Elenco blog personale

mercoledì 9 marzo 2022

A Terni vince Caleb Ewan su Demare e Kooij

Terza tappa della Tirreno-Adriatico 2022, da Murlo a Terni per 170 km. Restano davanti in quattro: Pogacar, Alaphilippe, Marc Soler e Geoghegan Hart. Prova che la corsa è sentita e che i migliori, Pogacar e Alaphilippe su tutti, ci tengono a lasciare il segno. Vengono però ripresi a 10 km dal traguardo. Filippo Ganna, con la maglia azzurra di leader della generale, tira il gruppo a lungo in vista della volata e non capisco perché debba ancora adattarsi a questi compiti di gregariato. Allo sprint, in leggera ascesa, vince Caleb Ewan in rimonta su Demare, partito presto. Terzo l'olandese Kooij.

martedì 8 marzo 2022

A Sovicille trionfa Tim Merlier. Ganna sempre leader

Seconda tappa della Tirreno-Adriatico 2022, da Camaiore a Sovicille, 219 km e una seconda parte di gara molto frastagliata. Il fuggitivo Marc Soler, compagno di squadra di Pogacar, viene ripreso a poco meno di 3 km dal traguardo. Volata di gruppo che premia il belga Tim Merlier. Invariata la classifica generale, con Filippo Ganna al comando.

Liverpool-Inter 0-1. Inter eroica

Ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Ad Anfield Road, l'Inter affronterà il Liverpool nella speranza di ribaltare il severo 0-2 dell'andata. I pronostici sono contro i nerazzurri, anche per la nota forza della squadra di Klopp. Ma, la partita va giocata e in ogni caso e allora tanto varrà provare a vincere. E l'Inter, pur priva di Barella, ha già dimostrato di poter mettere in ambasce il Liverpool, la cui fase difensiva - sì lo so che Van Dijk è un fuoriclasse - non è sempre impeccabile. Quanto ai precedenti, nel 1965, l'Inter riuscì a rovesciare una sconfitta per 3-1 in Coppa dei Campioni, proprio contro il Liverpool. Ma aveva perso all'andata fuori casa e la rimonta avvenne al Meazza: Corso, Peirò e Facchetti regalarono ai nerazzurri l'accesso alla finale, poi vinta, contro il Benfica. Era la Grande Inter, campione in carica dopo il successo del 1964 contro il Real Madrid. Stasera servirebbe, ma vorrei scrivere che servirà, più di un'impresa.

La cronaca. L'Inter parte bene ma si spegne dopo venti minuti. È il Liverpool a sfiorare il gol sui calci piazzati di Alexander-Arnold: traversa di Matip e deviazione di Skriniar su colpo di testa ravvicinato di Van Dijk. Vidal sbaglia tanto, imitato in parte da Brozovic. Calhanoglu è più lucido e costringe Alisson ad una mezza parata su punizione defilata dal limite. Intervallo. Nella ripresa l'Inter soffre, Salah prende il palo. Poi, Lautaro esce dal torpore e trova un gol magnifico. Destro verso il palo lontano che finisce all'incrocio e ammutolisce Anfield Road. Poco dopo espulsione esagerata (doppia ammonizione) per Sanchez. Errore colossale. Peccato. A un quarto d'ora dal termine, entrano Correa, Gagliardini e Darmian per Lautaro, campione enorme, lasciatemelo dire, Brozovic e Dumfries. Subito dopo Salah è di nuovo fermato dal palo. Esce anche Calhanoglu per Vecino. Il Liverpool controlla, forte dell'uomo in più. Vidal salva un gol che sembrava fatto e tiene vive le residue speranze di qualificazione dell'Inter. Contro un Liverpool forte sul serio, prova eroica dell'Inter frustrata da un pessimo arbitro. L'espulsione di Sanchez è stata vergognosa e ha impedito che una rimonta leggendaria si compiesse. O che potesse compiersi. È il Liverpool ad andare ai quarti.

lunedì 7 marzo 2022

Lido Di Camaiore: 1. Ganna 2. Evenepoel 3. Pogacar

Tappa e maglia azzurra di leader della classifica per Filippo Ganna, che ha conquistato la prima frazione della Tirreno-Adriatico 2022: 14 km contro il tempo a Lido di Camaiore. Dietro di lui la nobiltà rampante del ciclismo, dal predestinato Evenepoel, a 11", al già consacrato Pogacar, a 18". Ganna ha di che essere soddisfatto. 

