Bruttissima sconfitta dell'Inter a Catania. I nerazzurri, battuti per la quarta volta in questo campionato triste ed amaro, sono ora penultimi in classifica, in piena zona retrocessione: piange la storia gloriosa di una squadra che non avrebbe meritato di finire così in basso. Sapevo che Ranieri non avrebbe fatto il miracolo di risollevare una truppa, piegata dagli anni ed abbattuta nel morale. Poi, sono arrivati infortuni in serie e sviste arbitrali troppo frequenti ed insistite per non sembrare sospette: il rigore poi trasformato da Lodi non c'era, se non nell'immaginazione dell'arbitro. Mi pare che sia arrivato il momento di farla finita con certi grossolani, imbarazzanti errori. Moratti protesti vibratamente! Detto questo, ed andava detto, l'Inter di questi tempi è poca cosa, anziana oltre ogni limite, regge per un tempo, anche meno. Cambiasso, dopo il gol, bello, segnato in perfetta solitudine, va in debito d'ossigeno. Zanetti, di cui non si ricorda un dribbling, un passaggio vincente, un tiro, si danna per coprire, ma l'impegno non basta. E' finita un'epoca. Anche Stankovic sembrava la controfigura di se stesso. Onestamente, tolto Maicon, Pazzini e Milito, che non avrei sostituito, gli altri non si reggevano in piedi. Peggiore in campo, comunque, il subentrato Alvarez: non ha un colpo che sia uno, cammina invece di correre, non tira, non contrasta. Spettatore non pagante. Il problema, ora, è sopravvivere fino a gennaio, quando si dovrà correre, per quanto possibile, ai ripari. Sic transit gloria mundi.
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