Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta Argentina. Mostra tutti i post
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giovedì 2 luglio 2020

Giovanni Simeone: il mestiere del centravanti

Imporsi nel calcio professionistico, portandosi appresso un cognome importante come il suo, non dev'essere stato facile. Giovanni Simeone, figlio di Diego Simeone, già centrocampista assaltatore con più 100 presenze nella nazionale Argentina e da anni allenatore iconico dell'Atletico Madrid, non è un fuoriclasse. Non impressiona, non suggestiona e non ruba l'occhio. Ormai ha 25 anni e probabilmente resterà sempre ai margini delle cosiddette grandi squadre. Eppure è un centravanti di valore che, del centravanti, conosce regole, segreti e astuzie: il mestiere, insomma. A Cagliari, soprattutto con Zenga, che crede in lui, ha ritrovato con regolarità la via della rete. Contro il Bologna ha segnato il decimo gol in campionato, toccando la doppia cifra per la terza volta da quando gioca in Serie A: gli era già riuscito nei primi due anni a Firenze. Ha tutti i colpi. In nessuno eccelle, ma non ci sono punti deboli nel suo gioco. Segnerà ancora tanti gol.

mercoledì 8 gennaio 2020

Gli artisti del dribbling: El Magico Gonzalez

Mundial di Spagna, 1982, l'Argentina campione del mondo in carica, capitanata da Daniel Passarella, allenata dal letterario Menotti e illuminata dal talento pazzesco del giovane Diego Armando Maradona, ma vi gioca anche un prestigiatore della pelota come Ardiles, incontra El Salvador, terza partita del gruppo n. 3: vince l'Argentina 2-0, con gol di Passarella, su rigore, sì perché era ancora il caudillo a comandare nell'Albiceleste, e Bertoni. Gli occhi di tutto il mondo sono, giustamente, puntati su Maradona, ma ad impressionare è un tal Gonzalez, che in patria chiamano "El Magico". Tarchiato, sgraziato, ha una tecnica impressionante, un repertorio sterminato di finte e cambi di direzione, un gusto della giocata provocatoria alla Sivori, post litteram, o alla Denilson, ante litteram. Dribbla tutti, più volte, in modo sempre diverso, di destro e di sinistro. Incanta. Anche Maradona. Che più volte, con una certa iperbole, lo descriverà come il miglior giocatore mai visto. Voleva forse intendere il miglior giocoliere? La verità, è probabile, sta nel mezzo. Giocherà anche in Europa El Magico Gonzalez. Vita borderline, nessuna disciplina. Però, guardate qualche immagine: un dribbling come il suo ha pochi riscontri nella storia del calcio.

martedì 3 dicembre 2019

Messi è sopravvalutato, anche dopo il sesto pallone d'oro

Subissato di premi, Lionel Messi non è il miglior giocatore della storia del calcio, come qualcuno osa sostenere. E, forse, neppure della sua generazione. Le sue recite opache, da attor giovine, con l'Argentina non lasciano dubbi. Non è un uomo squadra, non è un trascinatore. Sbaglia la più parte delle partite importanti, nelle occasioni solenni. Sicché, mi debbo ripetere, al netto del suo valore, che va riconosciuto altissimo, ci mancherebbe!, è anche sopravvalutato. Sì, Messi è sopravvalutato.

martedì 26 novembre 2019

Messi non merita il Pallone d'Oro 2019! Lo merita Van Dijk

Il Mundo Deportivo anticipa la probabile vittoria, da parte di Messi, del Pallone d'Oro 2019. Sarebbe il sesto dell'asso argentino, almeno il secondo non meritato, dopo quello incredibilmente assegnatogli nel 2010. Anche quest'anno, Messi ha deluso con l'Argentina in Coppa America né ha saputo evitare l'eliminazione del Barca in Champions League, confermando i noti limiti di leadership. Io premierei il difensore olandese Van Dijk, grande protagonista nella vittoria in Champions con il Liverpool.

mercoledì 11 settembre 2019

Lautaro Martinez tripletta al Messico: 9 gol in 13 partite con l'Argentina

D'accordo un'amichevole, ma la tripletta segnata in nottata contro il Messico conferma la forza di Lautaro Martinez, che si esalta con la maglia dell'Argentina: 9 gol in 13 partite, 0,60 gol a partita. Viaggia ai ritmi realizzativi di Batistuta, 0,70 gol a partita. Certo 13 partite sono ancora poche, ma la tendenza è palese. Per paradosso, rischia di trovare più concorrenza, nel suo ruolo, all'Inter.