Tirreno-Adriatico 2022: da Pogacar a Ganna

Parte oggi, con una cronometro di 14 km a Lido di Camaiore, la Tirreno-Adriatico 2022. Grande favorito per il successo finale Tadej Pogacar, fresco trionfatore delle Strade Bianche dopo oltre 50 km di fuga solitaria nella polvere. Per la classifica generale della Corsa dei due Mari, potranno competere anche Porte, Mas, Carapaz. Probabili tre arrivi in volata per sprinter come Cavendish, Merlier, Demare, Caleb Ewan. Ganna proverà ad imporsi oggi contro il tempo. Sono curioso di vedere all'opera Sagan, che è un veterano del gruppo, ma ha ancora 32 anni. 

Serie A 21/22: il punto dopo la 28^ giornata. Milan capolista

Spalletti non ha allenato squadre capaci di vincere in Italia e perciò non ha vinto. Quante volte l'abbiamo letto e sentito? Mai sono stato d'accordo. Spalletti è sì un tecnico preparato, che ha avuto anche felici intuizioni in carriera e valorizzato calciatori e mostrato un gioco piacevole, ma non è un vincente. E non ditemi che il Napoli non avrebbe la squadra per conquistare questo scudetto. Ieri ha perso contro un Milan soltanto ordinato e persuaso di una forza che non ha. Davanti al pubblico amico, sarebbe stato lecito attendersi ben altra partita dagli azzurri. I rossoneri hanno guadagnato, grazie al gol di Giroud, la testa della classifica, con due punti di vantaggio sull'Inter, tornata al successo contro la Salernitatna, e tre proprio sul Napoli.

Al quarto posto solitario c'è la Juve, che recita da provinciale contro lo Spezia e sembra rimontare quando sono gli altri che rallentano. Non può vincere lo scudetto, a meno di una caduta sul traguardo di chi è davanti, come quella che permise il successo di Fondriest ai mondiali di ciclismo del 1988.

Abraham regala alla Roma di Mourinho il successo su un'Atalanta in evidente disarmo. La Lazio batte comodamente il Cagliari e Immobile eguaglia il primato di reti di Piola

Pareggio a reti inviolate tra Genoa ed Empoli e Bologna e Torino, 1-1 tra Fiorentina e Verona, l'Udinese batte di misura la Sampdoria, mentre il Sassuolo travolge in trasferta il Venezia: continua la grande stagione di Berardi e Raspadori, che mi ricorda Aguero o, per tornare più indietro nel tempo, Bruno Giordano. Insomma, ha grande tecnica.

Per finire, ancora non sono state calendarizzate le partite da recuperare e sarebbe il caso di provvedere. Sia per la testa sia per la coda della classifica.

sabato 5 marzo 2022

Strade Bianche 2022: Pogacar! Lo sloveno sulle orme di Merckx

Per la prima volta credo che accostare un corridore a Merckx non sia blasfemia ciclistica. Tadej Pogacar, oggi trionfatore alle Strade Bianche dopo magnifico assolo può essere avvicinato all'asso belga senza tema di smentite. Perché davvero va forte dappertutto - ha vinto poi già due Tour de France -, ma soprattutto perché corre sempre per vincere. E generalmente gli riesce. In salita e contro il tempo, nelle brevi e nelle lunghe corse a tappe,  ed anche nelle gare di un giorno.  Si era visto alla Liegi. Si vedrà ancora. Credo anche al Fiandre o alla Roubaix. Perché uno capace di domare le Strade Bianche può fare la differenza anche sui muri, nella polvere, nel fango e sul pavé. Secondo di giornata, sul traguardo di Siena, l'intramontabile Valverde a 37", terzo il danese Asgreen a 46".

venerdì 4 marzo 2022

Inter-Salernitana 5-0: Lautaro (3), Dzeko (2)

Ultima chiamata per l'Inter di Simone Inzaghi, che affronta, questa sera, la Salernitana. I granata del Sud occupano la coda della classifica della Serie A, ma sono anche reduci da quattro pareggi consecutivi. E l'Inter ansimante e spuntata delle ultime partite faticherebbe a vincere. I tre punti, invece, sono divenuti indispensabili a mantenere vive le speranze di scudetto dei nerazzurri. Occorre una svolta. 

