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domenica 24 novembre 2024
venerdì 27 settembre 2024
Il Brasile dei mondiali del 1978: i dualismi
Alla vigilia dei mondiali d'Argentina del 1978, il Brasile allenato da Claudio Coutinho era indicato tra i principali favoriti, assieme all'Olanda, pur orfana di Cruijff, e alla squadra di casa. Il calcio migliore finì, a sorpresa, per giocarlo l'Italia di Bearzot, innervata dalla freschezza dei debuttanti Cabrini e Paolo Rossi, ispirata dalla regia atipica di Antognoni, dall'estro di Causio sulla fascia, dall'acume tattico di Zaccarelli, dall'elegante difesa di Scirea e dalla verve di Tardelli. I verdeoro, invece, pur chiudendo al terzo posto finale, attraversarono il torneo in mezzo a una tempesta di polemiche. Zico, il Pelé bianco, 10 di rara fantasia, dal dribbling stretto incontenibile, non era al meglio fisicamente e giocò spesso da subentrante. Fu messo in competizione dal tecnico e dalla stampa amica, con Mendonca, già centravanti poi arretrato sulla trequarti, stilisticamente squisito ma non sempre concreto, e Rivelino, unico superstite del meraviglioso Brasile del 1970, ala funambolica e persino con Dirceu, che era più una mezzala dal sinistro al fulmicotone e che fu il migliore dei suoi. La regia della squadra era affidata a Batista, tecnico e tenace, che poi avrebbe per lo più deluso, specialmente il secondo anno, nella sua esperienza italiana alla Lazio. Ai fianchi di Batista giostravano un giovane Cerezo, mediano di grandi qualità e proprio Dirceu. In avanti, un altro dualismo, tra Reinaldo, una specie di Romario ante litteram, solo più alto e meno prolifico, e Roberto "Dinamite", goleador massimo, potente e molto solista. Il risultato di tanta confusione, anche dovuta a un eccesso di talento difficile da governare, produsse una mezza delusione. Poco calcio bailado, gioco per niente fluido, vittorie sofferte. E, come dicevo, un terzo posto finale dal sapore beffardo, considerata la vittoria finale, quanto mai discussa, dei rivali storici argentini, che superarono l'Olanda in finale, dopo i tempi supplementari. Il mondiale, che avrebbe dovuto consacrare Zico, incoronò invece il capocannoniere dell'Albiceleste, Kempes.
mercoledì 10 luglio 2024
Europei 2024: Olanda-Inghilterra 1-2
Seconda semifinale degli Europei 2024 tra Olanda e Inghilterra, per scoprire chi, domenica prossima, sfiderà la Spagna in finale. In vantaggio dopo 7 minuti l'Olanda: Xavi Simons soffia un pallone a Rice, avanza e calci con precisione. L'Inghilterra pareggia grazie a un rigore procurato e trasferimento da Harry Kane. Dumfries coglie una traversa, Foden un pallo. Partita bella, che cala di ritmo nella ripresa. Allo scadere decide un gran diagonale di Watkins, subentrato a Kane. A rivederla, davvero troppo blanda la marcatura di De Vrij. Vince l'Inghilterra alla seconda finale europea consecutiva. Con la Spagna sfida durissima.
domenica 18 giugno 2023
La Spagna vince la Nations League 2023: battuta la Croazia ai rigori
Ai rigori e a oltranza, la Spagna vince la Nations League a spese di una buona Croazia. Terzo posto per l'Italia, che ha battuto 3-2 l'Olanda. Continuo a pensare, tuttavia, che Mancini abbia il suo tempo in nazionale.
domenica 16 aprile 2023
Amstel Gold Race 2023: vince Pogacar
Pogacar ha qualcosa di Merckx. Parte favorito per una corsa e poi la vince. Dopo il successo al Giro delle Fiandre, arriva anche quello all'Amstel Gold Race. Dai muri alle côtes - 33 in quest'edizione nella classica del Limburgo -senza tradire difficoltà di adattamento. Pogacar resta da solo, con Pidcock e l'irlandese Healy, uno di cui sentiremo parlare ancora, all'inseguimento. Healy stacca Pidcock e accorcia il distacco da Pogacar. Che poi allunga di nuovo e trionfa, confermando una vocazione all'impresa che è il segno distintivo dei campioni epocali. Secondo Healy, come già alla Freccia del Brabante, terzo Pidcock. Ora, Pogacar proverà a vincere anche Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. E può riuscirci.
