Ranieri è stato finalmente esonerato. Ora, va licenziato Branca. Responsabile primo dell'impoverimento di una squadra leggendaria. In un anno e mezzo, ha avallato le partenze di Balotelli, Eto'o e Thiago Motta, illudendosi di sostituirli con Forlan, Alvarez e Palombo. Ha sperperato il patrimonio tecnico proveniente dalla primavera nerazzurra: si pensi alle cessioni di Destro e Santon, cui sono stati preferiti Jonathan e Castaignos. Via Ranieri, ripeto, va subito licenziato Branca. A Stramaccioni si affianchi Oriali.
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martedì 27 marzo 2012
lunedì 19 marzo 2012
Branca via dall'Inter. Ranieri va esonerato
Il caso di Branca merita di essere studiato. Giocatore di qualche talento, ma lontanissimo dall'essere un campione, arrivò all'Inter nel 1995, stagione in corso, al posto di Delvecchio. Fece una buona stagione, nella quale, manco a dirlo, l'Inter vinse niente. L'anno dopo, giocò meno e segnò meno. Infine, nel corso della stagione 1997/98, l'anno di Ronaldo per intenderci, se ne andò. Non rimpianto. Salvo tornare anni dopo con incarichi dirigenziali. Perché? Come dirigente non aveva esperienza. Nella storia dell'Inter aveva contato poco, perché fu chiamato ad occuparsi di mercato? Prima con Oriali, poi, da un anno e mezzo, da solo. Ed i risultati si sono visti. Via Balotelli, Santon, Eto'o e Thiago Motta, dentro Coutinho, Kharja, Alvarez, Jonathan, Palombo e poi Poli e Guarin arrivati infortunati, Forlan, arrivato, e già bastava, senza neppure poter disputare il girone di Champions: ma questa, forse, è stata una fortuna. Non ne ha imbroccata una. Ha dissipato il patrimonio tecnico dell'Inter, non ha strategia e naviga a vista. Branca deve andare via dall'Inter subito, assieme a Ranieri, che non sa ripetere altro che il solito ritornello triste: è una stagione storta. Branca e Ranieri non sono all'altezza del compito. Chiunque altro al loro posto si sarebbe dimesso.
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lunedì 27 febbraio 2012
La crisi dell'Inter: Ranieri esonerato, Branca licenziato
Ranieri va immediatamente esonerato: la sua faccia ormai ha una sola espressione, quella della rassegnazione alla sconfitta. Ne va della gloriosa storia dell'Inter. Ma, prima di esonerare Ranieri, il che va fatto subito, bisogna licenziare Branca. L'uomo che ha lasciato andare Santon, puntando su Jonathan e Faraoni, che ha lasciato andare Eto'o, pensando di sostituirlo con Forlan, che ha lasciato andare Thiago Motta, ingaggiando Palombo. Che ha scambiato Alvarez per un fuoriclasse, che non ha cercato alternative agli "scoppiati" Zanetti, Stankovic e Cambiasso. Branca è, vistosamente, palesemente, indiscutibilmente, inadeguato al ruolo. Sicché, senza perdere altro tempo, sia licenziato Branca, sia esonerato Ranieri. Siano panchinati i senatori sfiatati.
lunedì 13 febbraio 2012
Crisi Inter: una squadra vecchia e sbandata
I numeri si rincorrono. Nove sconfitte in campionato sono un'enormità e la gloriosa storia nerazzurra ha conosciuto poche pagine altrettanto amare. Bisogna tornare dietro di decenni. Tutto il possibile è stato sbagliato. A cominciare da un eccesso di riconoscenza verso giocatori stracotti, che altrove non avrebbero nemmeno raccattato un ingaggio, da Zanetti a Cambiasso, da Stankovic a Cordoba. Giocatori finiti. Non sarebbero titolari in nessuna squadra di serie A, oggi. Il tempo passa per tutti. Poi, un mercato privo di strategia e di prospettiva. La squadra, sessione dopo sessione, è stata indebolita ed invecchiata. Come puoi pensare di rinforzare il gruppo con Coutinho, con Jonathan, con Palombo, con Forlan, con Zarate? Lasciando andare, invece, Balotelli, Eto'o, Santon e Thiago Motta? Una politica societaria miope, ispirata ad un risparmio, che, invece, mancherà. Perché, fuori dalle coppe, l'Inter perderà una barca di soldi. Oltre ad avere sperperato un patrimonio d'immagine faticosamente ricostituito con le vittorie firmate da Mourinho. Il brutto è che con questi giocatori si dovrà arrivare a fine stagione. E, per lo più, sono scarsi. Si salvano Milito, Julio Cesar, Maicon, quando ha voglia. Forse, Pazzini e Poli. Manca il fuoriclasse assoluto. Difetta la personalità. Le facce sono di una squadra sbandata, demotivata, avvilita, sgomenta. In una parola, perdente. Come si sia potuto arrivare così in basso dovrebbe spiegarcelo Branca: molte scelte sono state sue. Ed ancora non si dimette!