La cronaca. 

Rischia il gol avversario, ma Verdi sbaglia. Poi, l'Inter si distende, Darmian e Dumfries volano sulle fasce, Barella, partito a sinistra, torna veloce e concentrato. E serve due grandi assist che Lautaro  - che prima era stato fermato dalla traversa - trasforma in due bellissimi gol: un destro incrociato e un sinistro dopo stop di destro. Nella ripresa Lautaro realizza il terzo gol con il suo classico anticipo sul primo palo dopo assist di Dzeko. Che più tardi realizza il quarto e il quinto gol di una vittoria importantissima per l'Inter. Perché servivano i tre punti, perché andava ritrovato il gol, vieppiù quello di Lautaro, che ha finito per segnarne tre, perché andava inviato un messaggio a Milan e Napoli e, sì, anche al Liverpool. La Salernitana ha lasciato tanti spazi, è vero, ma dopo l'ultimo mese neppure la vittoria contro l'ultima della classe era scontata. È arrivata. Netta. Da qui si può ripartire. Contento per l'assist firmato dal subentrato Gosens. Su di lui si può contare. Con questo spirito andremo a giocarcela anche nella perfida Albione contro il Liverpool. E contro pronostico. Ce la giocheremo. 

mercoledì 2 marzo 2022

L'anno magico di Alfredo Binda: il 1927!

Un dominio come quello, contrappuntato da diciannove successi, tra i quali il secondo Giro d'Italia, vinto con oltre 27' minuti di vantaggio e le braccia alzate in 12 tappe su 15, il campionato italiano, il primo campionato del mondo della storia a Nürburgring, dicevo un dominio come quello di Alfredo Binda nell'anno 1927, regge pochi, pochissimi confronti, nella storia del ciclismo italiano e non solo. Alfredo Binda era già un corridore noto: 25 anni, nativo di Cittiglio in provincia di Varese, era professionista dal 1922 e nel 1925 aveva conquistato il primo dei suoi cinque Giri d'Italia. L'anno dopo, aveva dovuto arrendersi a Brunero, sette anni più vecchio di lui e a lungo il maggior rivale del mito Girardengo: ma soltanto per una grave caduta rimediata durante la prima frazione.

Alfredo Binda

Nel 1927, nella prima edizione moderna della corsa della Gazzetta dello Sport, con due sole tappe sopra i 300 km, Binda correva di nuovo da favorito e, come detto, non lasciò scampo ai rivali. Vinse dappertutto e fu festeggiato sul traguardo finale di Milano, con Brunero secondo a quasi mezz'ora. Binda vestì la maglia rosa dalla prima all'ultima tappa. Come prima di lui era riuscito a Girardengo, come dopo di lui sarebbe riuscito a Merckx e Gianni Bugno, nell'ormai lontano 1990. Sempre in quel 1927, dopo essere stato secondo alla Sanremo, conquistò anche campionato italiano e il campionato del mondo (davanti a Girardengo e Piemontesi), chiudendo una favolosa, irripetibile stagione, con il trionfo al Giro di Lombardia.  

