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lunedì 19 marzo 2012

L'Inter pareggia con l'Atalanta, crisi infinita. Vincono Milan e Juve

Certi pronostici sono facilissimi: con Ranieri in panchina, niente Europa. Era chiaro un mese fa. A tutti, ma, d'evidenza, non a Moratti. Scialbo pareggio casalingo con l'Atalanta: Milito sbaglia un rigore, Forlan si rifiuta di entrare, e chissenefrega, calcisticamente conta poco, ma è il segno che Ranieri non ha il polso della squadra. Ormai è tardi per tutto, ma Ranieri va comunque esonerato. Il terzo posto scotta, sicché perde di nuovo la Lazio, mentre Udinese e Napoli pareggiano. Vince il Milan a Parma, stravince la Juve a Firenze, ma la Fiorentina è una squadra in disarmo.
Post scriptum: su Branca seguirà un post a parte. Lo merita.

martedì 13 marzo 2012

Inter eliminata dal Marsiglia all'ultimo minuto: fine ingloriosa di una stagione fallimentare. Ranieri esonerato subito

Sneijder deve lasciare immediatamente l'Inter: la sua prova scandalosa non merita commenti. La sua e quella di Ranieri sono la faccia smunta di una disfatta annunciata. L'Inter riesce a farsi eliminare da un Marsiglia scarso che più scarso non si può. Fatali gli errori iniziali di mira dell'ineffabile Sneijder e di Milito, che pecca di sufficienza, colpendo di petto invece che di testa. Un vantaggio precoce avrebbe mutato il volto della partita. Che sembra cambiare nel secondo tempo, quando Obi e Pazzini rilevano l'olandese stanco e Forlan: il peggiore acquisto del dopo Gresko. Ad un quarto d'ora dalla fine, da una mischia nasce il gol di Milito, l'Inter attacca, ma alla rinfusa, Maicon fa finalmente la differenza. Due punizioni sprecate fanno pensare ai supplementari. Ma l'Inter, vecchia, con Cambiasso che è stanco appena entrato, non sta più in piedi. Rinvio del portiere francese, Lucio e Samuel, esausti dopo una prova valorosa, commettono un imperdonabile errore di posizione. Brandao stoppa, si gira e tira. Julio Cesar è beffato, come milioni di tifosi nerrazzurri incolpevoli. Una stagione disastrosa si chiude in modo amarissimo. Inutile rigore del 2-1 di Pazzini, che avrebbe dovuto giocare dall'inizio. Inter fuori da tutto. Ora, fuori i responsabili. Ranieri, Moratti, Branca, Sneijder, quello di questa sera, i senatori imbolsiti. Ultima notazione: Nagatomo è troppo basso e troppo scarso. Ultimissima notazione: quanto mi scoccia che Deschamps debba andare ai quarti. Non lo sopportavo da giocatore, della Juve manco a dirlo, figuriamoci da allenatore. 

lunedì 27 febbraio 2012

La crisi dell'Inter: Ranieri esonerato, Branca licenziato

Ranieri va immediatamente esonerato: la sua faccia ormai ha una sola espressione, quella della rassegnazione alla sconfitta. Ne va della gloriosa storia dell'Inter. Ma, prima di esonerare Ranieri, il che va fatto subito, bisogna licenziare Branca. L'uomo che ha lasciato andare Santon, puntando su Jonathan e Faraoni, che ha lasciato andare Eto'o, pensando di sostituirlo con Forlan, che ha lasciato andare Thiago Motta, ingaggiando Palombo. Che ha scambiato Alvarez per un fuoriclasse, che non ha cercato alternative agli "scoppiati" Zanetti, Stankovic e Cambiasso. Branca è, vistosamente, palesemente, indiscutibilmente, inadeguato al ruolo. Sicché, senza perdere altro tempo, sia licenziato Branca, sia esonerato Ranieri. Siano panchinati i senatori sfiatati.

mercoledì 22 febbraio 2012

L'Inter perde anche dal Marsiglia: ultimo minuto fatale. Ranieri esonerato?

