Elenco blog personale

mercoledì 2 ottobre 2019

Barcellona-Inter 2-1

Gioca bene l'Inter nel primo tempo e trova un precoce vantaggio con Lautaro Martinez lanciato verso la porta di Ter Stegen da un rimpallo: conclusione mancina da applausi. De Jong e Busquets si pestano i piedi, Messi passeggia e Griezmanm sulla sinistra è spaesato.  L'Inter si difende e riparte con pericolosità. Nella ripresa, Vidal sostituisce Busquets e cambia la partita, con il suo pressing e il suo movimento. Aziona anche la volee magnifica di Suarez che pareggia. Brozovic è cotto come Candreva. Esce Sanchez per Gagliardini e Candreva per D'Ambrosio, un imbucato in una partita così importante. Sbaglia tutto. Un'accelerazione di Messi taglia la difesa, Godin sbaglia l'uscita e Suarez addomestica il pallone e regala la vittoria al Barca. Buona Inter, ma restano i limiti in alcuni ruoli. La grinta di Conte non basta.

martedì 1 ottobre 2019

Noah Lyles oro nei 200 a Doha 2019

Ha vinto il grande favorito. Va a Noah Lyles, 19"83, l'oro nei 200 m ai mondiali di atletica leggera di Doha. Secondo il canadese De Grasse, terzo l'ecuadoriano Quinonez. Giù dal podio, quinto, il campione del mondo uscente Guliyev.

lunedì 30 settembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 6^ giornata. Milan in crisi!

Inter a punteggio pieno, Juve ad inseguire con due punti di ritardo. E, domenica prossima, Inter-Juve, con il derby d'Italia che torna ad essere decisivo per la serie A come non accadeva da anni. Vince il Napoli contro il Brescia, Mertens si issa a 114 gol con gli azzurri, ad una lunghezza da Maradona, ma è solo un dato statistico. Torna al gol Balotelli, di gran lunga il miglior centravanti italiano: 166 gol in carriera. Avrà anche dissipato molto del suo talento, ma i suoi numeri, ha ancora 29 anni, meritano rispetto. La Fiorentina, trascinata da un favoloso Ribery, affonda il Milan di Gianpaolo: i rossoneri sono modesti e male assemblati. La crisi è acuta e non penso che il Milan ne uscirà facilmente. Larga vittoria della Lazio e vittoria di misura della Roma. Questa sera il Toro sfida il Parma.

domenica 29 settembre 2019

Yorkshire 2019: Pedersen campione del mondo, Trentin secondo

Yorkshire 2019. Harrogate.
Corsa resa durissima dalla pioggia incessante. Autunno inglese! Tra i favoriti, fuori presto dai giochi il campione uscente Valverde, tiratissimo dopo la Vuelta. Sfortunato invece Gilbert, di fatto estromesso da una caduta. Stesso discorso per il giovane Evenepoel. A 53 km dal traguardo, si ritira anche Lutsenko, che aveva molto impressionato sulle nostre strade. È una corsa ad eliminazione. A 45 km dall'arrivo, Moscon esce a caccia dei due fuggitivi Pedersen e Küng. A 33 km dal traguardo scatta Van der Poel, subito seguito da Matteo Trentin. Restano in cinque davanti. L'Italia ha Moscon e il capitano Trentin. All'inizio dell'ultimo giro, si stacca Van der Poel: freddo? Fame? Inesperienza? Crolla letteralmente l'asso olandese. Moscon si stacca sul penultimo strappo. Restano in tre: Trentin, Pedersen e Küng. Ultimo chilometro. Strappo finale. Vince Pedersen, Trentin secondo. Bravo. Ma avrebbe potuto vincere. C'è delusione per l'occasione sfumata. Ma, questo è il ciclismo. Ad altri campioni, oggi, è andata decisamente peggio. Per il resto, Küng terzo, Moscon quarto, Sagan quinto.

sabato 28 settembre 2019

Doha 2019: Coleman vince i 100. Tortu 7°

Stravince Coleman, da pronostico, i 100 piani ai mondiali di atletica leggera di Doha. Lo statunitense corre in 9"69, precedendo il "vecchio" Gatlin, 9"89, e De Grasse, 9"90.  Tortu ottiene un buon settimo posto, correndo in 10"07, migliorando i tempi di batteria, 10"20, e semifinale, 10"07. Segno di personalità e di attitudine  a dosare e calibrare lo sforzo. È un gran punto di partenza per un campione che ha ancora 21 anni. Il futuro è dalla sua parte. 

