Elenco blog personale

domenica 15 dicembre 2019

Fiorentina-Inter: 1-1. Borja Valero, Vlahovic

Inter presto in vantaggio con un gran gol di Borja Valero: una di quelle giocate che faceva, guarda caso, ai tempi della Fiorentina. Nella ripresa, il subentrato Benassi costringe Handanovic ad una grande parata. Lukaku si divora un gol davanti al portiere, come contro il Barca: aveva almeno avuto il merito di costruirsi l'occasione. Esce Lautaro, ammonito, per Politano. Esordio per Agoumè, che rileva Borja Valero, oggi migliore in campo. Vlahovic nel recupero pareggia. Errore di un irriconoscibile Godin nella metà campo avversaria. Vlahovic s'invola sulla fascia sinistra viola, Skriniar lo accompagna gentilmente nella propria area. Partita gettata via da Conte con i cambi: impatto disastroso di Politano e Godin. Poi, hanno pesato gli errori di Lukaku e Skriniar. Inter raggiunta in cima alla classifica dalla Juve.

sabato 14 dicembre 2019

Gattuso: male la prima. Il Napoli perde con il Parma

Napoli sconfitto in casa dal Parma. Un gol di Gervinho allo scadere sancisce la sconfitta all'esordio di Gattuso. Che magari potrà far meglio di oggi, ma pensavo che non fosse adatto a sostituire Ancelotti. Forse non era un pensiero tanto peregrino. 

giovedì 12 dicembre 2019

Inter-Barca: gli errori di Conte

Eliminazione cocente. Il girone, va premesso, non era facile come quello dell'Atalanta. E l'Inter ha affrontato la partita decisiva senza Sensi e Barella, vale a dire senza la miglior fonte di gioco, il primo, senza il giocatore di maggior temperamento, il secondo. Grave soprattutto l'assenza di Barella, che sa intercettare tutti i palloni vaganti, che è capace di accelerazioni violente, di strappi, come si dice in gergo, che gli permettono di arrivare sempre a contrasto. Brozovic e Vecino, per quanto vogliano pressare, sovente non ci riescono. E diciamo anche che gli errori di Lukaku, tuttavia non sorprendenti per chi ne conosca la carriera, che le statistiche non raccontano fino in fondo, hanno pesato. Però, ci sono stati anche errori di Conte:

  • Conte ha schierato Politano, che, da mesi, si sente ai margini e, quando entra, gioca a testa bassa, sempre per liberare il sinistro, sempre calciando addosso all'avversario, senza eseguire un passaggio. 
  • Conte non ha sostituito Lukaku, a metà del secondo tempo, schierando Esposito assieme a Politano, lo stesso Lukaku e Lautaro, con la conseguenza che Esposito, che ha qualità superiore, è stato costretto a girare lontano dall'area, mendicando palloni che non gli sono arrivati.
  • La difesa a 3, dogma contiano per eccellenza, andava abbandonata almeno nel secondo tempo. E, in ogni caso, Godin fatica a giocarci. E soffre anche Skriniar, a sinistra. A destra lo slovacco rende più. Conte non l'ha ancora capito?

  • La Champions League non è la serie A. Dove, in genere, ma non contro la Juve, con la quale l'Inter ha infatti perso e sofferto, il gioco monocorde di Conte può bastare. In Europa la musica cambia. Le due mezzali, poi, sempre all'inseguimento degli avversari, diventano un lusso. Tanto più quando ci sia Vecino e non Barella, per le ragioni prima dette, e Borja Valero, che dopo un pressing nella metà campo avversaria non ce la fa a rientrare. Diventa così fatale subire il gioco avversario a centrocampo. Che Conte ha ulteriormente sguarnito nei minuti finali contro il Barca. Il gol di Fati si spiega in questo modo, oltre che con l'uscita ritardata di uno Skriniar spaesato, lontanissimo parente del difensore aggressivo e dominante che abbiamo conosciuto.

L'Atalanta agli ottavi di Champions!

