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Visualizzazione post con etichetta Conte. Mostra tutti i post
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mercoledì 21 ottobre 2020

Inter-Borussia Monchengladbach: 2-2

Stasera, ore 21:00, stadio Meazza in San Siro, Milano, esordio stagionale dell'Inter in Champions League, contro i coriacei tedeschi del Borussia Monchengladbach. Dovrebbe toccare ad Eriksen partire da titolare. Conte permettendo. 

Hakimi positivo al Covid! La notizia arriva intorno alle 17:00. Assenza pesante per l'Inter, che si somma a tutte le altre. 

La cronaca.
Sorvolo su un primo tempo noioso, ribadendo solo che Sanchez è un ex giocatore. Gli subentra Lautaro nella ripresa. Al 49' segna Lukaku che si avventa su una respinta in area tedesca. L'Inter ha spazio a destra, ma Darmian sbaglia sempre scelta. Poi, il solito errore dietro. Entrata scomposta di Vidal e rigore per i tedeschi. Gol e 1-1. Poi arriva anche il vantaggio tedesco su dormita congiunta di Vidal e Kolarov. Pareggio di Lukaku su angolo di Kolarov. Partita stranissima. Ma l'Inter più che guadagnare un punto ne ha persi due. Conte nelle Coppe è sempre andato così. Che errore averlo ingaggiato! Squadra lunga, reparti scollegati, insistenza su giocatori a fine corsa: Vidal, Kolarov, Sanchez e Handanovic. Un tempo un portiere mediocre. Ormai, un ex portiere mediocre.

lunedì 19 ottobre 2020

Champions già decisiva per Conte

La Champions League - Inter-Borussia Monchengladbach, mercoledì sera, ore 21:00 - è già decisiva per la stagione dell'Inter e per il suo allenatore. Antonio Conte, rimasto controvoglia ad agosto, dopo avere a lungo accarezzato l'idea di andar via, somiglia poco a sé stesso, ultimamente. Sempre sorvegliato, controllato nelle risposte e nelle reazioni. Non sembra coinvolto, sempre che il linguaggio non verbale voglia significare qualcosa. E qualcosa, di solito, significa. Esordire in Champions con una vittoria, dopo il derby perso malamente, sarebbe importante. Forse decisivo. Ancora di più non riuscirci.

Bergomi, Eriksen e Conte

I tifosi nerazzurri, io per primo, hanno le loro stranezze. Ma non capisco, e non sopporto, l'astio di molti di loro verso una bandiera, un simbolo come Beppe Bergomi, 756 partite con l'Inter, storico capitano. Lo vorrebbero tifoso e non commentatore equilibrato. Ora, gli rimproverano di essere troppo critico con Eriksen, ma non è vero. Ha solo detto, prima degli altri, che l'asso danese avrebbe faticato con Conte. E i fatti si sono, purtroppo, incaricati di dargli ragione. Conte non prevede il trequartista nel suo gioco. Al più una mezzala d'assalto. Come fu il Vidal prima maniera. Ha fatto eccezione solo per Hazard al Chelsea, perché il belga faceva tutto lui in campo e vinceva partite e partite da solo. A Bergomi, Eriksen ricorda Bergkamp, perché taciturno, distaccato, algido. Non un trascinatore. Forse anche Bergomi esagera, perché non tutti possono avere il carisma di Matthaus. Però, è vero che il calcio italiano è più tattico di quello inglese, che c'è meno spazio, che ci sono più marcature immediate e preventive. E che Eriksen deve adattarsi. Ora, io Eriksen lo farei giocare sempre, vertice alto di un rombo. Ma, fin quando l'allenatore sarà Conte, ecco perché Bergomi ha ragione nella sua analisi, difficilmente succederà. Purtroppo. Soluzioni: una svolta, oggi imprevedibile, di Conte verso una maggiore elasticità tattica. Prima e durante le partite. Servirebbe ad Eriksen. Servirebbe all'Inter. E allo stesso Conte, la cui carriera sarebbe molto condizionata da un'altra stagione senza vittorie. 

