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giovedì 14 marzo 2013

Inter - Tottenham: rimonta? Sì, rimonta, segna Cassano, raddoppia Palacio, ancora Cassano su punizione. Si va ai supplementari. Adebayor rovina la festa. Alvarez riaccende la speranza. Finisce 4-1, Inter eliminata

Difficile credere alla rimonta dopo la sciagurata sconfitta di Londra contro il Tottenham. Recuperare dal 3-0 per gli inglesi sarebbe un'impresa senza precedenti. Almeno negli ultimi 30 anni. Cassano, però, al 20' del primo tempo ha già segnato. Stiamo a vedere. Achtung! Palacio, dopo cinque minuti nella ripresa raddoppia. E poi Cassano su punizione. Strepitoso. Come Kovacic, un regista avviato sulla strada di Suarez. Mi sbilancio e chissenefrega. Tanto che l'ineffabile Stramaccioni decide di sostituirlo con Benassi. Si va ai supplementari. Difesa disattenta, respinta di Handanovic e, sia stramaledetta la perfida Albione!, segna quel racchio di Adebayor, ammazza che brutto! Come non detto. Rimonta fallita. Almeno ci abbiamo provato. Forse no, perché, su assist vellutato di Cassano, segna Alvarez, già subentrato all'irritante Guarin. L'Inter si porta sul 4-1, ad un gol dalla qualificazione. Assalto finale, confuso ma veemente. Niente da fare, il Tottenham di Villas Boas va avanti. L'Inter è eliminata dall'Europa League. 

martedì 20 marzo 2012

Ranieri, Villas Boas, Di Matteo. E Branca

Ranieri, Villas Boas, Di Matteo. C'è un nesso? Osservate bene e scoprirete che il nesso c'è. Due squadre vecchie, cariche di gloria e di onori, l'Inter ed il Chelsea, l'Inter più del Chelsea. Arriva, preannunciata, la crisi, Villas Boas, tecnico del Chelsea, giovane e fortunatissimo in carriera, come Branca, lascia il posto a Di Matteo, centrocampista di lungo corso, che propizia la rimonta del Chelsea contro il Napoli. Nessuno ci credeva, a cominciare da chi scrive. Chiarisco: non credevo che il Chelsea avrebbe eliminato il Napoli, ma ero certo che Di Matteo avrebbe fatto meglio del mediatico e sopravvalutato Villas Boas. All'Inter, invece, tutto resta come prima, Ranieri viene confermato e l'Inter esce con il Marsiglia, dico il Marsiglia. E Moratti pensa a cambiare, sì, pensa a Villas Boas, che a fine stagione dovrebbe subentrare a Ranieri. Insomma, Villas Boas manda in crisi il Chelsea, Ranieri manda in crisi l'Inter. Moratti, per traghettare l'Inter fuori dalla crisi punta su Villas Boas. Più Branca. Che di crisi dell'Inter se ne intende. Staremo messi male? Nessun dubbio, stiamo messi male.

mercoledì 14 marzo 2012

Napoli eliminato dal Chelsea: finisce 4-1 per gli inglesi

Emozioni galoppanti a Stamford Bridge, Londra. Il Chelsea passa con Drogba, raddoppia con Terry. Inler restituisce al Napoli la qualificazione, che sembrava ipotecata all'andata. Ma, troppe ingenuità in difesa si susseguono, fino al rigore trasformato di forza da Lampard. Tutta la vecchia guardia del Chelsea a segno, a dimostrazione che Villas Boas ci aveva capito pochissimo. Il Napoli tiene, soffre, ma tiene. Cominciano i supplementari. Tensione altissima. Torres fallisce una clamorosa occasione dopo assurda uscita a vuoto di De Santis, poi combinazione tra Ramirez e Drogba, palla al centro dell'area sulla quale si avventa Ivanovic, lasciato colpevolmente solo, rete. Il Chelsea si porta sul 4-1: inglesi qualificati. Delusione tremenda per gli azzurri, che pagano dazio alla maggiore esperienza internazionale degli avversari. 

