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Visualizzazione post con etichetta Bastoni. Mostra tutti i post
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lunedì 22 aprile 2024

Inter 20 volte campione d'Italia

L'Inter deve battere il Milan per conquistare lo scudetto, che sarebbe il ventesimo della sua storia, con cinque giornate d'anticipo. 

La cronaca. 

L'Inter in vantaggio dopo venti minuti con un colpo di testa di Acerbi. Lautaro manca il raddoppio da due passi, imitato più tardi da Thuram che fallisce una sorta di rigore in movimento scheggiando il palo. Nel finale, Calabria costringe Sommer a una parata prodigiosa. Ppi, Maignan si oppone a una conclusione ravvicinata ma centrale di Mkhitaryan. A inizio ripresa raddoppia Thuram con un gran destro rasoterra sul primo palo. Escono Dimarco e Barella per Carlos Augusto e Frattesi. A dieci minuti dal termine, accorcia le distanze Tomori. Escono Calhanoglu e Darmian per Asllani e Dumfries. Esce anche Bastoni per De Vrij. Gabbia graziato con un giallo dopo fallaccio su Lautaro. Poi grande chiusura di Pavard su Okafor. Lautaro atterrato da Tomori. Theo Hernandez, il più antisportivo tra i giocatori in campo Rosso anche per Dumfries. Si fa espellere anche Calabria. L'Inter vince il derby e lo scudetto. Quello della seconda stella. Con cinque giornate d'anticipo. Venti volte campione d'Italia. Settimo titolo negli ultimi quattro anni  sesto titolo con Simone Inzaghi allenatore, il secondo con Lautaro Martinez capitano. Una straordinaria notte nerazzurra!

lunedì 1 aprile 2024

Inter-Empoli 2-0: Dimarco, Sanchez

Inter presto in vantaggio con un mancino al volo di Dimarco su assist di Bastoni. L'Empoli, tuttavia, resta in partita e si rende pericoloso. Nella ripresa, Barella sbaglia da posizione vantaggiosa, mentre due deviazioni impediscono la rete di un intraprendente Pavard. Escono Dimarco e Calhanoglu per Asllani e Carlos Augusto. Escono anche Bastoni e Lautaro per Dumfries e Sanchez. Proprio il cileno raddoppia su cross basso di Dumfries. Entra Frattesi per Mkhitaryan. Finisce 2-0 per l'Inter.

lunedì 11 marzo 2024

Inzaghi sulle orme di Herrera

Cross di Bastoni, gol di Bisseck. Ora, tutti hanno scoperto il segreto del calcio di Simone Inzaghi. Tutti hanno licenza di attaccare, se un difensore va in attacco, un centrocampista indietreggia. Le posizioni, in campo, mutano a seconda delle necessità, tutti sono esaltati da un'organizzazione che non strozza l'estro e premia l'audacia. Poi, contano i risultati e l'Inter di Inzaghi, che lo scorso anno perse dodici partite in campionato, in questa stagione sta dominando la serie A. E i paragoni con il passato tengono banco. A chi somiglia Inzaghi? A sé stesso, certo. Ognuno è unico, cambiano i tempi e i giocatori e gli avversari. Nulla si replica. Però, se proprio devo accostare Inzaghi a qualcuno, penso a Helenio Herrera. Tanti se ne meraviglieranno. Provo a spiegare.