Storica qualificazione dell'Atalanta agli ottavi di Champions League: decisivo il successo in trasferta dei bergamaschi sul campo dello Shakhtar Donetsk. Dopo una partenza difficilissima, Gasperini ha saputo guidare i suoi giocatori ad un traguardo difficilissimo, al netto del girone fortunato. D'altra parte, è una squadra davvero europea l'Atalanta, almeno sul piano del ritmo, sempre elevatissimo che tiene durante le partite. E sta giocando da tempo, senza Zapata, che per me è superiore a Lukaku, e Ilicic.

martedì 10 dicembre 2019

Il Napoli esonera Ancelotti! Ecco Gattuso!

Non gli è bastato il cospicuo palmares e neppure il 4-0 appena rifilato al Genk, con qualificazione agli ottavi di Champions League. È arrivato, era nell'aria, l'esonero di Carlo Ancelotti dalla panchina del Napoli. Da tempo aveva perduto il timone di una nave alla deriva, per lo meno in campionato. L'annuncio ufficiale è arrivato con un tweet del Napoli delle 23:38. Non mi convince minimamente la scelta, per ora ufficiosa, del sostituto, però, il sopravvalutato Gattuso.

Il calcio non è il basket. La dittatura degli schemi

Il calcio non è il basket. Si potrebbe cominciare con questa breve, inattaccabile, ricognizione dell'evidenza. Perché ne parlo? Perché la dittatura degli schemi nel calcio è stato mutuata, pressoché integralmente, dalla pallacanestro. Che però non è il calcio:

  • le dimensioni regolamentari di un campo di calcio variano dai 100 a 110 m in lunghezza e dai 64 ai 75 metri in larghezza, almeno in partite internazionali;
  • le dimensioni di un campo di basket sono di 28 metri in lunghezza e di 15 metri in larghezza;
  • il calcio si gioca in 11, con possibilità di 3 sostituzioni, definitive;
  • il basket si gioca in 5, con possibilità di sostituzioni provvisorie non soggette a limitazioni;
  • una partita di calcio dura 90 minuti più recupero, pause ed interruzioni incluse;
  • una partita di basket dura 40 minuti, ma di tempo effettivo, le pause non sono conteggiate;
  • un'azione, nel calcio può durare minuti;
  • un'attacco, nella pallacanestro, è soggetto alla mannaia dei 24 secondi.
Mi limito, per brevità, a rammentare queste notissime distinzioni, che, da sole, dovrebbero spiegare l'irriducibilità del calcio al basket. E viceversa. Risulta intuitivo come, nel basket, gli spazi contenuti, il tempo effettivo, il ridotto numero di giocatori sul campo, la durata prestabilita di un possesso e via seguitando dia spazio agli schemi e alle variazioni di questi molto più del calcio. Come, si potrebbe consultare un qualsivoglia manuale di guerra, è molto più difficile prevedere manovre in campo aperto che non in scontri ravvicinati. Per queste ragioni, ho sempre guardato con sospetto ai predicatori degli schemi esatti nel calcio. Dove le variabili condizionanti sono molte di più e assai meno prevedibili. E, poi, c'è sempre il limite del buon senso, che è la faccia rustica dell'intelligenza. E mi sembra di ricordare che anche Phil Jackson, allenatore sommo e collezionista di titoli Nba abbia scherzato sugli schemi, dicendo che, alle volte, i suoi secondi ne disegnavano di così complessi, volendo dire irrealizzabili, che nemmeno lui li capiva. 



