Elenco blog personale

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domenica 4 ottobre 2015

Il Napoli travolge il Milan 4-0. Mihajlovic esonerato?

Non ricordo una simile batosta casalinga ai danni del Milan di Berlusconi. Il Napoli di Sarri spadroneggia al Meazza, vince 4-0 e, con ogni probabilità, condanna Mihajlovic all'esonero. Sta facendo peggio di Inzaghi. Citazione d'obbligo, infine, per la superba prova di Insigne.

venerdì 14 novembre 2014

Clamorosa svolta all'Inter: via subito Mazzarri, arriva Mancini, che ha battuto la concorrenza di Zenga. Mancini in panchina nel derby

Manca l'annuncio ufficiale. Sicché si tratta ancora di notizia ufficiosa, di indiscrezione, di rumor. Tuttavia, pare proprio che l'avventura di Mazzarri all'Inter sia finita. Torna Roberto Mancini, dopo il burrascoso addio del 2008. Nel derby sulla panchina dell'Inter ci sarà Mancini. Che avrebbe battuto la concorrenza di Walter Zenga, in lizza fino all'ultimo per la sostituzione di Mazzarri. Peccato, perché Zenga avrebbe meritato più di tutti quel posto così congeniale alla sua storia, al suo carisma ed alla sua anima di condottiero. Dico subito e chiaro che quella di Mancini non mi pare una grande trovata. Ha vinto quando l'Inter era troppo più forte delle altre in Italia, fallendo sempre in Europa. Non so perché Thohir si sia deciso così improvvisamente. Mazzarri aveva fatto il suo tempo, Mancini, però, non mi sembra la soluzione per uscire dalla crisi. Spero, ca va sans dire, di sbagliarmi. E, comunque, io tifavo per Zenga.
* Aggiornamento: è arrivata anche l'ufficialità, con comunicato apparso sul sito dell'Inter, soltanto però circa l'esonero di Mazzarri. La seduta di allenamento del pomeriggio sarà affidata a Beppe Baresi.

domenica 9 novembre 2014

Inter - Verona: 2-2. Non basta la doppietta di Icardi all'Inter ridotta in dieci

Pareggio con il Saint Etienne e pareggio con il Verona. Da queste due partite si diceva che dipendesse il destino di Mazzarri. Che rimarrà sulla panchina dell'Inter più per le ristrettezze di cassa che per i due miseri punti racimolati tra Europa League e campionato. Palacio non segna più, ma almeno propizia i due gol di Icardi, che si incastonano tra il vantaggio veronese di Toni ed il pareggio di Nico Lopez. Nel mezzo, un rigore che Toni si fa parare da Handanovic e l'espulsione di Medel. In undici partite, l'Inter ha raccolto appena sedici punti. Pochi, troppo pochi. Handanovic pare che abbia parato 20 rigori in serie A, con quello di stasera, d'accordo, ma sul tiro di Nico Lopez, al solito, ci ha messo una vita a tuffarsi: la sua è più di una mezza papera. 

venerdì 7 novembre 2014

Dodò propizia il pareggio dell'Inter contro il Saint Etienne: Bonazzoli alla prima da titolare

Un pareggio fuori casa non è risultato da disprezzare, sebbene il Saint Etienne di oggi nulla abbia a che vedere con la squadra capace di issarsi sino alla finale di Coppa dei Campioni del 1976, poi vinta dal Bayern Monaco di Rummenigge. L'Inter va in vantaggio con Dodò, poi il solito, imperdonabile, errore di Vidic regala il pareggio ai francesi, che chiudono all'attacco, fermati da alcune grandi parate di Carrizo. L'Inter di questi tempi non sa fare di più: vivacchia. Nota positiva: l'esordio dal primo minuto di Bonazzoli, mandato in campo da Mazzarri contro ogni pronostico. La qualificazione ai sedicesimi di Europa League resta alla portata dei nerazzurri. Domenica, il Verona in casa. Mazzarri si gioca la panchina e lo sa. 

