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sabato 22 ottobre 2022

Fiorentina-Inter 3-4. Mkhitaryan!

Vantaggio precoce dell'Inter con Barella. Bellissimo raddoppio in contropiede di Lautaro com un sinistro incrociato. Un intervento scomposto di Dimarco su Bonaventura, provoca un rigore che Cabral trasforma. Nella ripresa, Inter meno efficace nel pressing. La Fiorentina pareggia su un mezzo contropiede, con Acerbi che lascia troppo spazio a Ikoné, comunque bravo a trovare l'incrocio alla destra di Onana. Esce Correa dopo la solita prova scialba. Lo rileva Dzeko che libera Lautaro davanti a Terracciano. Dribbling e rigore. Che lo stesso Lautaro trasforma. Qui Inzaghi commette l'errore di sostituirlo con Bellanova. Inter schiacciata dietro e gol del subentrato Jovic, lasciato solo in area. Quando la partita sta finendo, in pieno recupero, Dzeko innesca Barella che crossa da destra: la palla, dopo tocco sfortunato di un giocatore viola, finisce addosso all'accorrente Mkhitaryan. Gol e vittoria nerazzurra per 4-3. Anche con fortuna. L'Inter ha subìto 17 gol finora in campionato. Troppi. Decisamente troppi. Inzaghi deve lavorarci. E tanto. Da sottolineare l'ennesima grandissima partita di Lautaro Martinez. 

domenica 16 ottobre 2022

Inter-Salernitana 2-0: Lautaro, Barella

Vittoria rotonda, meno netta di quanto avrebbe potuto essere e con qualche affanno difensivo di troppo. L'Inter batte la Salernitana 2-0, con gol di Lautaro nel primo - gran destro da fuori area - e di Barella, che dribbla e segna con un mancino preciso da dentro l'area. Servivano tre punti e tre punti sono arrivati. 

mercoledì 12 ottobre 2022

Barca-Inter 3-3: Lautaro immenso

Partita sentitissima dal Barcellona, come la semifinale di ritorno della Champions League 2009/10, sebbene la posta in palio sia decisamente meno elevata. I blaugrana ha patito psicologicamente la sconfitta di otto giorno fa, reagendo in modo scomposto, almeno nelle dichiarazioni a mezzo stampa. L'Inter sta uscendo con fatica da una crisi non ancora alle spalle. C'è molta curiosità per la formazione che schiererà Inzaghi. 

La cronaca.

Barca in avanti, Inter pronta a ripartire. Dzeko coglie una traversa, Dumfries calcia addosso a Ter Stegen. I catalani passano con Dembelè servito da Sergi Roberto, dopo che Rafinha aveva disorientato un Dimarco poco reattivo. Distratto Dumfries tagliato fuori dal movimento rapidissimo del francese. Intervallo. Pareggia presto Barella servito da un gran lancio di Bastoni. Circa dieci minuti dopo raddoppia Lautaro: stop di petto per liberare il destro che supera Ter Stegen: doppio palo e gol. Inzaghi cambia. Entrano Darmian per Dimarco; poi Bellanova per Dzeko e Gosens per Calhanoglu. Il Barca pareggia su angolo  palla a Lewandowski che trova la deviazione di Bastoni. Finale rocambolesco. Inter di nuovo avanti con il mancino di Gosens premiato da Lautaro che gestisce magnificamente un contropiede. Lewandowski pareggia di nuovo, questa volta di testa. Asslani, da poco subentrato, potrebbe regalare la vittoria all'Inter, dopo che Lautaro lo libera davanti al portiere. Ma sbaglia goffamente. Finisce 3-3. Quella dell'Inter è  comunque un'impresa. Lautaro Martinez è un fuoriclasse. 

sabato 8 ottobre 2022

Sassuolo-Inter 1-2: Dzeko (2)

Inter in difesa con D'Ambrosio, Acerbi e Bastoni. In porta, debutto di Onana in campionato. 

La cronaca. 