mercoledì 3 luglio 2019

Messi ha perso di nuovo: fuori dalla Coppa America 2019. Brasile in finale

Nemmeno questa volta ha lasciato il segno, Lionel Messi. Le mirabilia che fa con il Barcellona svaniscono in nazionale. La sua Argentina ha perso questa notte per 2-0 contro il Brasile: gol di Gabriel Jesus e di Firmino. Argentina eliminata. Per Messi un solo gol nella Coppa America 2019 e la solita recita da comparsa con l'Albiceleste. Sicché, debbo ripetere, Messi è sopravvalutato.

giovedì 2 maggio 2019

Barcellona-Liverpool 3-0. Messi sopravvalutato

Messi sopravvalutato.
Ripresa la campagna in favore di Messi miglior giocatore di sempre, dopo la doppietta rifilata ieri sera al Liverpool di Klopp, nella semifinale di andata di Champions League. Per il poco che possa contare, mi oppongo. Giocatore epocale, sì, tra i migliori di sempre, anche, talento purissimo, va da sé, ma ne conto almeno 7 o 8 di giocatori migliori di lui. E, di certo, più decisivi. A cominciare, ca va sans dire, dall'irraggiungibile e incommensurabile Maradona. Messi ha debuttato in un Barca vincente: la prima Champions, anno di grazia 2006, fu il frutto più delle prodezze di Ronaldinho e di Eto'o che delle sue, allora sovente in panchina. Ed è rimasto sempre lì, al sole caldo della Catalogna, dentro un gruppo formidabile, per anni guidato da Xavi e Iniesta. A fare il mattatore nella Liga e in Champions dall'alto di un vantaggio competitivo palese, garantito dalla forza economica di una squadra che è mas que un club. Tutti sappiamo o dovremmo sapere che Messi in nazionale, dove pure ha giocato qualcosa come 130 partite, abbastanza perché assumano rilievo statistico pieno, è sempre rimasto al di qua della linea di grandezza non solo di Maradona o di Pelé ma anche di Puskas e di Ronaldo da Lima. Comparsa ai mondiali 2010: zero gol in cinque partite. Fischiato in casa nella Coppa America del 2011, fantasma nella finale del mondiale 2014 e nessun gol nelle partite ad eliminazione diretta, includendo anche Russia 2018. Rigore alle stelle nella finale di Coppa America 2015. Indizi gravi, precisi e concordanti dell'inadeguatezza al ruolo di salvatore della patria. Il Barca, questo Barca degli ultimi tre lustri, ha dato a Messi più di quanto Messi abbia dato al Barca, che pure è stato moltissimo. E veniamo a ieri sera. Tutti a strepitare per il gol su punizione dell'argentino. Alisson ha piazzato male la barriera, troppo verso il centro e priva di almeno un uomo. Vogliamo dirlo? Perché andrebbe detto. E diciamo anche che con uno come Ian Rush, non di più, al posto di Mané o, meglio ancora, con Firmino che ancora gioca, il Liverpool un paio di gol li avrebbe fatti ed ora si esalterebbe meno il Barcellona. E lo stesso Messi. Aiutati anche dall'intransigenza di Klopp. Nell'ultimo quarto d'ora, un poco di prudenza sarebbe servita al Liverpool, che invece ha continuato ad attaccare senza però la forza del primo tempo. E tutti che invece lodano Klopp. Non sono d'accordo. Fase difensiva troppo allegra, perché concettualmente trascurata. Come dimostrarono anche le due partite di semifinale contro la Roma, lo scorso anno. Per concludere, trovo che Messi sia sopravvalutato: lo scrivevo già più di sei anni fa. E non ho cambiato idea.

