Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
Elenco blog personale
Visualizzazione post con etichetta Bastoni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Bastoni. Mostra tutti i post
domenica 27 ottobre 2024
sabato 5 ottobre 2024
Inter-Torino 3-2: l'Inter vince soffrendo
Il Torino resta presto in dieci. Inter in vantaggio con un gran colpo di testa di Thuram, che più tardi raddoppia, sempre di testa, su assist di Bastoni. Poi, distrazione generale, Bisseck smarrito, e gol di Zapata. Dopo un quarto d'ora della ripresa, Thuram. trova anche il terzo gol con un tiro schiacciato. A 5 minuti dal novantesimo, altra disattenzione nerazzurra: Calhanoglu provoca un rigore, che Vlasic trasforma. Nel recupero, il subentrato Taremi fallisce da due passi il 4-2. L'Inter vince con qualche affanno: nove gol subiti, in sette partite, sono troppi.
sabato 29 giugno 2024
Svizzera-Italia 2-0: Italia eliminata
Ottavi di finale degli Europei 2024. L'Italia, qualificata in extremis dal gol di Zaccagni, affronta la Svizzera. Gli elvetici dominano per più di mezz'ora e passano in vantaggio con un gol di Freuler, bravo a inserirsi. Azzurri frastornati, confusi, tatticamente disorientati e tecnicamente imprecisi. Nella ripresa si riparte con Zaccagni al posto di El Shaarawi. Gli elvetici raddoppiano subito con un gran tiro a giro di Vargas: calciatori italiani che giocano alle belle statuine. Impressionante. Poco dopo la Svizzera, incredula, sfiora l'autogol: palo. Esce Barella, affaticato, per Retegui. A 15 minuti dal novantesimo Scamacca spreca un'occasione colossale prendendo il palo da due passi. La Svizzera va ai quarti di finale con merito. L'Italia viene eliminata con disonore dopo una partita letteralmente non giocata. Scamacca è il peggior centravanti della storia della nazionale.
Etichette:
Barella,
Bastoni,
Darmian,
Europei 2024,
Frattesi,
Italia,
ottavi di finale,
Spalletti,
Svizzera,
Svizzera-Italia,
Vargas
lunedì 24 giugno 2024
Croazia-Italia 1-1: Zaccagni salva Spalletti
La corsa finale di Spalletti spiega tutta la sofferenza di una partita preparata al solito malissimo dal commissario tecnico toscano. Zaccagni, con un gran gol nell'ultimo minuto di recupero, parreggia la rete croata di Modric e manda l'Italia agli ottavi di finale contro la Svizzera. Spalletti fortunato come Sacchi a Usa 1994.
Etichette:
Barella,
Bastoni,
Croazia,
Croazia-Italia,
Darmian,
Europei 2024,
Italia,
Modric,
ottavi di finale,
Spalletti,
Zaccagni
giovedì 20 giugno 2024
Spagna-Italia 1-0: debacle di Spalletti
Una bruttissima Italia viene sottomessa dalla Spagna per tutta la partita. Scamacca, un solo gol in diciotto partite con la nazionale, peggiore in campo. Tutte sbagliate le scelte del sopravvalutato Spalletti, che sembra ispirarsi a Sacchi negli Europei del 1996, mettendo le proprie idee al di sopra delle indicazioni del campionato. Ha deciso un autogol di un altro sopravvalutato: Calafiori. Ma, senza la grande prestazione di Donnarumma, il passivo sarebbe stato ben più pesante.
sabato 15 giugno 2024
Italia-Albania 2-1: Bastoni, Barella
Albania subito in vantaggio con Bajrami, che approfitta di una rimessa laterale sbagliata da Dimarco. L'Italia ribalta il risultato con un bel colpo di testa di Bastoni e una volée destra di Barella. Nella ripresa, ritmi più bassi e l'Albania sfiora il pareggio nel finale con Manaj. Finisce 2-1 per gli azzurri.
lunedì 22 aprile 2024
Inter 20 volte campione d'Italia
L'Inter deve battere il Milan per conquistare lo scudetto, che sarebbe il ventesimo della sua storia, con cinque giornate d'anticipo.
La cronaca.