L'Inter gioca una partita di pura attesa contro la più scarsa delle squadre rimaste in Champions, il Marsiglia di Deschamps. Ranieri schiera Forlan e Zarate di punta, che lo ripagano con una prestazione imbarazzante. Forlan sbaglia un gol fatto con una sciagurata conclusione sotto misura, Zarate, invece, inciampa sul pallone ogni volta che può, calcia con debolezza e si fa pure ammonire. Branca si dovrebbe dimettere immediatamente. Sneijder, per un'ora, se ne frega di giocare. Zanetti, Cambiasso e Stankovic sono l'immagine sbiadita dei giocatori che furono. Ma, il Marsiglia è poca cosa, tanto che la partita sembra scivolare verso un pareggio ormai scontato. Ma, la difesa nerazzurra di questi tempi fa sempre scherzi orribili, sicché ad un minuto dalla fine, in pieno recupero D. Ayew beffa di testa Chivu, ma anche i due centrali che non marcano nessuno. Gol per i francesi e qualificazione compromessa. Ranieri va esonerato: ha preparato una partita di rimessa. Nella tradizione tattica nerazzurra, ma, con una decisiva differenza. Invece di vincere ha perso 1-0. Perché ha lasciato fuori dalla mischia Pazzini e Milito? Forlan non poteva lasciare il posto ad uno di loro? Ranieri si faccia da parte. Vogliamo Zenga.

venerdì 17 febbraio 2012

Inter travolta dal Bologna: clamorosa sconfitta interna (0-3). Ranieri va esonerato. Moratti va via prima

Vergogna! Una sconfitta memorabile, l'ennesima, anzi ad essere precisi la decima, in un campionato disgraziato. Quest'Inter non è all'altezza dell'Inter, della sua storia, del suo prestigio, del suo blasone. Dopo il rovescio interno con il Novara, arriva ancora una sconfitta casalinga con il Bologna. Di Vaio segna una doppietta e cala il sipario su un gruppo sfiatato, zanettiano, cioè appunto sfiatato come Zanetti, cambiassiano, cioè appunto sfiatato come Cambiasso. Ma, soprattutto privo di talento. Ranieri va esonerato di corsa, perché ci vuole fantasia per immaginare Faraoni fantasista: molta fantasia, laddove il mestiere del tecnico è esercizio di raziocinio. Per non dire di Forlan, che non sa fare alcunché, anzi no, sa sbagliare un gol che nemmeno il Pancev dell'inverno del '92. La difesa è ridicola. E Nagatomo scarsissimo: non conosce i fondamentali di difesa. Un birillo è più reattivo e meno disponibile ad abboccare alla prima finta. E siccome il 2-0 non bastava, segna pure Acquafresca, altro interista del vivaio lasciato andar via con troppa fretta. Tre ceffoni in pieno volto. Poi, la partita, per fortuna, finisce. Bisogna mandare la primavera in campo, i titolari a zappare. E Branca ... lasciamo stare. Ranieri ha concluso la sua avventura all'Inter. Moratti è andato via a partita in corso, ma le sue responsabilità in questa caduta dell'Inter sono innegabili.

lunedì 13 febbraio 2012

Crisi Inter: una squadra vecchia e sbandata

I numeri si rincorrono. Nove sconfitte in campionato sono un'enormità e la gloriosa storia nerazzurra ha conosciuto poche pagine altrettanto amare. Bisogna tornare dietro di decenni. Tutto il possibile è stato sbagliato. A cominciare da un eccesso di riconoscenza verso giocatori stracotti, che altrove non avrebbero nemmeno raccattato un ingaggio, da Zanetti a Cambiasso, da Stankovic a Cordoba. Giocatori finiti. Non sarebbero titolari in nessuna squadra di serie A, oggi. Il tempo passa per tutti. Poi, un mercato privo di strategia e di prospettiva. La squadra, sessione dopo sessione, è stata indebolita ed invecchiata. Come puoi pensare di rinforzare il gruppo con Coutinho, con Jonathan, con Palombo, con Forlan, con Zarate? Lasciando andare, invece, Balotelli, Eto'o, Santon e Thiago Motta? Una politica societaria miope, ispirata ad un risparmio, che, invece, mancherà. Perché, fuori dalle coppe, l'Inter perderà una barca di soldi. Oltre ad avere sperperato un patrimonio d'immagine faticosamente ricostituito con le vittorie firmate da Mourinho. Il brutto è che con questi giocatori si dovrà arrivare a fine stagione. E, per lo più, sono scarsi. Si salvano Milito, Julio Cesar, Maicon, quando ha voglia. Forse, Pazzini e Poli. Manca il fuoriclasse assoluto. Difetta la personalità. Le facce sono di una squadra sbandata, demotivata, avvilita, sgomenta. In una parola, perdente. Come si sia potuto arrivare così in basso dovrebbe spiegarcelo Branca: molte scelte sono state sue. Ed ancora non si dimette!

domenica 12 febbraio 2012

L'Inter inciampa ancora sul Novara: 0-1. Ranieri come Gasperini? Fischi!