sabato 30 giugno 2018

Francia-Argentina 4-3: doppietta di Mbappè. Messi assente

Qualcuno lo paragona ad Henry, a me ricorda di più il primo Michael Owen, fatto sta che Mbappè ha una velocità fenomenale ed una superba tecnica di tiro. Lo scatto che procura il fallo da rigore di Rojo è impressionante. Griezmann trasforma. Di Maria pareggia con tiro alla Recoba. Nella ripresa, l'Argentina passa in vantaggio con gol di Mercado, che devia con  fortuna un tiretto di Messi, anonimo come sempre in partite come questa. Pavard, con bellissimo tiro di esterno destro, pareggia. Mbappè, prima di sinistro e poi di destro, porta la Francia sul meritato 4-2, che diventa 4-3 per il gol di testa del subentrato Aguero nel recupero. Ogni palla persa dall'Argentina è un contropiede della Francia, in cui si fanno apprezzare anche Pogba e Giroud, centravanti antico, che si porta a spasso sempre due avversari. Messi a secco in partite ad eliminazione diretta, dopo quattro mondiali. Direi che possa bastare.

martedì 26 giugno 2018

Argentina agli ottavi, battuta la Nigeria

Anche con un gol di Messi, aiutato dalla difesa naif della Nigeria, l'Argentina vince ed approda agli ottavi di finale, dove affronterà la Francia. E, salvo sorprese oggi impensabili, perderà. Pessima, al solito, la prova di Higuain. 

giovedì 21 giugno 2018

Argentina-Croazia 0-3: il fallimento di Messi

Rebic, dopo erroraccio di Caballero, che ciabatta un rinvio, Modric, il miglior centrocampista del mondo, e Rakitic segnano i tre gol che affossano l'Argentina di Messi. Distante anni luce non solo, va da sé, da Maradona, ma anche da Cristiano Ronaldo. La Croazia è una grande squadra, l'Argentina è quasi fuori dai mondiali di Russia 2018. Messi, l'ho scritto da solo per anni, è sopravvalutato. Fortissimo ma sopravvalutato. Nelle occasioni solenni, sparisce. 

sabato 16 giugno 2018

Argentina-Islanda 1-1. Messi sbaglia un rigore e delude

Lontanissimo da quello fantasmagorico di Cristiano Ronaldo, il debutto di Messi ai mondiali di Russia 2018. Pareggio con l'Islanda per la sua Argentina e rigore sbagliato. Lo dico da anni, il Barca ha fatto la fortuna di Messi più che il contrario. Messi resta un fenomeno, ma la tensione non fa per lui. Bellissimo il gol di Aguero. Il suo primo ai mondiali, sebbene sia il trentottesimo con la nazionale albiceleste. L'Argentina potrebbe anche non superare il girone.

giovedì 17 maggio 2018

Storia dei mondiali di calcio: il leggendario Brasile 1982

Non vinse. Anzi, perse 3-2 contro gli azzurri, nella seconda partita di un formidabile secondo turno eliminatorio, che raggruppava, oltre al Brasile, l'Italia, per l'appunto, e l'Argentina campione del mondo in carica. Epperò, non si ha memoria di una squadra altrettanto bella e fantasiosa e ricca di talenti multiformi. Forse solo il Brasile del 1970, che aveva però una difesa più forte. Il Brasile del 1982, che vide infrangersi contro una grandissima Italia i propri sogni di gloria, annoverava tra le proprie fila il genio calcistico di Zico, il più rapido ed acrobatico numero 10 che mai si sia visto. Le sue punizioni, segnò così contro la Scozia, erano calci di rigori. La corsa elegante di Junior, costretto da esigenze di copione a recitare da terzino sinistro, lui che era un 10 a propria volta. La sapienza strategica di Falcao, il comandante del gioco, destro e sinistro, testa sempre alta, tiro secco. Il mancino tonante di Eder, che alternava conclusioni violentissime a tocchi morbidi. La falcata regale di Socrates, il capitano neghittoso, il virtuoso del colpo di tacco e del gioco di prima. Basti dire che il meno tecnico, a centrocampo, era Cerezo. Un altro fenomeno. Il pallone, accarezzato da questi maestri del gioco, viaggiava velocissimo, da destra a sinistra, a fiammate. Ecco gli 11, di 15, gol più belli, che quel Brasile, allenato da Telé Santana, segnò al Mundial spagnolo del 1982.