venerdì 9 dicembre 2022
Olanda-Argentina 5-6 d.r.: Argentina in semifinale
Argentina avanti con Molina, nel primo tempo, e Messi, su rigore, nella ripresa. Nel tremendo, concitatissimo finale, è il subentrato Weghorst a segnare una clamorosa doppietta che trascina la partita ai supplementari. Il secondo dei suoi gol è frutto di uno schema eseguito alla perfezione. Il risultato non cambia, anche se l'Argentina va vicina al gol con Enzo Fernandez e Lautaro Martinez. Rigori. Vince l'Argentina. Rigore decisivo di Lautaro.
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sabato 3 dicembre 2022
Argentina-Australia 2-1: Messi, J. Alvarez
Strana squadra l'Australia. Regala due gol agli argentini, sì anche il primo di Messi, che arriva indisturbato a calciare nel mezzo dell'area avversaria. Tanto più quello di Julian Alvarez, dopo pasticcio di supponenza giochista del portiere australiano. Il gol che accorcia le distanze arriva tardi. E l'Argentina sbaglia con il subentrato Lautaro, innervosito dalla concorrenza di Alvarez, il terzo gol. Finisce 2-1 per la squadra di Scaloni, che affronterà l'Olanda ai quarti. E ci vorrà ben altro.
Olanda-Usa 3-1: Depay, Blind, Dumfries
Due assist e un gol di Dumfries nel successo, per 3-1, dell'Olanda contro gli Stati Uniti. La nazionale di Van Gaal vola ai quarti di finale di Qatar 2022.
martedì 29 novembre 2022
Ecuador-Senegal 1-2, Olanda-Qatar 2-0
Si qualifica l'Olanda Olanda, ancora a segno Gakpo contro il Qatar, che chiude mestamente a zero punti. Al secondo posto del girone, con passaporto per gli ottavi di Qatar 2022, il Senegal che batte 2-1 l'Ecuador.
venerdì 25 novembre 2022
Olanda-Ecuador 1-1: Gakpo, Valencia
Ancora Gakpo a segno per l'Olanda, con una gran conclusione di destro, che non lascia scampo al portiere dell'Ecuador. All'inizio della ripresa, per i sudamericani pareggia Valencia. Il risultato non cambia più.
lunedì 21 novembre 2022
Inghilterra-Iran 6-2, Senegal-Olanda 0-2
Debutto roboante per l'Inghilterra ai mondiali di Qatar 2022: sconfitto l'Iran con un tennistico 6-2. Curiosamente, è rimasto all'asciutto il capitano Harry Kane, pur autore di due assist e della solita intelligentissima partita. Doppietta di Saka e un gol a testa per Bellingham, Sterling e i subentrati Rashford e Grealish.
L'Olanda batte il Senegal 2-0, con gol di Gakpo e di Klaassen, all'esito di un interminabile recupero.
lunedì 3 gennaio 2022
Pidcock dopo 7 Van Aert!
Forte questo Pidcock, già vincitore del Giro d'Italia under 23 nel 2020 e poi terzo uomo nel duello infinito tra Van Aert e Van der Poel nella passata stagione del ciclocross. In questa, con Van der Poel fermato dai dolori alla schiena, l'inglese sta provando a contenere lo strapotere di Van Aert. Ieri, dopo sette vittorie consecutive dell'asso belga, Pidcock ha vinto la prova di Coppa del Mondo di Hulst, in Olanda. Pare anche che Pidcock sarà al via del prossimo Giro d'Italia. E sono davvero curioso di capire come se la caverà. Classe e carattere non gli mancano.
domenica 18 aprile 2021
Amstel Gold Race 2021: vince Van Aert al fotofinish su Pidcock
Arrivo spettacolare di Van Aert, Pidcock e Schachmann. Parte Van Aert a 200 m dal traguardo, Pidcock rinviene. Giungono sostanzialmente appaiati. Al fotofinish, vince di niente Van Aert su Pidcock. Terzo Schachmann.
