Come il 5 maggio 2002. I gol che prese l'Udinese, nel primo quarto d'ora, dalla Juve, segnarono uno dei punti più bassi della storia del calcio italiano. I tre che il Sassuolo ha preso ieri dal Milan, in 36', dentro un caleidoscopio imbarazzante di errori e di assist all'avversario, hanno riportato indietro di 20 anni le lancette della storia. Questo lo dobbiamo dire, perché è sotto gli occhi di tutti. Poi, possiamo anche parlare di calcio giocato. Quello per esempio dell'Udinese, che, senza obiettivi propri, ha giocato a Salerno una partita intensa e vinto 4-0. Quello per esempio del Venezia, che ultimo e già retrocesso ha costretto il Cagliari al pareggio, trascinandolo con sé in Serie B. E così è rimasta in A la Salernitana, che, al netto dell'atto finale, ha compiuto una piccola impresa grazie alla competenza di Sabatini e alla conduzione del bravo Nicola. Per il resto, scudetto al Milan, dopo uno slalom speciale in cui gli ostacoli si sono magicamente dissolti nelle ultime 5 partite. Non dico che non abbia meriti. Li ha. Ma, insomma, per trovare una squadra meno forte tra le vincitrici del titolo, bisogna risalire ad un altro Milan, quello di Zaccheroni 1998/99. L'Inter ha perso troppi punti, soprattutto tre in un derby, quello di ritorno, che Inzaghi avrebbe potuto gestire meglio. Discreto il terzo posto del Napoli, che però non era di certo inferiore al Milan. Deludente quarto posto della Juve. Lazio quinta e Roma sesta, in fondo in linea con le ambizioni estive. Le sorprese della stagione sono state, tolte le partite finali contro il Milan, Fiorentina e Verona. Cala il sipario sulla Serie A 2021/22. E mi pare che sia un bene. Potrei dilungarmi e aggiungere altre osservazioni, avanzare altri dubbi, perché ancora non mi spiego tante cose, ma siccome la pazienza è ai limiti storici e voglio conservarmi continente, mi fermo qui.