sabato 24 febbraio 2018

Ardiles elogia Lautaro Martinez

Lautaro Martinez, dal poco che avevo visto, mi era sembrato bravo ma non bravissimo. Impressioni fugaci. Ora, però, ho letto degli elogi nei suoi confronti da parte di Ardiles, leggendario centrocampista argentino, campione del mondo nel 1978 con Kempes e Passarella. L'opinione di Ardiles, la cui cifra tecnica era elevatissima, mi interessa molto. Un campione sa sempre riconoscere un altro campione. Mi riprometto di valutare meglio le qualità di Lautaro Martinez. Dev'essere forte, se l'ha detto Ardiles.

venerdì 17 novembre 2017

Storia dei mondiali di calcio: 21^ puntata (Quarto titolo per la Germania a Brasile 2014)


I mondiali del 2014 si disputano in Brasile, dopo 64 anni da quelli del 1950, che proprio i padroni di casa persero, in una partita drammatica contro l'Uruguay di Ghiggia e Schiaffino. L'Italia, allenata da Prandelli, è reduce da un ottimo Europeo, chiuso al secondo posto dietro la Spagna. Ma, delude. Dopo l'iniziale successo contro l'Inghilterra, firmato da Balotelli, s'incarta, con Costarica e Uruguay. E va fuori al primo turno. Molte polemiche della vecchia guardia, guidata da Buffon, peraltro tra i meno convincenti della spedizione azzurra. Parte bene l'Argentina, con Messi che segna quattro gol nel girone eliminatorio, salvo sparire nelle partite ad eliminazione diretta, vieppiù nella finale contro una grande Germania, che già aveva travolto, 7-1, mineirazo, i padroni di casa del Brasile, orfano di Neymar, azzoppato nei quarti contro la Colombia del capocannoniere, con sei reti, James Rodriguez. Delude la Spagna campione in carica, fuori al primo turno come l'Italia, con Diego Costa, brasiliano naturalizzato a forza, che resta a secco. Alla fine, prima la Germania delle tre mezze punte, tra cui spicca Thomas Muller, 5 gol nella manifestazione come quattro anni prima. Il gol in finale, ai supplementari, lo segna però il discontinuo Gotze. Per la Germania, sapientemente guidata da Low, si tratta del quarto titolo mondiale: raggiunta l'Italia. Seconda l'Argentina di Messi, che rimane distante dal Maradona, sublime trascinatore ai mondiali del 1986, terza l'Olanda di Sneijder e Van Persie, al canto del cigno, quarto il deluso e deludente Brasile. Il centravanti tedesco Miroslav Klose, due gol, di cui uno nella semifinale stravinta contro il Brasile, raggiunge quota 16 gol ai mondiali ( dopo i 5 nel 2002, i 5 nel 2006 ed i 4 nel 2010), diventando il capocannoniere di tutti i tempi, davanti a Luis Nazario da Lima, Ronaldo, fermo a 15. (1^ puntata2^ puntata3^ puntata4^ puntata5^ puntata, 6^ puntata7^ puntata8^ puntata9^ puntata10^ puntata11^ puntata12^ puntata13^ puntata14^ puntata15^ puntata16^ puntata17^ puntata18^ puntata19^ puntata20^ puntata)

venerdì 11 novembre 2016

Neymar 50 gol con il Brasile! Argentina travolta e Messi sopravvalutato!

Qualificazioni ai mondiali 2018, che si terranno in Russia. Girone sudamericano. Il Brasile travolge l'Argentina 3-0. E segna anche Neymar. Il gol n. 50 con la nazionale verdeoro, consolidando il quinto posto nella classifica dei marcatori di ogni tempo, dietro Pelè, 77 gol, Ronaldo, 62 gol, Romario, 55 gol, e Zico, 52 gol. Neymar compirà 25 anni tra qualche mese. Ed è inevitabile pronosticare che nel giro due o tre anni, seguitando di questo passo, diventerà il miglior cannoniere della nazionale brasiliana. E pensare che tanti, fino a pochi anni fa, strologavano intorno alla leggerezza fisica di Neymar! L'ultima vittoria del Brasile sull'Argentina ha, semmai, confermato la leggerezza caratteriale di Messi. Fenomeno al Barcellona, normale con l'Albiceleste. La media gol di Messi con il Barcellona è di 0,86 gol a partita, mentre con l'Argentina la sua media gol scende a 0,48 gol a partita. Perché? Perché il Barca esalta Messi più che il contrario.

lunedì 27 giugno 2016

#Messi lascia l'Argentina, sconfitta dal Cile ai rigori nella finale di Coppa America