L'Inter in vantaggio dopo venti minuti con un colpo di testa di Acerbi. Lautaro manca il raddoppio da due passi, imitato più tardi da Thuram che fallisce una sorta di rigore in movimento scheggiando il palo. Nel finale, Calabria costringe Sommer a una parata prodigiosa. Ppi, Maignan si oppone a una conclusione ravvicinata ma centrale di Mkhitaryan. A inizio ripresa raddoppia Thuram con un gran destro rasoterra sul primo palo. Escono Dimarco e Barella per Carlos Augusto e Frattesi. A dieci minuti dal termine, accorcia le distanze Tomori. Escono Calhanoglu e Darmian per Asllani e Dumfries. Esce anche Bastoni per De Vrij. Gabbia graziato con un giallo dopo fallaccio su Lautaro. Poi grande chiusura di Pavard su Okafor. Lautaro atterrato da Tomori. Theo Hernandez, il più antisportivo tra i giocatori in campo Rosso anche per Dumfries. Si fa espellere anche Calabria. L'Inter vince il derby e lo scudetto. Quello della seconda stella. Con cinque giornate d'anticipo. Venti volte campione d'Italia. Settimo titolo negli ultimi quattro anni sesto titolo con Simone Inzaghi allenatore, il secondo con Lautaro Martinez capitano. Una straordinaria notte nerazzurra!
Etichette:
Barella,
Bastoni,
Calhanoglu,
derby di Milano,
Dimarco,
Inter,
Inzaghi,
Lautaro,
Milan,
Milan-Inter,
Mkhitaryan,
scudetto,
Thuram
lunedì 1 aprile 2024
Inter-Empoli 2-0: Dimarco, Sanchez
Inter presto in vantaggio con un mancino al volo di Dimarco su assist di Bastoni. L'Empoli, tuttavia, resta in partita e si rende pericoloso. Nella ripresa, Barella sbaglia da posizione vantaggiosa, mentre due deviazioni impediscono la rete di un intraprendente Pavard. Escono Dimarco e Calhanoglu per Asllani e Carlos Augusto. Escono anche Bastoni e Lautaro per Dumfries e Sanchez. Proprio il cileno raddoppia su cross basso di Dumfries. Entra Frattesi per Mkhitaryan. Finisce 2-0 per l'Inter.
lunedì 11 marzo 2024
Inzaghi sulle orme di Herrera
Cross di Bastoni, gol di Bisseck. Ora, tutti hanno scoperto il segreto del calcio di Simone Inzaghi. Tutti hanno licenza di attaccare, se un difensore va in attacco, un centrocampista indietreggia. Le posizioni, in campo, mutano a seconda delle necessità, tutti sono esaltati da un'organizzazione che non strozza l'estro e premia l'audacia. Poi, contano i risultati e l'Inter di Inzaghi, che lo scorso anno perse dodici partite in campionato, in questa stagione sta dominando la serie A. E i paragoni con il passato tengono banco. A chi somiglia Inzaghi? A sé stesso, certo. Ognuno è unico, cambiano i tempi e i giocatori e gli avversari. Nulla si replica. Però, se proprio devo accostare Inzaghi a qualcuno, penso a Helenio Herrera. Tanti se ne meraviglieranno. Provo a spiegare.
- Herrera arrivò all'Inter nel 1960, reduce da due campionati vinti con il Barcellona contro il Real Madrid delle cinque Coppe dei Campioni consecutive. Quel Barcellona praticava un calcio offensivo, segnava gol a ripetizione, comandava il gioco con due centrocampisti universali come Kubala e Suarez, che un anno dopo avrebbe raggiunto Herrera all'Inter. Una volta a Milano, Herrera promise gol e spettacolo. Spettacolo e più di 100 gol in campionato. Sì, proprio lui, che sarebbe poi passato alla storia come re del catenaccio, della difesa e del contropiede.
- La sua prima Inter aveva davvero una grande vocazione offensiva, ma subiva troppo. Herrera imparava dalla sconfitte, imparava sul serio. Si rese conto che sarebbe servito, soprattutto in Serie A, un maggiore equilibrio. Seppe cambiare. Adottò il libero e vi adattò Picchi, che prima era un terzino: una formidabile intuizione. Così inizio a costruire quel mirabile edificio, che sarebbe diventato la Grande Inter.