domenica 2 novembre 2014

L'Inter perde per 2-0 a Parma: Mazzarri torna in bilico

Non ho visto la partita. Però, alcuni dati sono chiari. Il Parma era reduce dai sei sconfitte consecutive, figlie di una crisi non soltanto di risultati ma anche di gioco. L'Inter aveva bisogno di consolidare quella che sembrava essere una ripresa, per quanto timida, due consecutive vittorie propiziate da due rigori di Icardi. Poi, si gioca, e l'Inter trasforma De Ceglie in Gerd Muller, prende due gol che nemmeno all'oratorio, con il solito Handanovic che impiega una vita a tuffarsi e siamo punto e a capo. Con il Napoli che ha ripreso a correre, il terzo posto si fa più lontano. Ciò che sconcerta sono le dichiarazioni di Mazzarri. Che non si rende conto che un qualunque altro presidente dell'Inter diverso da Thohir l'avrebbe già esonerato. E non solo per il poco che la squadra fa in campo, ma anche e forse di più per come lui, Mazzarri, cerca di giustificarlo. Quel poco. Comunque, Bardi è più forte di Handanovic. Che c'entra? C'entra eccome.

domenica 26 ottobre 2014

Una piccola Inter passa a Cesena con rigore di Icardi

Una partita imbarazzante, nonostante il Cesena abbia giocato per un'ora in dieci. L'Inter di Mazzarri è davvero poca cosa, tecnicamente modesta, atleticamente spompata, agonisticamente leggera. Molti interpreti, a cominciare dal tecnico, che avevo creduto più capace, sono inadeguati. Anche Icardi, che in campo passeggia e fallisce nel finale un'occasione clamorosa davanti al portiere. Per non dire di Palacio, sfiatato, con una mira pessima, che giocherella lontano dall'area di rigore. Sulle fasce, poi, un pianto inconsolabile. Dodò è nullo in fase difensiva. Mbaye, che subentra ad Obi, non farebbe la differenza neppure in Lega pro. L'Inter ha la classifica che merita. Mazzarri, se non altro, avrebbe potuto far esordire Puscas o Bonazzoli, magari entrambi. Per inesperti che possano essere, peggio di Icardi e Palacio non avrebbero potuto fare. Tre ottimi punti, comunque, in vista della salvezza.

domenica 19 ottobre 2014

Inter - Napoli: 2-2. Mazzarri si salva, forse. Solito errore di Vidic

Basterà il pareggio agguantato in extremis a salvare la panchina di Mazzarri? La partita si accende nel finale del secondo tempo, segna Callejon, pareggia Guarin, ancora Callejon, pareggia al 91' Hernanes. Buona volontà l'Inter ne ha mostrata, ma restano limiti di gioco evidenti e vistose lacune difensive. Nove punti sono pochi, davvero pochi. Insomma, per rispondere alla domanda iniziale, credo che sì la panchina di Mazzarri è salva. Forse. Almeno per qualche tempo. La rosa del Milan, tuttavia, non è migliore di quella dell'Inter. Anzi. Eppure i rossoneri hanno cinque punti in più. Vorrà dire qualcosa? Da segnalare, per la cronaca, il solito errore di Vidic, che propizia il primo gol di Callejon. 

lunedì 6 ottobre 2014

Inter: via Mazzarri. Ci vuole Zenga

I risultati sono pessimi ed è un fatto noto. Tuttavia, la ragione per la quale Mazzarri va esonerato è da ricercare nella maschera rassegnata che il tecnico toscano ha mostrato in campo e dopo la partita, davanti alle telecamere. Non sa più, e l'ha persino ammesso, cosa fare, come raddrizzare la situazione, come riprendere le redini di una squadra impaurita, stanca, seduta. Le dichiarazioni di Mazzarri di ieri sera sono la prova che occorre un cambio immediato nella guida tecnica della squadra. Che sembrava solida fino ad otto giorni fa e che ora rischia di precipitare in classifica. Non so dire cosa possa essere accaduto. Ma, la crisi è aperta. E Mazzarri, apparso davvero provato, non è in grado di uscirne. Esonerato Mazzarri, si pensi finalmente ad un tecnico di grande personalità. Io faccio il solito nome: Zenga. Con i limiti tecnici che ci sono, perché ci sono, il carattere può fare la differenza. Thohir, invece, mi pare che abbia le idee confuse e ragiona di rinforzi a gennaio, di un altro centrocampista di qualità da affiancare a Kovacic ed Hernanes. No, già i due faticano a giocare assieme, occorre semmai un centrocampista dinamico, considerato che Medel, che secondo me è forte, tiene soprattutto la posizione, e che M'Vila è lentissimo. Il centrocampo andrebbe innervato con un assaltatore alla Nainggolan.