Samp-Inter: 1-3. Sanchez (2), Jankto, Gagliardini

Doppietta di Sanchez dentro un dominio assoluto del primo tempo da parte dell'Inter. Ottimo esordio di Bastoni in difesa. Ad inizio ripresa, Sanchez riceve la seconda ammonizione per una simulazione e viene espulso. La Sampdoria accorcia con Jankto. Chiude poi Gagliardini sul 3-1 per l'Inter, ancora a punteggio pieno e capolista solitaria. Sta nascendo un'ottima squadra. Lautaro Martinez ha sbagliato troppi gol. Va detto. 

Doha 2019: Tortu in finale sui 100 m!

Tortu va in finale! Trentadue anni dopo Pavoni, finalista ai mondiali di Roma 1987. A Doha, corre in 10"11 la terza semifinale dei 100 m.  Tra poche ore, la finale. Esserci è già moltissimo per la velocità azzurra. Eliminato invece Jacobs, che perde gli appoggi in partenza e non ripete la bella prova di ieri.

venerdì 27 settembre 2019

Doha 2019: Tortu e Jacobs in semifinale!


Doha 2019 
Prima giornata dei mondiali di atletica leggera a Doha, Qatar. Batterie dei 100 m. Per l'Italia in gara il primatista italiano Filippo Tortu e Marcel Jacobs. Si qualificano alle semifinali, con facilità, Gatlin e De Grasse, che avrà molto da dire anche nel mezzo giro di pista, e il campione europeo Huges, tre indiziati di medaglie finali. Nella quinta batteria, tocca a Tortu. E Tortu non corre benissimo, soprattutto nella parte centrale della gara. Si tuffa sul traguardo e chiude terzo, e qualificato alle semifinali, in 10"20. Nella sesta batteria, tocca all'altro azzurro, Jacobs. Con lui, c'è Coleman, il maggior favorito per l'oro finale. Coleman vince, ca va sans dire, Jacobs, brillantissimo, è secondo, in 10"07. E raggiunge Tortu in semifinale.

Mondiali di atletica 2019: si comincia con Tortu.

Doha 2019 
Debutta subito Tortu, nelle qualificazioni dei 100 piani, oggi pomeriggio, pomeriggio in Italia, perché i mondiali di atletica leggera 2019 si svolgeranno a Doha, in Qatar, sfidando un calco notevolissimo. Nello stadio, un avveniristico impianto di condizionamento, dovrebbe alleviare le sofferenze degli atleti. Dico dovrebbe perché l'idea di correre, lanciare e saltare con l'aria condizionata è nuova e assai poco affascinante. Vedremo come si comporteranno gli azzurri. Tornando a Tortu, il velocista italiano è reduce da una stagione priva di grandi soddisfazioni cronometriche. Già per accedere alle semifinali, ci vorrebbe un tempo prossimo ai 10". Per l'eventuale finale, dovrebbe scendere sotto quella soglia. I mezzi per farlo li avrebbe, avendo un primato personale di 9"99, la condizione, al momento, non so. La stella annunciata dei mondiali è il duecentista statunitense Noah Liles, che, con un clima meno ostile, sarebbe andato a caccia del primato del mondo di Bolt.

giovedì 26 settembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 5^ giornata

Alza il sopracciglio Ancelotti di fronte alle critiche dopo la sconfitta interna del suo Napoli contro il Cagliari. Tuttavia, due sconfitte in cinque partite per una squadra che potrebbe finalmente vincere lo scudetto sono troppo. C'è poco da discutere. Una sola attenuante: il Cagliari è una squadra organizzata benissimo. La testa solitaria della classifica è dell'Inter, a punteggio pieno dopo cinque giornate, grazie al sofferto successo contro una buona Lazio. Subito dietro la Juve, passata in rimonta sul campo del Brescia di Balotelli. Che, anche da fermo, ha mostrato quanto possa essere forte. L'Atalanta espugna il campo della Roma e si conferma squadra di vertice nella serie A. Torna al successo, dopo mesi, la Fiorentina contro la Sampdoria. Nella quale trova il primo gol in A Federico Bonazzoli, scuola Inter e gran talento, fino ad ora inespresso. Bonazzoli ha stoffa.