  1. Herrera arrivò all'Inter nel 1960, reduce da due campionati vinti con il Barcellona contro il Real Madrid delle cinque Coppe dei Campioni consecutive. Quel Barcellona praticava un calcio offensivo, segnava gol a ripetizione, comandava il gioco con due centrocampisti universali come Kubala e Suarez, che un anno dopo avrebbe raggiunto Herrera all'Inter. Una volta a Milano, Herrera promise gol e spettacolo. Spettacolo e più di 100 gol in campionato. Sì, proprio lui, che sarebbe poi passato alla storia come re del catenaccio, della difesa e del contropiede.
  2. La sua prima Inter aveva davvero una grande vocazione offensiva, ma subiva troppo. Herrera imparava dalla sconfitte, imparava sul serio. Si rese conto che sarebbe servito, soprattutto in Serie A, un maggiore equilibrio. Seppe cambiare. Adottò il libero e vi adattò Picchi, che prima era un terzino: una formidabile intuizione. Così inizio a costruire quel mirabile edificio, che sarebbe diventato la Grande Inter.
  3. Herrera, fine psicologo e motivatore ante litteram, seguiva il corso delle sue idee e assumeva rischi. Così inventò Facchetti ala aggiunta, qualcosa di mai osservato prima. In Europa, restarono tutti di sasso, di fronte alle proverbiali galoppate del gigante nerazzurro, un terzino che arrivava sul fondo, crossava e tirava e segnava. Corso, ala sinistra di nome, se ne veniva in mezzo al campo, per liberare spazio a Facchetti. E nonostante l'11 sulle spalle, spesso prendeva palla a destra, si accentrava, scambiava e rifiniva o concludeva. Mazzola, cresciuto centrocampista, con Herrera divenne attaccante. Un attaccante, pure lui, mai visto prima. Una saetta velocissima e dal dribbling secco come il tiro, sempre anticipato. Non giocava spalle alle porta. Suarez, mezzala di talento cristallino, fu spostato davanti alla difesa e con i suoi lanci armava il contropiede di Jair e Mazzola. Fatti noti, certo, ma rivoluzionari a quei tempi. I numeri sulle spalle non dicevano tutto dei ruoli in campo. Si pensi anche a Domenghini, un'ala destra, impostato centravanti.
  4. Inzaghi, 60 e più anni dopo, fa lo stesso. I suoi calciatori possono cercarsi la posizione che più conviene e interpretanoo spesso ruoli inediti, a volte diversi nella medesima partita. L'organizzazione non ne risente, perché se uno sale, l'altro scende, perché in campo si ruota e si sorprende. Anche lui ha fatto di un trequartista, Calhanoglu, prima una mezzala poi un regista arretrato. Mkhitaryan, da sempre trequartista o seconda punta ora è mezzala e metronomo della squadra. I suoi difensori centrali, come è successo contro il Bologna, possono anche costruire e concludere.
  5. Insomma, Inzaghi è un grande allenatore perché, come Herrera, sa proporre soluzioni inaspettate ai suoi calciatori, convincedoli di poterle mettere in pratica, ottenendo da loro il meglio. E gli avversari ci capiscono sempre meno. Da ultimo, anche Inzaghi, come accadde a Herrera con Angelo Moratti, ha saputo correggere la rotta, almeno in campionato, dopo confronti serrati con dirigenza e proprietà. La duttilità è sempre segno d'intelligenza.

sabato 9 marzo 2024

Bologna-Inter 0-1: Bisseck!

Inter che pressa sulla trequarti fin da subito, per dinniscare il gioco felsineo. Arrivano.tre, quattro occasioni su disimpegni sbagliati dal Bologna. Barella fallisce un gol semplice. L'Inter passa in vantaggio con Bisseck, che colpisce di testa, in tuffo, un bel cross di Bastoni. Si va al riposo. Nella ripresa, ul Bologna guadagna campo, ma non trova il pareggio. Ennesima vittoria dell'Inter, ora attesa dal ritorno di Champions League contro l'Atletico Madrid. 

sabato 10 febbraio 2024

Roma-Inter 2-4. Clamorosa rimonta nerazzurra

L'Inter passa in vantaggio con Acerbi, di testa. Pareggia poco dopo, sempre di testa, Mancini, sfuggito alla marcatura di Pavard. Raramente ho visto l'Inter così in difficoltà. Calhanoglu davvero sotto tono. El Shaarawi s'infila nel vuoto della destra nerazzurra e segna in contropiede il gol del vantaggio giallorosso. Entra un'Inter diversa nella ripresa. Più decisa, più ordinata. Darmian serve a Thuram la palla che vale il pareggio. Poco dopo, l'Inter sfonda a sinistra, cross e Angelino, nel tentativo di anticipare Thuram, fa autogol. Inter 3, Roma 2. Acerbi, infortunato  lascia il posto a De Vrij. È Bastoni, ispirato da Arnautovic, nel finale, a fissare il punteggio sul 4-2 per l'Inter, che prima aveva sciupato altre tre o quattro occasioni per segnare, perdendosi in qualche giocata troppo leziosa. Grande rimonta. Grande vittoria,  soprattutto perché ottenuta dopo un primo tempo tra i meno brillanti della stagione. L'Inter di Simone Inzaghi ha carattere. 

