Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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domenica 25 settembre 2022
Wollongong 2022: Evenepoel campione del mondo dopo magnifico assolo
lunedì 19 settembre 2022
Il punto sulla Serie A dopo la 7^ giornata: Napoli e Atalanta in testa
Napoli e Atalanta in testa alla classifica dopo 7 giornate di Serie A, arrivandoci in modo diverso. Gli azzurri di Spalletti con un gioco brillante, tanta qualità tecnica sparsa per il campo e la conferma di una campagna di rafforzamento di rara intelligenza. Il limite di questa squadra resta, lo so, è un mio pregiudizio, la conduzione di Spalletti, eccellente per un piazzamento nobile, meno sicura per la vittoria. Il successo di ieri sul Milan, che senza Leao perde la metà del suo potenziale offensivo, è stato comunque importantissimo. I bergamaschi, invece, giocano meno bene, ma con più pragmatismo, da provinciali, insomma. Il che, dal mio punto di vista, è un complimento. E hanno anche fortuna, ora. Ieri, la Roma avrebbe potuto segnare 5, 6 gol. E invece no.
Crisi per Inter e Juve. Mi pare più grave quella bianconera, non per i due punti di differenza in classifica, ma perché la Juve attuale mi pare che più di così non potrebbe fare. Manca freschezza atletica e personalità in molti interpreti. Senza Pogba, comunque declinante, Di Maria, 35 primavere, e Chiesa, lungodegente, i limiti della rosa sono evidenti. E non c'è più Dybala, che considero sempre minore di Recoba, ma che qualche invenzione sapeva regalarla. Allegri, secondo me, sbagliò a tornare lo scorso anno. L'ambiente non ha fiducia in lui. E forse dovrebbe dimettersi, ma non penso che lo farà, anche perché sa che, con questi giocatori, prima dei ritorni dei ridetti Pogba e Chiesa, si potrebbe far poco di più.
L'Inter sta pagando moltissimo l'assenza di Lukaku. Con il belga, potrà giocare più raccolta e ripartire. I giocatori che ha vanno schierati così. Inzaghi ha sbagliato molto: la girandola difensiva di ieri è stata assurda. Ritrovando una guida meno nervosa, continuo a pensare che si possa tornare competitivi. Però, può ancora succedere di tutto. Dipenderà dalla testa. Potrà andare ancora benissimo o malissimo. La volatilità societaria, che i giocatori meno coinvolti emotivamente avvertono, non aiuta. Detto questo, l'Udinese è davvero forte e poche squadre avranno punti facili in Friuli.
Continua a sprofondare la Samp, battuta nel derby ligure dallo Spezia. La Lazio ha ragione della Cremonese, grazie ai soliti Immobile e Milinkovic-Savic. Il Torino perde dal Sassuolo, la Fiorentina ritrova la vittoria contro il Verona.
Citazione per Giovanni Simeone. Attaccante vero - il gol di ieri al Milan è quanto mai significativo delle sue qualità - che tanti continuano a sottovalutare.
domenica 18 settembre 2022
Udinese-Inter 3-1: segue dibattito
Inter con Acerbi al centro della difesa, Dumfries e Darmian esterni e Mkhitaryan al posto dell'infortunato Calhanoglu. Inter subito in vantaggio con una splendida punizione dalla sinistra, trasformata da Barella. Poi, i nerazzurri si chiudono dietro. Bastoni e Mkhitaryan si fanno ammonire in rapida successione: non tengono Pereyra. L'Udinese pareggia con goffo autogol di Skriniar su punizione dalla trequarti. Inzaghi sostituisce Bastoni e Mkhitaryan con Dimarco e Gagliardini dopo 31 minuti di gioco. Segno di molta impazienza. Anche se Bastoni, oggettivamente, nemmeno sembrava entrato in campo. Si va all'intervallo. Il secondo tempo non merita commenti. La fase difensiva dell'Inter, per organizzazione e attenzione, è dilettantesca. L'Udinese vince 3-1. Dopo 4 sconfitte in nove partite stagionali e un gioco scoraggiante, Inzaghi meriterebbe l'esonero. Non è però il solo responsabile. Troppi giocatori, che gli giochino contro o meno, stanno disertando. Ed è inaccettabile. Stagione balorda, finora. O si raddrizza subito oppure sarà un disastro.
venerdì 16 settembre 2022
Mondiali di ciclismo (Wollongong) 2022: favoriti
Si correrà down under, a Wollongong, in Australia, il mondiale di ciclismo 2022. Propongo un borsino dei favoriti per la gara in linea, in programma domenica 25 settembre. Il campione uscente, Alaphilippe, è reduce da un infortunio, mai parte battuto, ma non è in cima ai pronostici, divisi tra i due grandi rivali Van Aert e Van der Poel. Pogacar vuol riscattare il secondo posto al Tour ed Evenepoel è uscito magnificamente dalla Vuelta. L'Italia punta su Bettiol e Trentin. Vediamo.
