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Visualizzazione post con etichetta Fiorentina. Mostra tutti i post
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lunedì 9 dicembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 15^ giornata. Juve sconfitta dalla Lazio. Che gran giocatore è Luis Alberto!

Arriva sul campo della Lazio la prima sconfitta della Juve di Sarri. Sconfitta molte altre volte, in questa serie A, evitata con fortuna, nei minuti finali. Per di più, la Lazio, che s'inserisce nella lotta per il titolo, è in salute e ha grandi giocatori: su tutti, Luis Alberto, dalla limpida visione di gioco, cui unisce una tecnica sopraffina: lo spagnolo, stranamente poco considerato dalla nazionale di casa sua, alterna una conduzione rapida e lineare a uno o due tocchi a giocate molto ardite e, soprattutto, sempre funzionali alle caratteristiche dei compagni. L'Inter, fermata sul pareggio dalla Roma al Meazza, allunga di un punto in testa alla classifica. Continua la crisi del Napoli, che strappa un solo punto a Udine, nonostante la clausura del ritiro. Pareggia il Cagliari contro il Sassuolo. Il Milan batte il Bologna in trasferta e rifiata. Successo esterno anche per il Brescia, di nuovo affidato a Corini dopo la disastrosa conduzione di Grosso, sul campo della Spal: segna Balotelli. Un gol facile ma decisivo. Il Torino supera 2-1 la Fiorentina. La panchina di Montella traballa. Da quando è tornato a Firenze, ha raccolto davvero pochissimo.

lunedì 30 settembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 6^ giornata. Milan in crisi!

Inter a punteggio pieno, Juve ad inseguire con due punti di ritardo. E, domenica prossima, Inter-Juve, con il derby d'Italia che torna ad essere decisivo per la serie A come non accadeva da anni. Vince il Napoli contro il Brescia, Mertens si issa a 114 gol con gli azzurri, ad una lunghezza da Maradona, ma è solo un dato statistico. Torna al gol Balotelli, di gran lunga il miglior centravanti italiano: 166 gol in carriera. Avrà anche dissipato molto del suo talento, ma i suoi numeri, ha ancora 29 anni, meritano rispetto. La Fiorentina, trascinata da un favoloso Ribery, affonda il Milan di Gianpaolo: i rossoneri sono modesti e male assemblati. La crisi è acuta e non penso che il Milan ne uscirà facilmente. Larga vittoria della Lazio e vittoria di misura della Roma. Questa sera il Toro sfida il Parma.

domenica 25 agosto 2019

Partita la serie A 2019/20

Campionato iniziato. Vincono Juve e Napoli. Ai bianconeri, a lungo dominati dal Parma, basta un gol fortunoso di Chiellini. Il Napoli sbanca Firenze con un rocambolesco 4-3. Difese molto allegre, squadre lunghe. Doppietta di Insigne. Che aveva cominciato bene anche la passata stagione.

domenica 24 febbraio 2019

Fiorentina-Inter 3-3: i viola pareggiano su rigore che non c'è

Inter subito sotto: autogol di De Vrij su tocco di Chiesa. Veloce e infaticabile ma troppo propenso alle cadute. Pareggia Vecino e raddoppia Politano con sinistro a giro alla Recoba. Nella ripresa la Var assegna un rigore all'Inter, che Perisic trasforma di sinistro. Accorcia le distanze una punizione strepitosa del subentrato Muriel. Pareggia Veretout su rigore che non c'è! Un rigore imbarazzante, surreale, inaccettabile! Inter vogliosa, che soffre moltissimo all'inizio, salvo guadagnare campo con il calo del ritmo viola. Sprecare un doppio vantaggio però rimane assurdo. Penso a Borja Valero, entrato per tenere palla: non c'è riuscito una volta.
*Aggiornamento del 25 febbraio 2019: alle ore 12:32, l'Inter non ha ancora trovato la forza, con tutti i suoi dirigenti, di assumere una posizione ufficiale contro la pessima direzione arbitrale di ieri sera!

mercoledì 30 gennaio 2019

Juve travolta dall'Atalanta, Roma umiliata dalla Fiorentina

Il triplete lo fa l'Atalanta. Juventus travolta ed eliminata a Bergamo. Zapata, esaltato su questo blog da anni, segna una grande doppietta, dentro una partita che gli uomini di Gasperini comandano dal principio alla fine. Va persino peggio alla Roma, che subisce 7 gol dalla Fiorentina. Le responsabilità di Di Francesco sono evidenti. Per i viola, tripletta di Chiesa e doppietta di Simeone. Ancora in gol Benassi, che riporterei subito all'Inter. Atalanta e Fiorentina in semifinale di Coppa Italia.

