Elenco blog personale

domenica 12 dicembre 2021

La Brignone supera la Compagnoni

Il successo odierno nel Super Gigante di Sankt Moritz coincide con la vittoria n. 17 nella Coppa del mondo di sci alpino per Federica Brignone: uno di più della Compagnoni. Nessuna come la Brignone nella storia italiana. Tra gli uomini, il primato appartiene sempre ad Alberto Tomba con 50 successi. 

venerdì 10 dicembre 2021

Inter e Juve agli ottavi, Atalanta in Europa League, Milan a casa

Bilancio appena sufficiente, dopo i gironi di Champions League. Inter, come seconda, e Juve, come prima, agli ottavi di finale. All'esito di gironi abbordabili. Atalanta in Europa League, dopo la sconfitta interna contro il Villareal: i giocatori di Gasperini pagano, più dell'inesperienza, che forse c'era tre anni fa, un gioco molto impegnativo da un punto vista nervoso e fisico. Il Milan, sempre celebrato dalla stampa, è arrivato quarto, con quattro punti: fuori da tutto. In un girone difficile, ma, insomma, tutto si può dire tranne che abbia brillato. Sacchi, a settembre, aveva dichiarato che Milan e Atalanta, a suo dire, avevano maggiore attitudine europea, più di Inter e Juve. Non mi stupisce minimamente, al netto degli avversari rispettivamente incontrati, che sia andata in modo completamente diverso. 

martedì 7 dicembre 2021

Real Madrid - Inter: 2-0. Barella espulso sbaglia tutto

Ultima partita del girone eliminatorio. Stadio Santiago Bernabeu, il Real Madrid di Ancelotti riceve l'Inter di Simone Inzaghi. In palio, il primo posto e la prospettiva di un sorteggio più benevolo agli ottavi di finale. Squadre in salute, partita aperta ad ogni pronostico.

La cronaca.

Inizio tambureggiante dell'Inter, che schiaccia il Real nella propria metà campo per una buona mezz'ora. Ai nerazzurri manca precisione e qualità nell'ultimo passaggio e al tiro. Quello che esegue magnificamente Kroos, di sinistro, per il vantaggio madrileno. Barella non lo marca, però. Nella ripresa, Inzaghi cambia tanto, facendo entrare Dimarco  per Dumfries e poi Vecino e Vidal per Brozovic, che avrei tenuto in campo, e Calhanoglu. Barella ha l'occasione del pareggio, ma sbaglia tirando alto davanti a Courtois. Poi di fa espellere per una mezza reazione. Cartellino rosso esagerato ma pessima la prova di Barella. Non è più lui da quasi due mesi. A quel punto, dopo Dzeko, rilevato da Sanchez, esce anche Lautaro, comunque sotto tono, per Gagliardini. In dieci l'Inter subisce il 2-0 di Asensio. Sconfitta che brucia. L'Inter andrà comunque agli ottavi, sperando in un sorteggio benevolo.

lunedì 6 dicembre 2021

La rivalità tra Inter e Real Madrid

Si tratta di una delle partite di maggior fascino del calcio europeo. Di una rivalità sbocciata nel maggio del 1964 quando, al Prater di Vienna, Milani e Sandro Mazzola, firmarono le reti dello storico primo successo dell'Inter in Coppa dei Campioni, battendo il Real Madrid di Gento e Santamaria, di Alfredo Di Stefano e Puskas. Nacque quella sera la Grande Inter.

Inter-Real Madrid
27 maggio 1964

Nel 1966 i nerazzurri e i blancos s'incrociano di nuovo nella massima competizione continentale. I madrileni vincono nella semifinale d'andata con gol di Pirri. Al ritorno, vantaggio di Amancio pareggiato da Facchetti. Il Real va in finale, che poi vincerà: sarà il sesto alloro. L'anno dopo, di nuovo di fronte, ai quarti di finale, ed è l'Inter a passare il turno. In finale, i nerazzurri, senza Suarez e Corso, saranno sconfitti a sorpresa dal Celtic Glasgow.