Inter propositiva ma poco efficace per imprecisione reiterata nell'ultimo passaggio. Il vantaggio matura alla fine del primo tempo: Dumfries allunga di testa per la girata di destro di Dzeko, che timbra il gol n. 100 in Serie A. Pareggia nella ripresa Frattesi, bravo ad inserirsi su cross dalla destra dell'Inter. Bastoni stringe troppo verso il centro e lo perde. Più tardi dopo parata prodigiosa di Consigli su Lautaro, Dzeko segna - e sono 101- proprio di testa su cross di Mkhitaryan, che era subentrato ad Asllani ad inizio ripresa. L'Inter torna al successo. Squadra più raccolta e più coesa. Sette giorni fa, dopo il pareggio neroverde, l'Inter si sarebbe disunita e avrebbe probabilmente perso. Era e resta una questione soprattutto di testa. 



sabato 1 ottobre 2022

Inter-Roma 1-2

L'Inter parte con Acerbi al centro della difesa, Asllani al posto di Brozovic e Dimarco.a sinistra. Davanti Dzeko con Lautaro. La Roma propone un attacco inedito con Pellegrini a supporto di Dybala e Zaniolo. 

La cronaca. 

Inter in vantaggio con Dimarco servito d'esterno da Barella. Tocco destro di precisione e Rui Patricio battuto. Poco dopo, pallone perso con leggerezza da Barella a beneficio di Spinazzola che crossa per Dybala: sinistro e gol, con Handanovic in ritardo e Bastoni fuori posizione: costante deprimente. Nella ripresa, Inter vicina al gol con Calhanoglu che prende la traversa su punizione. Cresce Lautaro, che costringe a diversi gialli i romanisti. Poi, punizione della Roma dalla trequarti e gran terzo tempo di Smalling: gol. Skriniar in ritardo. Nemmeno questa è una novità. Inzaghi, sempre in ritardo pure lui, avvia il valzer dei cambi. Dentro Mkhitaryan e Correa per Asllani e Calhanoglu. Poi dentro anche Bellanova e Gosens per Dumfries e Bastoni. Da palla difesa da Dzeko, occasione per Bellanova, che spreca. Inzaghi, disperato e disperante, toglie anche Dimarco per Valentin Carboni. Cala il sipario sulla quarta sconfitta in campionato, la quinta stagionale. Il tempo di Inzaghi è scaduto. Come avevano preannunciato le dichiarazioni di ieri in conferenza stampa. 

lunedì 19 settembre 2022

Il punto sulla Serie A dopo la 7^ giornata: Napoli e Atalanta in testa

Napoli e Atalanta in testa alla classifica dopo 7 giornate di Serie A, arrivandoci in modo diverso. Gli azzurri di Spalletti con un gioco brillante, tanta qualità tecnica sparsa per il campo e la conferma di una campagna di rafforzamento di rara intelligenza. Il limite di questa squadra resta, lo so, è un mio pregiudizio, la conduzione di Spalletti, eccellente per un piazzamento nobile, meno sicura per la vittoria. Il successo di ieri sul Milan, che senza Leao perde la metà del suo potenziale offensivo, è stato comunque importantissimo. I bergamaschi, invece, giocano meno bene, ma con più pragmatismo, da provinciali, insomma. Il che, dal mio punto di vista, è un complimento. E hanno anche fortuna, ora. Ieri, la Roma avrebbe potuto segnare 5, 6 gol. E invece no.


Crisi per Inter e Juve. Mi pare più grave quella bianconera, non per i due punti di differenza in classifica, ma perché la Juve attuale mi pare che più di così non potrebbe fare. Manca freschezza atletica e personalità in molti interpreti. Senza Pogba, comunque declinante, Di Maria, 35 primavere, e Chiesa, lungodegente, i limiti della rosa sono evidenti. E non c'è più Dybala, che considero sempre minore di Recoba, ma che qualche invenzione sapeva regalarla. Allegri, secondo me, sbagliò a tornare lo scorso anno. L'ambiente non ha fiducia in lui. E forse dovrebbe dimettersi, ma non penso che lo farà, anche perché sa che, con questi giocatori, prima dei ritorni dei ridetti Pogba e Chiesa, si potrebbe far poco di più.


L'Inter sta pagando moltissimo l'assenza di Lukaku. Con il belga, potrà giocare più raccolta e ripartire. I giocatori che ha vanno schierati così. Inzaghi ha sbagliato molto: la girandola difensiva di ieri è stata assurda. Ritrovando una guida meno nervosa, continuo a pensare che si possa tornare competitivi. Però, può ancora succedere di tutto. Dipenderà dalla testa. Potrà andare ancora benissimo o malissimo. La volatilità societaria, che i giocatori meno coinvolti emotivamente avvertono, non aiuta. Detto questo, l'Udinese è davvero forte e poche squadre avranno punti facili in Friuli.