Pessima Inter, alla quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Perde contro il Novara, come all'andata. Ranieri, ormai preda della confusione che agita l'Inter e di cui è egli stesso tra le cause prime, schiera un centrocampo da dopolavoro ferroviario, con Stankovic e Cambiasso, trova posto al solito, inutile, Zanetti a destra e toglie Alvarez, almeno vivace e volitivo, dopo il primo tempo. Sneijder, che è ormai un corpo estraneo al gruppo, gioca per conto proprio, porta palla, ogni volta cinquanta tocchi, poi si accentra e tira fuori. Dieci volte, forse di più. Indovina un solo tiro, ma la traversa lo respinge. Niente da fare, al Novara ordinato e tenace, che ruota attorno a Rigoni, il più tencico tra i giocatori in campo, basta il bellissimo gol di Caracciolo. Nessuno lo marca e così il centravanti del Novara disegna una traiettoria fantastica, che lascia impietrito Julio Cesar, il migliore dell'Inter. Moratti sbianca in tribuna. La curva nord perde la pazienza. Tutto lo stadio subissa di fischi Ranieri. Che non è più colpevole di Branca, il geniale, non è che devo spiegare l'ironia?, autore dello smembramento dell'Inter del triplete. Gioca malissimo Chivu, ma, peggio di tutti fa Forlan. Che spara palloni in tribuna. Ma, quei capelli sono suoi? Se sì, se li tagli e vada a svernare altrove. Dovrebbero dimettersi tutti. Dal presidente ai giocatori. E, purtroppo, non finisce qui. Con questi, si dovrà andare in campo fino al termine della stagione. Io farei giocare la Primavera.

martedì 7 febbraio 2012

Tutti gli errori dell'Inter, cominciando da Zanetti e Cambiasso

C'è un articolo, sul sito del Corriere della Sera, che illustra molto bene le origini remote della catastrofica sconfitta patita dall'Inter contro la Roma. Errori di programmazione e di prospettiva, di sopravvalutazione del gruppo storico, meno vincente, aggiungo, di quanto si pensi. Perché, torno sempre lì, Zanetti sta nell'Inter da 16 anni e mezzo, e lo ricordo portare la palla senza costrutto nella seconda metà degli anni '90. Lo ricordo ai margini dell'Inter di Simoni, lo ricordo rinato con Cuper, da terzino destro, ma anche, sempre con Cuper, dribblato in pochi centimetri da Cesar, che servì Simone Inzaghi per il gol, quello del 4-2, che seppellì definitivamente il sogno dello scudetto del 2002. Lo ricordo sempre terzino, sfiatato, con Mancini allenatore, fino a quando, nel 2006, arrivò Maicon ed allora Zanetti passò in mediana, vivendo le quattro stagioni migliori della carriera, con Mancini stesso e poi con Mourinho. Ricordo tutto questo, per dire, che Zanetti è uno dei giocatori meno decisivi della storia dell'Inter, uno che ha giocato tantissimo, più di tutti, che ha avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni, ed alla fine anche di vincere. Ma, gli scudetti del 2007 e del 2008 furono più di Ibra che suoi. Come le vittorie del triplete furono più di Milito, Sneijder ed Eto'o, oltre che di Mourinho, che sue. Il discorso fatto per Zanetti vale anche per Cambiasso, altro giocatore fortunatissimo ad incrociare una delle epoche migliori della storia nerazzurra. L'Inter, oggi, è ostaggio delle loro decisioni, del loro clan argentino, della lora miopia calcistica, che li rende ostinati difensori di se stessi, sebbene non ce la facciano più a giocare ad alti livelli. Se l'Inter è in difficoltà, è anche colpa loro, del loro fortissimo istinto di conservazione, oltre che degli errori grossolani di mercato compiuti da Branca.