Nel 1981, mentre il calcio europeo parla diffusamente inglese, Inter e Real Madrid si ritrovano in semifinale di Coppa dei Campioni. Entrambe sentono il bisogno di rinnovare gli antichi fasti dopo anni di anonimato europeo. All'andata, la squadra di Bersellini perde 2-0 al Bernabeu: gol di Santillana, centravanti che diverrà un totem negativo per i nerazzurri, e Juanito. Al ritorno, il capitano Graziano Bini segna il gol della vittoria, che non vale però il passaggio del turno. Il Real sarà sconfitto in finale dal Liverpool.

Inter e Real Madrid si sfidano altre tre volte nei successivi quattro anni: nel 1983 in Coppa delle Coppe, nel 1985 e nel 1986 nelle semifinali di Coppa Uefa. Passa sempre il Real, segna sempre Santillana. Nel 1985 al Bernabeu, Bergomi viene colpito da una monetina piovuta dagli spalti e lascia il campo nel primo tempo. Il Real ribalta il 2-0 dell'andata e vince 3-0. Il potere politico del Real impedisce la vittoria a tavolino per i nerazzurri. L'anno dopo, Altobelli e Rummenigge vengono massacrati dai difensori avversari, ma l'unico espulso, per reazione, sarà Mandorlini. Finisce 3-1 a Madrid, replica del 3-1 per l'Inter al Meazza. Si va ai supplementari. Segna Santillana, finisce 5-1 per il Real.


Bisogna aspettare la doppietta di Roberto Baggio, girone eliminatorio della Champions League, nell'autunno del 1998, per assistere ad un successo significativo dell'Inter sul Real. Le ultime tre sfide, tra 2020 e 2021, sempre nelle fasi a gironi della Champions, le ha vinte il Real. L'Inter va domani al Bernabeu nelle migliori condizioni possibili, per inseguire un successo che manca da 23 anni. In diciotto confronti, fino ad ora, 7 sono state le vittorie dell'Inter, 9 le vittorie del Real Madrid, due i pareggi. Non so come andrà a finire il prossimo, ma l'Inter dell'ultimo mese non credo che soffrirà il miedo escenico, come ebbe a definirlo Jorge Valdano, del Santiago Bernabeu.

Il punto dopo la 16^ di A: perde il Napoli

L'Inter espugna, all'esito di una partita spettacolare e brillante, il campo della Roma, apparsa già dopo un quarto d'ora sfiduciata e spaesata, tanto da non sembrare una squadra di Mourinho. Mai Brozovic è stato così libero di dirigere la manovra a piacimento. Tanti osservatori si domandano se il tecnico portoghese, onusto di titoli ma da qualche stagione meno vincente, abbia perso il tocco magico. Io non credo. Si tratta di un magnifico costruttore di carriere, la sua prima di tutto. Ha strappato un altro ricco ingaggio e, vedrete, alla fine la Roma avrà fatto il massimo del possibile. Che, allo stato attuale, non è molto. Non sono queste le sfide di Mourinho, però. Non è uno da piazzamenti, da navigazione a vista. 

Il Napoli rimaneggiato perde in rimonta dall'Atalanta, che la stampa nazionale, non potendo celebrare la Juve e temendo di non poter incensare il Milan, ha individuato come possibile, desiderabile vincitrice del campionato. A me pare che Spalletti, come spesso gli capita, abbia sbagliato i cambi: prima dei quali, la partita era in controllo. Come mi pare che l'Atalanta subisca sempre i soliti gol. Contropiede solitari di 40 metri sono più figli del poco equilibrio che del caso. Caso che considero sterile, ma qui la questione si farebbe filosofica o, più, teologica e mi fermo. Salvo aggiungere che, con i detti problemi di equilibrio, una competizione lunga come la Serie A è difficile che si vinca.

Il Milan batte la Salernitana e conferma il primo posto in classifica, con un punto di vantaggio sull'Inter. Vince anche la Juve, contro un Genoa che non riesce una sola volta a tirare in porta! I bianconeri si tengono, per ora, in linea di galleggiamento. Trezeguet, al posto di Morata, avrebbe segnato cinque gol. 