Perché Inzaghi dovrebbe cambiare l'Inter

Flessioni di rendimento capitano nel corso di una lunga stagione. Colpiscono singoli giocatori, vedasi Barella, lontanissimo parente del centrocampista tuttofare ammirato la passata stagione, o squadre, come la stessa Inter. Si tratta dell'Inter, ma non può dirsi che le altre prime della classe in Serie A se la passino granché meglio. Però, non tutte le crisi sono uguali. E quella dell'Inter pare più profonda, quasi sistemica. Come se, appunto, il sistema di gioco di Simone Inzaghi stesse mostrando la corda di una sopravvenuta inadeguatezza. Il 3-5-2 inzaghiano che pure ha divertito e portato punti per un paio di mesi abbondanti non è la replica di quello contiano, perché con Conte l'Inter difendeva più vicina alla propria porta e, grazie ad Hakimi e Lukaku, era in grado di ribaltare rapidamente il fronte. Loro due non ci sono più. Dzeko, che ha più tecnica di Lukaku, non ha i suoi strappi, Dumfries, fisicamente forte, non ha la tecnica di Hakimi. E manca anche il gioco di prima di Eriksen, che imiegava due tempi di gioco in meno rispetto al compassato Calhanoglu. Il calcio di Inzaghi è più collettivo, più corale e più libero in avanti. E, pertanto, anche più dispendioso. Richiede un maggior possesso della palla e tanti giocatori oltre la linea della palla. Ora, la squadra è stremata. E sfiduciata anche. Insistere con lo stesso copione, aspettandosi recite diverse dagli stessi interpreti, non credo che possa funzionare. Il rientro di Gosens e Correa consentirebbe altre interpretazioni tattiche, passando ad un 3-4-3 o a un 3-5-1-1, che forse aiuterebbero ad uscire dalle difficoltà presenti. Nel 3-4-3, per esempio, potrebbe rifiatare uno tra Barella e Calhanoglu, e l'altro giocare con Brozovic, e Dumfries e Gosens ai lati. Con Lautaro centravanti unico come con l'Argentina e Perisic e Correa a supporto. Inzaghi dovrebbe pensarci. Perché la stagione, per come si sono messe le cose, fa ancora in tempo a finire in gloria, ma potrebbe anche essere un fallimento. Un grande tecnico si vede nelle difficoltà. Nella reazione alle difficoltà. E nella libertà dai dogmi, che attengono alla fede, non al campo. Nella Lazio di Inzaghi, voglio ricordare, tanti gol venivano dai centrocampisti: lo scorso anno, in A, 9 per Luis Alberto e 8 per Mlinkovic-Savic, vera arma tattica, quando veniva avanzato in funzione di pivot. All'Inter, i centrocampisti hanno altre caratteristiche e segnano meno. Inzaghi dovrebbe prenderne atto. Cosa ne pensate?

martedì 1 marzo 2022

Milano-Sanremo 2022: il borsino dei favoriti

Chi vincerà la Milano-Sanremo edizione 2022, in programma sabato 19 marzo? La gara si snoderà lungo 193 km, con partenza suggestiva dal velodromo Vigorelli. Ecco il borsino dei favoriti, che sarà aggiornato tenendo conto dei risultati delle prossime corse, dalla Strade Bianche alla Tirreno-Adriatico. 

*Aggiornamento del 6 marzo 2022: impressionante il successo colto ieri da Pogacar alle Strade Bianche.

*Aggiornamento del 14 marzo 2022: salgono le quotazioni dei campioni sloveni Pogacar, vincitore della Tirreno Adriatico, e Roglic, vincitore della Parigi-Nizza. Scendono quelle di Alaphilippe.

* Aggiornamento del 15 marzo 2022: annunciato il forfait Alaphilippe a causa di una bronchite. Nemmeno Colbrelli sarà al via della classicissima.

* Aggiornamento del 18 marzo 2022: agli altri, si aggiunge il forfait di Caleb Ewan.

  1. Van Aert *****
  2. Pogacar ****
  3. Alaphilippe ***
  4. Roglic ***
  5. Caleb Ewan ***
  6. Van der Poel **
  7. Colbrelli **
  8. Sagan **
  9. Stuyven *
  10. Trentin *
  11. Pidcock *
  12. Sam Bennet *
  13. Demare *

Milan-Inter 0-0. Debutta Gosens

Derby d'andata delle semifinali di Coppa Italia. Partita i cui esiti finiranno per riverberarsi sul resto della stagione. L'Inter, dopo la beffarda sconfitta patita in campionato, è andata in crisi. Oggi vorrebbe rilanciarsi. Dovrebbe rilanciarsi. Deve rilanciarsi. Non si tratta soltanto d'ipotecare l'accesso alla finale o di conquistare un derby, ma d'imprimere la svolta decisiva ad una stagione dagli esiti ancora imprevedibili.

La cronaca. 