lunedì 6 febbraio 2012

Santon gioca sempre: Newcastle quinto in Premier League

Il Newcastle batte di misura l'Aston Villa ed avvicina il quarto posto in classifica, che dista ormai un solo punto, dopo il pareggio rocambolesco tra Chelsea e Manchester United, autore di una rimonta, che l'Inter nemmeno ha osato immaginare con la Roma. Altro che chiacchiere. Tornando al Newcastle, si segnala ancora la buona prova di Santon, titolare della fascia sinistra, che ha ormai conquistato tutti in Premier League. La classe non è acqua, ma non ditelo a Branca, convinto di aver fatto un affare a lasciare andare una delle maggiori promesse del calcio italiano. Siccome l'ho già scritto, lo ripeto: Santon andrà agli Europei di Polonia ed Ucraina.

domenica 5 febbraio 2012

Disfatta dell'Inter a Roma: 4-0 per i giallorossi. La squadra di Ranieri è allo sbando: una figuraccia epocale

Prova vergognosa quella offerta dall'Inter contro la Roma. Ranieri ha perduto, in otto giorni, il controllo di una squadra ormai sbandata, rinunciataria, sulle gambe, rappresentata dagli sguardi bassi di Zanetti e Cambiasso, due che non farebbero i titolari da nessuna parte, oggi. Eppure stanno sempre lì, insopportabilmente lì, mediocremente lì, a saper fare poco e male. Cambiasso si permette anche i lanci di 50 metri, ma dai!, senza indovinarne uno. Palombo, appena arrivato, mostra allarmanti limiti di personalità. Del resto, le cose migliori le ha fatte al fianco di un regista vero come Volpi alla Samp, perché Palombo è un mediano, che sa costruire anche il gioco, ma mediano resta. Sicché non poteva e non può sostituire Thiago Motta, ma questo Branca, come l'Alice della canzone di De Gregori, non lo sa. Maicon non vuole più giocare nell'Inter e deve avere interpretato il trasferimento di Motta come l'inizio di una generale smobilitazione. Che, poi, era iniziata che con Eto'o, a dirla tutta. Si salvano Julio Cesar, bravo all'inizio, e Milito, almeno volenteroso. Per il resto, un pianto, mentre Ranieri osserva la disfatta più costernato che stupito, con Totti, sempre sontuoso, che giocherella con la difesa nerazzurra, Bojan, autore della quarta rete, che la prende addirittura per il sedere, con Borini, che sembra Shevchenko. Era dalla sconfitta nel derby del 2001 che un interista non si vergognava tanto. Questo 4-0 è imbarazzante, anche perché la Roma non era reduce da partite entusiasmanti. Ranieri non ha più il polso della squadra: ne tragga le dovute conseguenze.

giovedì 19 gennaio 2012

Forlan sempre infortunato: ennesimo stiramento

Sta battendo tutti i primati il biondo attaccante uruguagio Forlan, ultima prodezza della campagna di rafforzamento, va bene, si fa per dire, orchestrata da Branca. Che è successo? Forlan si è stirato. Di nuovo? Di nuovo. Sul serio? Sul serio. E la notizia dove sarebbe? Stavolta, ha cambiato coscia, stiramento bipartisan. Comunque, a quanto si legge, starà fuori un mesetto. Nemmeno Pancev ebbe nei primi mesi all'Inter un simile rendimento. Tanto più che ha già saltato il girone di Champions per via del noto errore, sempre di Branca, che aveva dimenticato la partecipazione di Forlan ai preliminari di Europa League. Ora, Castaignos, comunque acerbo, dovrebbe andare in prestito. Zarate ha deluso su tutta la linea. Sicché tolti Milito e Pazzini, l'Inter non ha attaccanti da schierare. Forlan, infatti, è sempre infortunato. Tevez ha cartellino troppo costoso e non può fare le coppe, per di più preferiva il Milan, e così va escluso un suo ingaggio. Va a finire che torna Recoba. Contratto a gettone, sarebbe un affare. Anche per togliersi lo sfizio di smentire i tanti, rancorosi, critici del Chino. Perché un'alternativa, in panchina, ci vuole. Che farà Branca?