mercoledì 8 novembre 2023

Salisburgo-Inter 0-1: Lautaro (r). Inter agli ottavi

L'Inter soffre a lungo la corsa e il pressing del Salisburgo. Migliora nella ripresa, soprattutto dopo l'ingresso di Lautaro, che prima coglie la traversa di testa, poi, a cinque minuti dallo scadere, trasforma con sicurezza il rigore del vantaggio nerazzurro. Inter già qualificata agli ottavi.

martedì 24 ottobre 2023

Inter-Salisburgo 2-1

L'Inter chiude il primo tempo in vantaggio grazie al gol sotto porta di Sanchez, schierato da Inzaghi al posto di Thuram. Nella ripresa pareggia presto il Salisburgo con Gloukh. L'Inter trova il gol vittoria con un rigore procurato da Frattesi e trasformato da Calhanoglu. Qualche sofferenza di troppo nel finale. 

sabato 10 giugno 2023

Onore all'Inter! Manchester City - Inter 1-0

Finale di Champions League 2023. L'Inter, per la sesta volta nella sua storia, va a caccia del massimo trofeo continentale, dopo aver vinto nel 1964 e nel 1965, perso nel 1967 e nel 1972, vinto ancora nel 2010. Il Manchester City di Guardiola gode dei favori del pronostico, in virtù di un calcio più collaudato e di una rosa stellare, costata almeno cinque volte quella dell'Inter di Simone di Inzaghi.  


Le formazioni: 


Manchester City: Ederson; Aké, Stoner, Dias, Akanji; Rodri; Bernardo Silva, Gündoghan, De Bruyne, Grealish, Haaland.


Inter: Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco; Dzeko, Lautaro. 


La cronaca. Inter con personalità nei primi minuti. Poi viene fuori la caratura tecnica del City. Bernardo Silva sfiora il gol  con un tiro a giro. Salva, poi, Onana su Haaland, servito da De Bruyne, che più tardi esce per Foden. L'Inter potrebbe gestire meglio due ripartenze con Barella, che prova a sorprendere Ederson da lontano, e Dumfries che si addormenta. L'errore di Barella, intriso di egoismo e vanagloria, costerà carissimo. Lautaro era libero verso Ederson fuori posizione. Si va al riposo sullo 0-0. Lautaro si procura un'occasione e poi sbaglia, senza passare a Lukaku,  però marcato da due avversari. Più tardi segna Rodri, dopo la solita serpentina di Bernardo Silva. L'Inter non si rassegna. E coglie la traversa con Dimarco. Che poi la riprende ma è il subentrato Lukaku a schermare la porta del City. Lo stesso Lukaku, libero a centro area, tira di testa addosso a Ederson. L'Inter ci prova sino alla fine con Gosens. Vince il City. Senza merito. Perché l'Inter avrebbe meritato, anzi aveva meritato almeno i supplementari. È andata così e dobbiamo accetarlo. Ci vorrà tempo, ma dovremo accettarlo. Onore a tutti i giocatori nerazzurri. Onore a Simone Inzaghi. Onore ai tifosi nerazzurri vicini alla squadra per tutta la stagione. Ora, però, non venitemi a parlare del sopravvalutato Guardiola. Ha vinto e, se anche volesse, non saprebbe spiegare come. La Champions League va, per la prima volta, al Manchester City. Ma chiunque abbia visto la partita, ricorderà anche come. Sipario. Non sull'Inter.


martedì 16 maggio 2023

Inter-Milan 1-0. Lautaro! Inter in finale di Champions League

Semifinale di ritorno della Champions League 2022/23: Inter - Milan. I nerazzurri, forti del successo esterno del derby d'andata, un 2-0 netto ma non definitivo, partono con i favori del pronostico, ma le incognite restano moltissime. 

La cronaca. 

