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lunedì 27 febbraio 2012

Juve: colpo gobbo a Milano. Pareggio tra le polemiche. Ranieri va esonerato

Milan ancora in testa, per un punto, ma la Juve deve recuperare una partita. Sabato sera, un errore inaccettabile priva i rossoneri del gol del 2-0, che avrebbe decretato la sconfitta della Juve, capace di recuperare nel finale con Matri. Muntari aveva segnato, ma Buffon smanaccia la palla, oltre la linea per tutti, ad eccezione della terna arbitrale. Come nel '98, ad Empoli, fece Peruzzi. Allora, era l'Inter a contendere lo scudetto ai bianconeri. E sappiamo tutti come andò a finire, con Iuliano che abbattè Ronaldo in area, ma, il rigore, pochi secondi dopo fu assegnato alla Juve. Siamo alle solite. La Roma si scioglie a Bergamo, priva di De Rossi, spedito in tribuna da Luis Enrique: non mi è parsa una grande idea. Splendida, comunque, la tripletta di Denis. Il Genoa trema in casa, salvato dalla doppietta di Palacio. La Lazio, per mezzo del solito Klose, torna alla vittoria. Vincono anche il Lecce di Cosmi ed il Catania di Montella, una delle squadre più in forma del momento, che, domenica renderà visita, manco a dirlo, all'Inter. Che è, purtroppo, la squadra messa peggio ora come ora. Ranieri, per domenica, si sarà schiodato da quella panchina. Sia esonerato subito.

domenica 26 febbraio 2012

L'Inter perde anche a Napoli, Ranieri esonerato

A Napoli si poteva perdere. E l'Inter, manco a dirlo, ha perso. Gol di Lavezzi ed undicesima sconfitta in campionato per i nerazzurri. Ranieri va esonerato immediatamente, perché da questa squadra logora ed imbolsita non può ottenere più niente. Non c'è un giocatore, in questo  momento, che possa fare la differenza, intendiamoci. Ma, insomma, cominciare la partita con un centrocampo da casa di riposo, formato dai soliti Zanetti, Cambiasso e Stankovic, significa che Ranieri ha perduto la capacità di decidere in piena autonomia. Non ricordo una stagione così balorda. Occorre mettere un punto, perché la discesa va facendosi ripidissima. Si è già perso troppo tempo. Ranieri sia esonerato subito. Zenga al suo posto, con licenza di stravolgere la formazione titolare. Altrimenti, le sconfitte continueranno inesorabili.

venerdì 24 febbraio 2012

Ranieri sfiduciato, ci vuole Zenga

Ranieri è sfiduciato, nel senso che ha perso fiducia nell'Inter ed in se stesso, come allenatore dell'Inter. Ranieri è stato sfiduciato, nel senso che Moratti, decidendo di procedere a vista, non si sa per quanto tempo, ha lasciato intendere che Ranieri sarà esonerato alla prossima sconfitta. Chi reggerebbe ad una simile pressione psicologica? La trasferta di Napoli, difficile già per se stessa, diventa così un ostacolo insormontabile per Ranieri e per l'Inter. Non capisco perché non ci sia ancora stato l'avvicendamento con Zenga.

Ranieri a tempo: Moratti ha già deciso per l'esonero

Ranieri non è più l'allenatore dell'Inter. Almeno, non più per Moratti, che ha deciso di confermarlo a parole, lasciando intravedere l'imminente decisione di esonerarlo. Cosa che accadrà, verosimilmente, domenica sera, dopo la partita contro il Napoli. Decidendo di andare avanti senza convinzione con Ranieri, l'Inter perderà altro tempo prezioso e, temo, la stessa partita del San Paolo. Meglio sarebbe stato dare subito il benservito a Ranieri e puntare su Zenga. Per ritrovare smalto in campionato e provare a ribaltare il risultato in Champions. A questo punto, infatti, non vedo come Ranieri possa rianimare una squadra che ormai va per contro proprio, con Sneijder e Maicon che aspettano la fine della stagione e la vecchia guardia che pretende di giocare, senza avere più le energie per farlo. Alla fine, Ranieri sarà esonerato.

mercoledì 22 febbraio 2012

L'Inter perde anche dal Marsiglia: ultimo minuto fatale. Ranieri esonerato?

