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domenica 26 novembre 2023

Juve-Inter 1-1. L'Inter resta in testa

Una palla persa da Dumfries innesca il contropiede di Chiesa. Palla a Vlahovic, libero tra De Vrij e Acerbi, e gol della Juve. L'Inter, mai vista così passiva in stagione, trova presto il pareggio. Volata di Thuram dulla destra, palla al centro per Lautaro che in anticipo batte a rete con un destro incrociato. Si va all'intervallo sul risultato di parità. Nella ripresa, al netto di una certa supremazia territoriale nerazzurra  il risultato non cambis più. Sotto tono, Calhanoglu, Mkhitaryan,  Dumfries e Dimarco. L'Inter resta in testa, ma la sensazione è che la Juve lotterà ancora per il titolo.

domenica 6 novembre 2022

Juve-Inter 2-0: Inzaghi perde la quinta in A

Con il Napoli che corre e il Milan che fa punti, nonostante il fiato corto, Inter e Juve hanno quanto mai bisogno dei tre punti. Derby d'Italia decisivo per continuare a nutrire vaghe ambizioni di scudetto. 

La cronaca.

Inter prudente, Juve di più. Un mancino di Lautaro esce di poco. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. Nella ripresa, Dumfries sbaglia a porta vuota su tiro-cross di Barella. Che più tardi viene aggirato da Kostic: contropiede fino al gol di Rabiot. Inzaghi avvia, tardi, una girandola di cambi da cui scaturisce il secondo gol bianconero. Disastrosa la fascia destra nerazzurra, con Barella, Dumfries e Skriniar che regalano una serie imbarazzante di errori tecnici e di posizionamento. Inzaghi raccoglie la quinta sconfitta in campionato. Questa, contro una Juve davvero modesta, è stata la più impietosa. Mi dispiace doverlo riconoscere, ma oggi brutta partita anche di Lautaro. Stremato da tante partite anche a causa del fallimentare ritorno di Lukaku. E Dzeko, che ha mancato un facile gol di testa, non ha fatto meglio stasera. Chi esce peggio di tutti da questa deprimente sconfitta è Inzaghi. Ha perso tutti gli scontri diretti in campionato. E no  può essere una mera coincidenza. Tutti sotto tono, comunque. Si salva solo Calhanoglu.

domenica 3 aprile 2022

Juve-Inter 0-1. Calhanoglu (r). L'Inter c'è ancora per lo scudetto

È per l'Inter, per mille note ragioni, il campo tradizionalmente più difficile della Serie A, quello della Juve. Questa sera anche di più, perché qualunque risultato diverso dalla vittoria spegnerebbe le residue speranze di scudetto. Vedremo come avrà preparato la partita Inzaghi.

La cronaca.

Parte meglio la Juve. Che sfiora il gol per una clamorosa respinta sbagliata da Handanovic, salvato dalla traversa. Palloni persi da Bastoni e Brozovic. Punte nerazzurri isolate e poco assistite. Ritmi elevati fino alla mezz'ora. Rigore per l'Inter per pestone di Morata a Dumfries, il più combattivo e intraprendente e determinato dei nerazzurri. Calhanoglu tira, Szczesny para: sulla respinta carambola e gol. Interviene il Var e si ripete il rigore: Calhanoglu questa volta trasforma. Vlahovic sfiora il pareggio nel recupero. Si chiude il primo tempo. Da registrare un giallo precoce a Lautaro e poi ammonizioni anche per Rabiot e Locatelli, sostituito da Zakaria. Il risultato premia per ora un'Inter poco convincente e troppo lunga sul campo. Ripresa. Dopo dieci minuti escono Lautaro e Dumfries per Darmian e Correa. Inter coperta dietro, con Bastoni che continua a soffrire Cuadrado. Nella Juve entrano Kean e De Sciglio per Morata e Alex Sandro. Percussione centrale di Zakaria che prende il palo. Cambia di nuovo Inzaghi: fuori Calhanoglu, ammonito, e Brozovic, per Vidal e Gagliardini. L'Inter sfiora il gol con Vidal dopo caparbia azione dil Vidal rifinita da Barella. Poi è Correa  sprecare un assist di Darmian. Escono Cuadrado e Rabiot per Bernardeschi e Arthur. Punizione dal limite per la Juve. Dybala calcia alto. Cinque minuti di recupero. Esce anche Dzeko per Gosens. Successo importantissimo per l'Inter dopo una partita di grandissima sofferenza. Può essere stata la partita della svolta. 


lunedì 17 maggio 2021

Serie A: 1961-2021. Cos'è cambiato?

