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lunedì 30 gennaio 2023

Il punto dopo la 20^ di Serie A 22/23: Napoli sempre più in fuga

Comincia con clamore il girone di ritorno di un campionato, ormai già vinto dal Napoli. Vittorioso ieri sulla Roma di Mourinho, la squadra più capace, dopo l'Inter, di tenere testa agli azzurri di Spalletti. Al vantaggio splendido di Osimhen - però Ibanez ha dormito - aveva replicato El Shaarawy, prima che il sottovalutato e subentrato Giovanni Simeone chiudesse la partita nel finale: dimostrazione della profondità della rosa del Napoli e della predestinazione ad un successo atteso da troppi anni. 


Dietro il Napoli, ha vinto solo l'Inter, peraltro con qualche fatica, a Cremona. Sconfitta durissima del Milan contro il Sassuolo: Berardi ieri sembrava il grande campione che poche volte si è visto in carriera. Merito suo ma anche delle praterie lasciate dagli uomini di Pioli. 


La Juve, superata dal Monza, naviga a vista e non so come potrebbe fare altrimenti. Già l'organico non era di prima scelta, poi le vicende extrasportive, la penalizzazione ricevuta e le altre che potrebbero seguire hanno fatto il resto.


La Lazio non va oltre il pari con la Fiorentina, l'Atalanta di Lookman, che un poco somiglia a Rooney, per complessione compatta, versatilità e potenza, supera la Sampdoria, rilanciando la propria candidatura ad un posto nella prossima Champions.


Salernitana corsara a Lecce, Bologna vittorioso in casa con lo Spezia, pareggio tra Empoli e Torino. Questa sera l'Udinese ospiterà il Verona. 

lunedì 19 settembre 2022

Il punto sulla Serie A dopo la 7^ giornata: Napoli e Atalanta in testa

Napoli e Atalanta in testa alla classifica dopo 7 giornate di Serie A, arrivandoci in modo diverso. Gli azzurri di Spalletti con un gioco brillante, tanta qualità tecnica sparsa per il campo e la conferma di una campagna di rafforzamento di rara intelligenza. Il limite di questa squadra resta, lo so, è un mio pregiudizio, la conduzione di Spalletti, eccellente per un piazzamento nobile, meno sicura per la vittoria. Il successo di ieri sul Milan, che senza Leao perde la metà del suo potenziale offensivo, è stato comunque importantissimo. I bergamaschi, invece, giocano meno bene, ma con più pragmatismo, da provinciali, insomma. Il che, dal mio punto di vista, è un complimento. E hanno anche fortuna, ora. Ieri, la Roma avrebbe potuto segnare 5, 6 gol. E invece no.


Crisi per Inter e Juve. Mi pare più grave quella bianconera, non per i due punti di differenza in classifica, ma perché la Juve attuale mi pare che più di così non potrebbe fare. Manca freschezza atletica e personalità in molti interpreti. Senza Pogba, comunque declinante, Di Maria, 35 primavere, e Chiesa, lungodegente, i limiti della rosa sono evidenti. E non c'è più Dybala, che considero sempre minore di Recoba, ma che qualche invenzione sapeva regalarla. Allegri, secondo me, sbagliò a tornare lo scorso anno. L'ambiente non ha fiducia in lui. E forse dovrebbe dimettersi, ma non penso che lo farà, anche perché sa che, con questi giocatori, prima dei ritorni dei ridetti Pogba e Chiesa, si potrebbe far poco di più.


L'Inter sta pagando moltissimo l'assenza di Lukaku. Con il belga, potrà giocare più raccolta e ripartire. I giocatori che ha vanno schierati così. Inzaghi ha sbagliato molto: la girandola difensiva di ieri è stata assurda. Ritrovando una guida meno nervosa, continuo a pensare che si possa tornare competitivi. Però, può ancora succedere di tutto. Dipenderà dalla testa. Potrà andare ancora benissimo o malissimo. La volatilità societaria, che i giocatori meno coinvolti emotivamente avvertono, non aiuta. Detto questo, l'Udinese è davvero forte e poche squadre avranno punti facili in Friuli.