Inter-Barca: 1-2. Inter in Europa League. Troppi errori di Lukaku

Tante polemiche sciocche sulla formazione del Barcellona, già qualificato, che concederà un turno di riposo a Messi e a qualche altro titolare. Tuttavia, giocheranno, tra i blaugrana, Suarez e Griezmann, tanto per fare i nomi di due pesi massimi del calcio mondiale. Del resto, lo scorso anno, contro il Tottenham, mentre l'Inter pareggiava con il Psg, il Barca, sempre il Barca fece la stessa scelta. Venendo alla partita di questa sera, peraltro, nemmeno l'Inter avrà tutti i titolari. E non per scelta. I nerazzurri, con una vittoria, difficile ma possibile, non solo tornerebbero agli ottavi di Champions, come non succede da otto anni, ma ricaverebbero ulteriore fiducia nei propri mezzi, per seguitare la lotta al titolo in Italia. C'è poco da fare: è il crocevia della stagione. La prima grande prova cui è atteso Conte.
La cronaca: Inter inizialmente a disagio contro il fraseggio del Barca.  Soffre molto Borja Valero. Un filtrante, di Griezmann, al 27', sorprende Godin, disturbato da Vidal,   e De Vrij: segna Perez. Il gol subito stordisce i nerazzurri, che si affidano a Lautaro, sempre in anticipo su Umtiti. L'Inter sfiora il gol con Biraghi e lo stesso Lautaro, che sul finire del primo tempo arma il sinistro, poi deviato, di Lukaku che trova il gol del pareggio. Riposo. Al 60' Lukaku sbaglia in modo imbarazzante tirando addosso a Nieto, dopo lancio smarcante di un cresciuto Borja Valero. Pochi minuti dopo, Lukaku sbaglia ancora allungandosi il pallone. Esce Biraghi, entra Lazaro. Brozovic è stanchissimo. Poi giocata di Lautaro su Lenglet, tiro. Palla fuori. Esce D'Ambrosio, entra Politano. Esce anche Borja Valero. Entra Esposito! Fati affoga le speranze di qualificazione dell'Inter con il gol del 2-1 per il Barca. Handanovic posizionato male. L'Inter perde e finisce di nuovo in Europa League. Troppi errori di Lukaku stasera. Ma anche Conte ha le sue colpe. Il pareggio iniziale con lo Slavia Praga e la rimonta subita a Dortmund hanno pesato parecchio. La storia europea di Conte è questa. Speriamo, invece, che confermi la sua bravura in campionato.

lunedì 9 dicembre 2019

Serie A 2019/20: il punto dopo la 15^ giornata. Juve sconfitta dalla Lazio. Che gran giocatore è Luis Alberto!

Arriva sul campo della Lazio la prima sconfitta della Juve di Sarri. Sconfitta molte altre volte, in questa serie A, evitata con fortuna, nei minuti finali. Per di più, la Lazio, che s'inserisce nella lotta per il titolo, è in salute e ha grandi giocatori: su tutti, Luis Alberto, dalla limpida visione di gioco, cui unisce una tecnica sopraffina: lo spagnolo, stranamente poco considerato dalla nazionale di casa sua, alterna una conduzione rapida e lineare a uno o due tocchi a giocate molto ardite e, soprattutto, sempre funzionali alle caratteristiche dei compagni. L'Inter, fermata sul pareggio dalla Roma al Meazza, allunga di un punto in testa alla classifica. Continua la crisi del Napoli, che strappa un solo punto a Udine, nonostante la clausura del ritiro. Pareggia il Cagliari contro il Sassuolo. Il Milan batte il Bologna in trasferta e rifiata. Successo esterno anche per il Brescia, di nuovo affidato a Corini dopo la disastrosa conduzione di Grosso, sul campo della Spal: segna Balotelli. Un gol facile ma decisivo. Il Torino supera 2-1 la Fiorentina. La panchina di Montella traballa. Da quando è tornato a Firenze, ha raccolto davvero pochissimo.

domenica 8 dicembre 2019

Balotelli 50 gol in A, 168 in carriera

Torna al gol Balotelli, nel successo del Brescia contro la Spal. Per Balotelli si è trattato del gol n. 50 in serie A, nonché del gol n. 168 in carriera.

sabato 7 dicembre 2019

La Lazio travolge la Juve: 3-1

Vittoria netta, indiscutibile. La Lazio travolge la Juve 3-1, al netto di un rigore sbagliato, e s'inserisce nella lotta per il titolo. Inter sempre capolista, con due punti di vantaggio sulla Juventus. 

