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martedì 4 aprile 2023
domenica 24 ottobre 2021
Inter-Juve: 1-1. Disastro di Dumfries e Inzaghi
Torna il derby d'Italia. Inter con Darmian e Perisic sulle fasce e Calhanoglu a centrocampo. Nella Juve gioca Kulusevski, con Chiesa in panchina.
La cronaca.
Handanovic rischia la papera su tiro di Morata. Infortunio a Bernardeschi, sostituito da Bentancur. L'Inter va in vantaggio al 18' con Dzeko, che raccoglie il pallone respinto dalla traversa colpita da un gran tiro di Calhanoglu. Il risultato non cambia fino all'intervallo. Nella ripresa, Inter sempre padrona del gioco. Al 60', esce Calhanoglu per Gagliardini. Spreca un bel contropiede Perisic. Nella Juve escono Cuadrado e Kulusevski per Chiesa e Dybala. Che su punizione evidenzia ancora i limiti di Handanovic. Escono Lautaro e Perisic per Sanchez e Dumfries. Che commette intervento da rigore. Scoordinato e scomposto. Dybala segna. Pareggio. Cambi sbagliati di nuovo da Simone Inzaghi. Dumfries ha tecnica da serie C. Handanovic la reattività tipica del dopo lavoro. Partita gettata via dall'Inter. Non ci giro intorno. Ci sono i vincenti e i perdenti. Simone Inzaghi non è un vincente. Perché togliere Perisic, migliore in campo, far cambiare fascia a Darmian e schierare Dumfries? Perché? Certe partite vanno chiuse. E invece non è successo con l'Atalanta. Si è perso male con la Lazio, oggi travolta dal Verona. Sette punti di ritardo da Milan e Napoli. Dipendesse da me e solo da me, Dumfries fuori rosa per manifesta inadeguatezza tecnica. Inzaghi esonerato. Inutile perdere tempo. Spero, tuttavia, di sbagliare. Prendo sempre malissimo le partite con la Juve. Anche perché, a dirla tutta, l'arbitro a due passi aveva giudicato ininfluente l'intervento dell'olandese a palla ormai lontana. E, insomma, il protocollo VAR...boh! Ho visto di peggio in passato comunque per scandalizzarmi e Dumfries resta modestissimo. E Inzaghi non ha ancora vinto uno scontro diretto.
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lunedì 17 maggio 2021
Serie A: 1961-2021. Cos'è cambiato?
Un arbitraggio così mediocre, da suscitare le critiche di tutta la stampa estera, sospesa tra incredulità e ilarità. Perché non si era ancora visto un calciatore pestare la gamba di un avversario - come ha fatto Cuadrado con Perisic - e ottenere un rigore irreale persino in una fiaba. Proteste e indignazione tra i tifosi altrui, perché così la Juve ha vinto una delle tante partite che, nella sua storia, non avrebbe meritato di vincere. E la lotta per la qualificazione alla prossima Champions s'è infiammata. E se il Napoli pare padrone del suo destino: è in vantaggio e affronterà il Verona in casa. Il Milan, invece, dovrà espugnare il campo dell'Atalanta, che, sulla carta, appare più impervio di quello del Bologna, che accoglierà le truppe bianconere. Va sempre allo stesso modo. Anche 60 anni fa, andava così. Stagione 1960/61, Juve-Inter nel ritorno e invasione di campo di spettatori non paganti. Vittoria data all'Inter a tavolino. Da regolamento. Appello della Juve, sentenza ribaltata. Gara da ripetere. Per protesta contro la Figc, presieduta da Umberto Agnelli, che era al tempo stesso presidente della Juve, Angelo Moratti mandò in campo la Primavera. Debutto e gol della bandiera per il giovane Sandro Mazzola. Nel 1998 Iuliano abbatté in area Luis Nazario da Lima in arte Ronaldo. L'arbitro Ceccarini vide, solo lui, un fallo del centravanti nerazzurro. Sfondamento in luogo dell'ostruzione. Simoni perse le staffe, restando incomparabilmente signorile. La settimana prima, a Empoli, la palla era entrata. Si era vista dagli spalti finire nella porta della Juve. Ma, a referto quel gol non fu mai messo. Ecco, quelli di sabato, perché non c'è stato solo il fantomatico rigore concesso a Cuadrado ma il gol, regolarissimo, tolto a Lautaro in mezzo a tanti altri errori, tengono il confronto con quelli che ho rievocato sopra. E tanti altri ne ho tralasciato. Il fiume degli errori sembra - ma potrebbe anche trattarsi d'illusione ottica, per carità - sempre sfociare nel mare della Juve. Quel che trovo strano è il silenzio, ora come allora, della stampa nazionale, non tutta, ma quasi tutta. Aveva ragione Mourinho.