Continua a sprofondare la Samp, battuta nel derby ligure dallo Spezia. La Lazio ha ragione della Cremonese, grazie ai soliti Immobile e Milinkovic-Savic. Il Torino perde dal Sassuolo, la Fiorentina ritrova la vittoria contro il Verona.


Citazione per Giovanni Simeone. Attaccante vero - il gol di ieri al Milan è quanto mai significativo delle sue qualità - che tanti continuano a sottovalutare. 

martedì 5 aprile 2022

Il punto dopo la 31^ di Serie A: corsa a tre per Milan, Napoli e Inter

Corrono in tre per lo scudetto, con il Milan, fermato in casa dal Bologna, ancora in grado decidere del proprio destino, atteso il punto di vantaggio sul Napoli e i quattro sull'Inter (ma i nerazzurri hanno sempre una partita in meno). La squadra di Spalletti ha espugnato il campo dell'Atalanta, con Insigne tornato protagonista dopo mesi di appannamento. Fondamentale il successo sofferto colto dall'Inter sul campo della Juve, autrice di una buona partita. Può essere lo spartiacque della stagione dei nerazzurri, a condizione che ritrovino maggiore fluidità di gioco. Inzaghi dovrebbe puntare, in avanti, su Lautaro e Correa, considerato che Dzeko ultimamente fatica tanto e gira sempre lontano dall'area di rigore. Difficilmente il titolo sarà assegnato prima dell'ultima giornata, tutte le partite, giunti a questo punto, nascondono insidie, prima nervose che tecniche e tattiche. Conterà moltissimo la gestione degli allenatori e la capacità di sopportare il peso del pronostico, destinato a spostarsi continuamente da una all'altra delle tre squadre di testa. Successi in chiave Europa League per Roma e Lazio. Giovanni Simeone regala i tre punti al Verona contro il pericolante Genoa. La Fiorentina vince, senza merito, il derby toscano con l'Empoli. Vittorie anche per Spezia, Torino e Udinese contro Venezia, Salernitana e Cagliari. 

lunedì 28 febbraio 2022

Serie A 21/22: il punto dopo la 27^ giornata. Corsa a tre

Campionato livellato verso il basso. Davanti rallentano ancora Milan e Inter, per ragioni diverse, ma rallentano. Il Napoli batte nel finale la Lazio, che pure aveva giocato complessivamente meglio. E lo fa, raggiunto sul pareggio a due minuti dal termine, con una determinazione, raccontata anche dalla grande esultanza dopo il gol di Fabian Ruiz, che rivela quanto il Napoli creda allo scudetto. La sfida con il Milan, domenica prossima, dirà di più.

Non ho cambiato idea, l'Inter è ancora favorita, a dispetto dello stridore della sua frenata. Ma, allenare l'Inter non è allenare la Lazio, diversi gli obiettivi e le rose a disposizione. Inzaghi deve capirlo, adeguarsi e fare di più. Quella nerazzurra è crisi di fiducia. E Inzaghi deve lavorare sulla testa dei giocatori: il compito più impervio per un tecnico. E il discrimine tra un allenatore da grande squadra e gli altri.

Si è rifatta sotto la Juve, perché un centravanti che segni è sempre fondamentale, e Vlahovic segna, e perché la concorrenza è modesta. Ma, i bianconeri stavano per subire il pareggio contro l'Empoli - cui è stato negato almeno un rigore solare - e mai danno la sensazione di un grande equilibrio, nonostante l'esperienza e il pragmatismo di Allegri.

Vittoria nel recupero per la Roma a La Spezia, successo del Verona nel derby con il Venezia: tripletta di Giovanni Simeone, che, sebbene non abbia grande stampa, è un centravanti classico di sicuro valore.  