Continua a sprofondare la Samp, battuta nel derby ligure dallo Spezia. La Lazio ha ragione della Cremonese, grazie ai soliti Immobile e Milinkovic-Savic. Il Torino perde dal Sassuolo, la Fiorentina ritrova la vittoria contro il Verona.


Citazione per Giovanni Simeone. Attaccante vero - il gol di ieri al Milan è quanto mai significativo delle sue qualità - che tanti continuano a sottovalutare. 

domenica 18 settembre 2022

Udinese-Inter 3-1: segue dibattito

Inter con Acerbi al centro della difesa, Dumfries e Darmian esterni e Mkhitaryan al posto dell'infortunato Calhanoglu. Inter subito in vantaggio con una splendida punizione dalla sinistra, trasformata da Barella. Poi, i nerazzurri si chiudono dietro. Bastoni e Mkhitaryan si fanno ammonire in rapida successione:  non tengono Pereyra. L'Udinese pareggia con goffo autogol di Skriniar su punizione dalla trequarti. Inzaghi sostituisce Bastoni e Mkhitaryan con Dimarco e Gagliardini dopo 31 minuti di gioco. Segno di molta impazienza. Anche se Bastoni, oggettivamente, nemmeno sembrava entrato in campo. Si va all'intervallo. Il secondo tempo non merita commenti. La fase difensiva dell'Inter, per organizzazione e attenzione, è dilettantesca. L'Udinese vince 3-1. Dopo 4 sconfitte in nove partite stagionali e un gioco scoraggiante, Inzaghi meriterebbe l'esonero. Non è però il solo responsabile. Troppi giocatori, che gli giochino contro o meno, stanno disertando. Ed è inaccettabile. Stagione balorda, finora. O si raddrizza subito oppure sarà un disastro.

martedì 13 settembre 2022

Viktoria Plzeň - Inter 0-2: Dzeko, Dumfries

Alle 18:45, in Repubblica Ceca, Boemia, andrà in scena la seconda partita del girone eliminatorio della Champions League 2022/23, tra Viktoria Plzeň e Inter. I nerazzurri, contro la formazione sulla carta più debole, hanno assoluto bisogno di punti. Di tre punti.

La cronaca. 

Con due gol, di Dzeko e Dumfries, l'Inter torna vittoriosa dalla Boemia. Successo importante che tiene in vita le speranze di una difficile qualificazione agli ottavi. Debutto per Acerbi da titolare. Gosens ha giocato tutta la partita, Lautaro è subentrato, come Calhanoglu. 

sabato 10 settembre 2022

Inter-Torino: 1-0. Brozovic

Vittoria soffertissima ma preziosissima dell'Inter. Decide allo scadere Brozovic su assist di Barella. Partita di grande sacrificio di Lautaro, il vero leader di quest'Inter.

mercoledì 7 settembre 2022

Inter-Bayern Monaco 0-2: luci e ombre

Partita ricca di fascino e di incroci storici, quella che, questa sera, opporrà l'Inter ai tedeschi del Bayern Monaco. Dai baveresi venne all'Inter, anno di grazia 1984, Karl Heinze Rummenigge. E, quattro anni dopo, arrivarono Lothar Matthaus e Andreas Brehme, colonne dello scudetto dei primati del 1989. Proprio durante quella stagione, Inter e Bayern si sfidarono in Coppa Uefa,  ottavi di finale. L'Inter vinse in trasferta, con un gol meraviglioso di Nicola Berti: 60 metri palla al piede e nessuno che potesse fermarlo. E poi gol di Serena. Al ritorno perse 3-1 e fu eliminata. Ma la domenica successiva batté il Milan di Sacchi nel derby e s'involò verso lo scudetto. Stasera, altra storia. Champions League. Il Bayern è più forte e l'Inter è reduce da un derby perso malamente. E cerca un riscatto. Simone Inzaghi sa di dover meritare la fiducia. L'Inter dovrà fare una partita offensiva, perché difendere a oltranza con una linea a tre contro il reparto offensivo tedesco, privo di centravanti di ruolo, ma pieno di tecnica, velocità e fantasia e movimento, sarebbe un errore imperdonabile. Vediamo.

La cronaca.