Inter in affanno come nelle ultime uscite. Brozovic, marcato a uomo da Krunic, perde brutti palloni. Che Handanovic si ostina ad affidargli. Barella cammina e Leao lo sorprende spesso, mettendo in ambasce anche Skriniar. L'Inter migliora leggermente nel finale del primo tempo. Intervallo. Leao tira subito. Intervento goffo di Handanovic, ma gli va bene. Entrano Vidal e Sanchez per Barella, irriconoscibile, e Lautaro. A dieci minuti dal termine, entra, dopo una lunga assenza, anche Correa per Dzeko. Poi Darmian per Dumfries e il debuttante Gosens per Perisic. Finisce 0-0. Brutta partita, raccontata malissimo in televisione. 

lunedì 28 febbraio 2022

Omloop Het Nieuwsblad 2022: vince Van Aert. Secondo Colbrelli

Sta bene Van Aert. Decisamente bene. Ieri ha vinto alla sua maniera l'Omloop Het Nieuwsblad (rimpiango la vecchia e più comoda denominazione di Het Volk). E si candida ad un ruolo da protagonista nelle classiche d'inizio stagione. Dalla Sanremo alla Roubaix, passando per il Fiandre. Secondo è arrivato Colbrelli, che ormai sente di appartenere alla nobiltà delle corse di un giorno. Terzo l'intramontabile Van Avermaet

Serie A 21/22: il punto dopo la 27^ giornata. Corsa a tre

Campionato livellato verso il basso. Davanti rallentano ancora Milan e Inter, per ragioni diverse, ma rallentano. Il Napoli batte nel finale la Lazio, che pure aveva giocato complessivamente meglio. E lo fa, raggiunto sul pareggio a due minuti dal termine, con una determinazione, raccontata anche dalla grande esultanza dopo il gol di Fabian Ruiz, che rivela quanto il Napoli creda allo scudetto. La sfida con il Milan, domenica prossima, dirà di più.

Non ho cambiato idea, l'Inter è ancora favorita, a dispetto dello stridore della sua frenata. Ma, allenare l'Inter non è allenare la Lazio, diversi gli obiettivi e le rose a disposizione. Inzaghi deve capirlo, adeguarsi e fare di più. Quella nerazzurra è crisi di fiducia. E Inzaghi deve lavorare sulla testa dei giocatori: il compito più impervio per un tecnico. E il discrimine tra un allenatore da grande squadra e gli altri.

Si è rifatta sotto la Juve, perché un centravanti che segni è sempre fondamentale, e Vlahovic segna, e perché la concorrenza è modesta. Ma, i bianconeri stavano per subire il pareggio contro l'Empoli - cui è stato negato almeno un rigore solare - e mai danno la sensazione di un grande equilibrio, nonostante l'esperienza e il pragmatismo di Allegri.

Vittoria nel recupero per la Roma a La Spezia, successo del Verona nel derby con il Venezia: tripletta di Giovanni Simeone, che, sebbene non abbia grande stampa, è un centravanti classico di sicuro valore.  

Il Sassuolo batte la Fiorentina, la Salernitana coglie il quarto pareggio consecutivo contro il Bologna di Arnautovic, ancora in gol. Ho letto un'intervista di Sabatini a Dotto, nella quale Sabatini ha parlato di un suo giocatore, molto introverso, Federico Bonazzoli, riconosciuto però titolare di grandi, grandissimi colpi. Sabatini sa di calcio. Bonazzoli, per me, è un fuoriclasse che non sa di esserlo.

venerdì 25 febbraio 2022

Genoa-Inter 0-0. Delusione nerazzurra

L'Inter rende visita al Genoa, per ritrovare una vittoria che manca da troppo tempo. 

La cronaca. Uno 0-0 scialbo non merita sforzi narrativi. Il Genoa con la nuova guida tecnica è migliorato e ha avuto la più nitida occasione da rete della serata. L'Inter è in seria crisi di gioco. Visti errori, tecnici, imbarazzanti. Vidal ha illuso contro il Liverpool: è un ex giocatore. Inzaghi mi aveva a lungo sorpreso. Con la Lazio, nel girone di ritorno ha sempre fatto peggio che all'andata. Sta accadendo di nuovo all'Inter. Squadra stanca e sulle gambe. E sfiduciata. È un po' presto. Resta in corsa per il titolo solo per la pochezza degli avversari. 