Ricco di colpi di scena il derby veneto, con il Verona che rimonta il Venezia grazie anche ad una doppietta di Giovanni Simeone: centravanti ormai maturo e completo. 

Torna alla vittoria la Lazio contro la Samp: la solita doppietta per Immobile, capocannoniere in condominio con Vlahovic, che contribuisce al successo della Fiorentina sul Bologna. Questa sera, Empoli-Udinese e Cagliari-Torino.

sabato 4 dicembre 2021

Roma-Inter 0-3: Calhanoglu, Dzeko, Dumfries

L'Inter parte con Correa al posto di Lautaro. Vantaggio precoce dei nerazzurri: Calhanoglu segna direttamente da calcio d'angolo, con il pallone che passa tra le gambe di un incerto Rui Patricio. L'Inter raddoppia con Dzeko dopo bellissima combinazione tra Perisic, Correa e Calhanoglu. L'Inter domina letteralmente il campo ed è difficile capire dove finiscano i meriti nerazzurri e dove comincino i limiti giallorossi, pure evidenti. Chiude il primo tempo sul 3-0, segnato di testa, in tuffo, da Dumfries, che raccoglie un preciso traversone di Bastoni. Nella ripresa il risultato non cambia. Da registrare soltanto l'infortunio di Correa.

venerdì 3 dicembre 2021

Atletico Mineiro campione del Brasile dopo 50 anni

Vinse la prima edizione del campionato brasiliano, nel 1971. Fino ad allora, ogni stato aveva il suo campionato e il suo campione. L'Atletico Mineiro s'impose sul San Paolo e sul Botafogo e Dada Maravilha, suo centravanti potente e dominante nel gioco aereo, fu capocannoniere. Dopo 50 anni, l'Atletico Mineiro, squadra di Belo Horizonte, ha rivinto il campionato nazionale, guidato in attacco da Diego Costa e Hulk, capocannoniere della competizione.

giovedì 2 dicembre 2021

Il punto dopo la 15^ di Serie A: frena il Napoli

Il Napoli viene rimontato sul campo del Sassuolo (gran gol di Scamacca), perde Koulibaly e Insigne per infortunio, raccoglie il quinto punto nelle ultime quattro partite e rende molto più corta la classifica delle prime della classe. Ora il Milan, che ha battuto il Genoa, è a -1 e l'Inter, che ha sconfitto lo Spezia e fino a poco tempo fa aveva 7 punti di ritardo, è a -2. Queste tre squadre si giocheranno il titolo fino alla fine, con la probabile partecipazione dell'Atalanta, risalita a - 5. I bergamaschi hanno la rosa più ampia e il vantaggio di una guida tecnica che è la stessa da molti anni. Ma, praticano anche un gioco non sempre equilibrato, nel quale la forma dei singoli conta tantissimo. Molto dipenderà anche da quanto strada faranno nelle Coppe Europee. Per il resto, la Roma di Mourinho perde a Bologna, la Fiorentina batte la Sampdoria (ancora a segno il capocannoniere Vlahovic), la Juve torna al successo sul campo della Salernitana. Pareggio tra Torino ed Empoli, che si conferma una delle realtà migliori del campionato. Pareggiano anche, 4-4, Lazio e Udinese, in un festival di errori e nervosimo. Il progetto firmato da Sarri, alla Lazio, sta fallendo. Almeno sembra.

mercoledì 1 dicembre 2021

Inter-Spezia 2-0: Gagliardini, Lautaro (r)

Contro lo Spezia, Simone Inzaghi opta per qualche avvicendamento necessario. Riposa Barella, lasciando il posto a Gagliardini. Riposa Bastoni, con Skriniar che scala al centro - sempre infortunati Ranocchia e De Vrij - e Dimarco confermato a sinistra della difesa. Davanti, parte Corra al fianco di Lautaro Martinez. Dzeko inizialmente in panchina.