venerdì 6 dicembre 2019

Inter-Roma: 0-0. Sotto tono Lautaro e Lukaku

L'Inter capolista riceve al Meazza la Roma di Fonseca, che, dopo le iniziali difficoltà, sta mettendo a frutto il talento sparso del suo reparto offensivo, ricco di alternative e di talento.I nerazzurri sono contati a centrocampo, attesa la contemporanea indisponibilità di Sensi, Barella e Gagliardini. Nella Roma, non dovrebbe giocare Dzeko, mentre, nell'Inter, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe non esserci Lukaku, per via di un attacco influenzale.
La cronaca: Roma a lungo padrona del gioco nel primo tempo, ma le migliori occasioni capitano all'Inter su errori della difesa giallorossa. Prima a Lukaku, a inizio partita, poi a Vecino, che non calcia, infine a Brozovic che calcia in modo oratoriale. Esce Candreva, entra Lazaro e si va al riposo. Al 48', solo una grande parata di Mirante impedisce il gol ad un magnifico esterno destro di Vecino. Poi, l'Inter mantiene uno sterile controllo del gioco. Biraghi, Lazaro e Brozovic sono molto imprecisi. Lukaku cammina e lo stesso Lautaro sbaglia tanto, soffrendo la marcatura di Mancini. De Vrij, oggi in versione Beckenbauer, predica nel deserto. Al posto di Conte, dieci minuti ad Esposito li avrei fatti giocare. Finisce 0-0. Due punti persi. Almeno cinque nitide occasioni da gol fallite. Troppe! Con il Barca, servirà ben altro. 

martedì 3 dicembre 2019

Messi è sopravvalutato, anche dopo il sesto pallone d'oro

Subissato di premi, Lionel Messi non è il miglior giocatore della storia del calcio, come qualcuno osa sostenere. E, forse, neppure della sua generazione. Le sue recite opache, da attor giovine, con l'Argentina non lasciano dubbi. Non è un uomo squadra, non è un trascinatore. Sbaglia la più parte delle partite importanti, nelle occasioni solenni. Sicché, mi debbo ripetere, al netto del suo valore, che va riconosciuto altissimo, ci mancherebbe!, è anche sopravvalutato. Sì, Messi è sopravvalutato.

lunedì 2 dicembre 2019

Pallone d'Oro 2019 al sopravvalutato Messi. Solo secondo Van Dijk

Ne ha vinti sei, ne avrebbe meritati tre, quattro al massimo, Lionel Messi, gratificato dal Pallone d'Oro 2019, a svantaggio di Van Dijk, solo secondo. Svista colossale del premio ideato da France Football. Terzo Cristiano Ronaldo, quarto Mané. Dopo la solita recita imbarazzante con l'Argentina in Coppa America, dopo l'eliminazione ad Anfield Road in Champions, si è inteso premiare ancora Messi, fortissimo per carità, eppure tanto sopravvalutato. Non sempre decisivo. Mai uomo squadra.

Il Pallone d'Oro 2019 lo merita Van Dijk

C'ha messo del tempo ad arrivare in alto, Virgil Van Dijk, colonna difensiva del Liverpool e della nazionale olandese. Ha iniziato nel Groningen, non nell'Ajax o nel Psv e nemmeno nel Feyenoord. Si è trasferito in Scozia, al Celtic Glasgow, poi è passato al Southampton. Ha esordito con l'Olanda a 24 anni. Prima di arrivare in una grande squadra come il Liverpool, per una cifra pazzesca, quando aveva già 26 anni compiuti. In due stagioni e mezzo è cresciuto moltissimo, ha vinto da protagonista la sesta Champions League dei Reds e stasera potrebbe, io dico dovrebbe, conquistare il Pallone d'Oro 2019. Formidabile nell'uno contro uno, non solo per la fisicità soverchiante, ma anche per la concentrazione assoluta e la lettura sempre attentissima delle finte degli attaccanti avversari. Di testa la prende sempre lui, anche nell'area avversaria. Non perde un contrasto. Domina tutte le sfide in campo aperto. Sa costruire il gioco, avendo ottimi fondamentali, ha carisma. Sì, Van Dijk è un grandissimo giocatore.
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Virgil Van Dijk

Serie A 2019/20: il punto dopo la 14^ giornata. Inter capolista

Sorpasso dell'Inter sulla Juve, in cima alla classifica. I bianconeri vengono fermati in casa dal Sassuolo, complice anche una papera di Buffon. Perché Sarri lo fa ancora giocare? Cristiano Ronaldo fatica, al netto del rigore segnato. Zidane, con lui goleador, vinse tre Champions, lasciandolo riposare in molte partite di campionato. Ad una certa età, il problema di un atleta è il recupero. I tempi si allungano. E Cristiano Ronaldo va per i 35 anni. L'Inter di Conte, si diceva, ora tira il gruppo, dopo una sofferta ma meritata vittoria contro la Spal: squadra compatta, ottima intesa tra Lukaku e Lautaro. Continua a non convincermi Skriniar a sinistra. Meglio a destra, in una linea con De Vrij e Bastoni. Vincono Lazio - ma quanto è forte Luis Alberto?-, che potrebbe anche inserirsi nella lotta per il titolo, e Roma. Affonda in casa il Napoli, superato dal Bologna. La sensazione è che la squadra non segua più Ancelotti. Trema la panchina di Montella a Firenze, dopo la sconfitta interna della Fiorentina contro il Lecce.