Tre finali perse in tre anni. E mai una prova all'altezza nei momenti solenni. Messi, schiacciato dal confronto con Maradona, ha deciso di lasciare la nazionale albiceleste a 29 anni, con il primato di gol, strappato a Batistuta proprio nella Coppa America, persa stanotte ai rigori con il Cile, e Messi ha sbagliato il suo, ma giocando 40 partite di più. E la prova provata che ha fatto più il Barca per Messi che Messi per il Barca. Sotto pressione, nei panni del capo, Messi si scioglie. E così questo ritiro annunciato a sconfitta ancora calda profuma di fuga e di resa.

lunedì 11 gennaio 2016

Messi sopravvalutato vince il pallone d'oro 2015: tre ragioni per cui non lo meritava

Non ha meritato quello del 2010, come non ha meritato il pallone d'oro del 2015, assegnatogli oggi, vincendo la concorrenza di Cristiano Ronaldo, secondo, e di Neymar, terzo. Cinque palloni d'oro sono un'enormità non giustificata dalle sue prestazioni, per quanto notevolissime, né dal suo talento, indiscutibile. Insomma, è sopravvalutato. Ecco tre ragioni per cui Messi non meritava l'ultimo pallone d'oro:

  1. Nel Barcellona, nell'ultimo anno solare, Suarez e Neymar sono stati più continui e decisivi di lui;
  2. Quanto ai numeri, Cristiano Ronaldo ha segnato più di Messi e gli attaccanti, quali sono entrambi sebbene in modo diverso, si giudicano anzitutto dai gol.
  3. In Coppa America, persa in finale, Messi ha recitato da comparsa, confermando quanto le sue prestazioni siano aiutate dal grande assieme del Barcellona. Con la nazionale albiceleste, la sua media gol si dimezza.

domenica 5 luglio 2015

Il Cile vince la Coppa America 2015: Argentina battuta ai rigori. Messi perdente di successo

Prima vittoria del Cile in Coppa America. Messi perde ancora in finale, questa volta ai rigori: di successo ma perdente con la nazionale. Un solo gol in questa Coppa America 2015, Maradona era di un'altra categoria. Detto questo, far tirare un rigore a Higuain, dopo i disastri con il Napoli, è stato un gesto di empietà sportiva, fatalmente punito.

domenica 9 novembre 2014

Tevez sale a quota 8 gol in campionato, doppietta contro il Parma: 251 gol in carriera per l'asso argentino.

Tevez è il giocatore di maggior talento e caratura internazionale dell'attuale serie A. Non soltanto per i gol che segna, 8 nel campionato in corso, dopo la doppietta odierna al Parma, ma anche per la mole di gioco che sa costruire. Corre come fosse un centrocampista, contrasta come un difensore, rifinisce come un trequartista. Il ritorno nella nazionale argentina nasce dal suo altissimo rendimento nell'ultima stagione e mezzo. E dire che veniva considerato un calciatore difficile da gestire. Potrà anche essere, resta il fatto che Tevez ha giocato e fatto la differenza dappertutto, in Argentina, in Brasile, in Inghilterra, ora in Italia. Per lui 251 gol in carriera ed una maturità agonistica tale che gli garantirà altri anni a questi livelli, sebbene vada per i trentuno. La Juventus, ingaggiandolo, fece un grande colpo l'estate del 2013.

domenica 31 agosto 2014

Con Lavezzi Inter da scudetto

Non so se possa arrivare o meno, ma se Lavezzi arrivasse, l'Inter scalerebbe la classifica delle pretendenti allo scudetto 2014/15. L'ho scritto due anni fa, l'ho scritto l'anno scorso, Lavezzi fa la differenza, è uno straordinario facitore di gioco, dal moto perpetuo e dalle accelerazioni proverbiali, taglia le difese avversarie, si procura punizioni e rigori, decide le partite impigliate nelle pastoie della tattica. Con lui in campo fino alla fine, è assai probabile che l'Argentina non avrebbe perso il mondiale contro la Germania. In un'Inter che, liberata da Branca, ha saputo finalmente rinforzarsi con criterio, l'innesto di Lavezzi aprirebbe scenari nuovi ed esaltanti. Mazzarri, che l'ha allenato a lungo a Napoli, saprebbe come valorizzarlo.