Serie A 2020/21: il punto dopo la 4^ giornata. Milan primo, Torino ultimo

  • Il Napoli di Gattuso mi pare la squadra più in forma del campionato. Aveva la partita più difficile, contro l'Atalanta travolgente dei primi turni, e l'ha stravinta. Senza Insigne e Zielinski. Lozano è stato recuperato alla causa azzurra, Osimhen è centravanti difficile da marcare, Politano, nel suo ruolo, sa farsi valere. E la difesa tiene di più rispetto allo scorso anno.  
  • L'Inter, per le scelte sciagurate di Conte riesce nell'impresa di far vincere un derby al Milan e a Pioli. Bravo Ibrahimovic, ma i suoi gol sono frutto di errori difensivi nerazzurri. 
  • La Juve mostra tutti i limiti di una rosa che comincia a non essere più all'altezza e di un allenatore che non ha esperienza. L'assenza di Cristiano Ronaldo pesa eccome ed arriva uno stentato pareggio a Crotone.
  • La Lazio, forse con la testa alla Champions, è travolta dalla Samp di Ranieri, mentre la Roma batte in rimonta il Benevento. Grande acquisto quello di Pedro.
  • Va al Sassuolo di Berardi, ormai maturo e decisivo, il derby emiliano con il Bologna.
  • Triste ultimo posto, a zero punti, per il Torino, mai così in difficoltà nelle ultime stagioni, nonostante un ottimo Belotti.

sabato 17 ottobre 2020

Inter-Milan: 1-2. Ibra(2) Lukaku. Gli errori di Conte

Primo derby di Milano in era Covid, in un orario insolito, le 18:00. Inter falcidiata dalle assenze, Milan galvanizzato dagli ultimi risultati e dalla testa provvisoria della classifica. Inizio disastroso dell'Inter e specialmente dell'improvvisata catena di sinistra, formata da Perisic e Kolarov, che prima procura uno sciagurato rigore, che Ibrahimovic trasforma in due tempi, dopo parata di Handanovic, e poi se lo perde, sempre Ibra, in occasione del raddoppio rossonero. E lasciatemi dire che Santon, ingiustamente criticato da molti tifosi nerazzurri, difensivamente ne sa tre volte più di Kolarov. Lukaku accorcia le distanze spingendo in rete un cross basso di Perisic, alla prima giocata decente della partita. Finisce il primo tempo con il Milan avanti 2-1. Inter poco equilibrata, centrocampo spesso saltato con Brozovic a posare da bella statuina. Si batte bene Lautaro. Arbitraggio per niente casalingo. Replicato nella ripresa con l'ennesimo giallo risparmiato a Kessie, che brutalizza la caviglia di Hakimi. L'Inter potrebbe pareggiare, ma fallisce tre comode occasioni: due con Lukaku, molto impreciso sebbene lotti tanto, una con Hakimi. Eriksen entra tardi e incide poco. Sanchez non capisco proprio perché entri. Ormai gioca solo per il Cile. Qui sverna, fa cinque gol a stagione. Stasera non stava in piedi. Conte avrebbe fatto meglio a lasciare in estate. L'Inter a non ingaggiarlo nel 2019. Ha la rosa più forte della serie A e già 5 punti meno di questo piccolo Milan. Dopo 4 giornate!

venerdì 16 ottobre 2020

Presentazione di Inter-Milan: derby n. 226 (partite ufficiali)

Scusi lei, che c'è, dove va, perché, oh bella mora, se non sbaglio lei hai visto l'Inter Milan con me, ma come fa lei a non ricordare, noi eravamo in centomila allo stadio quel dì [Eravamo in 100.000, scritta da Gino Santercole e cantata da Adriano Celentano, 1967]

 

