Elenco blog personale

sabato 15 maggio 2021

Guardia Sanframondi: vince Lafay

Ottava tappa del Giro d'Italia 2021, da Foggia a Guardia Sanframondi. Va via una fuga. Che arriva. Successo solitario per il francese Lafay. Secondo Gavazzi, terzo Arndt. La maglia rosa resta sulle spalle di Attila Valter. Domani si torna a salire. 

Juve-Inter 3-2: la solita commedia

Pessimo arbitraggio. Il rigore su Cuadrado è stato un episodio grottesco, da commedia dell'arte. Talmente imbarazzante e al tempo stesso rappresentativo di una storia patetica da non meritare altri commenti. Detto questo, Inter molle. Appagata? Non m'importa. Questa Juve modestissima andava battuta. A dispetto di tutto. Salvo solo Lautaro: un leone. E boccio tutti gli altri. A cominciare da Conte. Che ha preparato malissimo la partita. Che non ha capito quanto contasse per noi. Per la nostra storia. Per questo campionato. Per tutto il calcio italiano. E lo scrivo sapendo di non esagerare.

venerdì 14 maggio 2021

Giro d'Italia 2021: a Termoli bis di Caleb Ewan

Settima tappa del Giro d'Italia 2021, da Notaresco a Termoli, sull'Adriatico, in Molise. Arrivo in pendenza negli ultimi due chilometri. Il vecchio Sagan avrebbe vinto a mani basse. Quello attuale?

La cronaca.

Va via una fuga dal primo chilometro, destinata, tuttavia, a non arrivare al traguardo. Un forte vento contrario schiaffeggia la corsa, rendendo meno sostenuta l'andatura: meno di 37 km/h. Tant'è che c'è un vistoso ritardo sulla tabella di marcia prevista. Il gruppo torna compatto a 17 km dall'arrivo. E si prepara ad una difficile volata. Formidabile bis di Caleb Ewan, che rimonta Gaviria, partito prestissimo.

giovedì 13 maggio 2021

Jacobs spodesta Tortu sui 100 m: 9"95. Nuovo primato italiano

È Marcell Jacobs il nuovo primatista italiano sui 100 m, distanza coperta al meeting di Savona in 9"95, quattro centesimi meno dei 9"99, che valevano il vecchio primato italiano di Tortu. Che, c'è da scommetterci, proverà a riprenderselo. La velocità azzurra non era così in salute da 40 anni.

Ascoli Piceno: vince Mäder. Valter in maglia rosa

Oggi, sesta tappa del Giro d'Italia 2021, dalle Grotte di Frasassi ad Ascoli Piceno. Frazione di 160 km con tre Gran Premi della Montagna, di cui l'ultimo posto sul traguardo di San Giacomo. 

La cronaca.

Vince la tappa, sotto la pioggia che sta accompagnando questo inizio di Giro, lo svizzero Gino Mäder. Secondo, tra i migliori che rinvengono, Bernal, davanti a Daniel Martin e Remco Evenepoel. Lungo l'ascesa finale, cede De Marchi che perde, come previsto, la maglia rosa. Il simbolo del primato passa sulle spalle dell'ungherese Attila Valter.

mercoledì 12 maggio 2021

Inter-Roma: 3-1

Doppio vantaggio precoce per l'Inter. Due gol speculari di Brozovic e Vecino, il primo servito da Darmian, il secondo da Lukaku. Accorcia Mkhitaryan. Nella ripresa, molti cambi. Esce anche Lautaro, che era entrato per Sanchez. Sul tramonto della partita, in contropiede, Hakimi serve a Lukaku il gol del 3-1 sulla Roma.

Giro d'Italia 2021: a Cattolica vince Caleb Ewan. Landa si ritira

Quinta tappa del Giro d'Italia 2021, da Modena a Cattolica, dall'Emilia alla Romagna. Frazione interamente pianeggiante, destinata, sulla carta, ad un arrivo in volata.

La cronaca. 