Giocano Onana per Handanovic, ed era ora, D'Ambrosio per De Vrij, con Skriniar al centro della difesa, Mkhitaryan per Barella e Gosens a sinistra. Davanti Dzeko con Lautaro. Inzaghi mostra coraggio. Ora, il campo. Onana subìto sotto il fuoco di fila avversario, si disimpegna bene. E nulla può sul gol di Sané che approfitta di una prateria. Dumfries, al solito svagato, corre a vuoto e non  riesce a tenerlo. D'Ambrosio, vecchi storia, è altrove. Onana è dribblato e gol a porta vuota. L'Inter cerca di sottrarsi alla morsa dell'altissimo pressing avversario grazie a Dzeko, che tiene tanti palloni. Brozovic e Calhanoglu, però, non salgono oppure sbagliano controlli facili. Del centrocampo nerazzurro si salva solo Mkhitaryan:  altra categoria la sua. Si va al riposo. L'Inter rientra con buon piglio e ha occasioni con D'Ambrosio e Dzeko. Dumfries, timidissimo, non riesce a fare un cross che sia uno. Prima che Inzaghi cambi, proprio da un pallone perso dell'olandese nasce il contropiede che conduce al raddoppio bavarese. La palla calciata da Sané sarebbe fuori dallo specchio di porta, ma arriva il goffo autogol di D'Ambrosio. L'Inter si sgonfia. Inzaghi cambia. Da una palla recuperata da Gagliardini, l'occasione di segnare è sciupata da Correa, solo davanti a Neuer. Il Bayern vince perché è più forte. Tardivi però i cambi di Inzaghi. Pessima prova di Dumfries, Brozovic, D'Ambrosio e Correa. Il suo errore è ingiustificabile. Per il resto e in conclusione, qualcosa di più, rispetto al derby, si è visto, quanto ad atteggiamento. Ma, resta la sensazione che non tutti i giocatori siano completamente votati alla causa. E non va bene, non può andar bene. Penso che i giocatori abbiano perso smarrito la fiducia in Inzaghi dopo lo scudetto perso e, può dirsi, regalato ad un Milan più debole. Il loro dispiacere, autentico, sul campo, dopo l'ultima di campionato lo provava. E, forse, l'abbiamo sottovalutato. Ora, Inzaghi, quella fiducia deve riconquistarla, anche abdicando ad un modulo che somiglia sempre più ad uno stanco 5-3-2, imparando a leggere meglio le partite in corso e premiando solo i giocatori che s'impegnino. Altrimenti, presto, non sarà più l'allenatore dell'Inter. E sarebbe un peccato, perché i giocatori, per vincere in Italia, ci sarebbero.


martedì 30 agosto 2022

Inter-Cremonese 3-1

Riscattare la sconfitta e, più ancora, la brutta prestazione contro la Lazio. L'Inter scende in campo contro la neopromossa Cremonese, ancora inchiodata a zero punti, con questa missione. Che, sulla carta, non sarebbe difficilissima. Lo fa senza Lukaku, fermato da un infortunio muscolare, che lo terrà fuori anche nelle prossime partite. Simone Inzaghi, che lo scorso anno ha perso uno scudetto alla portata, deve dimostrare di essere vincente anche in campionato, non soltanto nelle coppe.  

La cronaca.

Inter presto in vantaggio con Correa, che raccoglie sotto porta una respinta di Radu su tiro di Dzeko. Raddoppia Barella con una magnifica volée di destro su assist di Calhanoglu. La Cremonese però gioca e sfiora un paio di volte il gol su qualche dormita della difesa nerazzurra. Nella ripresa, è un subentrato Lautaro a portare il risultato sul 3-0 per l'Inter dopo un gran contropiede. Okereke accorcia le distanze per la Cremonese. L'Inter torna al successo, ma ancora troppe indecisioni dietro.

sabato 13 agosto 2022

Lecce-Inter 1-2: Dumfries!

