Non vinse. Anzi, perse 3-2 contro gli azzurri, nella seconda partita di un formidabile secondo turno eliminatorio, che raggruppava, oltre al Brasile, l'Italia, per l'appunto, e l'Argentina campione del mondo in carica. Epperò, non si ha memoria di una squadra altrettanto bella e fantasiosa e ricca di talenti multiformi. Forse solo il Brasile del 1970, che aveva però una difesa più forte. Il Brasile del 1982, che vide infrangersi contro una grandissima Italia i propri sogni di gloria, annoverava tra le proprie fila il genio calcistico di Zico, il più rapido ed acrobatico numero 10 che mai si sia visto. Le sue punizioni, segnò così contro la Scozia, erano calci di rigori. La corsa elegante di Junior, costretto da esigenze di copione a recitare da terzino sinistro, lui che era un 10 a propria volta. La sapienza strategica di Falcao, il comandante del gioco, destro e sinistro, testa sempre alta, tiro secco. Il mancino tonante di Eder, che alternava conclusioni violentissime a tocchi morbidi. La falcata regale di Socrates, il capitano neghittoso, il virtuoso del colpo di tacco e del gioco di prima. Basti dire che il meno tecnico, a centrocampo, era Cerezo. Un altro fenomeno. Il pallone, accarezzato da questi maestri del gioco, viaggiava velocissimo, da destra a sinistra, a fiammate. Ecco gli 11, di 15, gol più belli, che quel Brasile, allenato da Telé Santana, segnò al Mundial spagnolo del 1982.