- Herrera, fine psicologo e motivatore ante litteram, seguiva il corso delle sue idee e assumeva rischi. Così inventò Facchetti ala aggiunta, qualcosa di mai osservato prima. In Europa, restarono tutti di sasso, di fronte alle proverbiali galoppate del gigante nerazzurro, un terzino che arrivava sul fondo, crossava e tirava e segnava. Corso, ala sinistra di nome, se ne veniva in mezzo al campo, per liberare spazio a Facchetti. E nonostante l'11 sulle spalle, spesso prendeva palla a destra, si accentrava, scambiava e rifiniva o concludeva. Mazzola, cresciuto centrocampista, con Herrera divenne attaccante. Un attaccante, pure lui, mai visto prima. Una saetta velocissima e dal dribbling secco come il tiro, sempre anticipato. Non giocava spalle alle porta. Suarez, mezzala di talento cristallino, fu spostato davanti alla difesa e con i suoi lanci armava il contropiede di Jair e Mazzola. Fatti noti, certo, ma rivoluzionari a quei tempi. I numeri sulle spalle non dicevano tutto dei ruoli in campo. Si pensi anche a Domenghini, un'ala destra, impostato centravanti.
- Inzaghi, 60 e più anni dopo, fa lo stesso. I suoi calciatori possono cercarsi la posizione che più conviene e interpretanoo spesso ruoli inediti, a volte diversi nella medesima partita. L'organizzazione non ne risente, perché se uno sale, l'altro scende, perché in campo si ruota e si sorprende. Anche lui ha fatto di un trequartista, Calhanoglu, prima una mezzala poi un regista arretrato. Mkhitaryan, da sempre trequartista o seconda punta ora è mezzala e metronomo della squadra. I suoi difensori centrali, come è successo contro il Bologna, possono anche costruire e concludere.
- Insomma, Inzaghi è un grande allenatore perché, come Herrera, sa proporre soluzioni inaspettate ai suoi calciatori, convincedoli di poterle mettere in pratica, ottenendo da loro il meglio. E gli avversari ci capiscono sempre meno. Da ultimo, anche Inzaghi, come accadde a Herrera con Angelo Moratti, ha saputo correggere la rotta, almeno in campionato, dopo confronti serrati con dirigenza e proprietà. La duttilità è sempre segno d'intelligenza.
Etichette:
Angelo Moratti,
Bastoni,
Calhanoglu,
Corso,
Dimarco,
Facchetti,
Grande Inter,
Herrera,
Inzaghi,
Mazzola,
Mkhitaryan,
Picchi
sabato 9 marzo 2024
Bologna-Inter 0-1: Bisseck!
Inter che pressa sulla trequarti fin da subito, per dinniscare il gioco felsineo. Arrivano.tre, quattro occasioni su disimpegni sbagliati dal Bologna. Barella fallisce un gol semplice. L'Inter passa in vantaggio con Bisseck, che colpisce di testa, in tuffo, un bel cross di Bastoni. Si va al riposo. Nella ripresa, ul Bologna guadagna campo, ma non trova il pareggio. Ennesima vittoria dell'Inter, ora attesa dal ritorno di Champions League contro l'Atletico Madrid.
sabato 10 febbraio 2024
Roma-Inter 2-4. Clamorosa rimonta nerazzurra
L'Inter passa in vantaggio con Acerbi, di testa. Pareggia poco dopo, sempre di testa, Mancini, sfuggito alla marcatura di Pavard. Raramente ho visto l'Inter così in difficoltà. Calhanoglu davvero sotto tono. El Shaarawi s'infila nel vuoto della destra nerazzurra e segna in contropiede il gol del vantaggio giallorosso. Entra un'Inter diversa nella ripresa. Più decisa, più ordinata. Darmian serve a Thuram la palla che vale il pareggio. Poco dopo, l'Inter sfonda a sinistra, cross e Angelino, nel tentativo di anticipare Thuram, fa autogol. Inter 3, Roma 2. Acerbi, infortunato lascia il posto a De Vrij. È Bastoni, ispirato da Arnautovic, nel finale, a fissare il punteggio sul 4-2 per l'Inter, che prima aveva sciupato altre tre o quattro occasioni per segnare, perdendosi in qualche giocata troppo leziosa. Grande rimonta. Grande vittoria, soprattutto perché ottenuta dopo un primo tempo tra i meno brillanti della stagione. L'Inter di Simone Inzaghi ha carattere.