Inter con Darmian a destra e Dimarco in difesa. Nerazzurri subito in vantaggio con un colpo di testa di Lukaku su sponda aerea di Darmian. All'inizio della ripresa, Lukaku anticipato, Inter lenta a fronteggiare un contropiede leccese manovrato e pareggio di Ceesay. Skriniar spaesato. Lecce arrembante, Inter confusa, con Brozovic privo di idee, che rimedia anche un cartellino giallo. Il croato poi esce stanchissimo per Mkhitaryan, mentre Gosens, molto impreciso, lascia il posto a Bastoni, con Dimarco che va in fascia. Fuori Darmian per Dumfries e Calhanoglu, in ombra per tutto il tempo della sua gara, per Dzeko. Dumfries prende il palo con un gran colpo di testa contrastato da un avversario. Sfiora il gol anche Lautaro su cross di Bastoni. Ora, l'Inter è tutta nella metà campo del Lecce. Lautaro va di nuovo vicino al gol con una girata al volo di destro. Inzaghi rischia anche Correa per Skriniar. Recupero. Allo scadere, dopo angolo di Barella, Lautaro di testa indirizza sul palo lontano il pallone che Dumfries scaraventa in rete, regalando all'Inter tre punti sudatissimi ma comunque meritati. La prestazione resta poco convincente. Tanti, a cominciare dallo stesso Lukaku, sono lontani dalla forma migliore. Gosens fa per ora rimpiangere Perisic. Ma il gruppo c'è. E il carattere anche. Pure quello di Simone Inzaghi che, intervistato, mostra il suo disappunto per le voci mercato in uscita che ancora rincorrono la sua squadra. Ha fatto bene.

lunedì 23 maggio 2022

La Serie A torna 20 anni indietro: diario della 38^ giornata

Come il 5 maggio 2002. I gol che prese l'Udinese, nel primo quarto d'ora, dalla Juve, segnarono uno dei punti più bassi della storia del calcio italiano. I tre che il Sassuolo ha preso ieri dal Milan, in 36', dentro un caleidoscopio imbarazzante di errori e di assist all'avversario, hanno riportato indietro di 20 anni le lancette della storia. Questo lo dobbiamo dire, perché è sotto gli occhi di tutti. Poi, possiamo anche parlare di calcio giocato. Quello per esempio dell'Udinese, che, senza obiettivi propri, ha giocato a Salerno una partita intensa e vinto 4-0. Quello per esempio del Venezia, che ultimo e già retrocesso ha costretto il Cagliari al pareggio, trascinandolo con sé in Serie B. E così è rimasta in A la Salernitana, che, al netto dell'atto finale, ha compiuto una piccola impresa grazie alla competenza di Sabatini e alla conduzione del bravo Nicola. Per il resto, scudetto al Milan, dopo uno slalom speciale in cui gli ostacoli si sono magicamente dissolti nelle ultime 5 partite. Non dico che non abbia meriti. Li ha. Ma, insomma, per trovare una squadra meno forte tra le vincitrici del titolo, bisogna risalire ad un altro Milan, quello di Zaccheroni 1998/99. L'Inter ha perso troppi punti, soprattutto tre in un derby, quello di ritorno, che Inzaghi avrebbe potuto gestire meglio. Discreto il terzo posto del Napoli, che però non era di certo inferiore al Milan. Deludente quarto posto della Juve. Lazio quinta e Roma sesta, in fondo in linea con le ambizioni estive. Le sorprese della stagione sono state, tolte le partite finali contro il Milan, Fiorentina e Verona. Cala il sipario sulla Serie A 2021/22. E mi pare che sia un bene. Potrei dilungarmi e aggiungere altre osservazioni, avanzare altri dubbi, perché ancora non mi spiego tante cose, ma siccome la pazienza è ai limiti storici e voglio conservarmi continente, mi fermo qui.

domenica 22 maggio 2022

Inter-Samp 3-0: Perisic, Correa (2)

Ultima di campionato. L'Inter, al Meazza, affronta la Sampdoria. In avanti, Inzaghi sceglie Correa al fianco di Lautaro.

La cronaca.

Mentre il Milan passeggia in ciabatte a Reggio Emilia, contro un Sassuolo più molle dell'Udinese che perse dalla Juve il 5 maggio 2002, la Samp alza le barricate al Meazza. L'Inter attacca ma non sfonda e Audero compie grandi interventi in serie. Solo nella ripresa, quando lo scudetto è definitivamente sfumato e la Serie A ha confermato la sua dimensione provinciale e pacchiana, l'Inter passa con Perisic. Poi, segue una doppietta inutile di Correa. Sono mancati i gol suoi nei momenti cruciali della stagione. L'Inter chiude seconda a 84 punti. Con il rimpianto di cedere il tricolore ad una squadra più debole. E fortunatissima. Anche Inzaghi ha fatto degli errori. E credo che lo sappia. Quando ha raccolto 7 punti in 7 partite. Soprattutto quando ha creduto di poter difendere l'1-0 nel derby con un Sanchez e il suo fisico da lanciatore di coriandoli. Ha fatto meglio nelle Coppe e voglio dargliene atto. 