- Van Aert *****
- Van der Poel *****
- Evenepoel ****
- Pogacar ****
- Girmay ****
- Matthews ***
- Alaphilippe ***
- Trentin **
- Madouas **
- Van Baarle **
- Sagan *
- Kristoff *
mercoledì 14 settembre 2022
Juve-Benfica 1-2: disfatta bianconera
Una piccola Juve perde in casa contro il Benfica. Al gol iniziale di Milik replicano Joao Mario, su rigore, e Neres. Bravi i portoghesi, dimessi i bianconeri, che avrebbero potuto rimediare un passivo più pesante. Zero punti dopo due partite di Champions per la Juve di Allegri, difeso soprattutto dal suo contratto.
martedì 13 settembre 2022
Vuelta a Espanã 1990: la vittoria di Giovannetti
Nel 1990, Pedro Delgado si presentò al via della Vuelta a Espanã sicuro di ripetere il trionfo dell'anno precedente e di annettersi per la terza volta in carriera la maggiore corsa a tappe iberica. Non vi riuscì, perché trovo sulla sua strada, in uno stato di grazia che sarebbe durato anche al Giro d'Italia, Marco Giovannetti.
Giovannetti era un corridore di fondo, che brillava nelle competizioni contro il tempo: era stato oro, nella cronometro a squadre, alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.
Vantava, in quel fine aprile del 1990 - la Vuelta ai tempi era il primo dei grandi giri stagionali - già quattro piazzamenti tra i primi dieci della classifica generale al Giro d'Italia. Ma, non si pensava che potesse vincerlo in grande giro.
E invece, passato in testa al termine della decima tappa, seppe tenere la maglia di leader, ai tempi amarillo, fino a Madrid, dove il 15 maggio 1990 festeggiò il successo finale con 1'28" su Delgado, secondo, e 1'48" su Anselmo Fuerte, terzo. E quando si pensi che dal quarto al settimo posto si piazzarono Cabestany, Parra, Echave e Indurain, si comprenderà quanto importante e meritata fu la vittoria di Giovannetti. Nobilitata, appunto, dall'aver preceduto corridori dal passato illustre o, fu il caso di Indurain, dal futuro prossimo luminoso. Il successo della costanza e della regolarità e della sagacia tattica, senza nemmeno un acuto di tappa. Alla maniera in cui Balmamion aveva vinto i Giri del 1962 e del 1963.
Giovannetti, tre giorni dopo quel trionfo, si presentò a Bari, per il via del Giro d'Italia che consacrò il talento immenso di Gianni Bugno. E chiuse al terzo posto, proprio dietro Bugno e il francese Charly Mottet. Fu il suo anno d'oro, il 1990.
Quella di Giovannetti nel 1990, fu la quarta vittoria italiana sue sei totali, alla Vuelta dopo quelle di Conterno, nel 1956, Gimondi, nel 1968, Battaglin, nel 1981, e prima di quelle di Nibali, 2010, e Aru, 2015.
Il punto dopo la 6^ di Serie A 22/23: polemiche sul Var
Polemiche a non finire sul gol annullato alla Juve nel recupero della partita con la Salernitana. Pare che, da immagini non trasmesse al Var, Candreva tenesse in gioco Bonucci. E allora il gol di Milik andava convalidato. Come aveva fatto l'arbitro in un primo tempo. L'errore c'è stato. Quel che sorprende è la cagnara organizzata dalla stampa nazionale, invece silente quando Pjanic non fu espulso in Inter-Juve del 2018 o quando Cuadrado, nel 2021, ottenne un rigore per aver lui, sì lui, scalciato Perisic. E cito due degli infiniti episodi che hanno favorito la Juve nella storia recente e meno recente della Serie A. Insomma, l'errore c'è, ma il racconto di quest'errore sta diventando eccessivo, smodato e fastidioso. Resta poi la brutta prestazione della Juve, a lungo dominata dalla Salernitana. Il pareggio ha riflettuto quanto visto in campo.
