Elenco blog personale

mercoledì 7 aprile 2021

Inter-Sassuolo: 2-1. Lukaku, Lautaro

Inter contro Sassuolo, questa sera, ore 18:45. L'Inter è chiamata a prove tecniche di fuga per lo scudetto: gli squalificati Bastoni e Brozovic sono sostituiti da Darmian e Gagliardini. Al Sassuolo mancano anche più titolari. Al 10' l'Inter passa in vantaggio: gol di Lukaku su traversone di Young. Credo che sia il primo segnato di testa, in stagione, dal centravanti belga. Detto questo è il Sassuolo ad avere nettissima prevalenza di possesso palla. Non è chiaro se l'Inter lasci fare o subisca realmente il gioco avversario. Propendo per la seconda ipotesi, mentre siamo a metà del primo tempo. Nella ripresa l'Inter continua a giocare di rimessa e proprio in contropiede, con Lautaro Martinez, trova il raddoppio. Si profila un successo tranquillo, quando Hakimi perde palla malamente e propizia l'1-2 di Traorè. L'Inter poi sfiora il 3-1 con il subentrato Sanchez. Arrivano altri tre punti, con una certa apprensione finale. L'Inter è davvero in fuga a +11 sul Milan. Gioca maluccio da quattro o cinque partite, ma continua a fare bottino pieno. È l'anno buono e crepi la scaramanzia. 

domenica 4 aprile 2021

Giro delle Fiandre 2021: vince Asgreen. Van der Poel secondo

Ronde Van Vlaanderen 2021

A circa 25 km dal traguardo, attacca Asgreen, subito seguito dai grandi favoriti Van Aert e Van der Poel. Alaphilippe resta dietro. È Van der Poel a scattare a 17 km dall'arrivo. Cede Van Aert, mentre Asgreen rinviene sull'olandese. Van Aert ha un sussulto d'orgoglio e si rimette in caccia dei due battistrada ai -10 km da Oudenaarde. Ma, forse, è tardi. Van der Poel, che sostiene il peso della fuga, e Asgreen guadagnano. Ai -3, dietro, attacca Van Avermaet. Ultimo chilometro. Van der Poel e Asgreen si marcano. A sorpresa vince Asgreen, che rimonta Van der Poel negli ultimi 50 metri. Terzo Van Avermaet, quarto Stuyven, quinto Vanmarcke, solo sesto Van Aert. È probabile che Van der Poel e Van Aert comincino a pagare le grandi fatiche della stagione del ciclocross. Ora, riposeranno, perché la Parigi-Roubaix, rinviata, si correrà in ottobre. 

sabato 3 aprile 2021

Bologna-Inter: 0-1. Lukaku

Partita piena di errori tecnici, forse favorita dalla stanchezza, che zavorra i molti reduci nerazzurri dalle nazionali. È Lukaku a sbloccare il risultato. Colpo di testa su cross di Bastoni, respinto dal portiere del Bologna e poi dal palo fino alla ribattuto sulla linea del centravanti belga. Il Bologna però c'è.  E sfiora il gol a fine primo tempo e all'inizio della ripresa, per errori di marcatura di Lautaro e Skriniar. Escono Eriksen, Young e Lautaro per Gagliardini, Darmian e Sanchez. L'Inter soffre fino alla fine. Molto imprecisi Barella e Hakimi, che vanificano molti contropiede. Entra anche Cecina per Barella. Arrivano i tre punti, ancor più preziosi visti i pareggi di Milan e Juventus.

martedì 30 marzo 2021

Storia dei Campionati Europei di calcio: 1.