L'Inter gioca una partita di pura attesa contro la più scarsa delle squadre rimaste in Champions, il Marsiglia di Deschamps. Ranieri schiera Forlan e Zarate di punta, che lo ripagano con una prestazione imbarazzante. Forlan sbaglia un gol fatto con una sciagurata conclusione sotto misura, Zarate, invece, inciampa sul pallone ogni volta che può, calcia con debolezza e si fa pure ammonire. Branca si dovrebbe dimettere immediatamente. Sneijder, per un'ora, se ne frega di giocare. Zanetti, Cambiasso e Stankovic sono l'immagine sbiadita dei giocatori che furono. Ma, il Marsiglia è poca cosa, tanto che la partita sembra scivolare verso un pareggio ormai scontato. Ma, la difesa nerazzurra di questi tempi fa sempre scherzi orribili, sicché ad un minuto dalla fine, in pieno recupero D. Ayew beffa di testa Chivu, ma anche i due centrali che non marcano nessuno. Gol per i francesi e qualificazione compromessa. Ranieri va esonerato: ha preparato una partita di rimessa. Nella tradizione tattica nerazzurra, ma, con una decisiva differenza. Invece di vincere ha perso 1-0. Perché ha lasciato fuori dalla mischia Pazzini e Milito? Forlan non poteva lasciare il posto ad uno di loro? Ranieri si faccia da parte. Vogliamo Zenga.

sabato 18 febbraio 2012

Via Ranieri, arriva Zenga? Figo non va bene. Moratti non può più sbagliare

I tifosi hanno invocato José Mourinho, il profeta del triplete. E ci credo! Dopo Mourinho, il vuoto. L'Inter è caduta davvero in basso e non basterà esonerare Ranieri, comunque giunto al capolinea. Si vocifera della promozione imminente a tecnico dell'Inter di Luis Figo. Ma, stiamo scherzando? Figo non ha esperienza da allenatore. E dovrebbe costituirsela con l'Inter? No, non se ne parla neppure. L'Inter ha bisogno di un allenatore vero, di un interista di fede provata. Di un tecnico carismatico, che sappia assumere decisioni drastiche e guidare la squadra fuori dal guado. A me vengono in mente due nomi soli: Zenga e Bergomi. Bergomi e Zenga. Ci vuole competenza, conoscenza dell'ambiente, comunione con i tifosi. Altro che Figo! Moratti, a questo punto, non può più sbagliare! Si rischia una figuraccia epocale a Marsiglia!

domenica 12 febbraio 2012

L'Inter inciampa ancora sul Novara: 0-1. Ranieri come Gasperini? Fischi!

Pessima Inter, alla quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Perde contro il Novara, come all'andata. Ranieri, ormai preda della confusione che agita l'Inter e di cui è egli stesso tra le cause prime, schiera un centrocampo da dopolavoro ferroviario, con Stankovic e Cambiasso, trova posto al solito, inutile, Zanetti a destra e toglie Alvarez, almeno vivace e volitivo, dopo il primo tempo. Sneijder, che è ormai un corpo estraneo al gruppo, gioca per conto proprio, porta palla, ogni volta cinquanta tocchi, poi si accentra e tira fuori. Dieci volte, forse di più. Indovina un solo tiro, ma la traversa lo respinge. Niente da fare, al Novara ordinato e tenace, che ruota attorno a Rigoni, il più tencico tra i giocatori in campo, basta il bellissimo gol di Caracciolo. Nessuno lo marca e così il centravanti del Novara disegna una traiettoria fantastica, che lascia impietrito Julio Cesar, il migliore dell'Inter. Moratti sbianca in tribuna. La curva nord perde la pazienza. Tutto lo stadio subissa di fischi Ranieri. Che non è più colpevole di Branca, il geniale, non è che devo spiegare l'ironia?, autore dello smembramento dell'Inter del triplete. Gioca malissimo Chivu, ma, peggio di tutti fa Forlan. Che spara palloni in tribuna. Ma, quei capelli sono suoi? Se sì, se li tagli e vada a svernare altrove. Dovrebbero dimettersi tutti. Dal presidente ai giocatori. E, purtroppo, non finisce qui. Con questi, si dovrà andare in campo fino al termine della stagione. Io farei giocare la Primavera.

domenica 5 febbraio 2012

Disfatta dell'Inter a Roma: 4-0 per i giallorossi. La squadra di Ranieri è allo sbando: una figuraccia epocale