venerdì 13 maggio 2022

Milan-Atalanta, Cagliari-Inter: si decide il campionato

Sta per cominciare la 37^ giornata della Serie A 2021/22. Domenica, andranno in scena le due sfide che potrebbero assegnare lo scudetto. Il Milan, avanti di due punti e con il vantaggio degli scontri diretti a favore, riceverà l'Atalanta meno competitiva degli ultimi anni; l'Inter, reduce dal dispendioso successo in Coppa Italia contro la Juve, renderà visita al Cagliari pienamente invischiato nella lotta per non retrocedere. Giocherà prima il Milan, ore 18:00, poi l'Inter, ore 20:45. Conterà soprattutto la testa, conteranno poi le motivazioni. Credo che Gasperini voglia lasciare un segno dopo una stagione avara di soddisfazioni e la sua squadra ha la qualità per riuscirci: importante il ritorno di Zapata in attacco. Il Milan, dal canto suo, sa di essere vicino ad uno scudetto che manca da undici anni e pare anche assistito dalla buona sorte: i successi contro Lazio e Fiorentina si spiegano anche così. Un pareggio lascerebbe forse immutate le possibilità del Milan di conquistare il titolo. Arrivando a pari punti con l'Inter, sarebbero i rossoneri a festeggiare. L'ultima trasferta contro il Sassuolo, sulla carta, pare agevole. Insomma, il Milan vincerà lo scudetto battendo l'Atalanta o, con molta probabilità, anche pareggiando con i bergamaschi. Più difficile il compito dell'Inter. Che qualche gol, ultimamente, lo concede sempre. Ha rimontato contro l'Empoli e la Juve. Non contro il Bologna. Il Cagliari sarà avversario ostico. E l'Inter per tenere vive le speranze fino all'ultima giornata, quale che sia il risultato a San Siro, dovrà battere i rossoblu. Tante chiacchiere e i pronostici? Ci penso. Prima di domenica alle 18:00, li pubblicherò. Nel frattempo, ci penso. 

mercoledì 11 maggio 2022

Juve-Inter: 2-4. Trionfo nerazzurro. L'Inter vince la Coppa Italia 2022

La sfida più classica del calcio italiano, per assegnare la Coppa Italia 2022: Juve contro Inter. A Roma, dove si affronteranno, è atteso un grande pubblico. Allegri cerca il trofeo che allieverebbe la sofferenza di una stagione avarissima di soddisfazioni. Inzaghi punta il secondo trofeo, dopo la Supercoppa Italiana conquistata all'esito di un altro derby d'Italia, con l'obiettivo ulteriore di uno scudetto che sembra sfumare, ma è ancora astrattamente possibile.

La cronaca. 

Inter presto in vantaggio con un gran tiro a giro di Barella, che termina sul palo alla sinistra di Perin. La Juve cerca il pareggio e lo sfiora con Vlahovic che costringe Handanovic ad un grande intervento. S'infortuna Danilo, rilevato da Morata. Intervallo. Alex Sandro pareggia con la complicità di Handanovic con un tiro da fuori. Inter subito in avanti, frenetica e scomposta e subisce in contropiede il gol di Vlahovic. Inzaghi  cambia. Fuori D'Ambrosio e Darmian e Dzeko, dentro Dimarco, Dumfries e Correa. L'Inter prende campo e colleziona angoli. Rigore su Lautaro che prende posizione tra De Ligt e il subentrato Bonucci.  Calhanoglu trasforma magistralmente all'incrocio. Inzaghi cambia ancora: dentro Vidal e Sanchez per Calhanoglu e Lautaro. Non sono d'accordo, ma tant'è. Si va ai supplementari. De Ligt atterra De Vrij: il Var richiama l'arbitro. Rigore. Perisic trasforma di destro. Poco dopo, con un mancino favoloso all'incrocio, Perisic chiude i conti. L'Inter vince la Coppa Italia 2022, l'ottava della sua storia. Bravo Inzaghi. 



venerdì 6 maggio 2022

Inter-Empoli 4-2: Inter in testa alla classifica

L'Inter a caccia del primato provvisorio ospita l'Empoli. Un successo la proietterebbe al primo posto con un punto di vantaggio sul Milan, atteso domenica a Verona. In avanti, Correa con Lautaro.