lunedì 12 aprile 2021
Amstel Gold Race 2021: borsino favoriti. C'è anche Trentin
Dai muri alle cotes, senza passare dalle fatiche della Roubaix, rimandata ad ottobre. Domenica si correrà l'Amstel Gold Race, Olanda, Limburgo. E non ci sarà Mathieu Van der Poel, che ha capito di aver corso troppo negli ultimi mesi. Dovrà far tesoro di quest'esperienza negli anni a venire. Sarà lotta tra Alaphilippe e Van Aert, soprattutto. Ma sono molti i pretendenti al successo finale. Ecco il borsino dei favoriti, aggiornato dopo la Freccia del Brabante vinta da Pidcock, su Van Aert e Trentin.
- Alaphilippe *****
- Van Aert ****
- Matthews ***
- Pidcock ***
- Trentin ***
- Kwiatkowski ***
- Van Avermaet ***
- Roglic ***
- Hirschi ***
- Jungels **
- Colbrelli **
domenica 12 luglio 2020
È mancato Wim Suurbier, grande terzino di Ajax e Olanda
Uno dei migliori terzini destri della storia. Scuola Ajax, colonna della nazionale olandese seconda ai mondiali del 1974 e del 1978. Tecnica ragguardevole, molta, moltissima corsa, avanti e indietro sulla fascia destra, mentre sulla sinistra impazzava Krol, Wim Suurbier fu un simbolo del calcio totale anni '70. Che perde, con lui, un altro dei suoi maggiori ambasciatori. Terzino abilissimo nel cross: come già Djalma Santos e Carlos Alberto, prima di lui, come Manfred Kaltz e Cafu dopo di lui.
Wim Suurbier, Olanda |
giovedì 5 marzo 2020
Pallone d'oro 1971: 1. Cruijff 2. S. Mazzola 3. Best. La storia
- Nel 1971 il Pallone d'oro premiò, per la prima volta dalla sua istituzione, un calciatore olandese, il magnifico 10, che però giocava con il numero 14, dell'Ajax e della nazionale dei tulipani, Johann Cruijff. Classe 1947, atleta ed artista, a dispetto dei piedi piatti, che parevano non predire, quando era un ragazzo, una carriera ai livelli più alti. Magro ma forte, aveva corsa e tocco, superiori doti di coordinazione, tiro secco e preciso, il gusto della giocata imprevista, magari inedita, come il famigerato turn Cruijff, uno dei tanti dribbling da lui escogitati ed eseguiti, e visione di gioco e leadership naturale. Aveva un rivale per il ruolo di capo carismatico all'Ajax, Peter Keizer, centravanti massiccio ma tecnico, che gli avrebbe strappato la fascia di capitano, dopo elezioni dello spogliatoio, nel 1973, costringendo Cruijf, risentito per lesa maestà, la sua, a lasciare Amsterdam per Barcellona. Il calcio olandese, quando Cruijff fu premiato nel 1971, dopo la vittoria della Coppa dei Campioni contro il Panathinaikos, allenato, pensate un poco, da un certo Puskas, era in crescita da alcuni anni. E l'anno prima il Feyenoord di Rotterdam aveva vinto a propria volta la Coppa dei Campioni contro il Celtic Glasgow di Jimmy Johnstone. Prove tecniche di calcio totale in corso da tempo, aiutate da un'eccezionale fioritura di talenti, forgiati da una scuola tecnica severissima e nozioni tattiche non nuove, ma rinnovate, intese alla migliore, costante occupazione dello spazio.
- Al secondo posto, si piazzò Sandro Mazzola, già fulmineo attaccante della Grande Inter di Herrera, già superbo finalizzatore dei contropiede orchestrati da Suarez quando il calcio all'italiana si faceva scuola, che, dal 1967 si era messo ad agire da mezzala, più per seguire le orme affettive del padre Valentino, insuperato dieci del Torino anni '40, facendo valere il tocco sapiente, il dribbling facilissimo, il tiro improvviso. Mentre contendeva a Cruijff il titolo di miglior giocatore continentale, stava guidando l'Inter di Invernizzi ad un'incredibile rimonta in campionato, assieme ad altri giovani reduci della Grande Inter come Facchetti, Burgnich, Corso e Jair.