La cronaca. 

L'Inter batte anche lo Spezia, nonostante l'assenza di quattro titolari. E rischia solo nel primo tempo, quando Handanovic compie, per una volta, una grande parata. Va in vantaggio con Gagliardini che batte con il destro il portiere spezzino dopo scambio insistito ai limiti dell'area. Nella ripresa, Lautaro si procura e trasforma il rigore che vale il 2-0 finale. Nerazzurri affiatati e in salute. Ho visto bene anche il subentrato Sensi. Oltre a Gagliardini. Spesso criticato dai suoi stessi tifosi. Non da me, però. Non è un fuoriclasse, ma un centrocampista di complemento, che nella rosa dell'Inter può starci eccome. 

lunedì 29 novembre 2021

Pallone d'Oro 2021 a Messi. Sopravvalutato. Solo secondo Lewandowski, terzo Jorginho

Ballon d'Or 2021

Graduatoria assurda quella del Pallone d'oro 2021. Vince Messi, che così arriva a 7 trofei. Ma almeno tre di questi sono ampiamente immeritati. Compreso l'ultimo. Che sarebbe toccato a Lewandowski, ingiustamente relegato al secondo posto. Terzo Jorginho, un altro capitato per caso sul podio. Solo quarto Benzema. Decimo Donnarumma. Questo premio non ha più senso. Andrebbe abolito. O per lo meno ignorato.

Il calcio degli anni '30: da Meazza a Sindelar, da Dixie Dean a Sarosi

Fu negli anni '30 che il calcio divenne un fenomeno globale. Fu allora che i suoi campioni irruppero nell'immaginario collettivo e divennero protagonisti di racconti e di leggende, ambasciatori della pubblicità, che si diceva reclame e professionisti, sebbene non dappertutto. Fu allora che il football cominciò a misurare lo stato di salute di tutto un movimento sportivo. Non dappertutto, non ancora come oggi, ma in gran parte dell'Europa sì. Nel Sud America anche. 

Non per caso, nel 1930, in Uruguay, si tennero i primi storici campionati del mondo. Vinsero i padroni di casa del leggendario mediano Andrade, uno che attraversava il campo con la palla incollata sulla testa, e del prestigiatore Hector Scarone, che poi sarebbe venuto anche in Italia. Seconda l'Argentina, terzi, sì, gli Stati Uniti, quarta la Jugoslavia. La trasferta andava sostenuta in piroscafo e tante nazioni europee, Italia compresa, disertarono. La grande avventura era però cominciata.

Josè Leandro Andrade


Gli inglesi ai mondiali non sarebbero andati, non solo nel 1930, ma anche nel 1934 e nel 1938, convinti di una superiorità già inattuale. Avevano, gli inglesi, grazie a Sir Chapman, tecnico dell'Arsenal, iniziato a praticare il Sistema, mentre le due nazionali più forti del continente, l'Italia di Pozzo e l'Austria di Hugo Meisl, optavano per il Metodo. In avanti cambiava niente. Due mezzali e un centravanti tra due ali. Dietro, invece, nel Sistema si giocava con un 3-2, nel Metodo con un 2-3 ed il centromediano, detto appunto metodista, che si sdoppiava nella doppia incombenza di marcare il centravanti avversario e dirigere il gioco dal basso. Sommo interprete del ruolo fu l'argentino, naturalizzato italiano, Luisito Monti, un armadio dal fisico brevilineo e compatto, fondamentale nella vittoria italiana ai mondiali di casa del 1934. 

Italia campione del mondo nel 1934


La stella di quella nazionale, che avrebbe poi rivinto i mondiali in Francia nel 1938 era Giuseppe Meazza. Il massimo giocatore del decennio, paragonabile a Pedernera e Valentino Mazzola negli anni '40, a Di Stefano negli anni '50, a Pelé negli anni '60, a Cruijff negli anni '70, a Maradona negli anni '80, Ronaldo da Lima negli anni '90. Prima centravanti imprendibile, poi mezzala sublime. Dribbling inesorabile, perentorio stacco di testa, leggerezza acrobatica, visione di gioco anche periferica, inventore dei passaggi filtranti.