domenica 5 ottobre 2014

Inter travolta dalla Fiorentina: Mazzarri esonerato?

Ho sempre difeso Mazzarri dalle pagine di questo blog, considerandolo un allenatore serio e preparato, sia pure privo di quel carisma che sarebbe necessario per guidare una grande squadra come l'Inter. Quest'anno, però, va peggio dello scorso anno. Dopo sei giornate, i punti di distacco dalla vetta sono già dieci, un'enormità. Mezza classifica, mediocrità diffusa, nel gioco e nei risultati. Due bruttissime sconfitte consecutive. L'ultima, quella odierna contro la Fiorentina, mi pare destinata a lasciare una traccia profonda. Insomma, credo che Mazzarri, mai amato dall'ambiente, sia al capolinea. Appare già scoraggiato, sfiduciato, eppure il gruppo quest'anno è più forte. Così non va: Cuadrado, ad esempio, è uno dei migliori giocatori del campionato, ma non è stata prevista alcuna mossa per cercare di neutralizzarlo. Anzi, spesso è finito dalle parti di Ranocchia, troppo lento, per tenere passo del rapidissimo colombiano. Quattro gol presi contro il Cagliari, tre oggi contro la Fiorentina. Mai in partita e l'assalto finale, alla ricerca del gol della bandiera, è più patetico che eroico. Mazzarri, secondo me, è vicinissimo all'esonero.

domenica 3 novembre 2013

Inter corsara a Udine, Milan travolto dalla Fiorentina, esonero pronto per Allegri. Vincono Juve e Napoli. Si ferma la Roma a Torino

Inter solida al Friuli contro un'Udinese di poca personalità. Mazzarri rinuncia a Kovacic, e ci risiamo, per affidarsi ancora all'estro disordinato di Guarin, infoltendo il centrocampo con Taider: poco appariscente ma utilissimo. Bella prova, come sempre in questa stagione, di Alvarez, che cresce alla distanza e segna il gol del 3-0, dopo le reti di Palacio, migliore in campo, e di Ranocchia che, a 25 anni!, esce per crampi. Finisce prematuramente la partita anche Jonathan e, prima di lui, Samuel, che immagino resterà fuori a lungo. E' stato, ma è giusto ormai parlarne al passato, un grande difensore. Insomma, alla fine Mazzarri è stato costretto a far esordire Andreolli, già capitano della primavera dell'Inter, che merita più spazio. Il Milan perde in casa con la Fiorentina ed Allegri, che ha perduto il polso della squadra, è vicinissimo all'esonero. Vince con la solita fortuna la Juve a Parma, mentre il Napoli supera il Catania con Callejon, uno dei calciatori più forti della serie A, ed il ritrovato Hamsik. Festival del gol a Marassi, dove il Sassuolo stende la Samp, con tripletta del giovane Berardi e gol del talentuoso ma sottovalutato Floro Flores. Una Lazio spenta cede in casa al Genoa. La Roma, dopo dieci vittorie consecutive, è fermata sul pari a Torino: a Strootman replica un grande Cerci. Giallorossi ancora in vetta con tre punti di vantaggio su Napoli e Juve.