mercoledì 8 novembre 2023
Salisburgo-Inter 0-1: Lautaro (r). Inter agli ottavi
L'Inter soffre a lungo la corsa e il pressing del Salisburgo. Migliora nella ripresa, soprattutto dopo l'ingresso di Lautaro, che prima coglie la traversa di testa, poi, a cinque minuti dallo scadere, trasforma con sicurezza il rigore del vantaggio nerazzurro. Inter già qualificata agli ottavi.
Etichette:
Bastoni,
Bisseck,
Calhanoglu,
Champions League,
Frattesi,
gironi,
Inter,
Lautaro,
ottavi di finale,
Salisburgo,
Salisburgo-Inter,
Sanchez,
Thuram
martedì 24 ottobre 2023
Inter-Salisburgo 2-1
L'Inter chiude il primo tempo in vantaggio grazie al gol sotto porta di Sanchez, schierato da Inzaghi al posto di Thuram. Nella ripresa pareggia presto il Salisburgo con Gloukh. L'Inter trova il gol vittoria con un rigore procurato da Frattesi e trasformato da Calhanoglu. Qualche sofferenza di troppo nel finale.
Etichette:
Barella,
Bastoni,
Calhanoglu,
Carlos Augusto,
Champions League,
Frattesi,
Inter,
Inzaghi,
Lautaro,
Salisburgo,
Sanchez,
Thuram
sabato 10 giugno 2023
Onore all'Inter! Manchester City - Inter 1-0
Finale di Champions League 2023. L'Inter, per la sesta volta nella sua storia, va a caccia del massimo trofeo continentale, dopo aver vinto nel 1964 e nel 1965, perso nel 1967 e nel 1972, vinto ancora nel 2010. Il Manchester City di Guardiola gode dei favori del pronostico, in virtù di un calcio più collaudato e di una rosa stellare, costata almeno cinque volte quella dell'Inter di Simone di Inzaghi.
Le formazioni:
Manchester City: Ederson; Aké, Stoner, Dias, Akanji; Rodri; Bernardo Silva, Gündoghan, De Bruyne, Grealish, Haaland.
Inter: Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco; Dzeko, Lautaro.
La cronaca. Inter con personalità nei primi minuti. Poi viene fuori la caratura tecnica del City. Bernardo Silva sfiora il gol con un tiro a giro. Salva, poi, Onana su Haaland, servito da De Bruyne, che più tardi esce per Foden. L'Inter potrebbe gestire meglio due ripartenze con Barella, che prova a sorprendere Ederson da lontano, e Dumfries che si addormenta. L'errore di Barella, intriso di egoismo e vanagloria, costerà carissimo. Lautaro era libero verso Ederson fuori posizione. Si va al riposo sullo 0-0. Lautaro si procura un'occasione e poi sbaglia, senza passare a Lukaku, però marcato da due avversari. Più tardi segna Rodri, dopo la solita serpentina di Bernardo Silva. L'Inter non si rassegna. E coglie la traversa con Dimarco. Che poi la riprende ma è il subentrato Lukaku a schermare la porta del City. Lo stesso Lukaku, libero a centro area, tira di testa addosso a Ederson. L'Inter ci prova sino alla fine con Gosens. Vince il City. Senza merito. Perché l'Inter avrebbe meritato, anzi aveva meritato almeno i supplementari. È andata così e dobbiamo accetarlo. Ci vorrà tempo, ma dovremo accettarlo. Onore a tutti i giocatori nerazzurri. Onore a Simone Inzaghi. Onore ai tifosi nerazzurri vicini alla squadra per tutta la stagione. Ora, però, non venitemi a parlare del sopravvalutato Guardiola. Ha vinto e, se anche volesse, non saprebbe spiegare come. La Champions League va, per la prima volta, al Manchester City. Ma chiunque abbia visto la partita, ricorderà anche come. Sipario. Non sull'Inter.