Giuseppe Meazza


E divo da copertina. Rivali di fama, ma non di altrettanto talento, furono il centravanti austriaco Sindelar, detto cartavelina per l'esilità del tronco, antesignano dell'attaccante di regia, il bomber ungherese Sarosi, il monumentale portiere spagnolo Zamora, mago del piazzamento e onusto di carisma come poi solo Jascin e, in parte, Zoff. Oltremanica, furoreggiava il centravanti Dixie Dean, uno che dominava il gioco aereo, capitalizzando i mille cross che caratterizzavano il gioco inglese.

Ricardo Zamora



In Italia, con la stagione 1929/30, aveva esordito il massimo campionato a girone unico. Vinse l'Ambrosiana, poi Ambrosiana-Inter, insomma l'Inter, del capocannoniere Meazza. Seguirono cinque scudetti consecutivi della Juve di Edoardo Agnelli, figlio del fondatore della Fiat. Prima squadra italiana a divenire proverbiale: vi giocavano il detto Monti e il fantasista, pure lui oriundo, Mumo Orsi, mancino di rara classe e poi Combi, portiere azzurro, cui seguivano Rosetta e Calligaris, primo terzetto da filastrocca calcistica. Tre scudetti andarono al Bologna di Schiavio, doppietta per lui nella vittoriosa finale mondiale del 1934 contro la Cecoslovacchia. 

La nazionale di Pozzo, si diceva, vinse due mondiali consecutivi, nel 1934 e nel 1938. E nel mezzo anche le Olimpiadi di Berlino del 1936. Ma, c'erano stati anche due successi nella Coppa Internazionale, progenitrice dei campionati europei. Ai mondiali di Parigi, nel 1938, in finale gli azzurri sconfissero l'Ungheria, altra grande rappresentante del cosiddetto calcio danubiano. Capocanniere tra gli italiani fu il grande centravanti della Lazio, Silvio Piola.

Italia campione del mondo nel 1938

Capocannoniere assoluto, con 7 reti, l'asso brasiliano Leonidas, dalla falcata possente ed elegante, virtuoso della rovesciata, il primo grande fuoriclasse verdeoro dopo il mitico Friedenreich.

Leonidas


Fu negli anni '30 che il calcio uscì dalla dimensione pionieristica per farsi fenomeno di massa e fu la Radio a favorirne la popolarità. Le riprese televisive erano cominciate, ma non conserviamo una sola partita intera dell'epoca. Per questa ragione, i campionissimi del tempo sono spesso dimenticati nelle graduatorie dei massimi giocatori di sempre. 

Il punto dopo la 14^ di A: cadono Milan e Juve

Il Napoli torna al successo - non era minimamente detto e men che meno facile, con Osimehn fuori - strapazzando la Lazio per 4-0. Mertens sugli scudi: il belga ha una rara qualità di calcio. Il Napoli scambia la palla ad alta velocità e, quando lo fa alla velocità di ieri sera, è difficile per tutti. Sarri è difeso dal suo ingaggio e dalla prudenza di Lotito, ma non dai risultati, davvero deludenti.

Dell'Inter, vitttoriosa a Venezia, e del Milan, sconfitto in casa dal Sassuolo ho già scritto a parte. Continueranno a contendere al Napoli il primato in classifica. I nerazzurri sono in grande condizione. 

Al quarto posto c'è l'Atalanta, che ha espugnato il campo della Juve con gol del solito Zapata. I bianconeri, dopo la goleada subita in Champions, mostrano tutti i limiti già evidenziati in stagione, che il pragmatistmo di Allegri può soltanto attenuare. Poca qualità a centrocampo e, secondo me, anche in attacco. Dybala non vale la metà di Recoba, anche se la narrazione è stata per anni di segno opposto. Morata soffre la marcature strette, Chiesa va a strappi e si è pure infortunato. Si avverte la sfiducia della squadra, che non potrà restare indifferente alle indagini in corso sulla società, perché campeggeranno a lungo sui giornali e in televisione.