Un arbitraggio così mediocre, da suscitare le critiche di tutta la stampa estera, sospesa tra incredulità e ilarità. Perché non si era ancora visto un calciatore pestare la gamba di un avversario - come ha fatto Cuadrado con Perisic - e ottenere un rigore irreale persino in una fiaba. Proteste e indignazione tra i tifosi altrui, perché così la Juve ha vinto una delle tante partite che, nella sua storia, non avrebbe meritato di vincere. E la lotta per la qualificazione alla prossima Champions s'è infiammata. E se il Napoli pare padrone del suo destino: è in vantaggio e affronterà il Verona in casa. Il Milan, invece, dovrà espugnare il campo dell'Atalanta, che, sulla carta, appare più impervio di quello del Bologna, che accoglierà le truppe bianconere. Va sempre allo stesso modo. Anche 60 anni fa, andava così. Stagione 1960/61, Juve-Inter nel ritorno e invasione di campo di spettatori non paganti. Vittoria data all'Inter a tavolino. Da regolamento. Appello della Juve, sentenza ribaltata. Gara da ripetere. Per protesta contro la Figc, presieduta da Umberto Agnelli, che era al tempo stesso presidente della Juve, Angelo Moratti mandò in campo la Primavera. Debutto e gol della bandiera per il giovane Sandro Mazzola. Nel 1998 Iuliano abbatté in area Luis Nazario da Lima in arte Ronaldo. L'arbitro Ceccarini vide, solo lui, un fallo del centravanti nerazzurro. Sfondamento in luogo dell'ostruzione. Simoni perse le staffe, restando incomparabilmente signorile. La settimana prima, a Empoli, la palla era entrata. Si era vista dagli spalti finire nella porta della Juve. Ma, a referto quel gol non fu mai messo. Ecco, quelli di sabato, perché non c'è stato solo il fantomatico rigore concesso a Cuadrado ma il gol, regolarissimo, tolto a Lautaro in mezzo a tanti altri errori, tengono il confronto con quelli che ho rievocato sopra. E tanti altri ne ho tralasciato. Il fiume degli errori sembra - ma potrebbe anche trattarsi d'illusione ottica, per carità - sempre sfociare nel mare della Juve. Quel che trovo strano è il silenzio, ora come allora, della stampa nazionale, non tutta, ma quasi tutta. Aveva ragione Mourinho.

sabato 15 maggio 2021

Juve-Inter 3-2: la solita commedia

Pessimo arbitraggio. Il rigore su Cuadrado è stato un episodio grottesco, da commedia dell'arte. Talmente imbarazzante e al tempo stesso rappresentativo di una storia patetica da non meritare altri commenti. Detto questo, Inter molle. Appagata? Non m'importa. Questa Juve modestissima andava battuta. A dispetto di tutto. Salvo solo Lautaro: un leone. E boccio tutti gli altri. A cominciare da Conte. Che ha preparato malissimo la partita. Che non ha capito quanto contasse per noi. Per la nostra storia. Per questo campionato. Per tutto il calcio italiano. E lo scrivo sapendo di non esagerare.

domenica 8 marzo 2020

Juve-Inter 2-0. Lukaku peggiore in campo. I soliti errori di Conte

Appena si alzi il livello dell'avversario, l'Inter di Conte paga dazio. Già visto con Juve all'andata, Barca e Borussia in Champions, Lazio e di nuovo Juve, proprio stasera, al ritorno. Non è un caso. Come non è un caso che in tutte queste partite Lukaku sia stato, e per distacco, il peggiore in campo.  E Conte sbaglia ad affidarsi a lui. Che seguo da quasi dieci anni. Il belga, nelle partite importanti, sparisce. È noto. Conte non può non saperlo. E tutto questo al netto della discreta partita che l'Inter gioca nella seconda metà del primo tempo e all'inizio della ripresa. Il gol di Ramsey, propiziato da errori in serie dei difensori nerazzurri, spegne la luce prima ancora che entri Dybala, chiudendo la partita. Bravo l'argentino, ma Young, che prima mi era piaciuto, abbocca ad una finta scolastica, mentre Handanovic cerca la solita parata con l'ipnosi. Che non riesce, manco a dirlo. I cambi sono sbagliati. Assurdo togliere Barella. E non portano alcunché. Anche Eriksen fa la comparsa.  Lo scudetto, sempre che il campionato continui, è andato. Sconfitta bruciante. Contro una Juve peraltro modesta. Aggiungo che non mi sono minimamente piaciute le dichiarazioni di Conte. Proprio per niente!

lunedì 2 marzo 2020

Il destino della serie A

Confusione su confusione, in attesa dell'assemblea della Lega di Serie A, programmata mercoledì a Roma. Un mucchio di partite saltate, senza criterio e senza logica. Forse, sarebbe stato ragionevole sospendere il campionato. Oppure far giocare tutte le partite, alcune delle quali a porte chiuse. Alla fine, le parole più ragionevoli sono arrivate, non per caso, da Gattuso. Rinviare qualche partita, un poco a caso, equivale a falsare la competizione. Che io sia interista è noto, ammetto che potrebbe influenzare e probabilmente influenza il mio giudizio, ma l'Inter è stata danneggiata dalle decisioni prese, soprattutto dall'ineffabile rinvio di Juve-Inter. Ora, stanno cercando di rimediare. Ma, non sono certo, attesi il diffuso dilettantismo e la palpabile assenza di buon senso, che ci riusciranno.

sabato 29 febbraio 2020

Juve-Inter rinviata: serie A da operetta

You cannot be serious. Prendiamo a prestito la celebre invettiva di John McEnroe. La serie A è ormai operetta. Intrattenimento leggero. E per niente godibile. Saranno rinviate altre partite. Compresa Juve-Inter. Perché? Il maledettissimo e misteriosissimo "Corona virus" c'entra fino ad un certo punto. Perché Inter-Ludogorets si è giocata. A porte chiuse ma si è giocata. L'Inter, ancora in corsa in Coppa Italia ed Europa League, ha così già due gare di campionato da recuperare. E la regolarità della competizione? No, You cannot be serious!