Passa il Liverpool con rigore di Salah per ingenuo tocco di mano di Sissoko, dopo due minuti di partita. È il Tottenham a condurre il gioco. Con il Liverpool, sotto tono, affidato ai contropiede di Salah e Manè. Sopratutto nella ripresa, il Tottenham aumenta il ritmo. Vanno vicini al gol prima Son poi Eriksen poco dopo l'ingresso di Llorente per Alli. Poi, esce dalle difficoltà il Liverpool con il gran gol in diagonale di Origi, subentrato a uno spento Firmino. Klopp vince la Champions League al terzo tentativo. È la sesta per il Liverpool, che conferma una straordinaria tradizione europea. Monumentale la prova del portiere dei Reds, Alisson. Tocca al grande capitano del Liverpool, Henderson, sollevare la Coppa.
Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
Elenco blog personale
Visualizzazione post con etichetta Champions League 2018/19. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Champions League 2018/19. Mostra tutti i post
sabato 1 giugno 2019
Tottenham-Liverpool: 0-2. Salah, Origi
Etichette:
Alisson,
Champions League 2018/19,
Eriksen,
finale,
Firmino,
Harry Kane,
Henderson,
Klopp,
Liverpool,
Llorente,
Madrid,
Origi,
Pochettino,
Salah,
Tottenham
giovedì 9 maggio 2019
Tottenham-Liverpool: finale di Champions League 2018/19
Madrid, 01 giugno 2019
Finale di Champions League: Tottenham-Liverpool
Finale tutta inglese, tra Tottenham e Liverpool, per assegnare la Champions League 2018/19. Il Liverpool ha vinto molto di più, in patria e in Europa. Ma, anche il Tottenham ha i suoi quarti di nobiltà continentale: la Coppa delle Coppe nel 1963, la Coppa Uefa nel 1972 e nel 1984. Dovrebbero esserci tutti, a Madrid. Anche Salah e Firmino nel Liverpool, anche Harry Kane nel Tottenham. Il Liverpool è più forte e gioca meglio. Ma, il Tottenham, alla cui avventura non è rimasta estranea la fortuna, ha una tenacia formidabile. Due grandi allenatori a confronto, Klopp e Pochettino. Difficile sbilanciarsi in un pronostico. Direi Liverpool, ma non riesco a dare il Tottenham per battuto. Vincerà, di questo sono convinto, chi riuscirà a gestire meglio la pressione moltiplicata dal fatto di giocare un derby inglese. Da questo punto di vista, il Liverpool, essendo favorito, ha più da perdere.
giovedì 2 maggio 2019
Barcellona-Liverpool 3-0. Messi sopravvalutato
Messi sopravvalutato.
Ripresa la campagna in favore di Messi miglior giocatore di sempre, dopo la doppietta rifilata ieri sera al Liverpool di Klopp, nella semifinale di andata di Champions League. Per il poco che possa contare, mi oppongo. Giocatore epocale, sì, tra i migliori di sempre, anche, talento purissimo, va da sé, ma ne conto almeno 7 o 8 di giocatori migliori di lui. E, di certo, più decisivi. A cominciare, ca va sans dire, dall'irraggiungibile e incommensurabile Maradona. Messi ha debuttato in un Barca vincente: la prima Champions, anno di grazia 2006, fu il frutto più delle prodezze di Ronaldinho e di Eto'o che delle sue, allora sovente in panchina. Ed è rimasto sempre lì, al sole caldo della Catalogna, dentro un gruppo formidabile, per anni guidato da Xavi e Iniesta. A fare il mattatore nella Liga e in Champions dall'alto di un vantaggio competitivo palese, garantito dalla forza economica di una squadra che è mas que un club. Tutti sappiamo o dovremmo sapere che Messi in nazionale, dove pure ha giocato qualcosa come 130 partite, abbastanza perché assumano rilievo statistico pieno, è sempre rimasto al di qua della linea di grandezza non solo di Maradona o di Pelé ma anche di Puskas e di Ronaldo da Lima. Comparsa ai mondiali 2010: zero gol in cinque partite. Fischiato in casa nella Coppa America del 2011, fantasma nella finale del mondiale 2014 e nessun gol nelle partite ad eliminazione diretta, includendo anche Russia 2018. Rigore alle stelle nella finale di Coppa America 2015. Indizi gravi, precisi e concordanti dell'inadeguatezza al ruolo di salvatore della patria. Il Barca, questo Barca degli ultimi tre lustri, ha dato a Messi più di quanto Messi abbia dato al Barca, che pure è stato moltissimo. E veniamo a ieri sera. Tutti a strepitare per il gol su punizione dell'argentino. Alisson ha piazzato male la barriera, troppo verso il centro e priva di almeno un uomo. Vogliamo dirlo? Perché andrebbe detto. E diciamo anche che con uno come Ian Rush, non di più, al posto di Mané o, meglio ancora, con Firmino che ancora gioca, il Liverpool un paio di gol li avrebbe fatti ed ora si esalterebbe meno il Barcellona. E lo stesso Messi. Aiutati anche dall'intransigenza di Klopp. Nell'ultimo quarto d'ora, un poco di prudenza sarebbe servita al Liverpool, che invece ha continuato ad attaccare senza però la forza del primo tempo. E tutti che invece lodano Klopp. Non sono d'accordo. Fase difensiva troppo allegra, perché concettualmente trascurata. Come dimostrarono anche le due partite di semifinale contro la Roma, lo scorso anno. Per concludere, trovo che Messi sia sopravvalutato: lo scrivevo già più di sei anni fa. E non ho cambiato idea.