Rohan Dennis campione del mondo a cronometro, secondo Evenepoel, terzo Ganna

Yorkshire 2019 🚲
Vince il favorito. Il titolo di campione del mondo a cronometro 2019, nello Yorkshire, va all'australiano Rohan Dennis. La notizia è, però, il secondo posto dell'asso belga Evenepoel, che va fortissimo per l'età che ha. Del resto aveva già vinto la prova contro il tempo al campionato europeo. Evenepoel può dire la sua anche nella prova in linea del mondiale inglese, in programma domenica. Terzo l'azzurro Ganna.

mercoledì 25 settembre 2019

Inter-Lazio 1-0: D'Ambrosio. Inter capolista solitaria

Bella partita. L'Inter trova il vantaggio con un'incursione di testa di D'Ambrosio su cross di un bravissimo Biraghi. La Lazio resta in partita. E Correa comincia un duello a distanza con Handanovic, molto reattivo. Nella ripresa sale in cattedra Barella, che corre, contrasta e lancia. E dribbla anche. Dietro giganteggia De Vrij, meno Godin. A dieci minuti dalla fine esce un Lukaku impreciso per Alexis Sanchez al debutto in nerazzurro. Lautaro Martinez subentrato prima a Politano sbaglia davanti al portiere dopo aver recuperato un pallone  in area laziale. La partita resta in bilico fino alla fine. Vince l'Inter. Capolista solitaria a punteggio pieno.

martedì 24 settembre 2019

Mondiali di ciclismo 2019 (Yorkshire): favoriti. Trentin è il capitano dell'Italia di Cassani

Domenica 29 settembre 2019, mondiali di ciclismo in linea, nello Yorkshire. Chi succederà a Valverde? Lo spagnolo ha qualche chance di succedere a se stesso, ma Van der Poel, formidabile, Alaphilippe e Sagan mi paiono i più attrezzati per il successo finale. L'Italia punterà giustamente su Matteo Trentin, che con Van der Poel ha duellato al Tour of Britain, vinto proprio dall'olandese. Sono curioso di vedere cosa saprà fare il giovane asso belga Evenepoel. Ecco il borsino dei favoriti.

  1. Van der Poel *****
  2. Alaphilippe ****
  3. Sagan ***
  4. Trentin ***
  5. Gilbert ***
  6. Valverde ***
  7. Evenepoel **
  8. Lutsenko **
  9. Matthews **
  10. Kristoff *
  11. Van Avermaet *
  12. Fuglsang *
  13. Colbrelli *

Serie A 2019/20: il punto dopo la 4^ giornata

L'Inter guida la classifica a punteggio pieno anche se il primo avversario di spessore sarà la Lazio, domani sera. Perché il Milan battuto nel derby è una squadra davvero modesta, priva di grandi giocatori. E persino di grandi ambizioni. La Juve batte con fatica il Verona, ma ha una rosa larghissima. Vince la Lazio in casa e la Roma fuori, sul campo del Bologna. I giallorossi hanno molta qualità davanti e continuo a pensare che Zaniolo possa diventare una mezzala epocale. Tocco, protezione del pallone, progressione e tiro sono notevolissimi. La Fiorentina fa il primo punto del campionato sul campo dell'Atalanta e primo gol in serie A per un grandissimo campione come Ribery. Rotondo, infine, il successo del Napoli, che ha la squadra migliore degli ultimi anni. Finalmente, ha un centravanti autentico in rosa, Llorente, da cui potranno venire e stanno già venendo gol importanti.

sabato 21 settembre 2019

Milan-Inter 0-2. Brozovic, Lukaku

Inter con il centrocampo leggero: Brozovic, Sensi e Barella. Milan guardingo. Primo tempo di marca nerazzurra, ma il vantaggio matura nella ripresa. Punizione a due, Sensi tocca per Brozovic, tiro deviato da Leao e gol. Lukaku è fuori dal gioco. Errori di mura di Lautaro Martinez e il Milan guadagna campo. È proprio Lukaku a riscattarsi nel finale, trovando di testa, assist di Barella, il raddoppio che chiude il derby. Uno dei Milan più deboli che ricordi, l'Inter avrebbe potuto vincere anche 5-0 e resta da sola in testa alla classifica.

giovedì 19 settembre 2019

Visconti vince il Giro di Toscana 2019

Bella vittoria di Giovanni Visconti, ieri, al Giro di Toscana. Classica prestigiosa del calendario nazionale, che candida il corridore siciliano ad un posto da titolare nella nazionale di Cassani in vista dei prossimi mondiali nello Yorkshire. Il successo di Visconti è stato impreziosito dal secondo posto di Egan Bernal, vincitore dell'ultimo Tour de France.