lunedì 20 maggio 2013

Dieci ragioni per esonerare Stramaccioni

Stramaccioni, all'esito di una stagione fallimentare, va esonerato. Ecco dieci ragioni per farlo e farlo subito:
1. Stramaccioni non ha esperienza con prime squadre, tolta quella, pessima, fatta quest'anno con l'Inter. A certi livelli, senza neppure un passato da giocatore professionista, non si improvvisa.
2. Stramaccioni non sa fare autocritica. Neppure dopo l'incredibile record negativo della storia nerazzurra di 16 sconfitte in campionato.
3. I rapporti tra Stramaccioni e molti giocatori dell'Inter sono logori.
4. Stramaccioni non sa adattarsi alle circostanze avverse e finisce sempre per piangersi addosso: infortuni ce ne sono dappertutto.
5. Stramaccioni non difende, nemmeno in pubblico,  i propri giocatori. Parlando sempre degli infortunati, viola una regola sacra dello spogliatoio, esponendo alle critiche i loro sostituti.
6. Stramaccioni non ha trasmesso all'Inter un'idea di gioco, tanto che le vittorie all'inizio della stagione sono state frutto delle prodezze dei singoli, da Cassano a Milito.
7. Stramaccioni cura malissimo la fase difensiva: l'Inter ha avuto la seconda peggior difesa del campionato dopo quella del Pescara! E molti gol subiti parevano tolti dalle comiche degli anni '30.
8. Stramaccioni si ostina a schierare giocatori fuori ruolo: Nagatomo ha giocato ovunque sulle fasce, Guarin ha fatto tutti i ruoli di centrocampo. Segno di confusione.
9. Stramaccioni, basta osservarne la mimica nervosa, trasmette insicurezza ai propri giocatori, che ormai hanno smesso di seguirlo.
10. Last but not least, Stramaccioni ha un pessimo rapporto con la stampa. Le sue reazioni stizzite ed autoassolutorie alle critiche gli hanno creato molte antipatie.
Si volti pagina con l'esonero!

mercoledì 17 aprile 2013

Coppa Italia 2013: Inter travolta dalla Roma, che vola in finale contro la Lazio. Illude Jonathan, poi doppietta di Destro, gol di Torosidis, gol di Alvarez. Stramaccioni esonerato!

Stramaccioni esonerato, questa la notizia che aspettano i tifosi nerazzurri, assieme al licenziamento di Branca. E pensare che Jonathan illude il pubblico del Meazza, scambia con Alvarez, che tocca di tacco, poi con Rocchi, che replica di tacco, quindi a centro area batte Stekelenburg con un preciso diagonale da destra verso sinistra. L'Inter sarebbe qualificata. Ma, è poca cosa la squadra del supponente Stramaccioni. E rischia di farsi riprendere già nel primo tempo. Nel secondo, trova il gol Destro, abbandonato da Juan Jesus, che scavalca Handanovic con un delizioso pallonetto: che errore averlo lasciato in estate alla Roma! Destro poi raddoppia a porta vuota, su assist che viene da sinistra, la destra dell'Inter, dove Jonathan nel frattempo è tornato l'anonimo spompato corridore di tutta la stagione. L'Inter non ha qualità d'assieme, tutto dipende da Kovacic e dall'estro randagio di Alvarez, che almeno nell'uno contro uno ci sa fare. Poi, Handanovic commette il solito errore di posizione e prende un gol da calcio parrocchiale dall'incredulo Torosidis. Qualificazione alla finale sfumata, zeru tituli per l'Inter. E' la Roma che raggiunge la Lazio in finale di Coppa Italia, edizione 2013. Stramaccioni dovrebbe dimettersi. Ma, escludendo che lo faccia, sia esonerato. E sia licenziato Branca!

mercoledì 3 aprile 2013

Sampdoria - Inter: 0-2. Doppietta di un grande Palacio

Primo tempo davvero brutto per l'Inter, che subisce per larghi tratti l'ariosa manovra blucerchiata. Gargano, Zanetti e Guarin sprecano palloni in serie. Soltanto Kovacic regala qualche bella accelerazione con dribbling. Sicché il vantaggio di Palacio su cross di Pereira giunge inaspettato ed immeritato. Nella ripresa, vista l'importanza della posta in palio e la paura concreta di un esonero, Stramaccioni opta per un atteggiamento prudente e conservativo. Toglie Cassano. L'Inter si difende e rischia di subire la rete del pareggio. Poi Palacio, dopo un grossolano errore di Guarin alcuni minuti prima, inventa al tramonto dell'incontro un gol splendido, sguscia tra due avversari in contropiede e batte il portiere in uscita: gol n. 22 in stagione per l'argentino, n. 167 in carriera. Tre punti per l'Inter all'esito di una brutta partita. Stramaccioni, per adesso, salva la panchina.

sabato 30 marzo 2013

Inter sconfitta dalla Juve al Meazza: 1-2. Stramaccioni esonerato?