L'Italia del calcio piccola in Europa

Considero il campionato di Serie A in crisi da almeno due lustri. I nove scudetti consecutivi della Juve, dal 2011 al 2020, ne sono stati inconfondibili cartine di tornasole. Come gli oltre 200 gol nella massima divisione di Antonio Di Natale - bravo, tecnico, ma fino a un certo punto -, come il titolo di capocannoniere vinto da Toni, a pari merito con Icardi, a 38 anni. Era il 2015. Anche la messe di reti mietuta da Immobile, che in una gradautoria dei migliori centranti della storia della Lazio non va oltre la settima/ottava posizione, ci offre uno spaccato della modestia della Serie A. E cito questi dati, solo per comodità e facilità d'impressione, dacché ce ne sarebbero molti altri. Dopo il successo dell'Inter in Champions League nel 2010, nessuna squadra italiana si è più aggiudicata un trofeo continentale. E ci sono state appena tre finali raggiunte e perse: dalla Juve, in Champions, nel 2015 e nel 2017, dall'Inter in Europa League, nel 2020. L'ultimo turno di coppe, concluso dalla triste sconfitta casalinga del Napoli contro il Barcellona meno competitivo degli ultimi 20 anni, è indicativo di uno stato di salute non brillante del calcio italiano. E dimostra come la nazionale di Mancini abbia vinto l'Europeo anche con il soccorso della fortuna e per una combinazione circostanze che tanti hanno voluto sottovalutare. Il calcio italiano, come l'avevamo conosciuto ed esportato, esiste ancora? Da noi, oggi, si difende male, come reparti e come singoli. Ecco, prima la capacità di saper difendere, di riuscire a contenere gli avversari e, sì, anche di speculare callidamente sul loro gioco e le debolezze di quello, era la cifra del calcio nostrano. Imperniato sulla copertura ma anche sugli uno contro uno e la tecnica appresa sui campetti polverosi o per strada. La copertura è saltata. Gli uno contro uno si vedono ancora nell'Atalanta, nel Verona, nel Torino, in parte nella Fiorentina. Ma, l'equilibrio che le squadre italiane di un tempo è un ricordo sfumato. E in Europa siamo drammaticamente dietro Inghilterra, Spagna e Germania. E valiamo grosso modo l'Olanda e il Portogallo. E non ci sono soltanto ragioni economiche dietro la diminuita competitività. Non abbiamo più grandi difese, non abbiamo più grandi difensori, non abbiamo più grandi numeri 10. Non abbiamo più una nostra identità e, di conseguenza, una nostra forza propria. E, giustamente, non vinciamo più in Europa. A meno di sorprendenti inversioni di tendenza.

martedì 22 febbraio 2022

Serie A 21/22: il punto dopo la 26^ giornata

Nessuno vince in testa alla classifica e il Milan, costretto al pareggio da una rianimata Salernitana, conserva il primato. Il Napoli, infatti, perde a Cagliari - i sardi sono altra squadra rispetto a quella arrancante di qualche settimana fa - e l'Inter è sconfitta in casa dal Sassuolo: sbaglia formazione Inzaghi, continua a non parare Handanovic, la stanchezza si avverte e, diciamo anche questo, Berardi, Scamacca e Raspadori sono un tridente di tutto rispetto, avanguardia di una squadra che aveva già battuto fuori casa Milan e Juve. L'Inter continua ad avere una partita in meno. Lo scudetto si deciderà nelle ultimissime giornate. Se non nell'ultima.

Finisce 1-1 il derby tra Juve e Toro, con l'atteso ritorno al gol di Belotti. La Fiorentina batte tra le polemiche l'Atalanta, con gol di Piatek che, per ora, non fa rimpiangere Vlahovic. Pareggi tra Udinese e Lazio e Venezia e Genoa.