Il fascino dei Mondiali è tutt'altro. Più storia, più competizione, più talento, soprattutto quello sudamericano. Tuttavia, i Campionati Europei di calcio hanno ormai 61 anni e tanto da raccontare. Nacquero per sostituire la Coppa Internazionale, che, alla fine degli anni '20, aveva opposto le migliori squadre nazionali dell'Europa centrale, il che voleva dire le migliori nazionali europee tout court, con l'eccezione degli inglesi che, credo a torto, si ritenevano superiori a tutti gli altri e disertavano anche i Mondiali. E il primo successo (edizione 1927-30), aveva arriso proprio all'Italia di Vittorio Pozzo, illuminata, nelle ultime partite della competizione, dal genio irripetibile di Giuseppe Meazza. L'Italia rivinse nel 1935, mentre nel 1933 si era imposta l'Austria, il Wunderteam allenato da Hugo Meisl e guidato dal centravanti esile Sindelar. Sindelar, con il detto Meazza e l'ungherese Sarosi fu per un decennio il faro del calcio europeo e, allora, mondiale. Dopo la Seconda Guerra, la Coppa Internazionale tornò, registrando il successo dell'Ungheria favolosa di Puskas, nel 1953, e della Cecoslovacchia, proprio nel 1960. Altre nazioni, però, come Francia e Spagna, si facevano strada, mentre Austria e la stessa Ungheria, privata dei suoi migliori fuoriclasse ripiegati all'estero dopo l'invasione dei carri armati sovietici del 1956, si avviano ad entrare in un cono d'ombra.

 

domenica 28 marzo 2021

Giro delle Fiandre 2021: borsino favoriti

Ronde van Vlaanderen domenica di Pasqua 4 aprile 2021

Dopo la perentoria affermazione alla Gand-Wevelgem, Van Aert rinforza la sua candidatura al successo nel prossimo Giro delle Fiandre, tra muri e pavé. Dovrà vedersela anzitutto con il grande rivale olandese Van der Poel. Ecco il borsino dei favoriti dell'edizione n. 105 della Ronde van Vlaanderen, che si annuncia quanto mai combattuta e spettacolare. 

  1. Van Aert *****
  2. Van der Poel ****
  3. Sagan ***
  4. Trentin ***
  5. Alaphilippe **
  6. Vanmarcke **
  7. Stuyven **?
  8. Pidcock **
  9. Pedersen**
  10. Asgreen ** 
  11. Van Baarle **
  12. Gilbert *
  13. Bettiol *

Gand-Wevelgem: Van Aert vince davanti a Nizzolo, Trentin e Colbrelli

Edizione n. 83 della Gand-Wevelgem (Gent-Wevelgem). Corsa selettiva. È il grande favorito della vigilia, il belga Van Aert, a trionfare precedendo Nizzolo, Trentin, che replica il piazzamento dello scorso anno, e Colbrelli, in una giornata che avrebbe potuto essere memorabile per i colori azzurri. Troppo forte Van Aert, però. 

giovedì 25 marzo 2021

Italia-Irlanda del Nord: 2-0. Berardi, Immobile

Prima partita di qualificazione ai mondiali del 2022 per l'Italia di Mancini. Avversari modesti. Italia a basso ritmo. È Insigne, ormai leader maturo, a illuminare, liberandosi spesso sulla trequarti. Vantaggio firmato da Berardi, cui segue il gol di Immobile, facilitato da un'indecisione del portiere nordirlandese. Discreto primo tempo. Nella ripresa, azzurri troppo imprecisi. Il risultato non cambia. 

martedì 23 marzo 2021

Il calcio di strada: la ricchezza svanita

C'era una volta il calcio di strada, il calcio da strada. Era una necessità, essendo il campo da calcio, per molti, un sogno, una chimera, un'opportunità per pochi. Ora, intendiamoci, non dico che i campetti in erba sintetica, dove vengono allevate le nuove generazioni di futuri calciatori, siano da disprezzare. Non dico questo. Tuttavia, la rarefazione del calcio di strada ha determinato la caduta verticale non soltanto della qualità tecnica, ma anche dell'estro, dell'inventiva, insomma di tutte quelle risorse cui le difficoltà e gli ostacoli costringono ad attingere. 