Primo tempo di equilibrio. Nella ripresa, cresce di tono l'Inter, che trova il gol con un mancino di Lautaro servito in area dal subentrato Lukaku. Era successo molto altro prima, ma la tensione non mi ha permesso di annotarlo con sufficiente precisione. Una grande Inter torna in finale di Champions League dopo tredici anni. A Istanbul, il 10 giugno, sfiderà la vincente tra Real Madrid e Manchester City. È stata un'impresa, di cui Simone Inzaghi ha molti meriti. E non finisce qui. 

venerdì 26 agosto 2022

Lazio-Inter 3-1: l'ha persa Inzaghi

Partita dalla quale l'Inter esce poco prima del gol di Felipe Anderson - dormita da dopolavoro di Dimarco e Bastoni - per rientrarvi con il gol di Lautaro Martinez, nettamente il migliore dei nerazzurri, e riuscirne con il gol di Pedro. Dopo che già la Lazio era tornata in vantaggio con Luis Alberto. Lukaku ancora in ritardo di condizione. Dimarco sempre svagato dietro. Per tacere di Gosens che gli è subentrato. E pensare che su quella fascia l'Inter ha avuto in Perisic il giocatore più continuo della passata stagione. Non è stato sostituito. Brutta prova anche di Brozovic. Lento, impreciso e ostinato. Non sta benissimo ma l'ostinazione è tutta farina del suo sacco. Insufficiente anche la prova di Skriniar e ancora troppa distanza tra i reparti. I cambi di Inzaghi, parso di nuovo a disagio contro la sua ex squadra, non hanno aiutato. Dumfries non andava tolto. Poi, i nomi dei tre marcatori della Lazio bastano da soli a spiegare il resto. Sono grandi giocatori. 

mercoledì 1 giugno 2022

Italia-Argentina 0-3: Lautaro, Di Maria, Dybala

L'Italia, campione d'Europa, contro l'Argentina, campione del Sud America. Trofeo nuovo di zecca, ma confronto di grande fascino, che sarebbe stato bello giocare al prossimo mondiale. Dove l'Italia, incredibile dictu, non sarà presente. Sicché dovremo accontentarci della partita di questa sera.

Finisce 3-0 per l'Argentina ispirata da Lautaro, autore del primo gol e dell'assist per il secondo, firmato da un Di Maria in stato di grazia. Il terzo per l'Albiceleste lo sigla il subentrato Dybala nella ripresa con un mancino chirurgico. Solo Donnarumma impedisce che il passivo azzurro assuma dimensioni tennistiche. Messi ha giocato questa sera la miglior partita della sua stagione. Quanto all'Italia, meglio stendere un velo pietoso.

domenica 9 gennaio 2022

Inter-Lazio 2-1: Bastoni, Skriniar

Saltata, per ora, la partita con il Bologna, l'Inter torna in campo questa sera al Meazza, contro la Lazio. Occorrono i tre punti per riprendere la testa solitaria della classifica, dopo il successo del Milan sul Venezia ad ora di pranzo. A centrocampo, al fianco di Barella e Brozovic, c'è Gagliardini. Sanchez con Lautaro in attacco. 

La cronaca. 

Annullato un gran gol di Lautaro lanciato da Sanchez: fuorigioco impercettibile. Nel senso che proprio non si vede. Nemmeno con le linee. Un prodigioso riflesso di Strakosha nega il gol a Lautaro, dopo girata al volo a centro area. È Bastoni a portare l'Inter in vantaggio con un mancino splendido da fuori area. Una giocata rapida della Lazio libera Immobile, Skriniar sorpreso, De Vrij anche, Handanovic a farfalle e pareggio. Poi sfiora il gol Pedro. L'Inter riprende il dominio del campo ma spreca con Perisic. Intervallo. Nella ripresa, Inter subito in avanti. Ma il gol arriva dopo una ventina di minuti, con Skriniar che raccoglie di testa un traversone di Bastoni. Escono Sanchez e Lautaro per Correa e Dzeko. Poi torna in campo Darmian, che rileva Dumfries. Quindi escono anche Barella e Perisic per Vidal e Dimarco. Vince l'Inter e torna, solitaria, in testa alla classifica. Di solito non lo faccio, ma stasera un voto alla direzione arbitrale voglio darlo: 4. Ex coeteris, Zaccagni andava espulso. Dimenticavo: citazione di merito per Gagliardini, autore di una grande prova su Milinkovic-Savic e non solo.