Scontata volata di gruppo. Vince Caleb Ewan su Nizzolo ed Elia Viviani. Domani, tappa difficile e duro arrivo in salita ad Ascoli Piceno. De Marchi farà fatica a tenere la maglia rosa. Maglia rosa, per la quale non potrà lottare più Mikel Landa, costretto al ritiro da una brutta caduta. Era uno dei favoriti della vigilia ed era in ottima forma. Peccato. 

martedì 11 maggio 2021

Sestola vince Dombrowski. De Marchi maglia rosa

Quarta tappa del Giro d'Italia 2021, da Piacenza a Sestola. Tappa appenninica e primo arrivo in salita, destinato a chiarire le reali ambizioni di vittoria dei favoriti della vigilia. Molta attesa per quanto saprà fare l'asso belga Remco Evenepoel

La cronaca.

Va via una fuga di 25 corridori e il gruppo lascia fare un poco perché fa freddo e piove - e farà freddo e pioverà per tutta la tappa - un poco perché, nella fuga, sono rappresentate moltissime squadre. Restano in avanscoperta l'estone Taaramae e il danese Juul Jensen. Ma, cedono lungo l'ascesa finale. Risalgono la china De Marchi e Dombrowski, che si avvantaggia. Dietro, nel gruppo dei migliori, prima scatta Ciccone, poi c'è un grande allungo di Landa, che riprende subito Ciccone. Bernal, Hugh John Carty e Vlasov si riportano su Landa e Ciccone. Nibali, invece, cede. Anche Evenepoel resta indietro, tanto più che dopo il Gpm, la strada scende e ci sta che non voglia prendere rischi. Secondo De Marchi, che veste la maglia rosa. A quasi 35 anni, è la soddisfazione maggiore della carriera.

lunedì 10 maggio 2021

Giro d'Italia 2021: a Canale vince Van der Hoorn. Secondo Cimolai, terzo Sagan

A Canale, arrivo della terza tappa del Giro d'Italia 2021, vince l'ultimo superstite della fuga di giornata, l'olandese Van der Hoorn. Poi, il gruppo, regolato in volata dall'ottimo Cimolai. Sagan, che aveva fatto lavorare i suoi per riacciuffare gli attaccanti, deve contentarsi del gradino più basso del podio. Ganna sempre in maglia rosa, con 16" secondi su Foss e 20 " su Remco Evenepoel.

Giro d'Italia 2021: ha vinto Bernal!

Edizione n. 104 del Giro d'Italia. 

Il percorso lungo 21 tappe, con la cronaca di ogni singola tappa (cliccate):

1^ tappa, 8 maggio: Torino-Torino, 9 km 🕐 

2^ tappa, 9 maggio: Stupinigi-Nichelino, 173 km
3^ tappa, 10 maggio: Biella-Canale, 187 km
4^ tappa, 11 maggio: Piacenza-Sestola, 186 km🌄
5^ tappa, 12 maggio: Modena-Cattolica, 171 km
6^ tappa, 13 maggio: Grotte di Frasassi-Ascoli Piceno, 150 km🌄
7^ tappa, 14 maggio: Notaresco-Termoli, 178 km
8^ tappa, 15 maggio: Foggia-Guardia Sanframondi
9^ tappa, 16 maggio: Castel di Sangro-Campo Felice, 160 km 🌄
10^ tappa, 17 maggio: L'Aquila-Foligno, 139 km
18 maggio: giorno di riposo
11^ tappa: 19 maggio: Perugia-Montalcino, 163 km
12^ tappa: 20 maggio: Siena-Bagno di Romagna, 209 km
13^ tappa: 21 maggio: Ravenna-Verona, 198 km
14^ tappa: 22 maggio: Cittadella-Monte Zoncolan, 205 km🌄
15^ tappa: 23 maggio: Grado- Gorizia, 145 km
16^ tappa: 24 maggio: Sacile-Cortina D'Ampezzo, 155 km🌄
25 maggio: secondo giorno di riposo
17^ tappa: 26 maggio: Canazei-Sega di Ala, 193 km🌄
18^ tappa: 27 maggio: Rovereto-Stradella, 231 km
19^ tappa: 28 maggio: Abbiategrasso-Alpe di Mera 178 km🌄
20^ tappa: 29 maggio: Verbania-Valle Spluga (Alpe Motta), 164 km
21^ tappa: 30 maggio: Senago-Milano, 30,3 km🕐
 