Champions League: vince solo il Napoli tra le italiane

Prima giornata di Champions League. Disfatta atalantina a Zagabria. Quattro gol pesanti che non saranno facilmente dimenticati. Delle italiane, dopo il pareggio interno dell'Inter con lo Slavia Praga, quanti errori di Conte!, e quello esterno della Juve sul campo dell'Atletico Madrid, ha vinto solo il Napoli di Ancelotti. All'esito di una partita equilibrata e con il soccorso di una certa fortuna. Ma, il successo è arrivato contro il Liverpool. Callejon e Insigne hanno difeso con grandissima intensità, la squadra ha accettato una gara di contenimento. Segno d'intelligenza. Perché bisogna anche tener conto dell'avversario. 

martedì 17 settembre 2019

Inter-Slavia Praga 1-1. Conte stecca la prima in Champions League

Lukaku è un buon centravanti. Ma in spazi larghi. Nonostante la mole, non è un centravanti di sfondamento. E ha difficoltà nel primo controllo della palla. Fatti noti. Non so se noti a Marotta e Conte. La cui carriera europea è modesta come la partita che l'Inter ha pareggiato, nel recupero!, con lo Slavia Praga. A lungo dominante. La difesa a 3 è modernariato. Improponibile in Champions, specialmente quando si sia sotto nel punteggio. Imbarazzanti D'Ambrosio e Skriniar in impostazione. Non mi rassegno all'idea che Mourinho sia senza squadra e Conte alleni l'Inter. Ora, la qualificazione si fa più impervia. Il gol di Barella lascia viva qualche speranza. Speranziella. Una domanda: a chi è saltato in mente d'ingaggiare Lazaro?