Frena l'Atalanta, fermata dalla Cremonese. Che ottiene il secondo punto, mentre il Monza, che pareggia a Lecce, il primo. L'Inter vince a fatica contro il Torino, anche, per una volta, grazie alle parate di Handanovic. Il Milan, in 10 per l'espulsione di Leao, supera di misura una Samp sempre più in crisi.
La Lazio batte il Verona, mentre la Roma, con Dybala ancora a segno, espugna il campo dell'Empoli. Il Bologna del capocannoniere Arnautovic batte la Fiorentina, che paga le fatiche di Coppa, mentre l'Udinese, forse la squadra più in forma della Serie A, vince per 3-1 sul campo del Sassuolo. Vittoria, infine, di misura del Napoli contro lo Spezia: decide un gol di Raspadori.
Dopo sei giornate di campionato, Napoli, Atalanta e Milan guidano la classifica con 14 punti.
Viktoria Plzeň - Inter 0-2: Dzeko, Dumfries
Alle 18:45, in Repubblica Ceca, Boemia, andrà in scena la seconda partita del girone eliminatorio della Champions League 2022/23, tra Viktoria Plzeň e Inter. I nerazzurri, contro la formazione sulla carta più debole, hanno assoluto bisogno di punti. Di tre punti.
La cronaca.
Con due gol, di Dzeko e Dumfries, l'Inter torna vittoriosa dalla Boemia. Successo importante che tiene in vita le speranze di una difficile qualificazione agli ottavi. Debutto per Acerbi da titolare. Gosens ha giocato tutta la partita, Lautaro è subentrato, come Calhanoglu.
lunedì 12 settembre 2022
Evenepoel sulle tracce di Merckx
Anni fa compilai una classifica a punti dei migliori ciclisti della storia. Classifica che aggiorno. E che guida Merckx, quella generale assoluta, e, va da sé, quella dei corridori belgi. Merckx ha totalizzato quasi 8.000 punti. Evenepoel, con il successo di ieri alla Vuelta a Espana è a 745. Insomma, Merckx ha vinto dieci volte tanto, per capirci. E, segnatamente, 11 grandi corse a tappe, primato, Evenepoel una, ieri, la Vuelta appunto. Merckx ha vinto 19 classiche monumento, Evenepoel, una, la Liegi-Bastogne-Liegi, sempre in questo 2022. Però, Evenepoel ha 22 anni e mezzo. E ne ha perso quasi uno per il terribile incidente del Lombardia del 2020. Il superlativo connazionale Merckx, questo è il mio pronostico, resterà irraggiungibile, ma Evenepoel, a fine carrierà, non sarà lontanissimo da lui nella grande storia del ciclismo. Vediamo.
Eddy Merckx |
Remco Evenepoel |
Come atleti, i due non potrebbero essere più diversi. Merckx, alto 1,82 m per 74 kg, Evenepoel, decisamente più basso e leggero, 1,71 m per 60 kg. Merckx certamente più veloce allo sprint, tallone d'Achille di Evenepoel, che sembra avere invece doti migliori di finisseur. Per il resto, entrambi passisti scalatori e fortissimi nelle prove contro il tempo. Solo che Merkcx dominava addirittura sulle grande salite, cosa che Evenepoel ancora non ha mostrato, sebbene i suoi progressi in montagna siano evidenti in questo 2022: alla Vuelta appena conquistata è stato quasi sempre con i migliori. Poi, torniamo alla premessa, e ricordiamo che Evenepoel ha fatto, per ora, solo un decimo, grosso modo, di ciò che ha fatto Merckx.
sabato 10 settembre 2022
Vuelta a España 2022: ha vinto Evenepoel
Dopo la Liegi-Bastogne-Liegi, la Vuelta a España. Questo 2022 sancisce l'ingresso di Remco Evenepoel nel pantheon del grande ciclismo. Sul podio, con Evenepoel, gli spagnoli Enric Mas, secondo, e Ayuso, uno di cui sentiremo parlare tanto nei prossimi anni, terzo. Domani, passerella finale a Madrid. Vincitore di giornata, Richard Carapaz, che fallito l'assalto alla classifica generale, ha però conquistato, a Puerto de Navecerrada, il suo terzo successo di tappa.