giovedì 5 gennaio 2012

Newcastle: la rivincita di Santon

Dev'essere destino che Santon debba faticare per imporsi. Passato frettolosamente dall'Inter, miope a non credere nei suoi mezzi da predestinato, al Newcastle, il capitano della nazionale under 21 ha faticato a trovare un posto in squadra. Anche per via di qualche infortunio e di un ambientamento non facile nel nord dell'Inghilterra. Fino allo scorso dicembre. Quando, complice un infortunio di Coloccini, ha cominciato a giocare titolare, continuando a farlo anche con il ritorno dello stesso Coloccini. Ieri, è stato protagonista nella vittoria per 3-0 del Newcastle contro il Man United. Santon, l'ho scritto molte volte, non potrà che diventare un campionissimo. Sicché, già che mi trovo, chiedo ancora le dimissioni di Branca. Uno che, dopo essersi fatto sfuggire Vargas, ora vorrebbe Tevez. Incomprensibile.

venerdì 9 dicembre 2011

Il nuovo Marchisio

A segno anche ieri, nella vittoria ai supplementari della Juventus sul Parma, in Coppa Italia. Marchisio, 25 anni, ma saranno 26 a gennaio, è definitivamente maturato e raccoglie i frutti di una lunga semina. Proveniente dalle giovanili della Juventus, temprato da un'esperienza in provincia, il centrocampista di Conte è stato protagonista della corsa bianconera di questi mesi. Semplicemente, ha compiuto il suo processo di crescita. Di qui i sette gol in tredici partite sino ad ora, media da grande attaccante. Segnava anche gli anni passati, quest'anno ci riesce di più: altra sicurezza. E pensare che, in estate, pareva che dovessa andar via. La lezione che ne viene è intuitiva: i giovani di talento si aspettano. Nessuno, che sia bravo, disimpara a giocare. Ci vuole pazienza. E ci vogliono partite e partite. Poi, però, il salto di qualità viene compiuto. La Juve, così, si è ritrovata in casa un campione. Che non è Lampard o Gerrard, cui è stato paragonato, ma giocatore di vaglia internazionale sì. Crisetig, potenzialmente, è più forte. Avranno all'Inter la pazienza e la lungimiranza di aspettarne la maturazione? A proposito, Branca non si è ancora dimesso.

venerdì 18 novembre 2011

Torna la serie A: Napoli-Lazio, Fiorentina-Milan

Torna, finalmente, la serie A, dopo una pausa non molto utile per le nazionali. La Lazio capolista visiterà il Napoli al San Paolo, per verificare le proprie ambizioni scudetto. Se giocherà Klose, scommetto che i biancocelesti faranno risultato. Delicata trasferta anche per il Milan, contro la Fiorentina di Delio Rossi, chiamato a rimpiazzare Mihailovic. Per l'Inter, impegno sulla carta più agevole contro il Cagliari al Meazza, dopo i proclami di Stankovic e di Zanetti. I nerazzurri debbono cominciare a vincere subito e molto, non soltanto per riavvicinare, almeno idealmente, la zona europea, ma anche e soprattutto per tirarsi fuori dalle acque limacciose della bassa classifica, dove meno di altri sono abituati a nuotare. Grande notizia: domani sera dovrebbe giocare Johnatan, non Josimar, proprio Johnatan. Brasiliano dal talento incompreso, anzi incomprensibile. Come la permanenza all'Inter di Branca che l'ha voluto.

mercoledì 16 novembre 2011

Branca deve dimettersi: torni Oriali

Branca arrivò all'Inter al posto di Marco Delvecchio nel 1995. Già, allora, l'operazione tecnicamente non mi piacque. Branca era a fine carriera e poco conta che rese bene il primo anno, Delvecchio era giovane, forte ed interista: bisognava insisitere su di lui. Ad ogni modo, Branca ha saputo nel tempo diventare il fiduciario di Massimo Moratti ed è riuscito, dopo anni, ad ottenere l'allontanamento dall'Inter di Oriali, serio, competente ed interista doc. Ora, visti i risultati scadenti della gestione solitaria di Branca, i quattro allenatori negli ultimi sedici mesi, il ritardo in campionato, il gruppo vecchio e logoro, gli ingaggi di giocatori mediocri, la rinuncia affrettata a giovani campioni, mi pare sempre più urgente che Branca rassegni le dimissioni. Altrimenti, sarà un fallimento anche la campagna di gennaio. Branca si dimetta!

mercoledì 9 novembre 2011

Lucas all'Inter? Magari!