Etichette:
Barella,
Bastoni,
Brozovic,
Calhanoglu,
Champions League 2023,
Dimarco,
Dzeko,
finale,
Guardiola,
Inter,
Inzaghi,
Lautaro,
Lukaku,
Manchester City,
Manchester City-Inter,
Onana,
Rodri
martedì 16 maggio 2023
Inter-Milan 1-0. Lautaro! Inter in finale di Champions League
Semifinale di ritorno della Champions League 2022/23: Inter - Milan. I nerazzurri, forti del successo esterno del derby d'andata, un 2-0 netto ma non definitivo, partono con i favori del pronostico, ma le incognite restano moltissime.
La cronaca.
Primo tempo di equilibrio. Nella ripresa, cresce di tono l'Inter, che trova il gol con un mancino di Lautaro servito in area dal subentrato Lukaku. Era successo molto altro prima, ma la tensione non mi ha permesso di annotarlo con sufficiente precisione. Una grande Inter torna in finale di Champions League dopo tredici anni. A Istanbul, il 10 giugno, sfiderà la vincente tra Real Madrid e Manchester City. È stata un'impresa, di cui Simone Inzaghi ha molti meriti. E non finisce qui.
Etichette:
Bastoni,
Calhanoglu,
Champions League,
derby di Milano,
Dimarco,
Dzeko,
Inter,
Inter-Milan,
Inzaghi,
Lautaro,
Milan,
Mkhitaryan,
Onana,
semifinale
venerdì 26 agosto 2022
Lazio-Inter 3-1: l'ha persa Inzaghi
Partita dalla quale l'Inter esce poco prima del gol di Felipe Anderson - dormita da dopolavoro di Dimarco e Bastoni - per rientrarvi con il gol di Lautaro Martinez, nettamente il migliore dei nerazzurri, e riuscirne con il gol di Pedro. Dopo che già la Lazio era tornata in vantaggio con Luis Alberto. Lukaku ancora in ritardo di condizione. Dimarco sempre svagato dietro. Per tacere di Gosens che gli è subentrato. E pensare che su quella fascia l'Inter ha avuto in Perisic il giocatore più continuo della passata stagione. Non è stato sostituito. Brutta prova anche di Brozovic. Lento, impreciso e ostinato. Non sta benissimo ma l'ostinazione è tutta farina del suo sacco. Insufficiente anche la prova di Skriniar e ancora troppa distanza tra i reparti. I cambi di Inzaghi, parso di nuovo a disagio contro la sua ex squadra, non hanno aiutato. Dumfries non andava tolto. Poi, i nomi dei tre marcatori della Lazio bastano da soli a spiegare il resto. Sono grandi giocatori.
Etichette:
Barella,
Bastoni,
Brozovic,
Dimarco,
Felipe Anderson,
Gagliardini,
Inter,
Lautaro,
Lazio,
Lazio-Inter,
Luis Alberto,
Lukaku,
Milinkovic-Savic,
Pedro,
Simone Inzaghi
mercoledì 1 giugno 2022
Italia-Argentina 0-3: Lautaro, Di Maria, Dybala
L'Italia, campione d'Europa, contro l'Argentina, campione del Sud America. Trofeo nuovo di zecca, ma confronto di grande fascino, che sarebbe stato bello giocare al prossimo mondiale. Dove l'Italia, incredibile dictu, non sarà presente. Sicché dovremo accontentarci della partita di questa sera.
Finisce 3-0 per l'Argentina ispirata da Lautaro, autore del primo gol e dell'assist per il secondo, firmato da un Di Maria in stato di grazia. Il terzo per l'Albiceleste lo sigla il subentrato Dybala nella ripresa con un mancino chirurgico. Solo Donnarumma impedisce che il passivo azzurro assuma dimensioni tennistiche. Messi ha giocato questa sera la miglior partita della sua stagione. Quanto all'Italia, meglio stendere un velo pietoso.