Vince invece la Roma di Mourinho contro un buon Torino: segna Abraham. I giallorossi hanno sempre tanti infortunati ma mi pare che abbiano fatto il massimo di quanto possibile, vista la rosa.

Successo esterno del Bologna a La Spezia; vittorie casalinghe per Sampdoria, contro il Verona, ed Empoli, contro la Fiorentina. Pareggiano Cagliari e Salernatina come Udinese e Genoa.

Voglio segnalare i gol di Scamacca, Pinamonti e Bonazzoli. Mancini ha già convocato il primo, dovrebbe seguire attentamente gli altri due da qui a marzo. Pinamonti è un centravanti completo. Che sta acquistando mestiere ed esperienza. Bonazzoli ha un sinistro di prim'ordine, forza fisica e l'eclettismo che, per paradosso, ne ha inizialmente rallentato l'affermazione.

domenica 28 novembre 2021

Milan travolto dal Sassuolo

Poche squadre hanno avuto la buona stampa, che ha accompagnato il Milan di Pioli. Ormai, da due anni. In questa stagione, dopo il profluvio di rigori della precedente, il soccorso ai rossoneri della buona sorte a me era parso evidente. A me e a pochi altri, tuttavia. Così ora, dopo che il Milan ha perso da Fiorentina e Sassuolo e subìto 7 gol in due partite, tra i commentatori del mainstream si sta diffondendo il panico critico. Com'è potuto succedere? Non riescono ad ammettere di averlo sopravvalutato, il Milan. Come il suo tecnico. Al quale è stato da poco rinnovato il contratto. Due parole anche su Ibra: continua a finire in fuorigioco. Non potendo giocare di sponda, contro difese alte, i suoi 40 anni si sentono tutti. 

sabato 27 novembre 2021

Venezia-Inter 0-2: Lautaro!

Inter con Bastoni al centro della difesa e Dimarco alla sua sinistra. Davanti gioca Correa al posto di Lautaro. Venezia ordinato. L'Inter sblocca il risultato con un tiro da fuori di Calhanoglu al 34'. Il turco è sempre più nel vivo del gioco nerazzurro. Si smarca continuamente e ispira frequenti triangolazione, che tagliano fuori gli avversari. Il primo tempo si chiude 1-0 per l'Inter. Dopo dieci minuti della ripresa, entrano Vecino e Lautaro per Calhanoglu e Correa. Avrei tolto invece Barella, che gioca sempre e pare stremato. L'Inter sfiora il raddoppio con Skriniar e Dzeko. Si fa male Darmian, rilevato da Dumfries, che sbaglia moltissimo. Nel recupero, rigore trasformato da Lautaro. Altra vittoria importante per l'Inter. Anche se andrebbero meglio capitalizzate le tante occasioni create.

venerdì 26 novembre 2021

Spareggi mondiali: Italia con il Portogallo. Prima la Macedonia del Nord

Spareggi mondiali per Qatar 2022. 


Scozia - Ucraina

Galles - Austria


Russia - Polonia

Svezia - Repubblica Ceca


Italia - Macedonia del Nord

Portogallo - Turchia


Italia per niente fortunata. Se prima dovrà affrontare, infatti, la Macedonia del Nord di Pandev, nell'eventuale finale, per raggiungere i mondiali di Qatar 2022, dovrà battere il blasonato Portogallo di Cristiano Ronaldo, Bruno Fernandes, Bernardo Silva, Cancelo e se ne potrebbero citare altri. O, ben più difficilmente, la Turchia. Sarà durissima per la squadra di Mancini. Tanto più che l'eventuale finale dovrà giocarsi in trasferta e, pertanto, a Lisbona. O ad Istanbul. Intendiamoci, l'Italia potrebbe ancora qualificarsi, ma servirà un'impresa. Perché i lusitani hanno tanta qualità e la guida carismatica dell'agonista massimo, Cr7. E se, per avventura, dovessimo affrontare la Turchia, farlo fuori casa, contro un tifo caldissimo, non sarà una passeggiata. Forse, la fortuna, storica alleata di Mancini, soprattutto del Mancini allenatore, ha voluto presentargli il conto. Forse si paga oltremisura il rigore sbagliato da Jorginho. Fatto sta che l'Italia sperimenta, per la prima volta nella sua storia calcistica, la possibilità concreta di saltare due mondiali di fila. Per dirla con Nereo Rocco, speremo de no.

