sa uscire di scena l'argentino. E che non ci riesca a 40 anni suonati è difficile da capire e da spiegare. La squadra vive delle sporadiche invenzioni di Alvarez. Da una di queste nasce il vantaggio di Guarin, per il resto sempre anarchico in mezzo al campo. Nella ripresa, l'Inter cede troppo campo alla Sampdoria, già combattiva come il suo nuovo allenatore Mihailovic, fino al gol mancino di Renan, che calcia da una ventina di metri, con tutta la calma del caso, atteso che Cambiasso e Mudingayi ci mettono una vita a chiudere su di lui: tiro angolato che rimbalza prima d'infilare Handanovic. Troppo solo Palacio in avanti, non va meglio con l'ingresso di Belfodil. Ha convinto poco anche il subentrato Kovacic, che mi pare in fase involutiva e credo che dipenda dalla poca fiducia che sente intorno a sé. Dispiace perché è un talento vero il centrocampista croato. Per Tohir, alla prima da presidente al Meazza, un debutto in chiaroscuro.
Ieri si è notata effettivamente ancora di più l'inadeguatezza di Saverio Zanetti. Non ricordo una sola volta in cui abbia superato la metacampo, quando in realtà Nagatomo, seppur non un fenomeno, nell'inter attuale vada spesso sul fondo e in area di rigore, tant'è che qualche goal lo ha segnato.
RispondiEliminaIn pratica ieri abbiamo giocato in 10, anche Pereira avrebbe fatto meglio, perlomeno corre come un forsennato.
Sottoscrivo.
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