Prova vergognosa quella offerta dall'Inter contro la Roma. Ranieri ha perduto, in otto giorni, il controllo di una squadra ormai sbandata, rinunciataria, sulle gambe, rappresentata dagli sguardi bassi di Zanetti e Cambiasso, due che non farebbero i titolari da nessuna parte, oggi. Eppure stanno sempre lì, insopportabilmente lì, mediocremente lì, a saper fare poco e male. Cambiasso si permette anche i lanci di 50 metri, ma dai!, senza indovinarne uno. Palombo, appena arrivato, mostra allarmanti limiti di personalità. Del resto, le cose migliori le ha fatte al fianco di un regista vero come Volpi alla Samp, perché Palombo è un mediano, che sa costruire anche il gioco, ma mediano resta. Sicché non poteva e non può sostituire Thiago Motta, ma questo Branca, come l'Alice della canzone di De Gregori, non lo sa. Maicon non vuole più giocare nell'Inter e deve avere interpretato il trasferimento di Motta come l'inizio di una generale smobilitazione. Che, poi, era iniziata che con Eto'o, a dirla tutta. Si salvano Julio Cesar, bravo all'inizio, e Milito, almeno volenteroso. Per il resto, un pianto, mentre Ranieri osserva la disfatta più costernato che stupito, con Totti, sempre sontuoso, che giocherella con la difesa nerazzurra, Bojan, autore della quarta rete, che la prende addirittura per il sedere, con Borini, che sembra Shevchenko. Era dalla sconfitta nel derby del 2001 che un interista non si vergognava tanto. Questo 4-0 è imbarazzante, anche perché la Roma non era reduce da partite entusiasmanti. Ranieri non ha più il polso della squadra: ne tragga le dovute conseguenze.

lunedì 30 gennaio 2012

Sneijder e Ranieri: chi sbaglia? A Lecce scoppia il caso

Escludo che Sneijder possa essersi imbrocchito di colpo. L'olandese ha avuto tanti infortuni, ma, ora mi pare tornato in condizione. Ieri, nella disfatta di Lecce, mi è sembrato il più vivace, di certo, appannato Maicon, il solo interista capace di saltare l'uomo e di giocare verticalmente. Non è colpa sua se Cambiasso e Zanetti, protetti dalla stampa amica con voti del tutto inattendibili, sono stravolti dalla lunga rimonta e non pressano più gli avversari. Del resto, Ranieri avrebbe potuto sostituire i due argentini. Invece di Sneijder. Tanto più che il subentrato Alvarez, si è detto molte volte, non è e non può diventare un campione. Ha qualche giocata, ma dribbla soltanto in orizzontale e tira con una debolezza, che sconforta. Sicché la sua proverbiale lentezza diventa un limite insopportabile. Insomma, Alvarez può giocare solo sulla fascia, perché al centro non serve. Allora, quale soluzione adottare? Ranieri deve spezzare il predominio argentino nell'Inter, pensionare chi non ce la fa, e schierare i giocatori migliori. Non sostituirli come ha fatto ieri con Sneijder. Deve fare giocare di più Poli e chiedere un rinforzo in mezzo al campo alla società. C'è ancora un giorno di tempo. Perché con Zanetti e Cambiasso dietro, non solo fatica a giocare Sneijder, ma faticherebbe qualunque altro giocatore di talento. I due argentini o corrono o vanno in panchina.

domenica 29 gennaio 2012

L'Inter perde male a Lecce: Ranieri va in confusione come Gasperini

In cinque giorni, l'Inter va fuori dalla Coppa Italia e, salvo miracoli, dalla lotta per lo scudetto, vanificando la lunga rimonta, che sembrava aver riaperto i giochi. Basta un gol di Giacomazzi ad affondare il "gruppo Zanetti", che gioca sempre e gioca male, come il compare argentino Cambiasso. Loro due sono tornati al rendimento scadente dei tempi di Gasperini, che Ranieri imita, schierandoli nonostante una condizione atletica inaccettabile. La sconfitta nasce a centrocampo. Perché gli attaccanti, se non altro, si battono e vanno vicino al gol, negato dal portiere del Lecce Benassi mai stato in forma come oggi. Pessima la prestazione del subentrato Zarate, che perde un pallone dietro l'altro. Averlo ingaggiato è stato uno dei peggiori errori della dirigenza nerazzurra degli ultimi quindici anni. Non ho capito la sostituzione di Sneijder, vivace nel primo tempo, con Alvarez, con il suo solito tiro inguardabile. Qualche bistecca in più potrebbe mangiarla, perché sembra del tutto privo di forza e di nerbo. Gennaio volge al termine, per l'Inter nessun rinforzo. Senza soldi, non si cantano messe. Ora, in classifica c'è il quinto posto, ma senza innesti di qualità si può tornare anche più in basso. Primo, urgentissimo, provvedimento: in panchina Zanetti e Cambiasso.

venerdì 27 gennaio 2012

L'Inter ha bisogno di rinforzi a gennaio: torna Recoba?