Una storia lunga centoundici anni, quella del derby di Milano. Sì, perché Inter e Milan si affrontarono per la prima volta, in una gara ufficiale, nel lontano gennaio del 1909. Domani sera, nerazzurri e rossoneri saranno di nuovo di fronte, nella sfida n. 226. E se l'Inter sarebbe più forte sulla carta, il Milan viene da una lunga fase d'imbattibilità. E poi l'Inter ha giocatori fuori per positività al Covid o infortunio: ad oggi nove o dieci assenti! Insomma, il pronostico, sempre aperto in un derby, è impossibile. Eppure la partita sarà già, a suo modo, decisiva. Voglio vedere se Conte riuscirà di nuovo a tenere Eriksen in panchina. Spero di no, ma temo di sì.

La sfida.

Una delle chiavi tattiche della partita di domani sera, ore 18:00, sarà il confronto tra Hakimi e Theo Hernandez, a mio giudizio il miglior terzino destro e il miglior terzino sinistro della Serie A. Altro confronto importante sarà quello tra Ibrahimovic, 39 anni, e la difesa a tre dell'Inter, dove opereranno gli adattati D'Ambrosio e Kolarov, con De Vrij al centro. Sul fronte opposto, Kjaer e Romagnoli non sembrano avere il passo per contenere Lautaro.

lunedì 28 settembre 2020

Quanto è sopravvalutato Pirlo?

Che sia stato un grande giocatore possiamo e dobbiamo dirlo. Che sia un grande allenatore, come annunciato dalla stampa sportiva nazionale, è un'illazione, una congettura, una mera ipotesi. Allo stato, Pirlo allenatore è più che sopravvalutato. L'esperienza gli fa difetto. E non è una mancanza da poco. A tutto questo si aggiunga che la Juve è declinante, già dalla scorsa stagione, quando lo scudetto arrivò più per i gol di Cristiano Ronaldo e i punti gettati via dall'Inter a causa della gestione di Conte dopo la ripresa del campionato. Mi sbaglierò, ma la Juve di Pirlo difficilmente arriverà tra le prime quattro. La difesa a tre, imperniata sugli attempati Bonucci e Chiellini, non mi pare una gran trovata. Davanti, Morata non è il compagno ideale per Cr7. Somiglia poco a Benzema, che corre il doppio di lui e fa il doppio dei suoi tagli. E poi ho visto tanti lanci nel gioco della Juve di Pirlo. Ma, non c'è Pirlo ad eseguirli. E, infine, molta distanza tra i reparti, soprattutto tra centrocampo, complessivamente mediocre, e difesa. 

sabato 26 settembre 2020

Inter-Fiorentina 4-3. Rimonta di sofferenza. Tanti errori di Conte

Debutto stagionale per l'Inter, stasera,  contro la Fiorentina.  Conte tiene Skriniar in panchina non potendo rinunciare alla tecnica raffinata di D'Ambrosio ( a scanso di equivoci,  il mio è un sarcasmo). Sulle fasce, Perisic a destra e Young a sinistra. Anzi no, il contrario. E Hakimi? Almeno c'è Eriksen. Dopo tre minuti, Fiorentina in vantaggio con Kouamé. Lautaro pareggia allo scadere e ad inizio ripresa propizia l'autogol di Ceccherini. Pareggia Castrovilli per i viola. L'ispiratore è un grandissimo Ribery, che ha 37 anni ma ne dimostra dieci di meno. Poi, sempre il francese serve Chiesa per il 2-3. Inter sofferente e Conte cambia tutto il centrocampo. Pareggia Lukaku, che prima aveva sbagliato almeno tre gol. E addirittura, allo scadere, D'Ambrosio, che aveva propiziato due gol viola, firma il contro sorpasso. L'Inter vince 4-3, nonostante gli errori vistosi di Conte. Fase difensiva pessima. Male i 3 centrali, l'attempato Kolarov, il modesto D'Ambrosio e Bastoni nel mezzo: non può e non sa guidare il reparto. Prova scialba di Lukaku e dei due croati e mi fermo, perché si sono salvati in pochi. Si è vinto e va bene così. Ma ha potuto più il braccetto di Iachini, che ha tolto Chiesa e Ribery delle confuse alchimie tattiche contiane. Positivo l'ingresso di Sanchez, che mette il suo talento nei due ultimi gol dell'Inter. Ecco, da uomo assist il cileno può ancora dire la sua.