Giocare sulla terra battuta, in mezzo all'erba alta, sulla spiaggia o sull'asfalto, interrotto, qua e là, da buche e bucherelle, beh, era un esercizio continuo all'imprevisto, una sollecitazione ripetuta alla destrezza, un invito costante alla ricerca e al mantenimento dell'equilibrio. Non cadere, non farsi male, non strapparsi la tuta, era l'imperativo morale che guidava i giovani calciatori fino ad una trentina d'anni fa. E, allora, non deve stupire che, proprio dalla strada, in mezzo a quelle difficoltà quasi dickensiane, siano germogliati i maggiori talenti del calcio italiano e non solo. Quelli che, obbligati ad usare un muretto per chiudere un triangolo, quelli che, riusciti ad addomesticare non dico un Tango o un SuperSantos, ma persino un SuperTele, trovavano poi facile, se non banale, calciare un pallone regolamentare, molto più docile. 

Meazza veniva dalla strada, come Valentino Mazzola. E dopo, i Rivera, i Mazzola, i Riva, al più vennero dall'oratorio, dalla terra battuta o dal cemento. Fu lì che impararono a schivare i colpi, ad anticiparli. Lì appresero il colpo d'occhio, la divinazione delle traiettorie. Ancora gli ultimi talenti più puri del calcio italiano è su campetti improvvisati, lontanissimi da quelli odierni, che avviarono il loro apprendistato calcistico. Mancini e Roberto Baggio, Zola e Del Piero, Totti e Cassano. Non uno di loro ha iniziato diversamente. Imparando a stare in piedi senza la consolazione di un atterraggio sull'erba sintetica. Questo manca oggi al calcio italiano. Questa gavetta. Poi, sì, ad un certo punto, si rendono necessarie anche le strutture, i completini e le mantelline. Sì, ma più avanti nel tempo. 

Cosa se ne può concludere? Nulla. La mia è una mera costatazione. La nostra povertà d'un tempo - anche solo quella di campi e strutture e scuole calcio - era, per una di quelle contraddizioni della vita che oggi faticheremmo ad ammettere, la nostra ricchezza. Era il nostro romanzo di formazione. L'avversario da affrontare e vincere, l'Uriah Heep che guardava male David Copperfield. Oggi, tutto questo non c'è più. C'è tutto il resto. L'organizzazione, non dappertutto, ma da tante parti sì, la tattica, le diagonali, il fuorigioco. Da subito. Come in Olanda, come in Svezia. Soltanto che il calcio - molti l'hanno dimenticato - prima di essere uno sport, è un gioco. O un giuoco, come si diceva.


lunedì 22 marzo 2021

I migliori ciclisti tedeschi della storia

Propongo una classifica a punti dei migliori ciclisti tedeschi della storia. Comanda Ullrich. Classifica aggiornata all'11 aprile 2023.

  • Tour de France:                                            


 1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti                  

    • Giro d'Italia:


    1. 300 punti 2. 150 punti 3. 100 punti 4. 80 punti 5. 70 punti 6. 60 punti 7. 50 punti 8. 40 punti 9. 30 punti 10. 20 punti    



    • Vuelta a Espana:



    1. 200 punti 2. 100 punti 3. 80 punti 4. 70 punti 5. 60 punti 6. 50 punti 7. 40 punti 8. 30 punti 9. 20 punti 10. 10 punti    



    • Campionato del mondo:



    1. 100 punti 2. 70  punti 3. 60 punti 4. 50 punti 5. 40 punti 6. 30 punti 7. 20 punti 8. 10 punti 9. 8 punti 10. punti    



    • Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:

    1. 60 punti 2. 54 punti 3. 48 punti 4. 42 punti 5. 36 punti 6. 30 punti 7. 24 punti 8. 18 punti 9. 12 punti 10. 6 punti      


    • Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):


    1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti



    • Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia, Circuito de la Sarthe):


    1. 40 punti

    • Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia):


    
    1. 30 punti


    • Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)

    • Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Algarve, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia, Eneco Tour) 
    1. 25 punti
    • Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):


    per ogni vittoria al Tour: 15 punti
    per ogni vittoria al Giro: 12 punti
    per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti


    1. Jan Ullrich (Germania): 2.185 punti (1995-2006): 1.470 punti al Tour de France (una volta primo, cinque volte secondo, una volta quarto), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 10 punti al campionato del mondo (una volta ottavo), 50 punti alle Olimpiadi (una volta primo), 180 punti al campionato tedesco (due volte primo, due volte secondo), 60 punti al Giro della Svizzera (una volta primo), 30 punti alla Coppa Agostoni (una volta primo), 30 punti alla Coppa Sabatini (una volta primo), 30 punti al Giro dell'Emilia (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour de France (sette vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    2. Erik Zabel (Germania): 1.725 punti (1993-2008): 240 punti al campionato del mondo (due volte secondo, una volta terzo, una volta quinto), 260 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo, quattro volte terzo), 378 punti alla Milano-Sanremo (quattro volte primo, due volte secondo, due volte sesto), 84 punti al Giro delle Fiandre (due volte quarto), 48 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo), 210 punti alla Parigi-Tours (tre volte primo, due volte terzo), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 50 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 30 punti allo Scheldeprijs (una volta primo), 90 punti al Gran Premio di Francoforte (tre volte primo), 165 punti per vittorie di tappa al Tour de France (undici vittorie di tappa), 80 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (otto vittorie di tappa)

    3. Dietrich Thurau (Germania): 1.147 punti (1974-1988): 140 punti al Tour de France (una volta quinto, una volta decimo), 70 punti al Giro d'Italia (una volta quinto), 70 punti alla Vuelta a Espana (una volta quarto), 140 punti al campionato del mondo (due volte secondo), 130 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta terzo), 66 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta ottavo), 162 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 50 punti al Campionato di Zurigo (una volta primo), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 40 punti al Giro di Germania (una volta primo), 30 punti allo Scheldeprijs (una volta primo), 30 punti alla E3 Harelbeke (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Cantone Argovia (una volta primo), 75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa), 50 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (cinque vittorie di tappa)

    4. Rudi Altig (Germania): 1.120 punti (1960-1971): 30 punti al Giro d'Italia (una volta nono), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 170 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta secondo), 140 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo), 60 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo), 114 punti al Giro delle Fiandre (una volta primo, una volta secondo), 78 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta sesto), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 30 punti al Giro di Toscana (una volta primo), 30 punti al Giro del Piemonte (una volta primo), 120 punti per vittorie di tappa al Tour de France (otto vittorie di tappa), 48 punti per vittorie di tappa al Giro d'Italia (quattro vittorie di tappa), 60 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (sei vittorie di tappa)

    5. Hans Junkermann (Germania): 1.119 punti (1955-72): 320 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta quinto, due volte nono), 60 punti al Giro d'Italia (una volta sesto), 40 punti alla Vuelta a Espana (una volta settimo), 55 punti al campionato del mondo (una volta sesto, una volta settimo, una volta decimo), 350 punti al campionato tedesco (tre volte primo, due volte secondo, quattro volte terzo), 174 punti al Giro della Svizzera (due volte primo, una volta secondo), 90 punti al Campionato di Zurigo (una volta primo, una volta secondo), 30 punti al Gran Premio di Francoforte (una volta primo)

    6. John Degenkolb (Germania): 927 punti (2011-) : 58 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta nono), 170 punti al campionato tedesco (due volte secondo, tre volte terzo), 120 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta quinto, una volta settimo), 72 punti al Giro delle Fiandre (due volte settimo, due volte nono), 144 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta secondo, una volta settimo, una volta decimo), 90 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo, una volta secondo, una), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 90 punti alla Gand-Wevelgem (una volta primo, una volta secondo), 30 punti al Gran Premio di Francoforte (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 100 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (dieci vittorie di tappa)[carriera ancora in corso]