Si parla di un interessamento dell'Inter al miglior talento brasiliano, dopo Neymar, del momento. Si tratta di Lucas, centrocampista offensivo del San Paolo, capace di giocare anche da attaccante esterno e da seconda punta, per quanto, per tecnica superiore e velocità di base, credo che renda di più faccia alla porta. Sarebbe un ingaggio assai indovinato, in controtendenza con le scelte dimesse degli ultimi due anni. Insomma, un vero fuoriclasse, non un Coutinho, non un Alvarez, usciti dal cilindro di Branca! Perché Lucas davvero ha colpi da funambolo, salta sempre l'avversario, gioca un calcio verticale e, quando accelera, difficilmente può essere fermato. Peraltro, a diciannove anni, vede già bene il gioco, cerca l'assist e sa smarcarsi con continuità. Migliorando il tiro da fuori, può diventare un giocatore che fa epoca. Sarà l'Inter capace di assicurarsene il cartellino? Magari, ma ho dei dubbi. Comunque, non lo vedo assieme a Sneijder. O meglio, potrebbero giocare assieme, se Sneijder accettasse un compito da regista puro. Sulla trequarti, Lucas, che ha un altro passo, credo che gli sia già superiore. Stiamo a vedere.

lunedì 7 novembre 2011

Zanetti in panchina: ha detto di essere pronto

La peggiore stagione dell'Inter da molti anni a questa parte ha svelato tutti i limiti di alcuni calciatori storici, da Zanetti a Cambiasso, che giocano a dispetto di una mobilità sempre più ridotta. Del resto, tutti debbono pagare dazio al tempo che passa. Il caso di Zanetti è, più di altri, emblematico, perché  si tratta di un giocatore di tecnica modesta, che ha costruito la propria carriera sulla corsa, sulla forza, sul dinamismo. Insomma, Zanetti o corre e vince contrasti oppure serve a poco, anzi danneggia la squadra. Ora, è uscito allo scoperto dichiarando alla Gazzetta di essere pronto alla panchina, tanto sa che nessuno, per ora, ce lo manderà. Anzi, ha precisato che vuole giocare ancora qualche anno! Va bene, ma dove? Spero non all'Inter. Che non è una società di mutuo soccorso, dove uno gioca, a condizione che lo desideri. So di ripetermi, ma non importa. Zanetti va panchinato subito ed invitato a ritirarsi a fine stagione. Oggi, Bolzoni è assai più forte di lui. Soltanto che Zanetti gioca all'Inter per grazia ricevuta e Bolzoni deve fare esperienza a Siena. Restiamo in attesa, non molto fiduciosa a dire il vero, delle dimissioni di Branca.

mercoledì 2 novembre 2011

Storia di Recoba: 4 (la prodezza di Empoli)

Dopo il proverbiale esordio con il Brescia, comincia il purgatorio di Recoba. L'Inter ha in rosa il miglior attaccante del mondo, Ronaldo e, poi, Kanu, reduce da un delicato intervento chiururgico, che nell'Ajax s'era mostrato fortissimo, e Zamorano, già capoconnoniere della Liga con il Real Madrid, e Branca e Ganz e Djorkaeff, talentuoso attaccante di movimento della Francia che si appresta a vincere tutto. Per di più, esplode Moriero, ala destra che spesso Simoni impiega come attaccante esterno. Insomma, la concorrenza è forte e per il talento umbratile del Chino, riottoso a consegne tattiche stringenti, pare che ci sia posto soprattutto in panchina. Alcuni pensano che con Ronaldo formerebbe una coppia formidabile, ma sono in minoranza. Recoba segna un gol in Coppa Italia, in campionato vede poco il campo. Alla fine, per lui solo otto presenze  e tre gol. Il terzo di questi, dopo la doppietta contro il Brescia, Recoba lo segna ad Empoli. Prodezza alla Maradona, appena dopo la linea di metà campo, il Chino vede il portiere fuori dei pali, abbassa la  testa e, senza rincorsa, spedisce il pallone sotto l'incrocio, pallonetto di cinquanta e passa metri : una traiettoria sbalorditiva. L'Inter perderà, ingiustamente, il campionato con la Juve e vincerà la Coppa Uefa contro la Lazio. La prima stagione italiana d Recoba va in archivio: nessuno dubita del suo talento, ma molti, chissà perché, cominciano a diffondere il sospetto che il Chino non sia un giocatore decisivo. 4^ puntata (cfr. 1^ puntata; 2^ puntata; 3^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata).

