Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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martedì 25 novembre 2014
lunedì 26 maggio 2014
Storia dei mondiali di calcio: 15^ puntata (Italia '90, vince la Germania Ovest)
Dopo 56 anni, l'Italia torna ad ospitare i mondiali dopo quelli, peraltro stravinti, del 1934. L'Italia di Vicini, reduce dalle semifinali agli Europei del 1988 in Germania Ovest, ha i gradi di favorita, assieme alla stessa Germania ed all'Olanda di Van Basten, Gullit e Rijkard. L'inzio, però, è stentato. Vittoria sofferta contro l'Austria. Vialli è travolto dalle attese, il suo compagno d'attacco Carnevale capisce cosa significhi giocare senza Maradona alle spalle e ci vuole il subentrato Schillaci a rompere il ghiaccio con un gol di testa. Ne segnerà altri cinque e diverrà il capocannoniere di Italia '90, dei mondiali delle notti magiche come recita il titolo di una gettonatissima canzone cantata da Bennato e dalla Nannini. Contro gli Usa, seconda partita del girone, Vialli sbaglia un rigore prima di infortunarsi più o meno diplomaticamente. L'Italia vince con uno strepitoso gol del suo regista Giannini davanti ad uno stadio Olimpico festante. Contro la Cecoslovacchia ancora Schillaci e, finalmente accantonato Vialli, Roberto Baggio il grande. Parte da sinistra, scambia con Giannini, salta due avversari, e calcia con finta sapiente sul palo del portiere. Il mondo scopre il talento purissimo di un genio assoluto del calcio: in lui, Brera rivede i guizzi di Meazza. L'Italia avanza anche agli ottavi, battuto l'Uruguay con gol di Schillaci e di Aldo Serena, ed ai quarti, superata l'Irlanda ancora con Schillaci. In semifinale, l'Italia lascia Roma per giocare a Napoli contro l'Argentina di Maradona, che di Napoli è il re, gli hanno intonato canzoni, dedicato statue e finisce che i tre quarti del pubblico tifino Argentina piuttosto che Italia. L'Albiceleste, tolto l'immenso Maradona è poca cosa. Si salvano Burruchaga, che non è più saettante come in Messico, il libero Ruggeri, e l'attaccante "belli capelli" Caniggia. Vicini rispolvera Vialli e lascia in panchina Baggio: errore sesquipedale. L'Italia va in vantaggio ancora con Schillaci, ma Caniggia pareggia nella ripresa. La vulgata incompetente vuole Zenga responsabile di quel gol ed addirittura dell'eliminazione che seguirà. Una volta per tutte, Caniggia indirizza di testa all'angolino appena dentro l'area piccola. Se anche Zenga non fosse uscito, la palla sarebbe probabilmente entrata comunque. Peraltro, Caniggia viene lasciato colpire dallo stopper Ferri e non viene contrastato dal libero Franco Baresi, tutti campionissimi, che con Bergomi, capitano, e Maldini terzino sinistro, formano la difesa più forte che una nazionale italiana abbia mai schierato. Quello è il primo gol che Zenga subisce ai mondiali, dopo un primato d'imbattibilità che ancora resiste nella Coppa del mondo di calcio. Detto questo il tempo per recuperare ci sarebbe, ma Vicini non riesce a trasmettere la giusta carica ai suoi. Seguono supplementari e rigori. L'Italia viene eliminata, come accadrà anche quattro ed otto anni dopo. Nell'altra semifinale, sempre ai rigori, passa la Germania Ovest, capitanata da Matthaeus contro l'Inghilterra di uno strepitoso Gascoigne. In finale, sarà un rigore di Brehme ad assegnare alla Germania Ovest il terzo mondiale della sua storia. Seconda l'Argentina di Maradona, terza l'Italia che batte l'Inghilterra nella finale per il terzo posto. (1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata, 10^ puntata, 11^ puntata, 12^ puntata, 13^ puntata, 14^ puntata)
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giovedì 11 ottobre 2012
I dieci migliori stopper della storia
Veniamo agli stopper, chiarendo da subito che fra di loro ci sono molti difensori centrali tipici del gioco a zona, come il leggendario capitano inglese Bobby Moore, a mio giudizio il più forte di tutti. Segue la classifica, con molti italiani, perché la scuola nostrana è stata a lungo un riferimento per il ruolo. Cosa ne pensate?
