L'ultimo campionato vietato agli stranieri. Finì nel 1980 la chiusura delle frontiere calcistiche, decisa dopo la sconfitta ai mondiali del 1966 contro la Corea del Nord. Quelli, tra gli stranieri, che in serie A già c'erano, nel 1966, però rimasero. Fu all'inzio degli anni '70, pertanto, che il campionato italiano divenne del tutto autoctono. E tale rimase fino, si diceva, al 1980. L'anno del dodicesimo scudetto dell'Inter, allenata da Eugenio Bersellini e presieduta da Ivanoe Fraizzoli. L'Inter fece campionato di testa, vinse i due derby contro il Milan, che un anno prima aveva conquistato lo scudetto della stella e salutato Rivera al passo d'addio, ed inflisse un memorabile 4-0 alla Juve di Trapattoni, con tripletta di Altobelli e sigillo di Muraro. Che squadra era l'Inter 1979/80? In porta schierava il silenzioso Bordon, reattivo, esplosivo, fortissimo tra i pali, chiuso in nazionale da Zoff. Difesa con terzini/centrocampisti come Beppe Baresi e Oriali, ma a destra giocava spesso, in marcatura, anche Canuti, Mozzini stopper tosto e Graziano Bini, giovane capitano cresciuto nel vivaio, libero mancino, alto ed elegante, anche lui chiuso in nazionale da Scirea e dall'emergente Franco Baresi, fratello di Beppe. A centrocampo c'era il corridore, incontrista, Marini, il mediano di spinta dalla falcata poderosa, Pasinato, Mimmo Caso regista arretrato dall'ala da Bersellini e, sulla trequarti, a bivaccare in attesa del colpo di genio, frequente e abbagliante, il meraviglioso Evaristo Beccalossi, maestro del dribbling e della pausa, testa alta, piedi fatati, mancino. Come mancino, pare e dico pare perché calciava i rigori di destro e le punizioni di sinistro e, insomma, vai a capire con quella tecnica quale fosse il suo piede preferito, era il centravanti "Spillo" Altobelli da Sonnino. Uno che segnava in tutti i modi, con entrambi i piedi, di testa, gran fondamentale, in contropiede. E dribblava, scalava sulla fascia, crossava, veniva incontro ai centrocampisti. Un asso. All'ala sinistra, terzo mancino su tre giocatori d'attacco, il velocissimo Carletto Muraro, tiro secco e stacco imperioso. L'Inter conquistò il campionato con due giornate di anticipo. E chiuse con 3 punti di vantaggio, ogni vittoria ne valeva due, sulla Juve. Stava cambiando tutto. Proprio quell'anno ci fu il calcio-scommesse, giocatori arrestati in campo. Milan retrocesso per illecito sportivo. Verranno squalificati Albertosi e Paolo Rossi, Giordano e Manfredonia. E, alla ripresa, i primi stranieri, uno per squadra, si riaffacceranno in serie A, che stava per diventare, lo sarebbe rimasta per oltre un decennio, il più affascinante, competitivo e spettacolare campionato di calcio del mondo.
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martedì 28 aprile 2020
Lo scudetto dell'Inter di Bersellini, 40 anni fa
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giovedì 25 giugno 2015
Benassi torna all'Inter?
Già nella disgraziata stagione 2012/13, quella con Stramaccioni allenatore, Benassi aveva dato buona prova di sé. Poi, ha fatto esperienza con il Livorno e con il Torino, dimostrandosi mediano versatile, forte fisicamente ma anche provvisto di buoni fondamentali di gioco, con una certa attitudine al gol. Considerato che ha 21 anni da compiere, l'Inter, invece di setacciare l'universo mondo alla ricerca di insospettabili talenti, farebbe bene a riportare a casa questo giocatore proveniente dal suo vivaio, che un poco somiglia ad Oriali ed un poco somiglia a Tardelli. E non per la doppietta segnata ieri contro l'Inghilterra under 21, che peraltro non ho visto. Il suo cartellino è in comproprietà con il Torino: riuscirà l'Inter a spuntarla?
martedì 27 marzo 2012
Ranieri esonerato, Branca licenziato
Ranieri è stato finalmente esonerato. Ora, va licenziato Branca. Responsabile primo dell'impoverimento di una squadra leggendaria. In un anno e mezzo, ha avallato le partenze di Balotelli, Eto'o e Thiago Motta, illudendosi di sostituirli con Forlan, Alvarez e Palombo. Ha sperperato il patrimonio tecnico proveniente dalla primavera nerazzurra: si pensi alle cessioni di Destro e Santon, cui sono stati preferiti Jonathan e Castaignos. Via Ranieri, ripeto, va subito licenziato Branca. A Stramaccioni si affianchi Oriali.
lunedì 19 marzo 2012
Branca via dall'Inter. Ranieri va esonerato
Il caso di Branca merita di essere studiato. Giocatore di qualche talento, ma lontanissimo dall'essere un campione, arrivò all'Inter nel 1995, stagione in corso, al posto di Delvecchio. Fece una buona stagione, nella quale, manco a dirlo, l'Inter vinse niente. L'anno dopo, giocò meno e segnò meno. Infine, nel corso della stagione 1997/98, l'anno di Ronaldo per intenderci, se ne andò. Non rimpianto. Salvo tornare anni dopo con incarichi dirigenziali. Perché? Come dirigente non aveva esperienza. Nella storia dell'Inter aveva contato poco, perché fu chiamato ad occuparsi di mercato? Prima con Oriali, poi, da un anno e mezzo, da solo. Ed i risultati si sono visti. Via Balotelli, Santon, Eto'o e Thiago Motta, dentro Coutinho, Kharja, Alvarez, Jonathan, Palombo e poi Poli e Guarin arrivati infortunati, Forlan, arrivato, e già bastava, senza neppure poter disputare il girone di Champions: ma questa, forse, è stata una fortuna. Non ne ha imbroccata una. Ha dissipato il patrimonio tecnico dell'Inter, non ha strategia e naviga a vista. Branca deve andare via dall'Inter subito, assieme a Ranieri, che non sa ripetere altro che il solito ritornello triste: è una stagione storta. Branca e Ranieri non sono all'altezza del compito. Chiunque altro al loro posto si sarebbe dimesso.
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mercoledì 16 novembre 2011
Branca deve dimettersi: torni Oriali
Branca arrivò all'Inter al posto di Marco Delvecchio nel 1995. Già, allora, l'operazione tecnicamente non mi piacque. Branca era a fine carriera e poco conta che rese bene il primo anno, Delvecchio era giovane, forte ed interista: bisognava insisitere su di lui. Ad ogni modo, Branca ha saputo nel tempo diventare il fiduciario di Massimo Moratti ed è riuscito, dopo anni, ad ottenere l'allontanamento dall'Inter di Oriali, serio, competente ed interista doc. Ora, visti i risultati scadenti della gestione solitaria di Branca, i quattro allenatori negli ultimi sedici mesi, il ritardo in campionato, il gruppo vecchio e logoro, gli ingaggi di giocatori mediocri, la rinuncia affrettata a giovani campioni, mi pare sempre più urgente che Branca rassegni le dimissioni. Altrimenti, sarà un fallimento anche la campagna di gennaio. Branca si dimetta!
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