mercoledì 24 novembre 2021

Inter-Shakhtar 2-0. Inter agli ottavi!

L'Inter deve vincere, se non per qualificarsi direttamente agli ottavi, almeno per tenere vive le speranze di qualificazione.

La cronaca.

L'Inter attacca durante tutto il primo tempo ma non trova il gol. Segna Lautaro nella ripresa, ma la rete è annullata. Poco dopo, al 62', segna finalmente Dzeko. Che cinque minuti dopo raddoppia, di testa su splendido cross mancino di Perisic, dominante sulla sua fascia. Esce Lautaro per Correa. Più tardi escono anche Darmian, bravo, e Barella, per Vidal e D'Ambrosio. Una leggerezza di squadra dell'Inter consente allo Shakhtar di ripartire e a Dodo, tutto solo, di calciare: palo! Negli ultimi minuti, dentro Sensi e Dimarco per Calhanoglu e Sensi. Finisce 2-0 per i nerazzurri. Da sottolineare la prova di qualità e a tutto campo di Calhanoglu. Vittoria convincente e decisiva per l'Inter che, grazie anche al successo esterno del Real Madrid sullo Sheriff, si qualifica con un turno di anticipo agli ottavi di Champions. Non succedeva da dieci anni.

lunedì 22 novembre 2021

Finestra sull'Europa del calcio

Facciamo il punto sui principali campionati europei. 

Premier League. 

Il Chelsea di Tuchel, un tecnico che ho sempre apprezzato pochissimo, per la verità, guida la classifica su Manchester United e Liverpool, trascinato, quest'ultimo, dal capocannoniere provvisorio Salah. Il Tottenham allenato da Conte risale al settimo posto, mentre Harry Kane, inarrestabile in nazionale, è ancora fermo a quota 1 gol. Lui che ha vinto tre volte la classifica marcatori.

Liga.

Il Real Madrid di Zidane guida la classifica, davanti alla sorprendente Real Sociedad, squadra giovane e brillante. Il Barcellona ha dieci punti di ritardo dalla vetta. Benzema è capocannoniere provvisorio, 10 gol, seguito dal compagno di squadra Vinicius, che sembra aver terminato il processo di maturazione. 

Bundesliga.

Classico testa a testa tra il Bayern Monaco, capolista, di Lewandowski, già 14 gol, e il Borussia Dortmund di Haaland, nove reti. Regna l'equilibrio.

Ligue 1.

Il Psg è già in fuga, con nove punti di vantaggio sul Nizza, dopo 14 giornate. Messi, senza impressionare, è più dentro la squadra parigina, destinata a vincere il campionato con molte giornate d'anticipo. Il capocannoniere provvisorio è il canadese del Lille, David.

Serie A. 

Il campionato più equilibrato degli ultimi anni, in Italia, vede una corsa a tre tra Napoli, Milan e Inter, risalita a -4 dalle prime due. Guidano la classifica marcatori Immobile e Vlahovic.

Eredivisie.

Testa a testa tra le tre grandi tradizionali in Olanda: Ajax e Psv Eindhoven, 30 punti, e Feyenoord, 28, che ha una partita da recuperare. Capocannoniere provvisorio, il centravanti dei Lancieri, Haller.