Etichette:
Argentina,
Barella,
Bastoni,
Belotti,
Conmebol,
Di Maria,
Dybala,
Italia,
Italia-Argentina,
Lautaro,
Mancini,
Messi,
Uefa
domenica 9 gennaio 2022
Inter-Lazio 2-1: Bastoni, Skriniar
Saltata, per ora, la partita con il Bologna, l'Inter torna in campo questa sera al Meazza, contro la Lazio. Occorrono i tre punti per riprendere la testa solitaria della classifica, dopo il successo del Milan sul Venezia ad ora di pranzo. A centrocampo, al fianco di Barella e Brozovic, c'è Gagliardini. Sanchez con Lautaro in attacco.
La cronaca.
Annullato un gran gol di Lautaro lanciato da Sanchez: fuorigioco impercettibile. Nel senso che proprio non si vede. Nemmeno con le linee. Un prodigioso riflesso di Strakosha nega il gol a Lautaro, dopo girata al volo a centro area. È Bastoni a portare l'Inter in vantaggio con un mancino splendido da fuori area. Una giocata rapida della Lazio libera Immobile, Skriniar sorpreso, De Vrij anche, Handanovic a farfalle e pareggio. Poi sfiora il gol Pedro. L'Inter riprende il dominio del campo ma spreca con Perisic. Intervallo. Nella ripresa, Inter subito in avanti. Ma il gol arriva dopo una ventina di minuti, con Skriniar che raccoglie di testa un traversone di Bastoni. Escono Sanchez e Lautaro per Correa e Dzeko. Poi torna in campo Darmian, che rileva Dumfries. Quindi escono anche Barella e Perisic per Vidal e Dimarco. Vince l'Inter e torna, solitaria, in testa alla classifica. Di solito non lo faccio, ma stasera un voto alla direzione arbitrale voglio darlo: 4. Ex coeteris, Zaccagni andava espulso. Dimenticavo: citazione di merito per Gagliardini, autore di una grande prova su Milinkovic-Savic e non solo.
Etichette:
Barella,
Bastoni,
Gagliardini,
Handanovic,
Immobile,
Inter,
Inter-Lazio,
Lautaro,
Lazio,
Sanchez,
Simone Inzaghi,
Zaccagni
sabato 4 dicembre 2021
Roma-Inter 0-3: Calhanoglu, Dzeko, Dumfries
L'Inter parte con Correa al posto di Lautaro. Vantaggio precoce dei nerazzurri: Calhanoglu segna direttamente da calcio d'angolo, con il pallone che passa tra le gambe di un incerto Rui Patricio. L'Inter raddoppia con Dzeko dopo bellissima combinazione tra Perisic, Correa e Calhanoglu. L'Inter domina letteralmente il campo ed è difficile capire dove finiscano i meriti nerazzurri e dove comincino i limiti giallorossi, pure evidenti. Chiude il primo tempo sul 3-0, segnato di testa, in tuffo, da Dumfries, che raccoglie un preciso traversone di Bastoni. Nella ripresa il risultato non cambia. Da registrare soltanto l'infortunio di Correa.
sabato 16 ottobre 2021
Lazio-Inter: 1-3
Lautaro, appena rientrato dall'Argentina, parte dalla panchina. Al suo posto Perisic, con Dimarco a sinistra. L'Inter passa presto in vantaggio (13') con rigore proprio di Perisic, concesso per uno sgambetto ai danni di Barella. La partita si mantiene vivace e, tutto sommato, equilibrata. Handanovic para su Basic, Reina su Perisic. Intervallo. Ad inizio ripresa, Inter all'attacco ma senza precisione. Poi tocco di mano di Bastoni e rigore per la Lazio. Segna Immobile. Escono Gagliardini, un frastornato Bastoni e Perisic per Vecino, Dumfries e Correa. Poi anche Dzeko per Lautaro. Ed è proprio Lautaro a sprecare in contropiede. Riparte la Lazio, con Dimarco a terra. Inter gravemente sbilanciata. Felipe Anderson non si ferma. Palla a Immobile, mezza parata di Handanovic e ribattuta dello stesso Anderson. Parapiglia inutile dopo. La Lazio sale sul 3-1. Tutto grazie all'ingenuità di Bastoni, che ha mutato il corso della partita. Felipe Anderson non sarà invece degnato di commenti.
Iscriviti a:
Post (Atom)