martedì 6 marzo 2012

Villas Boas non è da Inter: farebbe la fine di Ranieri

Villas Boas non è da Inter, cui pure il suo nome viene accostato, vai a capire perché, in questi ultimi giorni. Il Chelsea l'ha giustamente esonerato, dopo averlo pagato come fosse un top player. Villas Boas ha mostrato limiti evidenti, facendo giocare malissimo il Chelsea, dimostrando scarsa considerazione verso le bandiere di quella squadra, senza tuttavia riuscire a valorizzare i giovani del gruppo. Per essere un tattico, assai sopravvalutato del resto, ha mostro poche idee ma confuse. Perché mai dovrebbe servire all'Inter? Raccomandato quanto altri mai, ha cominciato prestissimo ad allenare grazie a Robson, poi ha vissuto all'ombra di Mourinho, del quale però non ha il carisma, e, men che meno, le doti di motivatore. Ma, neppure l'ironia sferzante. A soli 35 anni, inoltre, non ha la necessaria esperienza per allenare l'Inter. Meglio l'allenatore della primavera nerazzura, allora. Ad ogni modo, non capisco perché non Zenga. Anzi, lo capisco benissimo: Zenga è stato un'icona dell'Inter di Pellegrini, sicché per Moratti non va bene. Il problema è che l'Inter è, e dovrebbe essere, degli interisti. Venisse Villas Boas, farebbe gli stessi, pessimi, risultati di Ranieri. Non mi pare il caso.

martedì 13 dicembre 2011

Chelsea batte Man City 2-1: segna anche Balotelli

Mancini spesso fallisce le grandi partite. Gli succede più spesso in Champions che in campionato. Ieri, gli è accaduto in Premier League, dove il suo City è uscito sconfitto dal campo del Chelsea, restituendo credito e speranze al discusso Villas Boas: ora, i concittadini dello United sono indietro soltanto due punti. Eppure il Man City era presto passato in vantaggio con Balotelli, la cui caratura di campione di rango internazionale non può più essere discussa: scatto sul filo del fuorigioco, dirbbling esterno su Cech, e palla depositata nella porta sguarnita. I blues, però, prima difendono la sconfitta, poi, vengono fuori alla distanza, pareggiando con Mereles e compiendo il sorpasso definitivo con Lampard su rigore. La sensazione è che il City fosse più forte e che abbia commesso errori gratuiti, come la doppia ammonizione di Clichy e l'intervento scomposto che ha propiziato il rigore per il Chelsea: Mancini avrebbe potuto e dovuto gestire meglio il vantaggio. Al Chelsea, per questo 2-1 carico di significati, bastano i grandi vecchi Lampard e Drogba, ancora i migliori del gruppo a 33 anni.

giovedì 24 novembre 2011

Troppo Barca per il Milan

Partita mai davvero in equilibrio, nel senso che il Barcellona ha trasmesso la continua sensazione di poter vincere in ogni momento la partita, anche dopo il pareggio di Ibra, liberato da un sontuoso tocco d'esterno di Seedorf, anche dopo il gol incredibile di Boateng, marcato tuttavia con troppa cortesia. Il gol della vittoria di Xavi, mai così impreciso come ieri, servito da Messi, ha dimostrato quanto sia facile per il Barcellona di Guardiola la via della rete. Tolto il Real Madrid di Mourinho, non vedo chi possa contrastare i blaugrana in Champions. Dalla quale rischia di uscire prematuramente il Chelsea, sconfitto in Germania, di un Villas Boas sempre più spaesato, vittima degli affrettati elogi, di chi lo pretendeva già all'altezza di Mourinho.

martedì 22 novembre 2011

Villas Boas non è Mourinho

Portoghesi tutti e due, ma, Villas Boas, pur cresciuto alla scuola del maestro di Setubal, non è Mourinho. Tra i tecnici più giovani che si ricordino, Villas Boas ha provato a ripercorrere la via del successo del suo illustre predecessore, ripetendone alcune vittorie con il Porto: titolo nazionale ed Europa League, che ai tempi di Mourinho era la vecchia Coppa Uefa. Quindi, ha raggiunto Londra, per allenare il Chelsea, dove Mourinho era arrivato, però, avendo già conquistato, sempre con il Porto, la Champions League. A Londra, il paragone suggerito da molti, specialmente dai detrattori di Mourinho, ha perso consistenza. Villas Boas non è riuscito ad imporsi, il Chelsea ha già più di dieci punti meno del City capolista, laddove Mourinho vinse la Premier al primo colpo, ripetendosi l'anno successivo. Insomma, no, Villas Boas, in odore di esonero, non è Mourinho, che, come tutti i grandi, non ha e non lascerà eredi.