Tornando ad Evenepoel, il suo è un trionfo storico. Era dal 1978, quando De Muynck conquistò il Giro d'Italia, che un corridore belga non vinceva una grande corsa a tappe.
Inter-Torino: 1-0. Brozovic
Vittoria soffertissima ma preziosissima dell'Inter. Decide allo scadere Brozovic su assist di Barella. Partita di grande sacrificio di Lautaro, il vero leader di quest'Inter.
giovedì 8 settembre 2022
Vuelta 2022: bis di Evenepoel sull'Alto de Piornal. Secondo Enric Mas
Fuga ripresa, a parte Gesink che resiste fino a 400 m dall'arrivo dell'Alto de Piornal, quando piombano su di lui Enric Mas e Remco Evenepoel. Ed è l'asso belga, che consolida il suo primato in classifica, a cogliere il secondo successo parziale in questa Vuelta a Espanã 2022. Che domenica prossima, a meno di sorprese imprevedibili, sarà sua del tutto.
mercoledì 7 settembre 2022
Inter-Bayern Monaco 0-2: luci e ombre
Partita ricca di fascino e di incroci storici, quella che, questa sera, opporrà l'Inter ai tedeschi del Bayern Monaco. Dai baveresi venne all'Inter, anno di grazia 1984, Karl Heinze Rummenigge. E, quattro anni dopo, arrivarono Lothar Matthaus e Andreas Brehme, colonne dello scudetto dei primati del 1989. Proprio durante quella stagione, Inter e Bayern si sfidarono in Coppa Uefa, ottavi di finale. L'Inter vinse in trasferta, con un gol meraviglioso di Nicola Berti: 60 metri palla al piede e nessuno che potesse fermarlo. E poi gol di Serena. Al ritorno perse 3-1 e fu eliminata. Ma la domenica successiva batté il Milan di Sacchi nel derby e s'involò verso lo scudetto. Stasera, altra storia. Champions League. Il Bayern è più forte e l'Inter è reduce da un derby perso malamente. E cerca un riscatto. Simone Inzaghi sa di dover meritare la fiducia. L'Inter dovrà fare una partita offensiva, perché difendere a oltranza con una linea a tre contro il reparto offensivo tedesco, privo di centravanti di ruolo, ma pieno di tecnica, velocità e fantasia e movimento, sarebbe un errore imperdonabile. Vediamo.
La cronaca.
Giocano Onana per Handanovic, ed era ora, D'Ambrosio per De Vrij, con Skriniar al centro della difesa, Mkhitaryan per Barella e Gosens a sinistra. Davanti Dzeko con Lautaro. Inzaghi mostra coraggio. Ora, il campo. Onana subìto sotto il fuoco di fila avversario, si disimpegna bene. E nulla può sul gol di Sané che approfitta di una prateria. Dumfries, al solito svagato, corre a vuoto e non riesce a tenerlo. D'Ambrosio, vecchi storia, è altrove. Onana è dribblato e gol a porta vuota. L'Inter cerca di sottrarsi alla morsa dell'altissimo pressing avversario grazie a Dzeko, che tiene tanti palloni. Brozovic e Calhanoglu, però, non salgono oppure sbagliano controlli facili. Del centrocampo nerazzurro si salva solo Mkhitaryan: altra categoria la sua. Si va al riposo. L'Inter rientra con buon piglio e ha occasioni con D'Ambrosio e Dzeko. Dumfries, timidissimo, non riesce a fare un cross che sia uno. Prima che Inzaghi cambi, proprio da un pallone perso dell'olandese nasce il contropiede che conduce al raddoppio bavarese. La palla calciata da Sané sarebbe fuori dallo specchio di porta, ma arriva il goffo autogol di D'Ambrosio. L'Inter si sgonfia. Inzaghi cambia. Da una palla recuperata da Gagliardini, l'occasione di segnare è sciupata da Correa, solo davanti a Neuer. Il Bayern vince perché è più forte. Tardivi però i cambi di Inzaghi. Pessima prova di Dumfries, Brozovic, D'Ambrosio e Correa. Il suo errore è ingiustificabile. Per il resto e in conclusione, qualcosa di più, rispetto al derby, si è visto, quanto ad atteggiamento. Ma, resta la sensazione che non tutti i giocatori siano completamente votati alla causa. E non va bene, non può andar bene. Penso che i giocatori abbiano perso smarrito la fiducia in Inzaghi dopo lo scudetto perso e, può dirsi, regalato ad un Milan più debole. Il loro dispiacere, autentico, sul campo, dopo l'ultima di campionato lo provava. E, forse, l'abbiamo sottovalutato. Ora, Inzaghi, quella fiducia deve riconquistarla, anche abdicando ad un modulo che somiglia sempre più ad uno stanco 5-3-2, imparando a leggere meglio le partite in corso e premiando solo i giocatori che s'impegnino. Altrimenti, presto, non sarà più l'allenatore dell'Inter. E sarebbe un peccato, perché i giocatori, per vincere in Italia, ci sarebbero.