- Al terzo posto, si classificò, George Best, magnifica ala del Manchester United, il quinto Beatle, un irregolare incline a mille eccessi fuori dal campo e un talento purissimo in campo, ala destra seconda solo a Garrincha, virtuoso del dribbling, tiro secco e preciso e anche stacco di testa in terzo tempo. A 26 anni fu, incredibile a dirsi, il suo canto del cigno.
sabato 25 gennaio 2020
È mancato Rob Rensenbrink
La grande Olanda del calcio totale perde un altro dei suoi alfieri. È mancato oggi Rob Rensenbrink, magnifica ala sinistra dell'Anderlecht e della nazionale oranje. Atletico, resistente ma veloce, dal mancino ispirato e vellutato, maestro del gioco di suola, delle finte di corpo, delle accelerazioni micidiali. Un Giggs ante litteram. Rifinitore e goleador. Trascorse la maggior parte della carriera in Belgio, il che gli tolse quelle più vaste platee, che avrebbero potuto esaltarne il talento. Un palo gli tolse la gioia del mondiale nella finale del 1978 contro l'Argentina. Chiuse da vice capocannoniere, 5 gol come Cubillas, dietro Kempes. Un campione sottovalutato, un artista unico del dribbling.
lunedì 2 dicembre 2019
Il Pallone d'Oro 2019 lo merita Van Dijk
C'ha messo del tempo ad arrivare in alto, Virgil Van Dijk, colonna difensiva del Liverpool e della nazionale olandese. Ha iniziato nel Groningen, non nell'Ajax o nel Psv e nemmeno nel Feyenoord. Si è trasferito in Scozia, al Celtic Glasgow, poi è passato al Southampton. Ha esordito con l'Olanda a 24 anni. Prima di arrivare in una grande squadra come il Liverpool, per una cifra pazzesca, quando aveva già 26 anni compiuti. In due stagioni e mezzo è cresciuto moltissimo, ha vinto da protagonista la sesta Champions League dei Reds e stasera potrebbe, io dico dovrebbe, conquistare il Pallone d'Oro 2019. Formidabile nell'uno contro uno, non solo per la fisicità soverchiante, ma anche per la concentrazione assoluta e la lettura sempre attentissima delle finte degli attaccanti avversari. Di testa la prende sempre lui, anche nell'area avversaria. Non perde un contrasto. Domina tutte le sfide in campo aperto. Sa costruire il gioco, avendo ottimi fondamentali, ha carisma. Sì, Van Dijk è un grandissimo giocatore.
Virgil Van Dijk |
lunedì 10 giugno 2019
Il Portogallo ha vinto la Nations League 2019
Cristiano Ronaldo, l'attitudine a vincere i trofei internazionali, ce l'ha. Va al suo Portogallo, che supera l'Olanda con gol di Guedes, la prima edizione della Nations League. Ha scelto però lo scorso anno, una squadra, la Juve, che quell'attitudine non ce l'ha. La storia è importante.
lunedì 5 novembre 2018
Van der Vaart si ritira
Talento mancino della terza generazione d'oro olandese, Rafael Van der Vaart, 35 anni, decide di appendere le scarpette al chiodo. Da qualche anno, la traiettoria della sua carriera era discendente. Eppure il talento messosi in luce nell'Ajax di Amsterdam, è stato a lungo il leader di quella pattuglia di talenti, Robben, Sneijder, Huntelaar e Van Persie, tutti nati tra il 1983 e il 1984, che sfiorò il successo ai mondiali sudafricani del 2010. Centrocampista offensivo completo, resistente e veloce, dal tiro secco e preciso. Baricentro basso, controllo pieno del pallone, sapeva reggere il confronto spalla a spalla con difensori più alti e più robusti di lui. Calciava le punizioni a foglia morta, saltava gli avversari con facilità, ma sapeva anche comandare il gioco offensivo con grande naturalezza. Ha brillato oltre che nell'Ajax, nell'Amburgo e nel Tottenham, con una parentesi, in chiaroscuro, nel Real Madrid. Ha vinto, in carriera, molto meno di quanto il suo talento gli avrebbe permesso. Chiude con 198 gol in carriera, proprio come Recoba: il talento mancino, tolto Maradona, per eccellenza.
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Rafael Van der Vaart |
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