    7. Rolf Wolfshohl (Germania): 801 punti (1960-1976): 60 punti al Giro d'Italia (una volta sesto), 250 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta sesto), 65 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta ottavo, una volta decimo), 90 punti al campionato tedesco (una volta primo, una volta secondo), 162 punti alla Milano-Sanremo (una volta secondo, una volta quarto, una volta quinto, una volta sesto), 54 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta secondo), 40 punti alla Bicicletta Basca (una volta primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    8. Andreas Kloeden (Germania): 770 punti (1998-2013): 480 punti al Tour de France (due volte secondo, una volta terzo), 50 punti al campionato tedesco (una volta primo), 80 punti al Giro dei Paesi Baschi (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Circuito della Sarthe (una volta primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 40 punti alla Tirreno-Adriatico (una volta primo)

    9. André Greipel (Germania):  763 punti  (2005-)        : 60 punti al campionato del mondo (una volta terzo), 150 punti al campionato tedesco (tre volte primo), 24 punti alla Parigi-Roubaix (una volta settimo), 160 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo, due volte secondo, una volta terzo), 50 punti al Tour Down Under (due volte primo), 30 punti alla Primus Classic (una volta primo), 165 punti per vittorie di tappa al Tour (undici vittorie di tappa), 84 punti per vittorie di tappa al Giro (sette vittorie di tappa), 40 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (dieci vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    10. Reimund Dietzen (Germania): 735 punti (1982-1990): 140 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo), 390 punti alla Vuelta a Espana (due volte secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta settimo), 70 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta secondo, una volta terzo), 40 punti alla Vuelta Castilla y Leon (una volta primo), 40 punti alla Settimana Catalana (una volta primo), 25 punti alla Vuelta a la Roja (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (tre vittorie di tappa)


    11. Udo Boelts (Germania):  521 punti (1989-2003): 50 punti al Tour de France (una volta nono), 55 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta decimo), 240 punti al campionato tedesco (tre volte primo, tre volte terzo), 12 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta nono), 42 punti al Giro di Lombardia (una volta settimo, una volta ottavo),  50 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Cantone Argovia (una volta primo), 30 punti al Gran Premio di Vallonia (una volta primo), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)

    12. Olaf Ludwig (Germania):  493 punti (1990-97): 60 punti al campionato del mondo (una volta terzo), 40 punti al campionato tedesco (una volta secondo), 30 punti alla Milano-Sanremo (una volta sesto), 12 punti al Giro delle Fiandre (una volta nono), 156 punti alla Parigi-Roubaix (una volta secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta nono), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 30 punti alla Gand-Wevelgem (una volta terzo), 40 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (una volta primo), 30 punti all'E3 Harelbeke (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa)

    13. Marcel Kittel (Germania): 448 punti (2011-2019): 30 punti al campionato tedesco (una volta primo), 150 punti allo Scheldeprijs (cinque volte primo), 210 punti per vittorie di tappa al Tour (quattordici vittorie di tappa), 48 punti per vittorie di tappa al Giro (quattro vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    14. Tony Martin (Germania): 429 punti (2008-2021): 54 punti al Giro della Svizzera (una volta secondo), 120 punti al Giro del Belgio (tre volte primo), 40 punti all'Eneco Tour (una volta primo), 80 punti al Giro dell'Algarve (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo),75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    15. Gregor Braun (Germania): 426 punti (1977-1989): 190 punti al campionato tedesco (tre volte primo, una volta secondo), 72 punti al Giro delle Fiandre (una volta terzo, una volta settimo), 84 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta quinto), 50 punti al Giro di Sardegna (due volte primo), 30 punti alla Tre Valli Varesine (una volta primo)

    16. Fabian Wegmann (Germania): 406 punti (2002-2016): 28 punti al campionato del mondo (una volta settimo, una volta nono), 210 punti al campionato tedesco (tre volte primo, due volte secondo), 78 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo, una volta sesto), 60 punti al Gran Premio di Francoforte (due volte primo), 30 punti alla Tre Valli Varesine (una volta primo)




    Serie A 20/21: il punto dopo la 28^ giornata. Cade la Juve

    Il Benevento espugna il campo della Juve. Mi pare che Pirlo non sia destinato ad una grande carriera da tecnico. Non nell'immediato, almeno. Non considerare le necessità dell'equilibrio e le qualità dell'avversario; schierare, assieme, Cristiano Ronaldo, Morata, Chiesa e Kulusevski, più Bernardeschi, mi è parso un azzardo contro una squadra modesta ma organizzata e reattiva come il Benevento. Che, infatti, si faceva pericoloso ad ogni mezzo contropiede, ad ogni abbozzo di ripartenza, cui faceva da tappo soltanto la tecnica di secondo piano della squadra di Inzaghi. Mi devo ripetere: non ci s'improvvisa a certi livelli. 