Gennaio sta passando e l'Inter non ha ancora operato nella campagna di rafforzamento. Di cui, però, la squadra ha un chiaro bisogno, come provato dalla partita persa in Coppa Italia contro il Napoli. Il centrocampo è vecchio e sfiatato, incapace di reggere una partita ogni tre giorni. Fra non molto, ricomincerà la Champions e sarà indispensabile ruotare i giocatori. Thiago Motta non è ancora stato confermato, ma, escludo che possa partire. Zanetti e Cambiasso, che pure si sono ripresi dall'inizio disastroso con Gasperini, cominciano ad accusare la stanchezza dopo questo ciclo di vittorie in campionato. Via Muntari, mi pare che Ranieri stia centellinando troppo l'impiego di Poli. Un centrocampista di valore dovrebbe essere ingaggiato subito. Se non altro per provare a competere sui due fronti rimasti. Anche in avanti, un'alternativa di valore a Pazzini e Milito serve. Castaignos è acerbo, Forlan sempre infortunato, Alvarez, bravo ad impostare, ha un tiro da zero a zero, anche dentro l'area, Sneijder, pur indispensabile, mai è stato un goleador. Insomma, l'Inter ha bisogno almeno di un altro finalizzatore. Avevo fatto, e lo ripeto, il nome di Recoba. Per entrare a partita in corsa e risolvere le situazioni più intricate con qualche prodezza estemporanea. Henry all'Arsenal e Scholes al Man United, sono la prova che un suo ritorno potrebbe funzionare. Anche perché, credo non sia sfuggito ai più attenti osservatori, l'Inter tira pochissimo da fuori area, rinunciando così ad una soluzione di gioco fondamentale. Recoba tirerebbe eccome. Comunque, Recoba o non Recoba, un rinforzo in avanti serve. E dev'essere di valore. In mancanza l'Inter non andrà oltre i quarti in Champions ed oltre il terzo posto in campionato. Anche solo per sperare qualcosa di più, bisogna utilizzare la campagna di gennaio.

mercoledì 25 gennaio 2012

Thiago Motta deve restare all'Inter

Trovo assurdo che Thiago Motta possa lasciare l'Inter. Soprattutto, a stagione in corso. E' uno dei giocatori che Mourinho volle, nel 2009, per consentire il definitivo salto di qualità della compagine nerazzurra. Forte tecnicamente e fisicamente, esperto, capace di una lucidissima visione del gioco,  ha contribuito moltissimo a rendere l'Inter una squadra capace anche di manovrare oltre che di contrattaccare. Sei titoli in due anni mezzo, molti gol decisivi ed un ruolo di primo piano nella rimonta orchestrata da Ranieri, che giustamente si oppone al suo trasferimento al Psg. Posso capire che Parigi abbia il suo fascino e che Motta possa voler raccogliere la sfida di partecipare alla fondazione di una nuova potenza calcistica europea. Ma, l'Inter è l'Inter. Se proprio volesse andar via, vada a giugno. Ora, sarebbe impossibile sostituirlo. Moratti deve trattenerlo, come da contratto. Almeno, ripeto, fino a giugno.

domenica 15 gennaio 2012

L'Inter batte il Milan: decide Milito

Ranieri ha molti meriti nel successo dell'Inter nel derby. Decide per una strategia di attesa, lasciando ai rossoneri l'iniziativa del gioco. Eppure, dopo cinque minuti, arriva il gol dell'Inter: Thiago Motta esegue un perfetto terzo tempo su punizione di Maicon. L'arbitro annulla per un fuorigioco, che non c'è. Cambiasso, che ormai quasi non corre più, mostra però la concentrazione dei tempi belli, catturando tutti i palloni vaganti, Motta dirige il gioco di rimessa con la solita sapienza, Lucio e Samuel mettono il bavaglio ad Ibrahimovic, mentre Pato se lo mette da solo. Soffre Alvarez a sinistra, costretto a correre e rincorrere, come Recoba ai tempi di Cuper. Per sua fortuna, Nagatomo, che gli sta dietro, è più disciplinato di Gresko. Il mancino argentino migliora accentrandosi, sebbene sbagli un gol fatto a due passi da Abbiati. Il primo tempo finisce con la traversa di Van Bommel. Nella ripresa, solito copione, il Milan a fare gioco, senza tuttavia incidere granché, e l'Inter pronta al contropiede. Samuel recupera, Zanetti parte in progressione, palla in mezzo, liscio di Abate, Milito stoppa ed avanza, entra in area, sinsitro ad incrociare, esecuzione magistrale, il pallone tuba con il palo e finisce in rete. Allora, è vero che Milito aveva soltanto un problema di motivazioni: tecnicamente, lo ripeto, è il miglior centravanti del campionato italiano. Allegri le prova tutte per recuperare il risultato e manda dentro Robinho, Seedorf ed El Shaarawi, ma il risultato non cambia. L'Inter vince il derby, cosa che non faceva dai tempi di Mourinho. Il Milan dista solo cinque punti, la Juve, costretta al pareggio dal Cagliari, sei. Ora, i nerazzurri sono tornati in corsa per il titolo. Moratti deve puntellare la squadra. Un centrocampista serve. Come serve un cambio in attacco più valido di Forlan. Io, non è una novità, penso a Recoba.