Roglic si ritira dalla Vuelta: fatale la caduta di ieri
Una caduta evitabile costa al vincitore delle ultime tre edizione della corsa a tappe iberica, Primoz Roglic, il ritiro dalla Vuelta a Espanã 2022. Proprio quando era arrivato a 1'26" dal leader della classifica generale, Evenepoel. E, c'è da pensare, proprio la rincorsa al primato in classifica del belga ha contribuito a rendere meno prudente Roglic. Ora Evenepoel dovrà guardarsi, a meno di imprevedibili crisi, soprattutto da Enric Mas nelle salite che ancora lo separano dal trionfo annunciato di Madrid.
martedì 6 settembre 2022
Atalanta capolista: il punto dopo la 5^ di Serie A 22/23
Il successo esterno sul campo del Monza, sfiduciato ultimo della classe, regala all'Atalanta di Gasperini il primato solitario in classifica. Un avvenimento storico, che premia il gioco più pragmatico e meno spensierato scelto dagli orobici dopo la passata stagione, che sembrava averne ridimensionato aspettative e ambizioni. Questa la notizia più importante della 5^ giornata di Serie A.
Il derby meneghino è andato al Milan, più per la fiacchezza dell'opposizione nerazzurra che per meriti propri. L'Inter di Inzaghi, 8 gol subiti in 5 partite, deve ritrovare concentrazione e compattezza.
Continua la navigazione a vista della Juve di Allegri, fortunata a strappare un pareggio sul campo della Fiorentina. Gioco involuto e assenze pesanti: si è saputo ieri che Pogba rientrerà soltanto a gennaio.
Rovinosa caduta della Roma contro l'Udinese, squadra molto forte fisicamente e ben messa in campo.
Il Napoli ha battuto fuori casa la Lazio e merita una citazione la prova del georgiano Kvaratskhelia. Cognome difficile, ma classe limpidissima: si vede che il suo calcio, tanto più efficace perché audace e sbarazzino, si è affinato per strada, la scuola migliore e meno cara del talento.
Il Torino batte il Lecce di misura, come fa il Verona con la Sampdoria. Pareggio tra Salernitana ed Empoli, tra Cremonese e Sassuolo nonché tra Spezia e Bologna, nel quale brilla sempre la stella di Arnautovic, mai così forte e decisivo in carriera. I mezzi li ha sempre avuti.
Non ho ancora visto, quanto alla lotta per il titolo, una squadra davvero superiore alle altre. Prevale l'incertezza. Oltre ad una certa, diffusa, mediocrità.
domenica 4 settembre 2022
Evenepoel ancora in rosso
Sempre maglia rossa, dopo due settimane di Vuelta a España. Remco Evenepoel tiene. Anche se, tra ieri e oggi, ha ceduto poco più di in minuto a Roglic. Però, l'asso belga c'è. Non vuol dire che vincerà a Madrid. Però, è lì. Sulle salite più impegnative, paga ancora dazio, ma tiene. Possiamo dirlo: è anche corridore da grandi corse a tappe. Anche se tanti pensavano - e magari pensano - di no.