    Il Milan vince a Firenze, con i suoi giocatori migliori, Ibra e Chalanoglu, ma la Fiorentina, nella quale ancora dipinge gioco il trentottenne Ribery, gestisce davvero male il vantaggio faticosamente conquistato e resta impigliata nella lotta salvezza, che avvince anche il Torino, superato dalla Sampdoria.

    La solita Roma perde da un Napoli ritrovato, nel quale torna a pulsare la vena realizzativa di Mertens.

    La Lazio vince a Udine, l'Atalanta a Verona. Diventa molto intensa la lotta per la qualificazione alla prossima Champions League.

    L'Inter, fermata dal Covid, dovrà recuperare la partita contro il Sassuolo. 

    sabato 20 marzo 2021

    Gand-Wevelgem 2021: favoriti. Van der Poel assente

    Dopo l'inaspettato successo di Stuyven alla Milano-Sanremo, ecco il borsino dei favoriti per la Gand-Wevelgem 2021, in programma domenica 28 marzo. Attualmente, Van der Poel non mi pare figuri tra i partecipanti.

    Aggiornamento del 27 marzo: sembrava di no, poi di sì, adesso è certo che Van der Poel non sarà al via della Gent-Wevelgem.

    1. Van Aert ****
    2. Pedersen **
    3. Trentin **
    4. Asgreen **
    5. Senechal **
    6. Stuyven **
    7. Degenkolb *
    8. Gaviria*
    9. Vanmarcke *
    10. Van Avermaet *
    11. Colbrelli *
    12. Bettiol *

    Milano-Sanremo 2021: vince Stuyven

    Gruppo tirato da Filippo Ganna sul Poggio. Rompe gli indugi il campione del mondo Alaphilippe, con dietro Van Aert. Rientra sui due Van der Poel. Tiene anche Caleb Ewan. Si avvantaggia Stuyven in discesa, ripreso da Kragh Andersen, che poi cede. Volata, vince il belga Stuyven. Secondo Caleb Ewan, terzo il vincitore dell'edizione 2020, Van Aert. Poi, Sagan e Van der Poel. Relativa sorpresa, premiato il coraggio e il tempismo di Stuyven, che contava infatti piazzamenti di prestigio nelle classiche monumento (quarto alla Roubaix, settimo al Fiandre). Primo degli italiani, Colbrelli, ottavo. Ha suscitato polemiche il lavoro svolto da Ganna sul Poggio. Molti pensano che un campione come lui dovrebbe correre per vincere e che avrebbe potuto farlo anche oggi. Probabilmente, hanno ragione. 

    venerdì 19 marzo 2021

    Quarti di Champions: Bayern Monaco-Psg, Real Madrid-Liverpool, Porto-Chelsea, Manchester City-Borussia Dortmund

    Sorteggiati i quarti di finale di Champions League. I campioni in carica del Bayern Monaco affronteranno il Psg di Mbappé nella rivincita anticipata della finale dello scorso anno. Sfida ricca di fascino e di storia europea tra Real Madrid e Liverpool. La vincitrice tra City e Dortmund affronterà una tra Bayern e Psg, così la vincitrice della sfida tra Porto e Chelsea, in semifinale, incrocerà Liverpool o Real.