lunedì 10 dicembre 2018

Serie A 2018/19: il punto dopo la 15^ giornata. La Juve non si ferma, crisi Roma

Con l'eccezione del Napoli, che batte comodamente il Frosinone, è una giornata campale per le avversarie della Juve. Che supera l'Inter, per la propria solidità e per gli errori tattici di Spalletti, sovente a disagio nelle partite importanti. Roma e Lazio subiscono rimonte pazzesche e non vanno oltre il pareggio. Che è il risultato anche di Milan-Torino. Quella della Roma è crisi vera e propria, anche se a Di Francesco, al momento, non esistono vere alternative. Per il resto, la sensazione è che ci vorranno meno punti degli anni passati, per ottenere una qualificazione in Champions League. Molto più combattuta si annuncia invece la lotta per l'Europa League. Da segnalare il sesto gol in campionato di Benassi, nel pareggio rocambolesco, 3-3, della Fiorentina contro il Sassuolo. Benassi, che pure ha i suoi critici, è al gol n. 24 in serie A. Un centrocampista forte fisicamente, che sa inserirsi e segna, segna spesso. Non ruba l'occhio, ma decide. Anche lui lasciato partire dall'Inter con troppa leggerezza.

lunedì 5 novembre 2018

Serie A 2018/19. il punto dopo l'11^ giornata

La classifica, dopo undici giornate, ha acquistato una fisionomia molto precisa. Juve in testa, con margine ampio, ma molte difficoltà nel gioco, Inter, in crescita evidente, e Napoli a inseguire. Lazio e Milan a contendersi il quarto posto. Torna al gol, dopo un lungo digiuno, Belotti, nel largo successo esterno del Torino sul campo della Sampdoria. Immobile lo eguaglia, doppietta anche per lui, nella vittoria casalinga della Lazio contro la Spal. Delusa di giornata la Roma, costretta al pareggio dalla Fiorentina. Ormai fuori dai giochi scudetto, anche la zona Champions comincia ad essere lontana per i giallorossi. Il Chievo, sconfitto dal Sassuolo, ha già un piede e mezzo in serie B.

lunedì 29 ottobre 2018

Serie A 2018/19: il punto dopo la 10^ giornata. Primo gol in A per Pinamonti

In attesa di Lazio-Inter, in programma questa sera, la decima giornata della serie A 2018/19 ha visto la Juventus allungare di nuovo in vetta, dopo il pareggio interno del Napoli contro la Roma. Epperò, la Juve, a Empoli, è stata aiutata dal solito rigore più che generoso, mentre era in svantaggio. Ciò che stupisce è il favore con il quale, certa stampa, sempre meno letta e meno vista, continua a trattare certi episodi. Manca il coraggio della verità. Ed è imbarazzante. Quel rigore, osservato con equidistanza, non c'era. Così, il campionato diventa sempre meno interessante. La Juve è forte, non dico di no, ma anche aiutata nelle circostanze avverse. Pareggio tra Torino e Fiorentina: Mazzarri si lamenta delle decisioni arbitrali, ma dovrebbe lamentarsi prima di tutto con Cairo, che ogni allestisce una squadra da mezza classifica. Il Milan di Gattuso batte 3-2 la Sampdoria e placa, per ora, le polemiche: Suso è davvero un gran giocatore. Sorprendente vittoria esterna del Frosinone contro la Spal e primo gol, splendido, in serie A di un centravanti, che farà molto parlare di sé: Andrea Pinamonti, scuola Inter.

martedì 2 ottobre 2018

Serie A 2018/19: il punto dopo la 7^ giornata

Settima vittoria consecutiva per la Juve, che doma il Napoli di Ancelotti, peraltro ridotto in dieci da un'espulsione non così evidente. Il campionato pare chiuso prematuramente. Epperò, una cosa va detta. I bianconeri ricevono cartellini gialli in ritardo, rossi mai. E giocano con molta aggressività. L'indulgenza verso questo gioco, che all'estero potrebbero solo sognare, aiuta a scavare un solco con la concorrenza: faccio un esempio, l'entrata di Alex Sandro su Albiol era, meglio dire, purtroppo, sarebbe stata, da espulsione diretta. E questo conta, questo incide e decide, ferma la forza della squadra di Allegri, che è oggettiva. La Roma vince il derby con la Lazio: voglio sottolineare la prova superba di Santon. Il migliore in campo. Se fisicamente a posto e, per dirla in stile anglosassone, se in fiducia, Santon è tra i migliori terzini in circolazione. Vincono anche Inter, Fiorentina, con assurdo rigore regalato ad un tuffo olimpionico di Federico Chiesa, Milan e Sampdoria. Classifica tutto sommato corta, con l'eccezione della Juve, che ha già sei punti di vantaggio sul Napoli.