Stramaccioni va esonerato, subito, per manifesta inadeguatezza. L'Inter rimedia l'ennesima sconfitta stagionale, la decima, se la memoria non mi inganna. E, per soprapprezzo, perde in casa dalla rivale di sempre, la Juve di Conte, che si permette una fastidiosa esultanza al termine dell'incontro. Handanovic è un portiere scarso, che non ha il senso della posizione e che sta spesso due, tre metri lontano dalla linea di porta. Il gol iniziale di Quagliarella, bello quanto si voglia, si spiega così. L'Inter reagisce, ma, combina poco. Si salvano Kovacic, davvero bravissimo a far girare palla e capace di irresistibili accelerazioni e Cassano. Sarà da un suo assist, nella ripresa, che verrà il gol del momentaneo pareggio di Palacio. Vanificato da Ranocchia, scarso davvero, lento, lentissimo, che si fa anticipare da quell'attaccante da fotoromanzi che è Matri. Tutto da rifare. Guarin, che all'intervallo aveva preso il posto di Alvarez, sbaglia tutto il possibile. Poi sale in cattedra l'arbitro, che nega un netto rigore a Cassano ed innervosisce la partita. Chiudendo con un cartellino rosso a "belli capelli" Cambiasso. La Juve ha le mani sullo scudetto, l'Inter rischia di perdere l'Europa. Stramaccioni vada a casa. Esonero!

martedì 12 marzo 2013

Mazzarri all'Inter? Meglio Zenga

Walter per Walter, meglio Zenga di Mazzarri. Ora che Moratti ha finalmente compreso l'inadeguatezza di Stramaccioni al ruolo di guida tecnica dell'Inter, ora che anche Branca pare destinato ad un dorato esilio dalle terre nerazzurre, occorre guardare al futuro prossimo ed alla necessaria rifondazione con prudenza e circospezione. Anzitutto, va scelto bene il nuovo allenatore. Lascerei stare il polemico Mazzarri, che usa un linguaggio ora criptico ora involuto ed immagina sempre complotti a proprio danno, il cui schema migliore, negli ultimi anni, è stato palla a Lavezzi. Fino a questa stagione, in cui, partito l'argentino per Parigi, si è arrangiato con l'incredibile media realizzativa di Cavani, finché è durata. Walter per Walter, all'Inter ci vuole Zenga. Che sa di calcio, ha temperamento e gode della fiducia incondizionata dei tifosi. Ed accetterebbe anche un ingaggio meno cospicuo. Quanto alla dirigenza, Leonardo mi pare troppo dandy. Io sceglierei sempre nella vecchia guardia.

lunedì 11 marzo 2013

Moratti avvisa Stramaccioni e Branca: o cambiano i risultati o vanno via

Sconfitte in serie, figuracce assortite, pare che anche a Moratti sia scappata la pazienza. Oggi ha dichiarato, ed era ora!, che con questi risultati Stramaccioni e Branca andranno via. E siccome non intravedo la possibilità che l'Inter attuale si risollevi, si tratta di un benservito piuttosto che no. Ad ogni modo, non aspetterei la fine della stagione. Stramaccioni, che si arrampica sugli specchi come Ranieri lo scorso anno, va esonerato subito. Branca, che ha fallito nell'ennesima sessione di mercato, va licenziato subito. Anche per dare ai tifosi un segnale di risveglio dopo un lungo, insopportabile letargo.

domenica 10 marzo 2013

Inter sconfitta dal Bologna. Stramaccioni esonerato!