sabato 29 ottobre 2011

Disfatta dell'Inter: colpo "gobbo" a Milano

Una sconfitta tra le più brutte contro gli avversari di sempre: capolinea dell'Inter di Ranieri contro una Juventus lontanissima dall'essere una grande squadra. L'avevo detto, per vincere, bisognava lasciare in panchina Zanetti e Cambiasso. Che, tanto per cambiare, hanno giocato tutta la partita, perdendo contrasti, sbagliando appoggi di due metri e tiri e cross. Corricchiando come in quei tristi ritrovi da dopo lavoro. Gli uomini di Conte avrebbero potuto segnare dieci reti, perchè ci voleva niente ad arrivare ai limiti dell'area nerazzurra. Castellazzi ha giocato molto bene. Nessuna protezione da un centrocampo che è il più scarso che l'Inter abbia avuto negli ultimi 30 anni. Tanto più che Sneijder, stasera, era giù di tono. Sicché qualche scintilla di vivacità veniva da Zarate e da Maicon, autore del gol, con tiro deviato, che pareggiava la rete iniziale di Vucinic. Poi, mentre Chivu posava da giocatore di subbuteo, fermo, immobile, marmoreo, segnava Marchisio, a chiusura di un triangolo. Nagatomo se ne restava lontano ed inattivo sulla fascia: come se l'azione, ma direi piuttosto la partita, non lo riguardasse. Sol calante! Nella ripresa, ci si attendeva una scossa ed invece il buon Ranieri che fa? Toglie Zarate, che per lo meno ha colpi e coraggio, per mettere Castaignos, uno che non può giocare titolare neppure in serie D: stop sbagliati, scatti a vuoto, evanescenza, evanescenza, evanescenza. Ma chi l'ha voluto? Milito, che pure ha segnato duecento gol in carriera, per quanto sia fuori forma, poteva tornare utile nelle mischie finali, ma resta malinconico in panchina. Non venitemi a dire che Ranieri sta facendo meglio di Gasperini! Tutti gli errori che poteva commettere, li ha commessi, da Zanetti, a Cambiasso, a Castaignos. Qualche parola voglio spenderla anche per Alvarez: il giovanotto sa dribblare. Bravo!? Peccato che lo faccia in orizzontale. E che non tiri. Ma dai! E Branca ancora non si dimette. Per chiudere, ringrazio Del Piero. Ha fallito il terzo gol e reso meno aspro questo sabato sera autunnale. Insomma, l'Inter è alla frutta, ha vinto la Juve, il raffreddore non passa. No, non ce l'avrei fatta a sopportare anche il gol di Del Piero. A vederlo esultare. A sentirlo elogiare. Branca dimettiti!

lunedì 17 ottobre 2011

Inter: senza soldi non si cantano messe

Classifica da fiaba nordica: fa davvero paura. Nemmeno l'Inter di Bagnoli, poi Marini, partì così male nella stagione 1993-94. Con la differenza che quella squadra aveva valori, tecnici, importanti, sicché si salvò alla penultima giornata, ma, seppe anche vincere la Coppa Uefa. Il problema, dopo tanti anni di vacche grasse, credo stia nei soldi. Quelli che Moratti non vuole o non può più spendere. Sono arrivati tutti giocatori di seconda fascia, da Zarate a Forlan, o di terza, Jonathan, o di quarta, ammesso che una quarta fascia sia possibile in serie A, come Alvarez. Ad inizio stagione, non c'era un tifoso nerazzurro che non sapesse prevedere le difficoltà di questi tempi. Poteva non prevederle Moratti? Poteva non prevederle Branca? Nel calcio, chiacchiere a parte, "senza soldi non si cantano messe", come ammonisce un vecchio, severissimo e poco caritatevole adagio. Occorrevano due o tre campioni autentici, per rinsanguare un gruppo stanco. Non sono arrivati. Il resto, inteso come infortuni, malasorte e sviste arbitrali, è contorno. Da qui a gennaio sarà durissima.