martedì 25 settembre 2018

Inter - Fiorentina 2-1. Si sblocca Icardi

Parte forte la Fiorentina, poi viene fuori l'Inter. Che manca diverse occasioni per imprecisioni nell'ultimo passaggio. Un tocco di mano viola propizia, allo scadere, il rigore trasformato da Icardi: prima rete in campionato. Nella ripresa, Fiorentina aggressiva. Calcia un indomito Federico Chiesa. Deviazione di Skriniar e Handanovic battuto. Esce Candreva, che sbaglia tiri su tiri, il corpo sempre all'indietro. Entra Politano. Poi, Keita subentra a Vecino, con Nainggolan che affianca Brozovic. La Fiorentina prende il sopravvento, ma, misteri del calcio, l'Inter trova il gol con D'Ambrosio, sin lì tra i peggiori in campo. Anche con una certa fortuna, vince l'Inter. Insufficiente la prova di Nainggolan, Perisic, Candreva e Politano.

lunedì 30 aprile 2018

Serie A 2017/18: il punto dopo la 35^ giornata

Vecino dopo un quarto d'ora, in Inter-Juve, Koulibaly dopo cinque minuti, in Fiorentina-Napoli. Espulsione precoce è diventata la patologia temporanea della trentacinquesima giornata della serie A 2017/18. E così la Juve, senza merito alcuno, risale a +4 sul Napoli. L'Inter è, per ora, quinta e con difficoltà accresciute di qualificarsi alla prossima Champions League. Straordinaria operazione gattopardesca: cambiare tutto, perché nulla cambiasse. Dal 1998, gol dentro due metri non dato all'Empoli e poi Iuliano che abbatte Ronaldo, nulla è cambiato. Come nel romanzo di Dumas padre, Vent'anni dopo, appunto. Pjanic che resta in campo e tutta la critica, prevenuta ed incompetente, che si concentra sui cambi di Spalletti. Ora, Spalletti non avrebbe dovuto togliere Icardi ma Perisic. Senza cambiare quattro posizioni in una volta sola, frastornando la squadra. Ma, l'Inter in dieci da più di un'ora, era sulle gambe. E pure la Juve, in Champions e contro il Napoli, ha preso gol allo scadere. Ma, non si può guardare il dito che indica la luna, invece della luna medesima. Roma e Lazio vincono da pronostico e restano terza e quarta. Successo che quasi vale la salvezza per il Crotone di Zenga sul Sassuolo. 

giovedì 26 aprile 2018

La forza di Salah

Uno dei migliori giocatori al mondo, Salah, in questo momento. Mi fece subito una grande impressione appena arrivato in serie A, alla Fiorentina. Velocissimo, dribblava come da noi non si vedeva da tempo. Si confermò alla Roma, è esploso nel Liverpool di Klopp. Contro la Roma, andata delle semifinali di Champions, l'altra sera, è risultato immarcabile. Troppo rapido e tecnico. Specialmente, per Juan Jesus. Il problema è che uno come Salah non può essere marcato da un avversario. Non quando sia al meglio della forma. Il segreto è provare ad isolarlo, costringerlo a ricevere palla spalle alla porta, tagliargli i rifornimenti, raddoppiare la marcatura su di lui. Come fece Mourinho con Messi nel 2010. Altrimenti, Salah va via. A chiunque.

giovedì 19 aprile 2018

Serie A 2017/18: Zenga ferma la Juve, il Napoli crede allo scudetto

La Juve, imbrigliata dal centrocampo denso del Crotone di Zenga, lascia in Calabria due punti che il Napoli recupera, rimontando l'Udinese. Domenica sera, a Torino, il Napoli può portarsi a meno uno. Scudetto mai così incerto nell'ultimo lustro. Pronostico mio: vincerà il Napoli. Domenica ed il campionato. Vincono Roma, a fatica, e Lazio, con rimonta sulla Fiorentina del sottovalutato francese Veretout, autore di una tripletta. Che, curioso a dirsi, non è bastata Ha molta tecnica, questo Veretout. La corsa Champions resta apertissima: decisiva sarà l'ultima di campionato, il 5 maggio, con Lazio-Inter. Pareggio del Milan con il Torino: la squadra di Gattuso rischia di mancare l'Europa League.

lunedì 8 gennaio 2018

Serie A 2017/18: il punto dopo la 20^ giornata. Fuga di Napoli e Juve, favorita da una decisione arbitrale assurda