lunedì 16 settembre 2019

Perché Bartali è stato più forte di Coppi

Va da sé che non li ho visti correre. Ma, nessun appassionato di ciclismo può fare a meno di confrontarsi con due miti fondativi dello sport più duro e letterario che ci sia: Gino Bartali e Fausto Coppi. In occasione del centenario della nascita di Coppi, ha perciò senso tornare a domandarsi chi dei due sia stato più forte. Ma, una premessa è tuttavia necessaria. Si tratta di un confronto asimmetrico, impossibile da dipanare senza riferimenti fisiologici anche solo approssimativi. Tra i due, troppi lo dimenticano e lo dimenticavano anche grandi cronisti dell'epoca, più coppiani che bartaliani, Brera su tutti, correvano cinque anni di differenza. Quando Bartali s'imponeva all'attenzione generale, nella seconda metà degli anni '30, Coppi era ancora un garzone di bottega. Bartali vinse il Giro nel 1936 e nel 1937, quando cercò, per primo, la grande impresa di accoppiare il Tour al Giro. E solo una caduta nella tappa Grenoble-Briancon lo costrinse al ritiro, mentre indossava la maglia gialla. Nel 1938, Bartali vinse finalmente il Tour. Quando Coppi passò professionista nel 1940 e vinse subito il Giro, correva nella squadra di Bartali, che gli diede via libera per un successo che altrimenti non sarebbe arrivato. Per capirci, fatte le debite proporzioni e mutatis mutandis, qualcosa di analogo sarebbe accaduto nel 2004, quando Cunego ebbe via libera, perché tutti marcavano il capitano Simoni. So bene che, poi, Coppi divenne il campionissimo e Cunego no. Ma, torniamo a Coppi e Bartali. La guerra fermò l'attività agonistica per cinque anni. Nel 1946, il Giro li vide contendersi il successo fino alla fine e Bartali, 32 anni, vinse, battendo Coppi, 27 anni anni, secondo. Accadde il contrario nel 1947, sempre sulle strade del Giro. Poi, Bartali stravinse il Giro della Svizzera rifilando oltre 40' a Coppi. La rivalità era già fortissima e impegnava schiere pazzesche di tifosi dell'uno e dell'altro. Ma, Bartali era ancora più forte. L'anno dopo, 1948, Magni vinse il Giro, e Bartali, 34 anni!, trionfò al Tour, dieci anni dopo il primo successo. Qualcosa di mai visto e mai più ripetuto. E veniamo alla fisiologia. Nella storia del ciclismo, con l'eccezione di Horner, vincitore quasi a 42 anni alla Vuelta del 2013, nessuno ha mai conquistato Giro, Tour o Vuelta dopo aver compiuto 35 anni. Nessuno. I 34 anni sono sempre stati la soglia fatidica ed insuperata, per il successo in una delle tre grandi corse a tappe. E non c'è alcun mistero. Invecchiando, aumentano i tempi recupero, fondamentali in una grande gara a tappe. Quando nel 1949 Coppi stravince Giro e Tour, e Bartali è secondo sia in Italia che in Francia, Coppi ha 30 anni, Bartali 35. Da lì in avanti, Coppi vincerà ancora due Giri, nel 1952 e nel 1953, e un Tour, nel 1952, Bartali lotterà, si piazzerà, vincerà ancora tappe e corse di un giorno, come la Sanremo nel 1950. Ma, non più un grande giro, perché, non tanto lo sostengo io, quanto lo dichiara la storia del ciclismo, non avrebbe fisiologicamente potuto. Non può essere un caso se, dopo 102 Giri d'Italia, 106 Tour de France e 74 Vuelta a España (282 grandi corse a tappe), tolto Horner, nessuno abbia vinto dopo i 34 anni. Tanto precisato, risultati alla mano, Bartali ha vinto più di Coppi, ha sofferto la pausa della guerra più di Coppi. Che, quando non poteva vincere, sfuggiva al confronto e si ritirava. Mentre Bartali lottava fino alla fine. La sua teoria di piazzamenti, da sommare alle magnifiche vittorie, è di rara eloquenza. La stampa del tempo, non solo quella sportiva, preferiva il laico Coppi, più a la page, del devoto Bartali. Magnificava, e con ragione, le vittorie straordinarie di Coppi, dal 1949 in poi, sempre trascurando che, a quel punto, Bartali il meglio l'aveva già dato. Sarebbe accaduto lo stesso a Coppi, dopo la vittoria del Giro nel 1953, guarda caso a 34 anni. Sicché, irripetibile la rivalità tra Coppi e Bartali, ma autentica solo fino al 1948, questo è il mio pensiero. Alla fine della fiera, credo che Bartali sia stato più forte. Il più grande grimpeur, con Gaul, nella storia del ciclismo. Il più agonisticamente longevo. Campione, ancora pionieristico, di un ciclismo già moderno. Anche una classifica a punti, opinabile come ogni classifica, individua Bartali come il più forte dei due. E, capiamoci, parliamo di due miti del ciclismo. 

Vuelta a España 2019: le pagelle.

Ecco le pagelle della Vuelta a España 2019, la prima che parli sloveno, con il successo finale di Roglic ed il terzo posto di Pogacar.


  1. Roglic: 10. Vince da favorito. Al Giro d'Italia non gli era riuscito. In pochi anni di professionismo, lui che veniva dal salto con gli sci, Roglic regala alla Slovenia il primo grande giro della sua storia. Del resto, va forte dappertutto, di più a cronometro. Ha fondo e sta imparando a gestire sempre meglio lo sforzo. E tutto questo senza avere una grandissima squadra.
  2. Valverde: 9. Vince una tappa ed è secondo nella generale della Vuelta per la terza volta in carriera, piazzamento da sommare a tre terzi posti e alla vittoria del 2009: sette podi complessivi. E pensare che ha 39 anni. Ed è rimasto uno degli ultimi a correre da protagonista gara tappe, lunghe o brevi, e corse di un giorno. Unico.
  3. Pogacar: 9. Tre vittorie di tappa, terzo alla fine, 21 anni. Predestinato. Completa il miracolo sloveno di Roglic.
  4. Gilbert: 8,5. Due vittorie di tappa, a 37 anni la sua classe è sempre limpida. 
  5. Quintana: 6. Perché vince una tappa, nemmeno troppo adatta a lui. Perde, va in fuga, recupera, perde di nuovo. Il suo resta un grande curriculum, ma, ormai, un grande giro non può vincerlo.