Serie A 21/22: il punto dopo la 13^ giornata. L'Inter accorcia su Napoli e Milan

Il primo scontro diretto vinto dall'Inter di Simone Inzaghi decreta anche la prima sconfitta stagionale del Napoli, che perde Osimhen, a lui auguri di pronta guarigione, dopo uno scontro fortuito con Skriniar. L'Inter domina l'incontro e soffre solo i cambi sbagliati nel finale. Ora i nerazzurri sono a -4 dalla vetta. Il Napoli dovrà rinunciare ad Osimhen per almeno un mese. Difficile sostituirlo adeguatamente, per quanto Petagna sia un centravanti di valore.

Sabato, c'era stata anche la prima sconfitta in campionato dell'altra capolista, il Milan, battuto 4-3 a Firenze. Continuo a pensare che Ibrahimovic, messo continuamente in fuorigioco dai viola, sia più un peso che una risorsa per i rossoneri. Vuole sempre palla tra i piedi e rallenta la manovra di un Milan, che, sotto ritmo, si normalizza. Penso così, nonostante la doppietta dello svedese. Bellissimo il gol di Saponara, mentre Vlahovic, sale a 10 gol in campionato. Dopo Haaland, tra gli attaccanti della sua generazione, c'è lui.

La Juve batte la Lazio con due rigori di Bonucci. I biancocelesti senza Immobile non pungono davanti. Allegri continua ad ottenere il massimo da una squadra con tante lacune.

Vittoria sul campo del Genoa per la Roma di Mourinho, ripagato dalla fiducia concessa al giovane attaccante Felix. I giallorossi sono ora quinti in classifica. Anche Mourinho sta ottenendo il massimo da questa Roma, condizionata da infortuni e indisponibilità varie.

Il quarto posto provvisorio è invece dell'Atalanta, che travolge 5-2 lo Spezia. Vittoria esterna del Venezia a Bologna e della Sampdoria a Salerno. Pareggiano 2-2 Sassuolo e Cagliari: splendida la rovesciata di Keita Balde.

domenica 21 novembre 2021

Inter-Napoli 3-2: torna al gol Lautaro

Partita intensa, vibrante, dai ritmi frenetici, quelli imposti dall'Inter. Con il Napoli, di solito padrone del campo, costretto al contropiede. Che peraltro frutta il gol del vantaggio partenopeo. Barella, non è il primo errore che fa in stagione, perde malamente palla, che arriva a Insigne e, da lui, al libero Zielinski: destro e gol, con Handanovic che si tuffa in ritardo. L'Inter pareggia su rigore per tocco di mano di Koulibaly. Trasforma Calhanoglu, spiazzando Ospina. Al tramonto del primo tempo, su angolo, Perisic trova un gran gol di testa da posizione angolata. Nella ripresa, Inter ancora prevalente. Osimhen esce per uno scontro con Skriniar. Correa, fino ad allora in ombra, conduce un contropiede per 60 metri e serve Lautaro che incrocia di destro e porta l'Inter sul 3-1. Inzaghi fa entrare Dzeko per Correa. Poi toglie anche Lautaro e Barella per Dimarco e Gagliardini. Dzeko perde un brutto pallone sulla trequarti, palla a Mertens e gol: bel tiro, ma Handanovic era tre metri fuori dalla linea di porta. Posizionamento da terza categoria. Non è da Inter. Cosa che scrivo dal 2012. E che ripeto, anche se dopo il 2-3 del Napoli compie un salvataggio importante. Con l'ausilio però decisivo della fortuna. Vittoria importantissima per l'Inter. La prima di Simone Inzaghi in uno scontro diretto. Perisic, nel ruolo che ricopre da poco più di un anno si conferma decisivo. Lozano lo salta due volte ma alla lunga il croato domina. Citazione d'encomio per Ranocchia, impeccabile. 

sabato 20 novembre 2021

Torna la Serie A: 13^ giornata

Riparte, con la tredicesima giornata, la Serie A. Già oggi la Juve farà visita alla Lazio, mentre una Fiorentina rimaneggiata ospiterà il Milan. Domani sera, invece, l'Inter affronterà al Meazza il Napoli di Spalletti. I risultati di queste partite peseranno moltissimo sul campionato.