venerdì 21 agosto 2020

Siviglia-Inter: 3-2. La sconfitta di Conte e Lukaku

Bruciante sconfitta a Colonia, nella finale di Europa League per l'Inter, battuta 3-2 da un Siviglia coriaceo ma non irresistibile. Che è sembrato, nel gioco aereo, la Germania dei mondiali del 2002, con Banega nei panni di Schneider e De Jong in quelli di Klose. Cross e punizioni dalla trequarti della sinistra nerazzurra sono stati sempre intercettati dagli spagnoli. Cattiva preparazione prima della gara e nessun correttivo in corso d'opera. La storia del calcio non mente. Conte non è allenatore da Coppe Europee - legge male e tardi la gara, ottiene poco o niente dai cambi, è troppo conservativo - e Lukaku sbaglia le partite davvero importanti. La sua carriera nel Belgio è eloquente. Dopo il rigore procurato e trasformato, sbaglia il gol del 3-2 per l'Inter e segna, con la più goffa delle autoreti, il 3-2 per il Siviglia. Che decide la partita, con Eriksen entrato solo a giochi fatti. Vincere o non vincere non è la stessa cosa. La "quasi vittoria" è locuzione bizantina che nel calcio fa soltanto sorridere. Gli altri. Conte non ha vinto. Ha perso. Mourinho, cui era stato arditamente accostato, ha giocato 2 finali di Champions e 2 di Europa League. Le ha vinte tutte e quattro!

martedì 18 agosto 2020

Inter-Shakhtar Donetsk 5-0: Lautaro (2), D'Ambrosio, Lukaku (2)

 Inter in finale di Europa League dieci anni dopo la storica vittoria in Champions contro il Bayern, che sigillò il triplete firmato Mourinho. Battuto lo Shakthar Donetsk 5-0 con doppietta di un ritrovato Lautaro Martinez e doppietta, a risultato acquisito, di un Lukaku molto lamentoso con i compagni. L'altro gol è stato di D'Ambrosio, il Filippo Inzaghi dei difensori goleador: la palla gli sbatte sempre addosso. E, comunque, bravo stasera. In finale, venerdì prossimo, l'Inter affronterà il Siviglia. Ha la squadra per vincere il trofeo. Conte ha trovato i suoi titolari a fine stagione. Superlativa, soprattutto sul piano del temperamento, la prova di Barella. Ha la stessa grinta di Nicolino Berti.

giovedì 30 luglio 2020

Atalanta-Inter peserà sul giudizio della prima stagione di Conte all'Inter

A una giornata dal termine, la Serie A non ha molti verdetti da emettere, al netto dell'ultima squadra che retrocederà: Genoa, un punto di vantaggio ma in crisi di gioco e risultati, e il Lecce, che sembra più sul pezzo. 

Poi, ci sarebbe la lotta per i posti dal secondo al quarto. Che vede coinvolte Inter, Atalanta e Lazio, con le prime due che si affronteranno sabato sera a Bergamo. Una sconfitta condannerebbe l'Inter all'ennesimo quarto posto e, persino, al rischio, remoto a dire il vero, di finire in Europa League, se Napoli o Roma vincessero Champions o Europa League. Di certo, influirebbe sul giudizio, già non molto lusinghiero, sulla prima stagione di Conte in nerazzurro. Sì, so bene che la Juve ,ieri sconfitta dal Cagliari di Zenga, aveva già vinto il titolo ma resta il dato di sei sconfitte stagionali, due più dell'Inter, che ha dissipato punti su punti. Come abbia potuto perdere, l'Inter, essendo in vantaggio a poco dalla fine e con l'uomo in più, contro il Bologna, questo Bologna, resta impossibile da spiegare. Non di certo con riferimenti alla rosa parzialmente inadeguata. 