Cronaca breve: la prima maglia rosa è di Filippo Ganna, che si annette il cronoprologo di Torino. Nella seconda frazione vince Merlier in volata, precedendo gli azzurri Nizzolo e Viviani. Nella terza tappa, arriva un fuggitivo di giornata, l'olandese Van der Hoorn, subito dopo il gruppo regolato da Cimolai davanti a Sagan. Nella quarta tappa, pioggia e freddo, va via una fuga e vince Dombrowski. Secondo De Marchi, nuova maglia rosa. Tra i migliori, si avvantaggiano Bernal, Hugh John Carty e Landa. La quinta tappa è tutta pianeggiante e la volata di gruppo, a Cattolica, è vinta da Caleb Ewan su Nizzolo e Viviani. Lascia la corsa Landa, caduto rovinosamente quando mancavano poco più di 3 km al traguardo. Nella sesta tappa, vera montagna e i migliori della classifica devono venire allo scoperto. Molto in forma Bernal, che arriva secondo, davanti a Daniel Martin e Remco Evenepoel, mentre il successo arride allo svizzero, fuggitivo di giornata, Gino Mäder. La maglia rosa va al promettente giovane ungherese Attila Valter. Nella settima tappa, arrivo in volata, a Termoli, con bis di un saettante Caleb Ewan. A Guardia Sanframondi, traguardo dell'ottava tappa, vittoria del fuggitivo francese Lafay. Nella frazione, tutta abruzzese e appenninica, da Castel di Sangro a Campo Felice, è l'Ineos di Bernal a fare la corsa. Il colombiano scatta sul lunghissimo sterrato finale: vince e prende la maglia rossa. Dietro di lui, Ciccone e Vlasov, nella tappa, Evenepoel e Vlasov in classifica. La nona tappa si conclude in volata, con il trionfo di Peter Sagan davanti a Gaviria e Cimolai. Martedì 18 maggio, primo giorno di riposto per la carovana del Giro. L'undicesima tappa, da Perugia a Montalcino, con 35 km di sterrato crea sconquassi. Ne fanno le spese Evenepoel, che ha molte attenuanti legate al rientro dall'infortunio proprio al Giro, Ciccone, lo stesso Nibali. Bernal, a suo agio anche su questo tracciato guadagna su tutti i migliori e consolida il suo primato. Risale al terzo posto della classifica un ottimo Damiano Caruso. Vincitore di giornata il fuggitivo Schmid, che batte Covi allo sprint. Non c'è tappa senza fuga, quest'anno. Va così anche nella dodicesima, con Vendrame che batte Hamilton allo sprint sul traguardo di Bagno di Romagna. La tredicesima tappa, da Ravenna a Verona, si chiude finalmente con una volata di gruppo, che si aggiudica - è la prima volta in carriera - il campione italiano ed europeo Giacomo Nizzolo. Secondo Affini, terzo Sagan. La quattordicesima tappa, con arrivo sulle pendenze innevate del Monte Zoncolan, premia l'assolo di Lorenzo Fortunato, al primo successo da professionista. Cede Evenepoel, Bernal consolida il primato, mentre Simon Yates risale al secondo posto della classifica generale. Nella quindicesima tappa, da Grado a Gorizia, pioggia e vento. Vince il fuggitivo belga Campenaerts. Costretto al ritiro Buchmann, che era sesto nella generale. Il maltempo suggerisce, d'accordo i corridori, all'organizzazione di tagliare Marmolada e Pordoi (cima Coppi) dal percorso della sedicesima tappa. Trionfa in rosa Bernal, che quando la strada sale è di un'altra categoria. Secondo un ritrovato Bardet, terzo il miglior Damiano Caruso di sempre: il francese e l'italiano cedono 27". Caruso è ora secondo in classifica, terzo Hugh John Carty. Martedì 25 maggio, secondo e ultimo giorno di riposto per il gruppo. Nella diciassettesima tappa, la salita finale di Sega di Ala terremota la corsa. Simon Yates scatta tre volte e la terza mette alle corde Bernal, scortato da Daniel Martinez. Caruso prima si stacca poi torna sulla maglia rosa. Vince l'irlandese Daniel Martinez, secondo Joao Almeida, terzo Simon Yates, che risale anche al terzo posto della generale. Giro parzialmente riaperto: Bernal oggi sembra battibile. Nella diciottesima tappa, assolo di Bettiol. Nella diciannovesima tappa, tutto si decide sulla dura Alpe di Mera: Simon Yates stacca Bernal, che resta con Almeida, che poi lo stacca a propria volta a 800 metri dal traguardo. Yates vince ma guadagna solo 11" su Almeida e 18" su Bernal (oltre agli abbuoni, che pure loro prendono in misura gradata). Bernal non sta benissimo. Ma il suo vantaggio è ancora rassicurante. Yates dovrebbe fare l'impresa domani, sapendo che il colombiano è avvantaggiato dalla cronometro di domenica. Nella ventesima tappa, attacco sulla prima discesa di Bardet e due compagni: si accodano Pello Bilbao e Damiano Caruso. Sull'Alpe Motta, restano soli Caruso e Bardet, staccato nel finale. Caruso vince la prima tappa in carriera al Giro. E consolida il secondo posto nella generale. Bardet risale al quinto posto. A Milano, nella ventunesima tappa, bis di Filippo Ganna contro il tempo. Bernal vince il Giro. Secondo Damiano Caruso, terzo Simon Yates.