Ripresa la campagna in favore di Messi miglior giocatore di sempre, dopo la doppietta rifilata ieri sera al Liverpool di Klopp, nella semifinale di andata di Champions League. Per il poco che possa contare, mi oppongo. Giocatore epocale, sì, tra i migliori di sempre, anche, talento purissimo, va da sé, ma ne conto almeno 7 o 8 di giocatori migliori di lui. E, di certo, più decisivi. A cominciare, ca va sans dire, dall'irraggiungibile e incommensurabile Maradona. Messi ha debuttato in un Barca vincente: la prima Champions, anno di grazia 2006, fu il frutto più delle prodezze di Ronaldinho e di Eto'o che delle sue, allora sovente in panchina. Ed è rimasto sempre lì, al sole caldo della Catalogna, dentro un gruppo formidabile, per anni guidato da Xavi e Iniesta. A fare il mattatore nella Liga e in Champions dall'alto di un vantaggio competitivo palese, garantito dalla forza economica di una squadra che è mas que un club. Tutti sappiamo o dovremmo sapere che Messi in nazionale, dove pure ha giocato qualcosa come 130 partite, abbastanza perché assumano rilievo statistico pieno, è sempre rimasto al di qua della linea di grandezza non solo di Maradona o di Pelé ma anche di Puskas e di Ronaldo da Lima. Comparsa ai mondiali 2010: zero gol in cinque partite. Fischiato in casa nella Coppa America del 2011, fantasma nella finale del mondiale 2014 e nessun gol nelle partite ad eliminazione diretta, includendo anche Russia 2018. Rigore alle stelle nella finale di Coppa America 2015. Indizi gravi, precisi e concordanti dell'inadeguatezza al ruolo di salvatore della patria. Il Barca, questo Barca degli ultimi tre lustri, ha dato a Messi più di quanto Messi abbia dato al Barca, che pure è stato moltissimo. E veniamo a ieri sera. Tutti a strepitare per il gol su punizione dell'argentino. Alisson ha piazzato male la barriera, troppo verso il centro e priva di almeno un uomo. Vogliamo dirlo? Perché andrebbe detto. E diciamo anche che con uno come Ian Rush, non di più, al posto di Mané o, meglio ancora, con Firmino che ancora gioca, il Liverpool un paio di gol li avrebbe fatti ed ora si esalterebbe meno il Barcellona. E lo stesso Messi. Aiutati anche dall'intransigenza di Klopp. Nell'ultimo quarto d'ora, un poco di prudenza sarebbe servita al Liverpool, che invece ha continuato ad attaccare senza però la forza del primo tempo. E tutti che invece lodano Klopp. Non sono d'accordo. Fase difensiva troppo allegra, perché concettualmente trascurata. Come dimostrarono anche le due partite di semifinale contro la Roma, lo scorso anno. Per concludere, trovo che Messi sia sopravvalutato: lo scrivevo già più di sei anni fa. E non ho cambiato idea.
mercoledì 10 aprile 2019
Ajax-Juve 1-1: Cristiano Ronaldo, Neres
Quarti di finale Champions League
Amsterdam, andata dei quarti di finale di Champions League. Juventus avanti con Cristiano Ronaldo, subito riacciuffata da Neres. Squadra meravigliosa l'Ajax, un tripudio di tecnica, organizzazione, atletismo: calcio posizionale degno dei lancieri di Cruijff. Raccoglie poco per l'assenza di un centravanti di ruolo. Avrei fatto entrare Huntelaar. La Juve, costretta ad un catenaccio da ancien regime, subisce per tutta la partita e si salva grazie al solito Cristiano Ronaldo e alla qualità di alcuni interpreti, come il subentrato Douglas Costa. Tutto ancora in gioco.
martedì 9 aprile 2019
Tottenham-Manchester City 1-0: Son
Champions League: quarti di finale
Vittoria del Tottenham sul celebrato Manchester City di Guardiola: perché si veste, con tutti i soldi che guadagna, come un pastore armeno? Con tutto il rispetto per i pastori armeni, beninteso. Decide un gol del sudcoreano Son: ce l'avesse l'Inter un'ala del genere! Uscito anzitempo Harry Kane, vittima di un pestone. Qualificazione aperta. Ma ogni sconfitta del tiki-taka, per me, è una vittoria.
mercoledì 6 marzo 2019
L'Ajax archivia il Real Madrid. Tornerà Mourinho alla guida dei blancos?