La Samp supera l'Empoli con doppietta di Quagliarella, il Bologna batte lo Spezia con doppietta di Arnautovic, un altro di quelli che in carriera ha raccolto la metà di quel che avrebbe potuto.

domenica 20 febbraio 2022

Inter-Sassuolo 0-2. Disastro nerazzurro

Dopo il pareggio del Milan a Salerno, l'Inter affronta il Sassuolo con la possibilità, vincendo, di riprendersi la vetta solitaria della classifica. Non sarà facile.

La cronaca. 

Primo tempo disastroso dell'Inter. Barella, stasera inguardabile, è travolto dal centrocampo del Sassuolo. Palla persa da Calhanoglu, ma forse c'è una spinta irregolare di Berardi, e tiretto scolastico di Raspadori. Restando in piedi, Handanovic lo fermerebbe di piatto. Invece no. Si tuffa e prende un gol imbarazzante, sotto le gambe. Poco dopo, Barella sbaglia ancora, dalla trequarti cross per Scamacca, dimenticato da Perisic e Dimarco e Sassuolo avanti di due reti. Consigli poi nega il gol a un colpo di testa di Skriniar e ad un bel tiro di Gagliardini. Intervallo. Nella ripresa, dentro Dumfries e Dzeko per Darmian e Gagliardini. Sanchez opera da trequartista. L'Inter non trova nemmeno il gol della speranza. Consigli para quel che deve, Lautaro, che ho sempre difeso, è impalpabile, Perisic stanco, Calhanoglu e Dimarco gareggiano in imprecisione al cross. Il Sassuolo in contropiede potrebbe segnare il terzo gol. Sconfitta amarissima e meritata. La penso sempre allo stesso modo: "safety first". Sarebbe stato meglio, visto come stiamo, iniziare con un solo attaccante e giocare più coperti. Barella non può giocare davanti alla difesa. E si sapeva che Berardi avrebbe pressato Calhanoglu. Meglio schierare da quella parte Gagliardini. Il portiere, quello, ci manca da anni. Ma ultimamente prende un gol ogni due tiri. A maggior ragione, la prudenza sarebbe stata necessaria. Anziché insistere con i soliti triangoli in mezzo al campo, senza la rapidità e il senso della posizione di Brozovic. Ultimamente, peraltro, pure lui appannato. 


mercoledì 16 febbraio 2022

Inter-Liverpool 0-2

L'Inter ospita il Liverpool nell'andata degli ottavi di finale della Champions League 2021/22. I Reds sono favoriti e possiedono una maggiore qualità media, ma l'Inter, se avrà il meglio da tutti i propri titolari - mancherà Barella, squalificato - avrà le sue possibilità. Sia di vincere questa sera. Sia di passare il turno. Servirà un'impresa, in ogni caso.

La cronaca. L'ingresso di Sanchez segna l'inizio della fine. Il Liverpool prende campo e segna rapidamente con Firmino, di testa - mentre Handanovic non capisce la direzione e si tuffa in ritardo - e Salah, dopo tocco oratoriale di De Vrij. In quest'occasione, more solito, Handanovic resta immobile come un monaco stilita. Il Liverpool vince 2-0 e nemmeno sa come. Perché se nel primo tempo aveva fatto qualcosa di più, nella prima mezz'ora del secondo, l'Inter aveva dominato. Senza tuttavia trovare la rete. Qualche cross impreciso di Perisic, peraltro autore di una prova superba, qualche intervento provvidenziale di Van Dijk, due scelte sbagliate di Dzeko, che passa invece di tirare. Tutto questo ha reso sterile il predominio nerazzurro interrotto dall'ingresso da Sanchez. È andata male. Pessima la prova di Brozovic. Male nel finale De Vrij. Brillante Calhanoglu e, più di lui, da anni non lo vedevo così, Vidal. Qualificazione compromessa. Restano solo le speranze del tifoso. 

martedì 15 febbraio 2022

Sofia Goggia argento a Pechino nella discesa libera. Bronzo per la Delago

Distorsione al ginocchio, lesione legamentosa, problemi al perone. Altri avrebbero faticato a stare in piedi. Sofia Goggia ha conquistato l'argento alle Olimpiadi di Pechino, dopo l'oro di quattro anni fa. Nella discesa libera. È stata più di un'impresa. L'oro è andato all'elvetica Suter, il bronzo all'altra azzurra Nadia Delago.