La classifica finale

1. Egan Bernal (Colombia) 

2. Damiano Caruso (Italia) a 1'29"

3. Simon Yates (Regno Unito) a 4'15"

4. Aleksandr Vlasov (Russia) a 6'40"

5. Daniel Martinez (Colombia) a 7'24"

6. Joao Almeida (Portogallo) a 7'24"

7. Romain Bardet (Francia) a 8'052

8. Hugh John Carty (Regno Unito) a 8'56"

9. Tobias Foss (Norvegia) a 11'44"

10. Daniel Martin (Irlanda) a 18'35" 


Le pagelle finali (cliccate).



domenica 9 maggio 2021

Giro d'Italia 2021: a Novara vince Merlier poi Nizzolo e Viviani

È il belga Merlier a vincere la volata con cui si conclude la seconda tappa del Giro d'Italia 2021, da Stupinigi a Novara. Merlier precede Nizzolo e Viviani. Filippo Ganna conserva la maglia rosa ed anzi si prende anche 3" di abbuono. Domani tappa vallonata, adatta a fughe e colpi di mano.

sabato 8 maggio 2021

Giro d'Italia 2021: Ganna in rosa a Torino

Vola nella cronometro inaugurale di Torino del Giro d'Italia 2021 Filippo Ganna. Superate le incertezze delle ultime esibizioni, il fuoriclasse azzurro rifila 10" ad un ottimo Affini. Tengono bene Joao Almeida, sorpresa della passata edizione, e l'asso belga Remco Evenepoel, al rientro dopo la terribile caduta alla Milano-Sanremo 2020: cedono rispettivamente 17 e 19 secondi. Più in difficoltà gli altri pretendenti al successo finale. 

Inter-Sampdoria: 5-1. Festa scudetto

Giocano le seconde linee, ma vince sempre l'Inter, che continua in casa la festa scudetto iniziata domenica scorsa. Battuta la Sampdoria per 5-1. Oltre alla doppietta di Sanchez e alla rete su rigore di Lautaro, da registrare il gol sblocca risultato di Gagliardini e il primo in nerazzurro di Pinamonti. Uno che ha trovato poco spazio. Ma non solo è interista da sempre. È proprio da Inter.

giovedì 6 maggio 2021

Il dominio del calcio inglese

Il calcio inglese è tornato, non da quest'anno, a dominare in Europa. Se non come a cavallo tra gli anni '70 e '80, quasi. Allora, nella sola Coppa dei Campioni, tra il 1977 e il 1984, ci furono sette successi inglesi in otto edizioni: quattro del Liverpool ('77, '78, '81, '84), due del Nottingham Forest ('79, '80), uno dell'Aston Villa ('82). Con una differenza notevolissima. Ai tempi, le squadre inglesi prevalsero perché unirono alla tradizionale prevalenza atletica ed agonistica e al tifo caldissimo dei loro stadi senza pista nuove cognizioni tattiche, alternando al "lancia, corri, crossa e salta" anche il passe and move. Oggi, invece, il dominio albionico nasce dalla favolosa ricchezza della Premier League, da fatturati che le altre d'Europa, tolte Real e Psg, possono solo sognare e, di conseguenza, dalla possibilità di accaparrarsi i migliori talenti del momento. Il Chelsea ha raggiunto ieri il Manchester City in finale di Champions League. Manchester United e Arsenal dovrebbero contendersi il successo in Europa League. Agli altri restano le briciole.

martedì 4 maggio 2021

Mourinho alla Roma! Come Herrera?