Il Napoli batte il Verona, ritrovando il gol di Callejon, perno tattico cui Sarri non saprebbe rinunciare. Meraviglioso l'assist mancino di Insigne, il miglior calciatore italiano. Brilla anche il suo gemello dei tempi del Pescara di Zeman, Immobile, autore di una quaterna nel 5-1 della Lazio contro la Spal: è capocannoniere provvisorio con 20 gol, davanti ad Icardi, 18. Ma, l'asso della squadra di Simone Inzaghi è Luis Alberto. Ha una classe d'altri tempi. Sorprendente. La Juve vince senza merito contro il Cagliari, che si vede negare un rigore sacrosanto, con l'arbitro che nemmeno consulta il Var. L'Inter, fiacca ed impoverita dagli infortuni, pareggia contro la Fiorentina. Va peggio alla Roma, che perde in casa contro l'Atalanta di Gasperini. E che in Champions, alla fine, non andrà: la Roma, voglio dire. Ancora una vittoria del Benevento. Ora, la breve sosta invernale, mentre cominciano a strombazzare le sirene del calcio mercato.

venerdì 5 gennaio 2018

Fiorentina-Inter: 1-1. Gol di Icardi e Simeone. Inter in difficoltà

Due punti nelle ultime quattro partite di campionato. Due gol nelle ultime sette gare, Coppa Italia compresa. L'Inter, che ha pure gli uomini contati in difesa, fa fatica, una terribile fatica a costruire gioco e a segnare. Anche stasera contro la Fiorentina, che domina. Bravissimo Federico Chiesa. Al gol di Icardi, risponde Simeone nel recupero. Pareggio che va stretto alla Fiorentina. Suning deve spendere sul mercato di gennaio!

domenica 10 dicembre 2017

Napoli-Fiorentina: 0-0. L'Inter resta in testa

Continua il buio sul cielo di Napoli calcistica. Solo un pareggio contro la Fiorentina per gli uomini di Sarri e tanta difficoltà a trovare la via della porta avversaria, abituale nell'ultimo mese. L'Inter, così, resta in testa alla classifica.

domenica 20 agosto 2017

Inter-Fiorentina 3-0: 2 Icardi, 1 Perisic

Fiorentina acerba. Inter decisa, sebbene Nagatomo, D'Ambrosio e Brozovic siano manifestamente non all'altezza. Buona regia di Borja Valero e prova maiuscola di Vecino. Dietro, bravo Skriniar. Epperò troppi contropiede concessi alla Fiorentina. Un buon inizio. La mano di Spalletti si è vista. La precoce doppietta di Icardi ha indirizzato la partita. Gol del 3-0 di Perisic nella ripresa.

martedì 6 giugno 2017

In memoria di Giuliano Sarti

Vola in cielo un altro eroe della Grande Inter, Giuliano Sarti, classe 1933. Un portiere schivo, pragmatico, essenziale, che fondava il suo gioco sul posizionamento e sul colpo d'occhio. Riluttante ai tuffi spettacolari od alle uscite spericolate, si mise in luce con la Fiorentina, vincendo lo scudetto del 1956, quindi approdò all'Inter di Angelo Moratti e di Helenio Herrera, che stava diventando grande, nel 1963, per vivere l'epopea degli scudetti ('65 e '66), delle Coppe dei Campioni e delle Coppe Intercontinentali. Un suo intervento sfortunato, contro il Mantova, anno di grazia 1967, mise , apparentemente, fine a quella saga leggendaria. E dico apparentemente, perché quell'Inter non è finita e non finirà, sempre viva nel ricordo di chi la vide trionfare in tutto il mondo, e nell'immaginazione di chi ne ha letto o sentito raccontare. Sarti difese anche, otto volte, la porta della nazionale. Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez e Corso. Non solo una formazione. Non solo una filastrocca. No, ma una lunga, lunghissima melodia belliniana. 

sabato 22 aprile 2017

Fiorentina-Inter 5-4: Pioli vattene

Sia stramaledetto il giacobinismo. E la sua versione calcistica: il fantacalcio. Che tanti incompetenti ha accostato al gioco che Brera definiva "mistero senza fine bello". La media punti di Pioli, risultato non interpretabile di tanti anni di carriera, era questa.  L'ho scritto inutilmente, assieme a pochi altri, dopo l'esonero di De Boer. Tutto prevedibile, tutto previsto. L'Inter perde anche dalla Fiorentina, 5-4, con tripletta inutile di un grande Icardi, quarta sconfitta consecutiva. Imbarazzo! Pioli se ne vada. Con Ausilio e Nagatomo e D'Ambrosio. E Zanetti, soprattutto Zanetti.

lunedì 13 febbraio 2017

I 50 anni di Roberto Baggio. Cinque ragioni per ricordarlo

Il più grande giocatore della storia del calcio italiano, dopo Meazza e prima di Totti. Roberto Baggio, artista prima che calciatore, compirà 50 anni il prossimo 18 febbraio. Ecco cinque ragioni per ricordarlo e celebrarlo.