domenica 1 dicembre 2019

Inter-Spal: 2-1. Lautaro (2), Valoti. Inter capolista

Partita in tre fasi. Nella prima, un grande Lautaro Martinez dona all'Inter un doppio e meritato vantaggio. Nella seconda, all'inizio della ripresa, l'Inter è sorpresa dal gol di Valoti: errore di Skriniar mentre Handanovic immagina il tramonto oltre San Siro. Nella terza, L'Inter ha molte occasioni, che sciupa, anche con lo stesso Lautaro. Ma, vince comunque. E, complice il pareggio che il Sassuolo strappa sul campo della Juve, guadagna la testa solitaria della classifica.

sabato 30 novembre 2019

Euro 2020: Italia con Svizzera, Galles e Turchia

Avrebbe potuto essere peggiore il sorteggio dei gironi degli Europei 2020, per l'Italia. Che, nell'urna, ha pescato il Galles di Bale, la coriacea Svizzera e la Turchia. Nessun avversario facile, ma nessun avversario più forte.  

venerdì 29 novembre 2019

L'Arsenal esonera Emery

L'Arsenal ha esonerato il tecnico spagnolo Emery, già detentore del record di Europa League vinte, tre, già vincitore della Ligue 1, con il Psg, ma anche protagonista, mentre era alla guida dei francesi di una pazzesca eliminazione in Champions League contro il Barcellona, dopo il 4-0 dell'andata. Dopo l'addio di Wenger, al timone dei Lancieri per un ventennio abbondante, l'Arsenal ha conosciuto una crisi tecnica e di risultati paragonabile a quella sofferta dal Manchester United, con l'eccezione della parentesi legata a Mourinho, dopo l'addio di Ferguson. Analogie.

mercoledì 27 novembre 2019

Slavia Praga - Inter: 1-3. Lautaro (2), Lukaku!

Slavia Praga - Inter: ore 21:00.
Partita decisiva, stasera, sul campo dello Slavia Praga, per l'Inter, che cerca di tenere accese le speranze di qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Dopo un avvio incerto, funestato dalle due sconfitte esterne contro Barcellona e Borussia Dortmund, quest'ultima dopo aver sprecato un doppio vantaggio, ma, soprattutto dal pareggio casalingo proprio contro lo Slavia Praga. L'Inter dovrà fare a meno di Sensi e Barella, probabile l'impiego dal primo minuto di Borja Valero.
La cronaca: Slavia Praga arrembante, Inter guardinga.  Un contropiede di Lukaku, che resiste a due cariche, è concluso da una splendida girata di Lautaro Martinez, per il vantaggio nerazzurro. L'Inter raddoppia anche, ma il gol di Lukaku viene annullato dopo intervento del Var, che sanziona un precedente intervento di De Vrij. Rigore, che Handanovic, figuriamoci!, non para: 1-1. Si va al riposo. Nella ripresa, l'Inter è più pericolosa. Centra due traverse, con Lukaku e Brozovic. Entrano Gagliardini e Lazaro per Borja Valero e Biraghi. Al 77' brutto errore di Lautaro, che spreca davanti al portiere. Entra Sebastiano Esposito per Vecino. Lukaku segna il gol della liberazione, dopo aver saltato il portiere. Poi ancora Lautaro, con volée sontuosa dopo raffinato assist di esterno mancino di un Lukaku in stato di grazia.   

martedì 26 novembre 2019

Tottenham-Olympiakos: 4-2. Mourinho è il numero uno

Poi, si chiedono perché Mourinho sia, com'è, il numero uno. Un Tottenham ancora difensivamente fragile va sotto di due gol contro i greci dell'Olympiakos. Altre squadre avrebbero mollato. Non una squadra di Mourinho. Nella ripresa, partita ribaltata, 4-2, con doppietta del miglior centravanti del mondo, Harry Kane.