Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta Zola. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Zola. Mostra tutti i post

martedì 23 marzo 2021

Il calcio di strada: la ricchezza svanita

C'era una volta il calcio di strada, il calcio da strada. Era una necessità, essendo il campo da calcio, per molti, un sogno, una chimera, un'opportunità per pochi. Ora, intendiamoci, non dico che i campetti in erba sintetica, dove vengono allevate le nuove generazioni di futuri calciatori, siano da disprezzare. Non dico questo. Tuttavia, la rarefazione del calcio di strada ha determinato la caduta verticale non soltanto della qualità tecnica, ma anche dell'estro, dell'inventiva, insomma di tutte quelle risorse cui le difficoltà e gli ostacoli costringono ad attingere. 

Giocare sulla terra battuta, in mezzo all'erba alta, sulla spiaggia o sull'asfalto, interrotto, qua e là, da buche e bucherelle, beh, era un esercizio continuo all'imprevisto, una sollecitazione ripetuta alla destrezza, un invito costante alla ricerca e al mantenimento dell'equilibrio. Non cadere, non farsi male, non strapparsi la tuta, era l'imperativo morale che guidava i giovani calciatori fino ad una trentina d'anni fa. E, allora, non deve stupire che, proprio dalla strada, in mezzo a quelle difficoltà quasi dickensiane, siano germogliati i maggiori talenti del calcio italiano e non solo. Quelli che, obbligati ad usare un muretto per chiudere un triangolo, quelli che, riusciti ad addomesticare non dico un Tango o un SuperSantos, ma persino un SuperTele, trovavano poi facile, se non banale, calciare un pallone regolamentare, molto più docile. 

Meazza veniva dalla strada, come Valentino Mazzola. E dopo, i Rivera, i Mazzola, i Riva, al più vennero dall'oratorio, dalla terra battuta o dal cemento. Fu lì che impararono a schivare i colpi, ad anticiparli. Lì appresero il colpo d'occhio, la divinazione delle traiettorie. Ancora gli ultimi talenti più puri del calcio italiano è su campetti improvvisati, lontanissimi da quelli odierni, che avviarono il loro apprendistato calcistico. Mancini e Roberto Baggio, Zola e Del Piero, Totti e Cassano. Non uno di loro ha iniziato diversamente. Imparando a stare in piedi senza la consolazione di un atterraggio sull'erba sintetica. Questo manca oggi al calcio italiano. Questa gavetta. Poi, sì, ad un certo punto, si rendono necessarie anche le strutture, i completini e le mantelline. Sì, ma più avanti nel tempo. 

Cosa se ne può concludere? Nulla. La mia è una mera costatazione. La nostra povertà d'un tempo - anche solo quella di campi e strutture e scuole calcio - era, per una di quelle contraddizioni della vita che oggi faticheremmo ad ammettere, la nostra ricchezza. Era il nostro romanzo di formazione. L'avversario da affrontare e vincere, l'Uriah Heep che guardava male David Copperfield. Oggi, tutto questo non c'è più. C'è tutto il resto. L'organizzazione, non dappertutto, ma da tante parti sì, la tattica, le diagonali, il fuorigioco. Da subito. Come in Olanda, come in Svezia. Soltanto che il calcio - molti l'hanno dimenticato - prima di essere uno sport, è un gioco. O un giuoco, come si diceva.


mercoledì 3 aprile 2019

I dieci migliori tiratori di punizioni in serie A

Classifica dei goleador su punizione in serie A.
Riflettevo sul fatto che all'Inter non si segna, da una vita, un gol su calcio di punizione. Ed è un limite importante, soprattutto nel calcio di oggi, tanto lodato per la pretesa ricerca della supremazia territoriale, del possesso palla e del mito del bel gioco, che, però, è come la Primula Rossa del romanzo di Emma Orczy. Su calcio piazzato, si decidono un mucchio di partite. E l'assenza di uno specialista in squadra toglie punti preziosi, spesso decisivi. Ecco la nota classifica sui migliori goleador su calcio di punizione in serie A, dalla quale concludo: magari giocasse ancora Recoba nell'Inter. Il Chino figura al nono posto della graduatoria. Ma solo Mihajlovic, Zola, Platini e Pjanic hanno una media gol superiore in rapporto alle partite giocate.


  1. Mihajlovic                     28 gol in 315 partite
  2. Pirlo                               27 (+1?)* gol in 493 partite
  3. Del Piero                        22 gol in 478 partite
  4. Roberto Baggio             21 gol in 452 partite
  5. Totti                               21 gol in 619 partite
  6. Zola                               20 gol in 238 partite
  7. Pjanic                            15 gol in 244 partite
  8. Platini                            13 gol in 147 partite
  9. Recoba                           13 gol in 217 partite
  10. E. Chiesa                        13 gol in 380 partite      

lunedì 5 maggio 2014

Cassano 146 gol in carriera, rinnova la tradizione dei grandi numeri dieci italiani

Cassano andrà al mondiale, ormai restano pochissimi dubbi. Per paradosso, a 32 anni, sarà il primo di una carriera sempre vissuta ad un passo dalla gloria. Talento bizzoso ma grandissimo, l'asso barese ha sprecato negli anni migliori due stagioni a cavallo tra 2005 e 2007. Ancora gli manca quel che allora non seppe raccogliere, durante i bagordi di Madrid, quando smise di essere un atleta. Poi, però, ha saputo riprendersi, è tornato in nazionale, ha limato verso l'alto i suoi numeri, che sono indicatori affidabili, per quanto non gli unici, del valore di un attaccante. Perché Cassano è un attaccante, di fantasia e di estro, ma un attaccante. Ieri, è arrivato a 12 gol in campionato: per la quarta volta in doppia cifra in serie A, dove ha segnato complessivamente 106 gol. In carriera, Cassano ha segnato 146 reti. Qui di seguito, propongo una classifica dei gol segnati in carriera dai grandi numeri dieci del calcio italiano degli ultimi 30 anni. Se Del Piero, Roberto Baggio e Totti sono lontani da Cassano, sopra la vetta dei 300 gol, Mancini e Zola, poco sopra i 200 gol, mi pare che siano alla portata del campione del Parma. 

  1. Del Piero 345 gol
  2. Roberto Baggio 318 gol
  3. Totti 305 gol
  4. Mancini 217 gol
  5. Zola 203 gol
  6. Cassano 146 gol

venerdì 15 marzo 2013

Cassano 135 gol in carriera

Con la doppietta di ieri al Tottenham, credo infatti che gli vada attribuito, stando alle regole attuali, anche il secondo gol, Cassano ha raggiunto la quota di 135 gol in carriera. Tra i grandi fantasisti italiani degli ultimi 30 anni, in ordine anagrafico, Mancini, Roberto Baggio, Zola, Del Piero e Totti, Cassano è quello che ha segnato di meno, ma è anche il più giovane, 31 anni a luglio, laddove peraltro i primi tre hanno già appeso da tempo le scarpette al chiodo. Del Piero, Baggio e Totti sono irraggiungibili, ma Zola e Mancini, poco oltre le 200 reti in carriera, sono a mio avviso nel mirino dell'asso barese. Segue classifica dei gol segnati dai campioni suddetti:
Del Piero  321 gol (Australia esclusa, perché francamente è un altro calcio)
R. Baggio 318 gol
Totti         297 gol
Mancini   217 gol
Zola         203 gol
Cassano   135 gol