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sabato 15 maggio 2021
Juve-Inter 3-2: la solita commedia
Pessimo arbitraggio. Il rigore su Cuadrado è stato un episodio grottesco, da commedia dell'arte. Talmente imbarazzante e al tempo stesso rappresentativo di una storia patetica da non meritare altri commenti. Detto questo, Inter molle. Appagata? Non m'importa. Questa Juve modestissima andava battuta. A dispetto di tutto. Salvo solo Lautaro: un leone. E boccio tutti gli altri. A cominciare da Conte. Che ha preparato malissimo la partita. Che non ha capito quanto contasse per noi. Per la nostra storia. Per questo campionato. Per tutto il calcio italiano. E lo scrivo sapendo di non esagerare.
martedì 2 febbraio 2021
Inter-Juve 1-2. Errore di Bastoni e Handanovic
Senza gli squalificati Hakimi e Lukaku, l'Inter ospita la Juve, per la semifinale d'andata della Coppa Italia 2020/21. Inter in vantaggio con una conclusione di prima, in anticipo, di Lautaro Martinez, che batte un Buffon poco reattivo. Pareggia la Juve su rigore fischiato per una leggerissima trattenuta di Young su Cuadrado, che quasi sviene. Niente di nuovo. Poi, Bastoni e Handanovic imbasticono uno degli errori più pacchiani della storia del calcio, regalando palla a Cristiano Ronaldo, che raddoppia. Sempre per insistere in uno stucchevole possesso palla, peraltro correndo indietro! Nella ripresa, l'Inter ha due grandi occasioni con Sanchez, che tira addosso a Demiral sulla linea di porta, e Darmian, con parata di Buffon. Al 73' entra Eriksen per Vidal. A cinque minuti dal termine, dentro Pinamonti e Sensi, per Bastoni e Brozovic. Dipendesse da me, da qui a fine stagione, Sanchez e Handanovic non vedrebbero più il campo. Ex giocatori. Sì anche Sanchez. Non segna mai: 7 milioni di euro netti l'anno e non segna mai. Quanto a Bastoni, ha un bel mancino, ma non sa difendere, dettaglio non trascurabile per un difensore. Brutta sconfitta perché evitabile. La Juve è poca cosa, quest'anno.
lunedì 17 febbraio 2020
Serie A 2019/20: il punto dopo la 24^ giornata. La Lazio scavalca l'Inter
Conte fallisce l'ennesima partita di cartello della stagione. E non ne sono sorpreso. La Lazio scavalca l'Inter, all'inseguimento della Juve, che batte un Brescia quanto mai rimaneggiato: perché non ha giocato Tonali? Vittoria più sofferta di quel che si creda, il Brescia, sebbene in attacco Balotelli abbia a stento recitato da comparsa, ha avuto le sue occasioni per pareggiare prima del raddoppio di Cuadrado, pur giocando in dieci per un'ora. La corsa per lo scudetto resta a tre, ma l'Inter ha compiuto un passo falso, il pareggio almeno era alla portata, che potrà costare caro. Il Napoli torna alla vittoria con un gol di Mertens. Continua la crisi della Roma, sconfitta in rimonta dall'Atalanta. Parma corsaro, con Gervinho, contro il Sassuolo. La Fiorentina dilaga sul campo della Sampdoria. Questa sera, Milan-Torino.
domenica 5 febbraio 2017
Juve-Inter 1-0. Pioli perdente
Un perdente è un perdente. Pioli è un perdente, come Cuper, giusto oggi sconfitto in finale di Coppa d'Africa. Due partite sbagliate in pochi giorni. Contro la Lazio, la più grave, perché la Coppa Italia era alla portata dell'Inter, e contro la Juve. Cambiato il modulo per paura, D'Ambrosio, i piedi peggiori della serie A, schierato per incompetenza, Palacio subentrato per confusione. Inter mai davvero pericolosa. Juve fortunata ed aiutata da un arbitraggio casalingo. Però un perdente è un perdente. E Pioli è un perdente. Inutile dilungarsi. È questa la sintesi più fedele della partita. E, temo, della stagione dell'Inter.
domenica 5 ottobre 2014
Inter travolta dalla Fiorentina: Mazzarri esonerato?
Ho sempre difeso Mazzarri dalle pagine di questo blog, considerandolo un allenatore serio e preparato, sia pure privo di quel carisma che sarebbe necessario per guidare una grande squadra come l'Inter. Quest'anno, però, va peggio dello scorso anno. Dopo sei giornate, i punti di distacco dalla vetta sono già dieci, un'enormità. Mezza classifica, mediocrità diffusa, nel gioco e nei risultati. Due bruttissime sconfitte consecutive. L'ultima, quella odierna contro la Fiorentina, mi pare destinata a lasciare una traccia profonda. Insomma, credo che Mazzarri, mai amato dall'ambiente, sia al capolinea. Appare già scoraggiato, sfiduciato, eppure il gruppo quest'anno è più forte. Così non va: Cuadrado, ad esempio, è uno dei migliori giocatori del campionato, ma non è stata prevista alcuna mossa per cercare di neutralizzarlo. Anzi, spesso è finito dalle parti di Ranocchia, troppo lento, per tenere passo del rapidissimo colombiano. Quattro gol presi contro il Cagliari, tre oggi contro la Fiorentina. Mai in partita e l'assalto finale, alla ricerca del gol della bandiera, è più patetico che eroico. Mazzarri, secondo me, è vicinissimo all'esonero.
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