    • Manchester City - Borussia Dortmund
    • Bayern Monaco - PSG
    • Porto - Chelsea 
    • Real Madrid - Liverpool

    giovedì 18 marzo 2021

    Champions: la solita Italexit

    Succede da anni, qualche volta dopo, sì, ma succede da anni. Ad un certo punto della Champions League, c'è l'Italexit. Resta inteso poi, che l'eliminazione dell'Inter, addirittura quarta nel suo girone, sia stata pesante, come, quasi allo stesso modo, quella della Juve contro il Porto: i bianconeri hanno un monte ingaggi spropositato e Cristiano Ronaldo eppure, come lo scorso anno contro il Lione, sono stati eliminati da un avversario pacificamente più debole. Diverso il discorso per Atalanta e Lazio, uscite contro due squadre più blasonate e più ricche tecnicamente come Real Madrid e Bayern Monaco. Resta, tuttavia, la difficoltà internazionale del calcio italiano. L'ultimo titolo europeo rimane la Champions League dell'Inter del 2010. Anche la nazionale è reduce da due eliminazioni al primo turno ai mondiali (2010 e 2014) e persino dalla mancata qualificazione a quelli russi del 2018. E non ne farei, come certi pretesi esperti, una questione di ritmo. Che sarebbe più basso nelle nostre squadre e in serie A. Non è quello o non è tanto quello il problema. Che considero invece tecnico. La qualità offensiva latita, il dribbling è uno sconosciuto, il tiro da fuori una rarità. Il calcio italiano oggi è un calcio minore. Come gli capitò di essere negli anni '50. Succede, può succedere. Speriamo che non duri. Dalla mediocrità degli anni '50 si uscì attraverso una rivoluzione tattica, il perfezionamento del calcio di rimessa poi detto all'italiana, e con la fioritura, quella mai prevedibile, di campioni assoluti come Rivera, Facchetti, Mazzola, Riva. Campioni di quel livello - tolto, potenzialmente, il solo Zaniolo - non se ne intravedono oggi, pur essendoci giovani buoni calciatori; tatticamente, invece, non riconosco grandi novità. Giochiamo come gli altri, in Europa. Solo che loro lo fanno meglio. E con interpreti mediamente migliori. E perdiamo.

    martedì 16 marzo 2021

    Tirreno-Adriatico 2021: vince Pogacar. A Van Aert la crono

    Per una volta, contro il tempo, non vince Filippo Ganna. A San Benedetto del Tronto, nella cronometro conclusiva della Tirreno-Adriatico 2021, si è imposto l'asso belga Van Aert, che pareggia i successi parziali del grande rivale olandese Van der Poel. Tadej Pogacar si è aggiudicato la classifica generale. Ora, fari puntati sulla Milano-Sanremo in programma sabato prossimo. 

    Ritratto tecnico di Lautaro Martinez

    Quando il nome di Lautaro Martinez fu accostato all'Inter, circa tre anni fa, pochi lo conoscevano. Decisi d'informarmi, guardai qualche video, ero incerto, fin quando m'imbattei in una dichiarazione di un campione tanto grande quanto schivo, Ardiles, centrocampista funambolico campione del mondo con l'Argentina nel 1978: ne parlava come di un grande attaccante, veloce, tecnico e grintoso. Mi bastò. Il parere dei calciatori sui calciatori - non sul calcio in assoluto, ma sui calciatori - per me è generalmente decisivo.

    Lautaro, pian piano è andato confermando le belle parole che su di lui spese Ardiles. Ecco, ora che lo conosciamo tutti meglio, di Lautaro vorrei provare a tracciare un ritratto tecnico. Di statura ridotta - visti i tempi di marcantoni e lungagnoni -, Lautaro, a dispetto del suo 1,74 m, è un formidabile colpitore di testa. Per elevazione - ricorda il connazionale Aguero, ma anche il tedesco Riedle, o i cileni Zamorano e Salas, per restare in ambito nerazzurro, invece, Carletto Muraro -, coraggio, scelta di tempo e qualità d'impatto, è tra i migliori in circolazione. Per esempio è molto più forte, in questo fondamentale, di Lukaku, cui rende 16 cm, o, tornando indietro, di Adriano. Perché la statura non basta e conta sino ad un certo punto. Ha tecnica notevole Lautaro Martinez, nello stop, anche orientato, come si dice in covercianese, tanto che spesso gli basta per liberarsi del primo marcatore, ha dribbling stretto, scatto fulmineo e tiro secco, con entrambi i piedi. Tiro spesso eseguito di prima intenzione. Non brilla invece per freddezza in area, dove non sempre capitalizza le occasioni che gli capitino, sia perché sbaglia la scelta - e con l'esperienza potrà migliorare - sia perché il moto perpetuo e il sacrificio in copertura gli tolgono lucidità. Ha un grande temperamento e non teme il confronto fisico con avversari più massicci di lui. La sua forza maggiore è nelle gambe. A 23 anni e mezzo, è già uno dei migliori attaccanti del mondo.