sabato 4 dicembre 2021

Roma-Inter 0-3: Calhanoglu, Dzeko, Dumfries

L'Inter parte con Correa al posto di Lautaro. Vantaggio precoce dei nerazzurri: Calhanoglu segna direttamente da calcio d'angolo, con il pallone che passa tra le gambe di un incerto Rui Patricio. L'Inter raddoppia con Dzeko dopo bellissima combinazione tra Perisic, Correa e Calhanoglu. L'Inter domina letteralmente il campo ed è difficile capire dove finiscano i meriti nerazzurri e dove comincino i limiti giallorossi, pure evidenti. Chiude il primo tempo sul 3-0, segnato di testa, in tuffo, da Dumfries, che raccoglie un preciso traversone di Bastoni. Nella ripresa il risultato non cambia. Da registrare soltanto l'infortunio di Correa.

sabato 16 ottobre 2021

Lazio-Inter: 1-3

Lautaro, appena rientrato dall'Argentina, parte dalla panchina. Al suo posto Perisic, con Dimarco a sinistra. L'Inter passa presto in vantaggio (13') con rigore proprio di Perisic, concesso per uno sgambetto ai danni di Barella. La partita si mantiene vivace e, tutto sommato, equilibrata. Handanovic para su Basic, Reina su Perisic. Intervallo. Ad inizio ripresa, Inter all'attacco ma senza precisione. Poi tocco di mano di Bastoni e rigore per la Lazio. Segna Immobile. Escono Gagliardini, un frastornato Bastoni e Perisic per Vecino, Dumfries e Correa. Poi anche Dzeko per Lautaro. Ed è proprio Lautaro a sprecare in contropiede. Riparte la Lazio, con Dimarco a terra. Inter gravemente sbilanciata. Felipe Anderson non si ferma. Palla a Immobile, mezza parata di Handanovic e ribattuta dello stesso Anderson. Parapiglia inutile dopo. La Lazio sale sul 3-1. Tutto grazie all'ingenuità di Bastoni, che ha mutato il corso della partita. Felipe Anderson non sarà invece degnato di commenti. 

domenica 20 giugno 2021

Italia-Galles 1-0: Pessina

Ultima partita del girone per l'Italia, già qualificata agli ottavi. L'avversario è il Galles di Gareth Bale. Mancini concede un turno di riposo a diversi titolari: otto! 

La cronaca.

Italia imbrigliata dalla difesa gallese. Fino a pochi minuti dalla fine del primo tempo, quando una delicata punizione di Verratti consente al destro al volo di Pessina il gol del vantaggio azzurro. 

sabato 13 febbraio 2021

Spezia-Milan 2-0. Milan "asfaltato"

Lo Spezia gioca bene dall'inizio del campionato. Gioca con tutti a viso aperto. Pressa con giudizio e si dimostra organizzato. Aveva raccolto meno in casa sino ad ora. Contro il Milan, offre una grande prestazione e vince 2-0. Il risultato matura nella ripresa, con i gol di Maggiore e Bastoni. I rossoneri non fanno un tiro in porta. Se domani sera l'Inter battesse la Lazio, scavalcherebbe il Milan in testa alla classifica. 

domenica 17 gennaio 2021

Inter-Juve: 2-0. Vidal, Barella. Dominio nerazzurro

Riuscirà Conte a vincere una sfida davvero decisiva? Sarebbe una novità nella sua gestione nerazzurra. L'occasione c'è stasera, con l'Inter che sfida la Juve meno competitiva degli ultimi nove anni e mezzo. 

La cronaca:

L'Inter potrebbe chiudere il primo tempo sul 4-0, ma Lautaro, due volte, e Lukaku sbagliano conclusioni davvero facili. Prima, c'era stato il gol di testa di Vidal, sì proprio lui e non l'avrei detto, su cross mancino di Barella: il migliore in campo assieme al velocissimo Hakimi. Che dopo qualche minuto nella ripresa raddoppia con un bel destro in quello che sembra un contropiede ed invece è solo calcio verticale. Grande il lancio di Bastoni, perché il calcio è un gioco semplice. Per la Juve, finora dominata, entrano Kulusevski e McKennie. Lautaro anima un bel contropiede a 20 minuti dal termine, ma conclude a lato sul palo lungo. Young esce per Darmian. Esce anche Vidal, alla miglior partita in maglia nerazzurra, per Gagliardini. Entra Sanchez per Lautaro Martinez: l'argentino ha giocato bene per la squadra, ma, per diventare un fuoriclasse assoluto, deve diventare più preciso sotto porta. Oggi ha commesso troppi errori di misura. C'è anche tempo per una buona parata di Handanovic su conclusione di Chiesa. Grande prova, anche di personalità, dell'Inter, contro una Juve francamente modesta. Va dato merito anche a Conte, che pure continua a non piacermi.