Le similitudini con Helenio Herrera ci sono, ma fino ad un certo punto. Prima l'Inter, poi la Roma, sì. Lo studio continuo del calcio e, come solo i migliori generali, la conoscenza maniacale degli avversari e delle loro debolezze, dei punti scoperti, dove colpire, fulminei. Il carattere forte, pure li accomuna. Per il resto, tante, tantissime differenze. Facciamo ordine: José Mourinho sarà il nuovo allenatore della Roma. Herrera arrivò sulla panchina giallorossa nel 1968, subito dopo aver lasciato l'Inter, allenata per otto lunghi anni. Mourinho ci arriverà dopo undici anni dai fasti del triplete, che coincisero teatralmente con il suo addio ai colori nerazzurri. Poi, il temperamento, che è altro dal carattere. Herrera era istrionico e spettacolare, aveva avuto una vita randagia, ricca d'improvvisazione e di studiati colpi di scena, che aumentavano nei suoi racconti iperbolici. Mourinho è più austero, più severo anche nel tratto. Herrera era il Mago, perché esercitava sui suoi calciatori un ascendente davvero magico e mitopoietico e profondissimo, nutrito di visioni e d'incessante affabulazione: Tagnin finì davvero per convincersi di essere più forte di Di Stefano. Mourinho è sempre stato un condottiero brusco, acutissimo e brusco. Herrera avrebbe voluto piacere a tutti. Mourinho vuol piacere ai suoi e dispiacere a tutti gli altri. Poi, ci sarà il campo a parlare. Herrera a Roma non brillò e vinse solo una Coppa Italia. Mourinho cosà saprà fare? Non lo so. Posso soltanto dire che Mourinho, già due anni fa, l'avrei rivoluto all'Inter. E che, per lui, conserverò sempre affetto e simpatia.  

Manchester City - PSG: 2-0. Mahrez (2)

Stasera, Manchester, ore 21:00 in Italia, andrà in scena la semifinale di ritorno tra Manchester City e PSG. Inglesi favoriti dal 2-1 esterno dell'andata. Guardiola non ha più giocato una finale di Champions League, da quando ha lasciato il Barcellona. Sebbene abbia allenato, poi, Bayern Monaco e, appunto, Manchester City. Sebbene gli siano state permesse campagne acquisti multimilionarie. Sebbene seguiti ad essere considerato il miglior allenatore del mondo. Nella gara d'andata, i due gol inglesi furono il frutto di due errori individuali del PSG. Mbappé non è detto che giochi. 

La cronaca. 

Mbappé non ce la fa, gioca Icardi, costantemente ignorato da Neymar e Di Maria, che si ostinano a tirare addosso agli avversari. Passa il City in contropiede: segna Mahrez. Che raddoppia nella ripresa subito dopo l'uscita di Icardi. City in finale. Pochettino, Neymar e Di Maria, anche espulso, sono i responsabili dell'eliminazione del PSG. Non si è visto il gran gioco di Guardiola che i suoi pretoriani gli attribuiscono. Anzi: difesa e contropiede, con Fernandinho novello Furino. Ma, tanto è bastato. Mi ha deluso moltissimo Neymar, di cui pure ho sempre apprezzato il talento. Ha giocato in modo egoista e immaturo. Da perdente. Ha perso.



domenica 2 maggio 2021

Inter: 19^ scudetto con 4 giornate d'anticipo

1910, 1920, 1930, 1938, 1940, 1953, 1954, 1963, 1965, 1966, 1971, 1980, 1989, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2021

È arrivato il diciannovesimo scudetto della storia nerazzurra. Undici anni dopo l'ultimo, datato 2010. Il pareggio dell'Atalanta sul campo del Sassuolo scrive matematicamente la parola fine sulla vittoria della serie A 2020/21.  Ha vinto l'Inter! Che ha tredici punti di vantaggio a quattro giornate dalla fine del campionato. Da gennaio, in avanti, abbandonati esperimenti e senza più l'alibi del mercato, con Eriksen stabilmente in campo, l'Inter ha cambiato passo. È andata in fuga e ha tagliato il traguardo con netto anticipo. Interrotta una lunga astinenza da successi. L'ultimo era stato la Coppa Italia nel 2011. Solo tra il 1940 e il 1953, l'Inter aveva conosciuto un periodo più lungo e altrettanto avaro di soddisfazioni. Di mezzo, però, c'era  stata anche la Seconda Guerra Mondiale. Per questa ragione, l'affermazione odierna merita di essere celebrata con sportiva solennità. I tifosi nerazzurri, come chi scrive, hanno dovuto attingere a tutta la pazienza possibile. Era ora! "Diu parturit leaena, sed leonem".