Aggiornamento del 24 ottobre 2022: provvedo ad inserire in classifica il grande Santamaria, leggendario stopper uruguaiano del Real Madrid di Di Stefano: una dimenticanza. Ed estendo la classifica fino alla trentaduesima posizione.
1. Bobby MooreAggiornamento del 24 ottobre 2022: provvedo ad inserire in classifica il grande Santamaria, leggendario stopper uruguaiano del Real Madrid di Di Stefano: una dimenticanza. Ed estendo la classifica fino alla trentaduesima posizione.
2. Nesta
3. Santamaria
4. Sanchis
5. Kohler
6. Sergio Ramos
7. Thiago Silva
8. Van Dijk
9. Samuel
9. Samuel
10. Cannavaro
11. Godin
12. Ferri
11. Godin
12. Ferri
13. Gyula Lorant
14. Desailly
15. Aldair
16. Hummels
17. Puyol
14. Desailly
15. Aldair
16. Hummels
17. Puyol
18. Marquinos
19. Karlheinz Foster
20. Piquet
21. Vierchowod
22. Stam
23. Lucio
24. Jack Charlton
19. Karlheinz Foster
20. Piquet
21. Vierchowod
22. Stam
23. Lucio
24. Jack Charlton
25. Ernst Happel
26. Guarneri
27. Rio Ferdinand
28. Rosato
29. Buchwald
30. Metzelder
31. Campbell
32. Ricardo Carvalho
33. Kompany
34. Materazzi
26. Guarneri
27. Rio Ferdinand
28. Rosato
29. Buchwald
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31. Campbell
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lunedì 31 ottobre 2011
L'Inter può finire in B? Branca si dimetta
L'Inter può finire in B? Impossibile, avrebbe sentenziato Peppino Prisco. Perché la storia testimonia la presenza dell'Inter in serie A fin dal primo campionato a girone unico, stagione 1929/30, che l'Inter, allora Ambrosiana, vinse peraltro. Con Giuseppe Meazza capocannoniere e stella lucentissima del calcio europeo. Rischiò la retrocessione nel torneo 1946/47, tanto che Meazza, che andava per le trentasette primavere, dovette scendere di nuovo in campo e trascinò i nerazzurri alla salvezza da capitano allenatore. Nel 1993/94, infortunati Ferri, Bianchi e Berti, in crisi di ambientamento Bergkamp e Jonk, che voleva giocare nelle stesse zolle di campo predilette dal talentuoso Dell'Anno, si dovette attendere la penultima giornata per schivare il pericolo B. Il rientro precoce di Nicola Berti aveva avuto un effetto dirompente sulla squadra, permettendole di conquistare i punti necessari. L'Inter di oggi, purtroppo, pare rivivere quei pericoli di caduta. E non vedo nella rosa attuale giocatori carismatici al punto di invertire la rotta. Non c'è un Meazza, ma, neppure un Berti. Sicché risalta ancor di più l'errore della miope dirigenza nerazzurra di non richiamare Zenga: se non in campo, almeno il carisma necessario sarebbe stato in panchina. E, per contagio, sugli spalti. Ritengo, inoltre, che Ranieri, dalla persona seria che è, non potrà resistere a lungo in queste condizioni. Alla prossima sconfitta, si dimetterà. Perché è vero che ci sono stati errori anche da parte sua, ma, altrettanto vero che non ha mano libera. Insomma, uno che a Roma ha spedito Totti, 33 anni e mezzo allora, in panchina nel derby, possibile che non possa mandare in panchina Zanetti Saverio, anni 38, contro la Juve? Se non ha potuto, vuol che non ha il comando delle operazioni. Presto, ne trarrà le dovute conseguenze. Branca si dimetta!
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