  1. Il dribbling: un fondamentale, che non si allena o che si allena poco. Baggio ne è stato un virtuoso naturale. Grazie alla sapienza innata del tocco, alla padronanza del palleggio, alle finte di corpo ed allo scatto fulmineo. Aveva non solo il primo, ma anche il secondo ed il terzo, qualche volta il quarto dribbling. Come oggi solo Messi. E prima di lui, Meazza, Di  Stefano, Garrincha, Pelé, Sivori, Sandro Mazzola, Cruijff, Best,  Zico e poi Ronaldo, il brasiliano. Me ne dimentico pochi. 
  2. Il senso del gol: 318 gol da professionista, sesto italiano assoluto, dopo Piola, 364 gol, Del Piero, 346 gol, Meazza 338 gol, Totti, 323 gol e Toni, 322 gol. Roberto Baggio ha segnato in tutti i modi, persino di testa ogni tanto, grazie alla precisione chirurgica del tiro, spesso eseguito in anticipo, prendendo il portiere in contropiede. Di destro e di sinistro, in area e fuori dall'area, quasi mai di forza, sempre con eleganza. E tanti gol nelle occasioni solenni, 9 ai mondiali, come Paolo Rossi e Vieri, il quale ultimo, però, segnò solo un gol, contro la Norvegia nel '98, nelle gare ad eliminazione diretta. Baggio, invece, trascinò letteralmente la triste Italia di Sacchi alla finale di Usa '94, perduta ai rigori contro il Brasile. L'errore di Baggio dal dischetto, un dispetto di un destino saragattianamente cinico e baro, fece il giro del mondo. Ma, senza di lui, quell'avventura azzurra sarebbe terminata molto prima.
  3. Il gioco contro tempo: fateci caso, la maggior parte dei calciatori, approssimandosi la porta, accelera, aumenta la frequenza dei passi, si fa frenetica. Baggio, no. Alla vista del portiere, più spesso, rallentava. Aspettava il difensore farglisi sotto e poi, dribbling a rientrare, con il destro od il sinistro, e tiro all'angolo con il piede opposto. Questo incedere caracollante, quasi esitante ed invece colmo di forza consapevole, a Brera, che lo vide nei primi anni di carriera, ricordava il grande Meazza.
  4. L'invidia degli allenatori: sebbene Baggio non avesse il piglio del comando, per tutta la carriera, e forse con la sola eccezione di Mazzone al Brescia, fu sofferto moltissimo dagli allenatori. Su tutti Lippi, che lo mandò via dalla Juve e gli preferì persino Russo all'Inter, e Capello, che lo sostituiva con immancabile puntualità. Ma, anche Ulivieri a Bologna, dove Baggio risorse, 22 gol all'esito di un campionato che lo condusse al suo terzo mondiale, quello di Francia '98. E perché? Perché Baggio, asso naturale, riusciva, quasi senza volerlo, a dimostrare la superiorità del singolo sul gruppo, dell'estro sullo spartito, dell'assolo sulla sinfonia, del guizzo sulla tattica. Sacchi, che ne trasse immensi benefici in nazionale, ancora oggi, trova modo e maniera di punzecchiare Baggio. E solo perché costui si era opposto alla monacazione forzata nei suoi schemi.
  5. L'individualismo ai tempi della mistica del gruppo: Gramsci scrisse che "i più non esistono fuori dell'organizzazione". E tutto sommato è vero. Ecco, Roberto Baggio nel novero dei più non c'è stato e non poteva starci. E' sopravvissuto alla più grande e più inutile rivoluzione della storia del calcio. Quella cominciata proprio da Sacchi, perché il calcio totale olandese era ben altro, come ben altro era stata la meravigliosa Ungheria di Puskas. Giocava da solo Baggio, il che non significa che non servisse assist meravigliosi ai compagni o che non ne ricevesse. Ma, insomma, non rincorreva gli avversari, non ripiegava, come si dice malamente da qualche lustro a questa parte. Non andava a tempo. Epperò decideva. Ha cambiato molte squadre in carriera, diventando il beniamino di tutte le tifoserie. Egregio, perché fuori dal gregge. Un campione senza tempo.