lunedì 31 ottobre 2011

L'Inter può finire in B? Branca si dimetta

L'Inter può finire in B? Impossibile, avrebbe sentenziato Peppino Prisco. Perché la storia testimonia la presenza dell'Inter in serie A fin dal primo campionato a girone unico, stagione 1929/30, che l'Inter, allora Ambrosiana, vinse peraltro. Con Giuseppe Meazza capocannoniere e stella lucentissima del calcio europeo. Rischiò la retrocessione nel torneo 1946/47, tanto che Meazza, che andava per le trentasette primavere, dovette scendere di nuovo in campo e trascinò i nerazzurri alla salvezza da capitano allenatore. Nel 1993/94, infortunati Ferri, Bianchi e Berti, in crisi di ambientamento Bergkamp e Jonk, che voleva giocare nelle stesse zolle di campo predilette dal talentuoso Dell'Anno, si dovette attendere la penultima giornata per schivare il pericolo B. Il rientro precoce di Nicola Berti aveva avuto un effetto dirompente sulla squadra, permettendole di conquistare i punti necessari. L'Inter di oggi, purtroppo, pare rivivere quei pericoli di caduta. E non vedo nella rosa attuale giocatori carismatici al punto di invertire la rotta. Non c'è un Meazza, ma, neppure un Berti. Sicché risalta ancor di più l'errore della miope dirigenza nerazzurra di non richiamare Zenga: se non in campo, almeno il carisma necessario sarebbe stato in panchina. E, per contagio, sugli spalti. Ritengo, inoltre, che Ranieri, dalla persona seria che è, non potrà resistere a lungo in queste condizioni. Alla prossima sconfitta, si dimetterà. Perché è vero che ci sono stati errori anche da parte sua, ma, altrettanto vero che non ha mano libera. Insomma, uno che a Roma ha spedito Totti, 33 anni e mezzo allora, in panchina nel derby, possibile che non possa mandare in panchina Zanetti Saverio, anni 38, contro la Juve? Se non ha potuto, vuol che non ha il comando delle operazioni. Presto, ne trarrà le dovute conseguenze. Branca si dimetta!

domenica 16 ottobre 2011

Disfatta dell'Inter a Catania

Bruttissima sconfitta dell'Inter a Catania. I nerazzurri, battuti per la quarta volta in questo campionato triste ed amaro, sono ora penultimi in classifica, in piena zona retrocessione: piange la storia gloriosa di una squadra che non avrebbe meritato di finire così in basso. Sapevo che Ranieri non avrebbe fatto il miracolo di risollevare una truppa, piegata dagli anni ed abbattuta nel morale. Poi, sono arrivati infortuni in serie e sviste arbitrali troppo frequenti ed insistite per non sembrare sospette: il rigore poi trasformato da Lodi non c'era, se non nell'immaginazione dell'arbitro. Mi pare che sia arrivato il momento di farla finita con certi grossolani, imbarazzanti errori. Moratti protesti vibratamente! Detto questo, ed andava detto, l'Inter di questi tempi è poca cosa, anziana oltre ogni limite, regge per un tempo, anche meno. Cambiasso, dopo il gol, bello, segnato in perfetta solitudine, va in debito d'ossigeno. Zanetti, di cui non si ricorda un dribbling, un passaggio vincente, un tiro, si danna per coprire, ma l'impegno non basta. E' finita un'epoca. Anche Stankovic sembrava la controfigura di se stesso. Onestamente, tolto Maicon, Pazzini e Milito, che non avrei sostituito, gli altri non si reggevano in piedi. Peggiore in campo, comunque, il subentrato Alvarez: non ha un colpo che sia uno, cammina invece di correre, non tira, non contrasta. Spettatore non pagante. Il problema, ora, è sopravvivere fino a gennaio, quando si dovrà correre, per quanto possibile, ai ripari. Sic transit gloria mundi.