sabato 3 settembre 2022
Milan-Inter 3-2: Inzaghi confuso
Inter in vantaggio con Brozovic che batte Maignan dopo bellissimo inserimento su assist di Correa e precedente gran controllo di Lautaro. Pochi minuti dopo, una palla orizzontale di Calhanoglu, di rara leggerezza, è intercettata da Tonali che serve Leao. Tiro di sinistro e gol. Skriniar non chiude. Handanovic non para. Nella ripresa, si osserva subito tutta la differenza che c'è, perché c'è, tra Sinone Inzaghi e la sua capigliatura da figlio dei fiori in una manifestazione anni '60, e allenatori come il Trap, Mourinho e lo stesso Conte. Sì, mi tocca elogiare pure Conte. Una squadra spaesata e spaurita, che sembra Bardamu nella giungla prima che lo vendano come rematore, per tutta la seconda metà del primo tempo, non può rientrare così molle nella ripresa. Che ha detto Inzaghi negli spogliatoi? A Skriniar e Dumfries per esempio? C'è da pensare che gli abbia detto niente. Così Giroud, solo in area, raddoppia su assist di Leao. Che più tardi inventa un gran gol, mandando a spasso De Vrij con una finta. E l'Inter debosciata ed evanescente resta a guardare. Entrano Dzeko, Mkhitaryan e Dimarco per Correa, Barella, oggi un fantasma, e Bastoni. Dzeko segna, servito da un volitivo Darmian. E l'Inter potrebbe persino pareggiare se Maignan non compisse almeno due grandi interventi, prima su Lautaro poi su Calhanoglu. Conta il portiere. Ma noi che ne possiamo sapere se giochiamo con Handanovic? Due sconfitte in cinque partite sono troppe. Manca, ex coeteris, la personalità. Anzitutto dell'allenatore. Poi di tanti giocatori che oggi hanno a lungo scambiato la partita, un derby, per un'esibizione di balletto. Che imbarazzo!
giovedì 1 settembre 2022
Fenomenologia di Erling Haaland
Haaland come Greaves, a 22 anni.
L'ultimo capace di segnare così tanto a poco più di 22 anni, è stato Jimmy Greaves, asso inglese del Chelsea prima e del Tottenham poi, con una breve parentesi, nella stagione 1961/62, nel Milan, con cui segnò 9 gol in 10 partite: il che fa capire a quali medie realizzative viaggiasse. Ecco, Greaves, come Haaland oggi, a poco più di 22 anni, al termine della stagione 1962, aveva segnato oltre 180 gol, tra squadre di club e nazionale inglese. Ieri Haaland, con una tripletta, è salito a 9 gol in 5 giornate di Premier League* e sembra destinato ad abbattere ogni record realizzativo. Potrà riuscirci se, diversamente da Greaves, non avrà un declino precoce quanto precoce fu la sua ascesa. Se saprà essere anche longevo, Haaland potrà segnare 1.000 e più gol tra i professionisti. Greaves si fermò a poco più di 500. Comunque, tantissimi.
Le caratteristiche tecniche di Haaland
Alto 1,94 m, Haaland, già oggi il miglior calciatore della storia norvegese, pesa 94 kg. Affronta sistematicamente difensori meno alti e meno pesanti di lui che, a dispetto della formidabile complessione, è piuttosto rapido e sa scatenare una progressione irresistibile. Nella quale ricorda Adriano Leite Ribeiro, mancino come lui. Per il tiro tremendo, potentissimo, sia destro che di sinistro, ricorda invece un altro scandinavo, lo svedese Nordahl. Ma, Haaland domina anche nel gioco aereo, nel quale la statura aiuta ma non basta. Lui ha anche scelta di tempo, stacco imperioso e coraggio, come il tedesco anni '70/'80 Hrubesch. In più ha l'arroganza agonistica di Ibrahimovic: vuole sempre palla, vuole sempre battere a rete e ama altresì partecipare alla costruzione del gioco sulla trequarti, dove arretra alla ricerca di palloni. Anche nel City di Guardiola.
Haaland e la Norvegia.
Se Greaves, visto che abbiamo voluto stabilire questo raffronto iniziale, ebbe la possibilità di mettersi in mostra con l'Inghilterra, con la quale vinse il Mondiale del 1966, Haaland è norvegese e la Norvegia, nella sua storia, ha partecipato ad una sola fase finale degli Europei, nel 2000, e a due fasi finali dei Mondiali, nel 1938 e nel 1998. Ecco, la sfida che Haaland dovrà raccogliere sarà quella di trascinare un Paese con poca tradizione calcistica oltre i propri limiti storici.
* Aggiornamento del 5.9.2022: da ieri, 10 gol in sei partite di Premier per Haaland. Media impressionante.
Erling Haaland ai tempi del
Salisburgo