La cronaca.

Inter subito in svantaggio, colpita dal centravanti dell'Empoli Pinamonti, interista e cresciuto all'Inter. Retroguardia nerazzurra scoperta, Perisic troppo in avanti, Dimarco lento, come Skriniar che si fa anticipare in scivolata. Pessimo inizio di partita. Poi, l'Inter reagisce e si getta all'attacco. Occasione per Lautaro su cross di Perisic. Palla alta. L'Inter prende un altro gol. Segna Asllani, approfittando di una dormita di De Vrij e di un'uscita allegra di Handanovic. Psicodramma in atto. Molta confusione. Dumfries non tira quando dovrebbe. Dimarco invece tira sempre. E male. Brozovic è poco lucido. Correa un fantasma. Autogol di Romagnoli su cross di Dimarco. E forse la partita cambia. Barella più tardi calcia alto. Resta notevole la confusione. L'Inter è disordinata ma arrembante. Arriva anche il pareggio prima dell'intervallo: assist di Calhanoglu e magnifico destro al volo di Lautaro Martinez. Nel secondo tempo, il portiere dell'Empoli si trasforma in un incrocio tra Zamora e Banks. O forse è solo un novello Sorrentino, sempre formidabile contro l'Inter. Para e para. Su Perisic e Barella e ancora. Fino a quando Lautaro scaraventa in rete il pallone del 3-2. Inzaghi cambia. Fuori Lautaro, eroe della partita, Dimarco, Calhanoglu e poi Dumfries, per Dzeko, D'Ambrosio, Vidal e poi Darmian. Chiude Sanchez, subentrato a Correa, sul 4-2. Partita rocambolesca, raddrizzata con voglia. Inter provvisoriamente in testa all classifica, in attesa di Verona-Milan. 

giovedì 28 aprile 2022

Simone Inzaghi deve migliorare

Supercoppa italiana vinta, ottavi di Champions ben giocati contro il Liverpool, finale di Coppa Italia raggiunta e, tutto sommato, sebbene da ieri con minori speranze di successo, ancora in corsa per lo scudetto a quattro giornate dalla fine. Il bilancio di Simone Inzaghi sulla panchina dell'Inter non può considerarsi negativo. E negativo non è. Detto questo, il tecnico nerazzurro deve migliorare. Soprattutto nella gestione della tensione, che finisce per attanagliare la sua squadra e i suoi giocatori nei momenti solenni. Inzaghi può arrivare fino ad un certo punto, perché la personalità, mi riferisco ai giocatori, è come il coraggio manzoniano: se uno non ce l'ha, non se la può dare. Ieri, sui volti degli interisti, su molti di quei volti, si leggeva la paura (Radu, Dimarco) o la malavoglia (Dzeko). Avevo scritto che del Bologna temevo Arnautovic, che stava bene. Era l'unico vero pericolo che portasse il Bologna. Il mismatch con Dimarco è stato clamoroso. Di più, Dimarco, che mi è simpatico, perché nerazzurro autentico, non è proprio un cuor di leone. E forse giocare con la maglia della squadra che ha sempre tifato lo condiziona. Non dimentico il rigore sbagliato nel finale contro l'Atalanta. O l'errore all'andata contro la Lazio. Ha piede mancino raffinato ma non brilla in difesa. E non può tenere un colosso come Arnautovic. A certi livelli, contano i dettagli. Schierare Dimarco è stato un errore. E mi chiedo cosa sia successo all'intervallo. Cosa abbia detto Inzaghi alla squadra. Certe partite si vincono con la testa. E un allenatore deve lavorare sulla testa dei giocatori. Non sempre ci è riuscito in stagione. Le sette partite con solo sette punti raccolti ne sono un esempio emblematico. Non si può sempre vincere con il gioco. E non è obbligatorio giocare sempre con mille passaggi da dietro. Che diventano sempre più rischiosi con l'aumentare della pressione. Certe partite si vincono di forza, di temperamento. E senza il nervosimo, che, per esempio, attraverso da troppo tempo Barella. Se l'Inter non vincerà lo scudetto, sarà una delusione. Non la più grande della nostra storia, ma una delusione. Poiché l'Inter è la squadra più forte di questo campionato. E, in quel caso, Inzaghi avrà una parte di responsabilità.