    Serie A 20/21: il punto dopo la 27^ giornata

    L'Inter conferma il buon momento, vincendo una partita scorbutica contro il Toro, grazie a Lautaro Martinez, mai così decisivo come nell'ultimo mese. Campione già matura a 23 anni e mezzo.

    Il Milan perde in casa dal Napoli, che ritrova un gioco a tratti brillante. Può essere che sui rossoneri abbiano pesato le fatiche dell'Europa League, che potrebbero aver svolto un ruolo anche nella sconfitta della Roma a Parma. 

    La Juve passa a Cagliari con tripletta di Cristiano Ronaldo, che avrebbe tuttavia meritato una precoce espulsione per un brutto intervento ai danni di Cragno: grave errore arbitrale confermato dal silenzio, inspiegabile, del VAR.

    Vittorie nette dell'Atalanta, contro lo Spezia, con solito gran gol di Muriel e della Fiorentina, sul campo del Benevento, con tripletta di Vlahovic.

    La Lazio batte il Crotone, il Bologna supera la Sampdoria, pareggio tra Genoa e Udinese.

    domenica 14 marzo 2021

    Castelfidardo: trionfa Van der Poel

    Magnifico assolo di Mathieu Van der Poel a Castelfidardo, traguardo della quinta tappa della Tirreno-Adriatico 2021. Classe, coraggio, scelta di tempo. Un predestinato, che merita tutti i quarti di nobiltà ciclistica che possiede. Precede Pogacar, che rinforza il suo primato in classifica generale. 

    Torino-Inter: 1-2. Lautaro!

    Eriksen parte dalla panchina, gioca Gagliardini. Torino chiuso e pronto a ripartire con Verdi e Sanabria. Inter imprecisa con Barella, stanco già da un paio di settimane, e Lukaku, che mostra tutti i suoi limiti nei fondamentali di controllo del pallone. La migliore occasione capita al Toro: palla sul palo. Al 55' entrano Eriksen e Young  per Gagliardini e Perisic. Da una giocata di prima di Eriksen scambio tra Lukaku e Lautaro, atterrato in area granata. Rigore per l'Inter, che Lukaku trasforma. Angolo per il Toro e, nella confusione, Sanabria pareggia. Esce Brozovic per Sanchez. Inter con tre punte ed Eriksen in regia. Cross di Sanchez e favoloso, davvero favoloso gol di testa di Lautaro Martinez, che indirizza il pallone sul palo lontano. Escono Hakimi e lo  stesso Lautaro per Darmian e Vecino, che rivede il campo dopo mesi. L'Inter vince.

    sabato 13 marzo 2021

    Prati di Tivo: trionfa Pogacar

    Vittoria da fuoriclasse del vincitore dell'ultimo Tour de France a Prati di Tivo, traguardo di montagna della quarta tappa della Tirreno-Adriatico 2021. L'asso sloveno ha preceduto di 6" Simon Yates e di 29" Higuita. Van Aert, che proprio al Tour aveva dimostrato di tenere benissimo anche in salita, cede meno di 50". Nibali circa un minuto e mezzo. Pogacar, che impressiona per quanto è forte e consapevole della sua forza, ora guida la classifica generale con 35" di vantaggio su Van Aert.