mercoledì 16 dicembre 2020

Inter-Napoli: 1-0. Lukaku su rigore

Vittoria sofferta e fortunosa. Il Napoli avrebbe meritato il pareggio. L'Inter vince con gol di Lukaku, a metà ripresa, su rigore provocato da un'incursione di Darmian. Fino ad allora, il belga era stato il peggiore in campo, letteralmente annullato da Koulibaly. Il rigore porta all'espulsione di Insigne, per qualche parola di troppo. Ma, il Napoli in dieci gioca meglio e Conte toglie Lautaro - che pure aveva fallito una facile occasione nel primo tempo - per Hakimi: un messaggio di paura per la squadra. Un errore tattico e di comunicazione  che costa all'Inter l'assedio finale del Napoli. Fermato, per una volta, da Handanovic - ma i tiri che prende sono centrali - e dal palo, che colpisce Petagna. Tre punti preziosi, ma l'Inter ha giocato male e in modo troppo compassato. Lozano  sembrava Garrincha. Senza dimenticare il timor panico nel finale, segno di scarsa personalità. Pessima partita di Bastoni, ma pure del subentrato Hakimi. Conte non può dirsi contento della partita che ha preparato. Né dei cambi che ha operato.

domenica 28 giugno 2020

Parma-Inter 1-2. Gervinho, De Vrij, Bastoni

L'Inter fa visita al Parma e schiera: Handanovic, Godin, De Vrij, Candreva, Barella, Gagliardini, Biraghi, Eriksen, Lukaku, Lautaro. E deve vincere. Perché rischia di finire quarta dietro Lazio e Atalanta.

L'Inter non ha schemi offensivi. Il Parma aspetta e riparte. Tre passaggi e arriva al tiro. Lo fa dall'inizio. Segna con Gervinho, che salta Candreva e ipnotizza D'Ambrosio. Lo spartito non muta. Attacchi sterili nerazzurri, cross di Candreva e Biraghi sugli stinchi degli avversari. Il Parma riparte e rischia sempre di raddoppiare.

Cambi a metà secondo tempo. Ma il gioco nerazzurro resta un pianto. Qualche scossa viene da Sanchez, che tanto piace ai miei compagni di tifo, ma in stagione ha segnato un solo gol! Pareggia di testa De Vrij imbeccato allo stesso modo da un intelligente Lautaro.  Espulso Kucka per proteste, Parma in dieci. Soccorso della buona sorte. Segna infatti anche Bastoni, subentrato a Godin. Ancora di testa su cross Moses, con la difesa del Parma che dorme.


  1. Resta la pessima prestazione.  Conte sembra demoralizzato. La sua stagione finora - spero sempre di essere smentito nelle prossime partite - è un mezzo fallimento. E non mi consola pensare che l'avevo detto. Per niente.
  2. Due parole sui singoli: D'Ambrosio e Candreva non sono da Inter. Godin a 3 non sa giocare. Ha fatto meglio quando attaccava, ma dietro ha sofferto tantissimo. Eriksen, che ho sempre stimato, deve metterci ben altra grinta! La serie A non è bella, ma concede meno spazi della Premier League.

lunedì 6 gennaio 2020

Napoli-Inter: 1-3. Lukaku (2), Milik, Lautaro

L'Inter è costretta a vincere, dopo il facilissimo 4-0 che la Juve ha rifilato al Cagliari più dimesso della stagione. Il Napoli, a propria volta, ha bisogno di punti, per rianimare una classifica ancora ansimante. Due contropiede guidati e conclusi dal mancino di Lukaku, con scivolone di Di Lorenzo nel primo caso e errore di  presa di Meret nel secondo, donano un doppio vantaggio all'Inter. Accorcia Milik su dormita della retroguardia nerazzurra. Nella ripresa, Lautaro, sbaglia Manolas,  porta l'Inter sull'1-3. Questi i fatti essenziali. La sostanza è un'Inter solida, nel duo offensivo, nel gioco, in Bastoni, sempre più a suo agio da titolare. Inter vittoriosa sebbene penalizzata da alcune decisioni arbitrali. Napoli più volenteroso di altre volte, ma tanti, troppi errori.