sabato 1 maggio 2021

Crotone-Inter: 0-2. Eriksen, Hakimi

Un palo di Lukaku, però molto impreciso nel controllo di tanti palloni, un palo di Lautaro, e occasioni anche per Bastoni e Sensi. Tuttavia, il primo tempo si chiude sul risultato di 0-0, grazie anche alla gara attenta dei difensori del Crotone. La partita non si sblocca ed entrano Eriksen, Perisic e Sanchez per Sensi, Darmian e Lautaro. È proprio Eriksen con una violenta conclusione da fuori area, deviata, a trovare il gol. Più avanti annullato per fuorigioco un gol di Lukaku. Il gol del 2-0 per il successo finale dell'Inter lo segna Hakimi. È scudetto. Quasi.

martedì 27 aprile 2021

Milan e Juve a rischio Champions. Il punto dopo la 33^ giornata di serie A

Anche quando dominava la classifica, mi era sembrato che il Milan non fosse poi una grande squadra. Il che non vuol dire negare le buone prestazioni che pure ha offerto per metà stagione, ma, piuttosto, che certi giudizi iperbolici sui rossoneri erano privi di addentellati con la realtà e con l'esperienza. Oltre i propri limiti si può andare per qualche tempo, ma un campionato è lungo. Senza dimenticare che Pioli non è nuovo a partenze brucianti ed arrivi sfiatati. Da ieri - sconfitta netta contro la Lazio - il Milan è quinto. Pur avendo gli stessi punti di Napoli e Juve. Altra squadra che rischia seriamente di mancare la qualificazione alla Champions. Anche in questo caso, il rischio che l'inesperto Pirlo facesse o potesse fare un percorso alla Maifredi era prevedibile. Non dalla stampa specializzata italiana, però. Ma, questa non è una novità.

Per il resto, l'Inter batte a fatica il Verona - c'è stanchezza nella squadra - ed è a un passo dal titolo. Il Napoli supera il Torino e come detto appaia Juve e Milan, mentre l'Atalanta maramaldeggia contro il Bologna, issandosi al secondo posto solitario. Torino, Benevento e Cagliari - in forte rimonta i rossoblu - cercano di evitare la retrocessione.  

lunedì 26 aprile 2021

Vinciamo lo scudetto e congediamo Handanovic

Sono stato critico nei suoi confronti dall'inizio. Difende la porta dell'Inter dal 2012, da nove lunghe stagioni, Handanovic, colossale portiere sloveno che arrivò con la fama di para-rigori e che, da subito, ha mostrato fondamentali insufficienti. Lentezza ad andare a terra sui tiri incrociati, prese goffe e impacciate, respinte verso il centro dell'area, errori frequentissimi di piazzamento e uscite ora tardive ora svagate, per tacere del pezzo forte del suo repertorio: la parata ipnotica. Il pallone fissato, restando immobile, e sperando che esca. Tante volte è entrato. Brillante lo ricordo solo nell'autunno del 2015, quando visse un paio di mesi di grazia, contribuendo al primo posto, provvisorio va da sé, dell'Inter del Mancini II. Non conto le papere, nel numero di 5 o 6  a stagione con picchi di 9 o 10. Il secondo gol preso dalla Juve, sul suo palo, nel 2018, resta il più assurdo che mi sia capitato di vedere. Nelle ultime tre partite di questo campionato ha commesso tre giganteschi errori. Costati quattro punti tra Napoli e Spezia. Ieri, solo il fischio arbitrale sull'intervento di Faraoni gli evitato l'ennesimo pasticcio. Presa sbagliata, come gli ha fatto notare platealmente Bastoni. Handanovic non è all'altezza dell'Inter. Che vincerà lo scudetto ma, poi, subito dopo, dovrà congedare Handanovic. Che, tutt'al più, potrebbe essere retrocesso al ruolo di secondo portiere. Tutt'al più. Che sia stato titolare all'Inter per 9 anni di fila è il segno del periodo difficilissimo vissuto dai nerazzurri. Periodo che, però, possiamo considerare alle spalle.