sabato 23 aprile 2022

Inter-Roma 3-1: Dumfries, Calhanoglu, Lautaro

Bella vittoria, maturata tra la seconda metà del primo tempo e l'inizio della ripresa. L'Inter passa in vantaggio con Dumfries; replica con un gran gol di Brozovic, che si destreggia in area di rigore e trova l'incrocio sul palo opposto; triplica, con un gran colpo di testa, Lautaro Martinez, che sale a 16 gol in campionato, 20 nella stagione. Nel finale, Mkhitaryan accorcia le distanze. L'Inter vince 3-1 e conferma il ritrovato stato di forma. Grande prova non solo di Brozovic ma anche di Calhanoglu, sia in fase d'interdizione che in fase di costruzione. 

lunedì 21 marzo 2022

Serie A 21/22: il punto dopo la 30^ giornata. Vincono Milan e Napoli. Derby alla Roma

Il Milan continua la sua serie di successi striminziti, che tuttavia gli stanno assicurando la vetta della classifica e i favori del pronostico. I rossoneri, ammesso che a qualcuno sia possibile, hanno il destino nelle loro mani. Tiene il Napoli, che si aggrappa al talento scapigliato di Osimhen, rimontando l'Udinese.

L'Inter s'impantana contro la Fiorentina e raccoglie un pareggio che profuma di resa. Vengono a galla tutti i limiti di Simone Inzaghi, a cominciare da quello che considero più grave: l'aziendalismo. Inzaghi è una persona perbene, che ha resistito per anni alla corte parsimoniosa di Lotito, dove ha imparato a fare di necessità virtù. Però la tifoseria dell'Inter è fiera, spesso orgogliosa, sempre insofferente. E indocile. Ha memoria di un grande passato. Aveva appena riassaporato le delizie del successo e al ridimensionamento - che la società pratica - non saprà rassegnarsi. All'Inter, essere aziendalisti, non basta. E non è tutto. Perché, nonostante il ridimensionamento da lui accettato - andato via Lukaku in estate, l'Inter avrebbe potuto avere facilmente Vlahovic! -, Inzaghi ha avuto la sua parte nel crollo recente della squadra. Cambi sballati, poca personalità - Sanchez lo fa entrare come se fosse costretto e il cileno starebbe benissimo in panchina - fedeltà giapponese al 3 -5-2, che era pure di Conte, senza però la voglia matta di vincere di Conte. Con il quale - lo scrivo io che con Conte sono sempre stato rigorosamente critico - 7 punti in 7 partite non sarebbero arrivati. Ne sarebbero arrivati almeno il doppio. Quelli che mancano sono responsabilità almeno parziale di Inzaghi. Perché le motivazioni di una squadra passano dall'allenatore, la tensione in partita passa dall'allenatore, la  concentrazione sull'obiettivo anche. E quando serva, si cambia. Negli uomini e nel modulo.

Come dimostrato dalla Roma che ha stravinto il derby con una Lazio arrendevole. Il vantaggio precoce ha aiutato i giallorossi ma Mourinho, che al bel gioco bada poco, ma a tutto il resto sì, ha operato scelte precise, tenuto fuori Zaniolo, motivato il gruppo e persino calmato il tifo durante l'incontro, mostrando quell'attenzione ai dettagli che rappresenta la vera dote dei grandi condottieri. Bellissimo il gol finale su punizione di Pellegrini.

La Juve vince senza grande fatica contro la Salernitana: a segno Dybala, che andrà via a fine stagione, e Vlahovic.

Il Sassuolo travolge lo Spezia - Berardi meriterebbe di lottare per grandi traguardi -, il Genoa batte il Torino e si conferma in ripresa. Vittorie esterne per Atalanta e Sampdoria su Bologna e Venezia. Pareggio senza grandi apprensioni tra Empoli e Verona.

Ora la pausa per le nazionali. L'Italia di Mancini, prima con la Macedonia, poi, se andasse bene, con Portogallo o Turchia, giocherà per un posto ai mondiali del Qatar. Mancarli, dopo quelli di Russia 2018, sarebbe un fallimento sportivamente colossale.