Finito in archivio, dopo una notte europea dal sapore antico. Il Real Madrid, vincitore delle ultime tre edizioni della Champions League, tredici in totale, va fuori agli ottavi per mano dell'Ajax di Amsterdam, una squadra che, da 50 anni, carsicamente scompare per riapparire a scrivere la storia del calcio europeo. L'Ajax di ieri non ha campioni iconici, come furono nei primissimi anni '70 Cruijff e Neeskens e Suurbier e Krol, dentro una rivoluzione tattica e culturale che si sprigionava da tutta la terra dei tulipani, perché anche il Feyenoord di Rotterdam, quello di Van Hanegem, aveva sovvertito i canoni tattici dell'epoca e si era issato sul tetto d'Europa, nel 1970. Né giocatori forti come quelli che, a metà anni '90, rivinsero la Champions e ne sfiorarono un'altra: Seedorf, Davids, Kluijvert, Litmanen, i gemelli Frank e Ronald De Boer, Kanu. Epperò ha giocatori di sicuro talento, che corrono molto e si divertono altrettanto. Il Real Madrid, umiliato 4-1 sul campo di casa del Bernabeu, è apparso stanco. E, comprensibilmente, demotivato. Vincere appaga e, alla lunga, il potere logora anche chi ce l'ha. Peraltro, i blancos erano privi del loro giocatore di maggior valore e temperamento, il capitano Sergio Ramos. Che vale per tre e difende per quattro. Era dal 2010 che l'avventura del Real in Champions non terminava agli ottavi di finale. Poi, arrivò Mourinho, fresco di triplete con l'Inter. La storia pare destinata a ripetersi.
mercoledì 20 febbraio 2019
Atletico Madrid - Juventus 2-0: Gimenez e Godin. La Juve si ferma come sempre al confine
L'Atletico Madrid strapazza la Juve. Prova enorme di Griezmann, sinistro fatato e rifinitore a tutto campo. La solita Juve modesta fuori dai confini nazionali, che a stento limita il passivo di una sconfitta, che avrebbe potuto essere più pesante. L'Atletico vince 2-0 con gol di Gimenez e Godin. Gli spagnoli di Simeone ipotecano il passaggio ai quarti di finale della Champions League 2018/19. La Juventus è come il PD: in meritata caduta libera.
Post scriptum: Cristiano Ronaldo ha una media gol in Champions di 0,74 gol a partita, al Real Madrid ha tenuto addirittura la media di 1,03 gol a partita in Europa, alla Juve, guarda caso, un solo gol in sei gare di Champions, 0,16 gol partita.
Post scriptum: Cristiano Ronaldo ha una media gol in Champions di 0,74 gol a partita, al Real Madrid ha tenuto addirittura la media di 1,03 gol a partita in Europa, alla Juve, guarda caso, un solo gol in sei gare di Champions, 0,16 gol partita.
martedì 12 febbraio 2019
Zaniolo: un "campionissimo"
Doppietta al Porto nell'andata degli ottavi della Champions League. Zaniolo conferma la predestinazione ad una carriera leggendaria. Sinistro da fantasista, fisico da granatiere, falcata da mezzofindista veloce. Ed una fame agonistica mai vista in un ragazzo di diciannove anni e mezzo. E taccio della coordinazione naturale, dei tempi di gioco. L'Inter, grazie ad Ausilio e Spalletti, ha commesso un errore pacchiano a lasciarlo andare alla Roma.
martedì 18 settembre 2018
Inter - Tottenham: immediata vigilia. Per l'Inter, è già decisiva
Pessimo inizio di campionato, squadra spenta e confusa. Spalletti disorientato. E, stasera, ore diciannove, il debutto stagionale dell'Inter in Champions League, contro il Tottenham di Harry Kane e di Eriksen. Non di Alli, che non ci sarà. Ugualmente, Trippier non sarà della partita. Pochettino, tecnico degli inglesi, ha avuto parole di grande rispetto per la magia del Meazza e per la grande storia dell'Inter. Mi auguro che lo stesso rispetto abbiano i nerazzurri, che scenderanno in campo. L'Inter parte contro pronostico. Eppure una vittoria potrebbe mutare il corso di una stagione, cominciata sotto i peggiori auspici. Spalletti, questa sera, si gioca molto. Ma, ha un vantaggio. Il Tottenham gioca. All'attacco. L'Inter soffre contro squadre chiuse, coperte e prudenti, perché Icardi non è un ariete alla Ibrahimovic e perché, tolto Perisic, e Keita, non ha giocatori in grado di produrre superiorità numerica. Mi aspetto una grande partita da Vecino.
giovedì 30 agosto 2018
Inter nel gruppo B con Barcellona, Tottenham e Psv Eindhoven
Sorteggio durissimo per l'Inter, che finisce nel gruppo B dei gironi della Champions League 2018/19 assieme al Barcellona, al Tottenham e al Psv Eindhoven. Sulla carta, si dovrebbe lottare con gli olandesi per il terzo posto. Ma, l'Inter ha una grande tradizione europea. E si esalta, da sempre, nelle difficoltà. Per come la vedo io, meglio giocare contro pronostico. Cosa successe, a proposito, l'ultima volta che, in Champions, beccammo il Barca ai gironi, con finale prevista a Madrid?
Iscriviti a:
Post (Atom)