A segno anche ieri, nella vittoria ai supplementari della Juventus sul Parma, in Coppa Italia. Marchisio, 25 anni, ma saranno 26 a gennaio, è definitivamente maturato e raccoglie i frutti di una lunga semina. Proveniente dalle giovanili della Juventus, temprato da un'esperienza in provincia, il centrocampista di Conte è stato protagonista della corsa bianconera di questi mesi. Semplicemente, ha compiuto il suo processo di crescita. Di qui i sette gol in tredici partite sino ad ora, media da grande attaccante. Segnava anche gli anni passati, quest'anno ci riesce di più: altra sicurezza. E pensare che, in estate, pareva che dovessa andar via. La lezione che ne viene è intuitiva: i giovani di talento si aspettano. Nessuno, che sia bravo, disimpara a giocare. Ci vuole pazienza. E ci vogliono partite e partite. Poi, però, il salto di qualità viene compiuto. La Juve, così, si è ritrovata in casa un campione. Che non è Lampard o Gerrard, cui è stato paragonato, ma giocatore di vaglia internazionale sì. Crisetig, potenzialmente, è più forte. Avranno all'Inter la pazienza e la lungimiranza di aspettarne la maturazione? A proposito, Branca non si è ancora dimesso.
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