Il Sassuolo batte la Fiorentina, la Salernitana coglie il quarto pareggio consecutivo contro il Bologna di Arnautovic, ancora in gol. Ho letto un'intervista di Sabatini a Dotto, nella quale Sabatini ha parlato di un suo giocatore, molto introverso, Federico Bonazzoli, riconosciuto però titolare di grandi, grandissimi colpi. Sabatini sa di calcio. Bonazzoli, per me, è un fuoriclasse che non sa di esserlo.

sabato 30 ottobre 2021

Verona-Juve 2-1: Allegri non basta più

Mancano 27 partite. Ma difficilmente la Juve, sconfitta dal Verona dopo aver perso con il Sassuolo, potrà raddrizzare questo campionato. Lo scudetto mai è stato alla sua portata, ma ora anche la qualificazione alla prossima Champions appare difficile. Difesa stagionata, centrocampo di poca qualità e attacco non più sorretto da Cristiano Ronaldo. Allegri conosce il mestiere. Ma prima che iniziasse la stagione avevo un dubbio: sarebbe riuscito a far risultato senza la squadra più forte?Partendo in pole position, aveva sempre guidato bene la squadra, come facevano Prost in Formula Uno e Biaggi nel motomondiale. Ma quest'anno, partiva dalla seconda, terza fila: non era e non è la stessa cosa. Sta faticando anche lui. Tanto. Sembrava aver trovato la quadra con partite di rimessa. Ora, non gli riesce più.  Oggi, nel primo tempo, il Verona - doppietta di uno scatenato Giovanni Simeone - ha letteralmente dominato. La Juve era spenta. Atteggiamento rassegnato. Che non può non mettersi in conto anche al tecnico. Se non fosse difeso dal suo ingaggio e dalle giravolte tecniche degli ultimi anni sulla panchina bianconera, stasera sarebbe in discussione. Credo che Allegri abbia sbagliato a tornare alla Juve.

lunedì 25 ottobre 2021

Il punto dopo la 9^ giornata di Serie A 21/22

Napoli e Milan appaiate in testa alla classifica con 25 punti. Ma, se il Milan ha avuto la meglio in modo fortunoso di un Bologna ridotto in nove e pagato dazio all'immobilità di Ibrahimovic, il Napoli ha tenuto bene il campo contro la Roma di Mourinho, strappando un prezioso pareggio ed offrendo l'ennesimo saggio di solidità.

Stesso risultato del derby d'Italia tra Inter e Juve, decisa da un rigore discutibilissimo dato ai bianconeri, che ha pareggiato il gol di Dzeko. Simone Inzaghi ha di nuovo sbagliato i cambi, vanificando il predominio nerazzurro durato più di un'ora. Allegri, dal canto suo, sta ricavando il massimo da questa Juve. Prudenza, attesa e capitalizzazione della buona panchina offensiva.

Tonfo biancoceleste a Verona, dove Giovanni Simeone ha messo a segno una quaterna. Se Sarri non fosse Sarri, sarebbe già in discussione. Già contro l'Inter la Lazio aveva vinto solo per i demeriti di Inzaghi. E non si può lasciare in panchina Luis Alberto.

Successo esterno dell'Empoli sulla Salernitana con doppietta di Pinamonti, che è centravanti di qualità e che all'Inter sarebbe stato più utile di Sanchez. Vittorie anche per Torino, Salernitana e Sassuolo, con Berardi sempre sugli scudi.

giovedì 2 luglio 2020

Giovanni Simeone: il mestiere del centravanti

Imporsi nel calcio professionistico, portandosi appresso un cognome importante come il suo, non dev'essere stato facile. Giovanni Simeone, figlio di Diego Simeone, già centrocampista assaltatore con più 100 presenze nella nazionale Argentina e da anni allenatore iconico dell'Atletico Madrid, non è un fuoriclasse. Non impressiona, non suggestiona e non ruba l'occhio. Ormai ha 25 anni e probabilmente resterà sempre ai margini delle cosiddette grandi squadre. Eppure è un centravanti di valore che, del centravanti, conosce regole, segreti e astuzie: il mestiere, insomma. A Cagliari, soprattutto con Zenga, che crede in lui, ha ritrovato con regolarità la via della rete. Contro il Bologna ha segnato il decimo gol in campionato, toccando la doppia cifra per la terza volta da quando gioca in Serie A: gli era già riuscito nei primi due anni a Firenze. Ha tutti i colpi. In nessuno eccelle, ma non ci sono punti deboli nel suo gioco. Segnerà ancora tanti gol.