Stramaccioni ormai gioca ad improvvisare. E gli riesce malissimo. Stavolta, contro un Bologna ordinato, schiera inizialmente Benassi, manco a dirlo fuori ruolo, salvo sostituirlo, demoralizzandolo dopo un brutto, ma prevedibilmente brutto primo tempo. Saverio Zanetti, tra i giocatori meno tecnici del campionato un posto lo trova sempre, come lo trova lo svagato Ranocchia, uno che avrebbe bisogno di cinque o sei chili di muscoli. Il resto è il solito pianto, con la mezza eccezione di Stankovic, che almeno gioca di prima e si batte con un qualche vigore. Del gioco, che il "sacchiano" Stramaccioni avrebbe dovuto insegnare alla squadra nemmeno l'ombra. All'inizio della ripresa, entra Cassano per Benassi, poi, entrano anche Kovacic e Cambiasso, ma nel frattempo il Bologna è passato in vantaggio con tiro al volo di Gilardino. Stramaccioni sente un sinistro profumo di esonero e, come sempre in questi casi, si mordicchia il labbro. Tipica posa da condottiero.  Ma come osa Gargano calciare una punizione nei pressi dell'area avversaria?! Come siamo ridotti male! Stramaccioni va esonerato. Branca licenziato.

domenica 3 marzo 2013

L'Inter rimonta a Catania: Alvarez e due volte Palacio

Inizio scoraggiante, ma, se non altro il doppio vantaggio del Catania sembrava aver calato il sipario sulla dimenticabile esperienza nerazzurra di Stramaccioni. Squadra imbolsita, errori tecnici a ripetizione, Gargano pareva al primo giorno di scuola calcio. Gli avversari, brevilinei e brillanti nel fraseggio, facevano il bello ed il cattivo tempo. Stramaccioni, pensoso come al solito, dopo avere escluso Cassano dalle convocazioni per una lite di cui ho capito poco, si affidava al santo protettore di Arrigo Sacchi, che è luogo poco assolato. E gli andava bene nella ripresa, dentro Stankovic per Kuzmanovic e Palacio per Rocchi, uno che fatica a stare in piedi. Bastava. Stankovic giocava di prima intenzione, valorizzando le sortite offensive di Pereira. Dribbling di Palacio sulla destra, cross e colpo di testa in avvitamento di Alvarez, che non è un asso, ma in questa penosissima Inter può starci eccome. Poi, Palacio su traversone di Pereira pareggiava. Infine, complice anche un Catania piuttosto prodigo, Palacio firmava l'incredibile rimonta su assist dell'ultimo subentrato, Cambiasso. L'Inter vince e va bene. Ma, Stramaccioni che allenatore è?

sabato 2 febbraio 2013

Totti 223 gol in serie A, 293 in carriera

Nella disfatta casalinga con il Cagliari, che forse avvicina l'esonero di Zeman, Totti ha segnato, palla toccatagli su punizione e tiro rasoterra sul palo del portiere, il gol n. 223 in serie A. Nordahl dista due sole lunghezze ormai. In carriera, i gol del capitano giallorosso sono 293, preceduto nella speciale classifica dei cannonieri italiani di ogni tempo da Piola, 364 gol, Meazza, 338, Del Piero, 321 (Australia esclusa), Roberto Baggio, 318, Inzaghi, 315 ed Altobelli, 298.

domenica 20 gennaio 2013

Roma - Inter 1-1: Totti su rigore, pareggia Palacio

Partita ricca di occasioni, povera di gioco. Squadre allungate, sfilacciate, affidate alle giocate individuali. Soprattutto l'Inter che, priva di Cassano, si aggrappa alla prepotente vitalità di Guarin: gli schemi del sopravvalutato Stramaccioni sono questi, niente di più. Passa in vantaggio la Roma su discutibile rigore provocato da un maldestro intervento di Ranocchia: Totti trasforma da par suo dal dischetto. Gol n. 222 per il capitano giallorosso. Il pareggio nerazzurro nasce da un'azione solitaria di Guarin, che serve un comodo pallone a Palacio. Nella ripresa, il risultato non cambia. Buona la prova di Livaja, mi domando che fine abbia fatto Milito. Poi, perché schierare il solito Saverio Zanetti e non Benassi? Stramaccioni merita sempre l'esonero.