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mercoledì 8 febbraio 2012
Il clan argentino sta affossando l'Inter
Centrocampisti di valore? Nemmeno a parlarne. C'è il veto del clan argentino, costituito da Zanetti e Cambiasso? La voce nella rete circola da parecchio tempo. E ritengo con qualche fondamento. Perché da due anni, dopo la partenza di Mourinho, all'Inter non è arrivato un centrocampista di vaglia. Soltanto figure di secondo piano. Non Mascherano, che ha irrobustito il Barcellona, che di Zanetti e Cambiasso non sembra essere molto amico. Ma, nemmeno Montolivo o Nocerino, finito invece al Milan. Perché Zanetti e Cambiasso, consultati per la scelta di ogni tecnico, ritengono che il centrocampo vada bene così, con loro due titolari. Bisogna finirla con questa storia. Di più, è andato via anche Thiago Motta, rimpiazzato da Palombo, che sa giocare meglio di quanto mostrato domenica, ma, insomma non è un top player. L'Inter va rifondata e la rifondazione deve cominciare dal pensionamento immediato di Zanetti e Cambiasso.
domenica 5 febbraio 2012
Disfatta dell'Inter a Roma: 4-0 per i giallorossi. La squadra di Ranieri è allo sbando: una figuraccia epocale
Prova vergognosa quella offerta dall'Inter contro la Roma. Ranieri ha perduto, in otto giorni, il controllo di una squadra ormai sbandata, rinunciataria, sulle gambe, rappresentata dagli sguardi bassi di Zanetti e Cambiasso, due che non farebbero i titolari da nessuna parte, oggi. Eppure stanno sempre lì, insopportabilmente lì, mediocremente lì, a saper fare poco e male. Cambiasso si permette anche i lanci di 50 metri, ma dai!, senza indovinarne uno. Palombo, appena arrivato, mostra allarmanti limiti di personalità. Del resto, le cose migliori le ha fatte al fianco di un regista vero come Volpi alla Samp, perché Palombo è un mediano, che sa costruire anche il gioco, ma mediano resta. Sicché non poteva e non può sostituire Thiago Motta, ma questo Branca, come l'Alice della canzone di De Gregori, non lo sa. Maicon non vuole più giocare nell'Inter e deve avere interpretato il trasferimento di Motta come l'inizio di una generale smobilitazione. Che, poi, era iniziata che con Eto'o, a dirla tutta. Si salvano Julio Cesar, bravo all'inizio, e Milito, almeno volenteroso. Per il resto, un pianto, mentre Ranieri osserva la disfatta più costernato che stupito, con Totti, sempre sontuoso, che giocherella con la difesa nerazzurra, Bojan, autore della quarta rete, che la prende addirittura per il sedere, con Borini, che sembra Shevchenko. Era dalla sconfitta nel derby del 2001 che un interista non si vergognava tanto. Questo 4-0 è imbarazzante, anche perché la Roma non era reduce da partite entusiasmanti. Ranieri non ha più il polso della squadra: ne tragga le dovute conseguenze.
mercoledì 1 febbraio 2012
Sempre Cambiasso e Zanetti? Stasera Inter - Palermo, neve permettendo
Allora, ricapitoliamo. Guarin arriva infortunato, come in estate arrivò Poli. Dovrebbe essere pronto tra un mese. Muntari, finalmente un pacco tirato al Milan!, e Mariga sono andati via, come Thiago Motta, Alvarez domenica non stava in piedi, Poli non ha giocato ultimamente, vai a capire perché, Palombo, appena arrivato, viene annunciato in panchina. Volete vedere che si ripartirà da Zanetti e Cambiasso contro il Palermo? Spero di no, perché il Palermo è in ripresa ed i due argentini sono esausti. Zanetti, poi, ha 38 anni e mezzo, ma vuole giocare sempre, non ci si crede. Tutto questo, beninteso, neve permettendo. Galasso, in un rapido articolo sul Corriere della Sera di oggi, ha ricordato che un inverno così rigido, con tanta neve dappertutto, ci fu nel 1929 e di lì a pochi mesi crollò la borsa di New York, non ha detto che allora ci fosse un nesso, ma, insomma, oggi, la neve è tornata copiosa, la crisi economica c'è già. Questo 2012, come quel 1929, non è cominciato sotto i migliori auspici. Una differenza, per tornare al calcio c'è, l'Inter di allora, temporaneamente l'Ambrosiana, si avviava a diventare una delle più forti squadre del decennio successivo, costruendosi attorno al giovane e formidabile Giuseppe Meazza. L'Inter di oggi, invece, sta ancora aggrappata a Saverio Zanetti, classe 1973. Stiamo peggio, mi pare.
martedì 31 gennaio 2012
Palombo all'Inter, Thiago Motta al Psg: rivoluzione di gennaio
Finale imprevisto, cambia tutto l'ultimo giorno di mercato. Thiago Motta, che pure Ranieri, e giustamente, difendeva come un giocatore indispensabile alla causa nerazzurra, lascia l'Inter per il Psg, Parigi val bene una rinuncia alla Champions, per parafrasare un vecchio motto famigerato. Se non altro, l'Inter dovrebbe intascare dieci milioni di euro dal club di Leonardo, che non sono pochi per un giocatore di 30 anni compiuti. Lo sostituirà Angelo Palombo, che di anni ne ha già compiuti 31, capitano storico della Sampdoria, che aveva seguito anche in serie B. L'Inter ci perde o ci guadagna? Con Motta perde carisma, gioco aereo ed inserimenti senza palla, con Palombo guadagna corsa, tenuta atletica e tiro dalla distanza. La regia dei due, invece, sostanzialmente si equivale. Insomma, il campo saprà dire di più. A Palombo, si aggiunge Guarin, che faceva parecchia panchina nel Porto, un buon giocatore, ma, non un fuoriclasse. Perché all'Inter è dal 2009 che non arriva un fuoriclasse. E, dal 2010, i fuoriclasse dall'Inter vanno via. Prima Balotelli, poi Eto'o. Vedremo se e come Ranieri saprà tirar fuori il meglio dai giocatori che ha. Due, però, deve spedirli in panchina. Zanetti e Cambiasso. Perché con Palombo può giocare Poli, i due sono stati compagni nella Sampdoria. Mettiamola così, con Palombo davanti la difesa, Poli sul centrodestra ed Obi, oppure Guarin, sul centrosinistra, Sneijder potrebbe tornare a fare il trequartista. Gli argentini posso dedicarsi alla carne alla brace.
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