Una riflessione sulla classifica cannonieri, guidata da Immobile con 35 gol, 14 su rigore. Immobile è un buon centravanti, esperto, ha compiuto 30 anni. Ma, 35 gol sono troppi, come troppi sono i rigori che ha tirato. Negli anni '80, lo dico sapendo che mancherà sempre la prova contraria, avrebbe faticato ad andare in doppia cifra. Stesso discorso per tanti altri, da Caputo a Di Carmine. 

mercoledì 22 luglio 2020

Inter-Fiorentina: 0-0. Conte non vince più

Dopo la beffa dell'andata, l'Inter cerca tre punti contro la Fiorentina, per tornare al secondo posto.

Niente da fare. Scialbo 0-0. Lo schema di Conte è sempre quello. O le sue squadre corrono di più oppure è molto prevedibile. Lautaro sembra un altro giocatore. 

Dimenticavo: d'accordo sulla tecnica, ammirevole, sul blasone, è stato un grande giocatore, ma, numeri alla mano, negli ultimi tre anni, la media gol di Sanchez è la stessa di Gagliardini. Vorrà dire qualcosa?

lunedì 20 luglio 2020

Inter di Conte senza furore


  • La carriera di Conte è a un bivio. Solo la vittoria dell'Europa League potrà riportarla in linea di galleggiamento. Da tre anni a questa parte, uno dei quali trascorso a riposo, Conte ne imbrocca poche. Non rinunzia alla difesa a tre. Mai. Insiste nella costruzione del gioco dal basso, sebbene questa, spesso, risulti lenta, prevedibile e stucchevole.
  • Faccio subito un esempio. Ieri, ha giocato a tre anche la Roma. Però con giocatori adatti ad interpretare lo schema. Kolarov, ha il piede e la corsa, nonostante l'anagrafe, per essere un eccellente mezzo sinistro. L'Inter, con il fraseggio, si fa per dire, dei difensori ha soltanto sprecato tempo. Ricorrendovi anche nei minuti finali, quando un assalto, anche confuso ma veemente, avrebbe dato migliori esiti.
  • Ed è questo il punto. Questa squadra non ha tracce del furore contiano. Appare compassata. Eppure ieri, almeno sulla carta, c'era la possibilità se non di riaprire il discorso scudetto, almeno di lasciarlo aperto. Ben sapendo che poco sarebbe cambiato. Non è bastato per vedere un'Inter determinata e concentrata. I due gol della Roma sono la fotografia di una squadra slegata quando difende. Io, questo gran lavoro di Conte, non lo vedo. 

domenica 19 luglio 2020

Roma-Inter: 2-2. Conte non vince, la Serie A perde

L'Inter cercherà di ritornare al secondo posto solitario, dopo essere stata raggiunta dall'Atalanta, che ha pareggiato con il Verona. La Roma, però, è in un buon momento. Per Conte, è la prova del 9, dopo tanti scontri diretti falliti in stagione. Vincere servirebbe anche a mettere un po' di pressione alla Juve. Così, tanto per provare l'effetto che fa.

E invece no. Solo un pareggio strappato nel finale con un rigore del subentrato Lukaku. L'Inter non vince le partite decisive. Con Conte, è andata sempre così, in questa stagione. Sprecato il vantaggio iniziale di De Vrij. La Roma pareggia con Spinazzola e Handanovic fuori posizione a ricordare la sua modestia tecnica, e passa in vantaggio con Mkhitaryan. Appena affonda centralmente, la Roma scava una voragine.

Accade almeno cinque o sei volte, senza che Conte trovi contromisure. Nessuna pressione alla Juve. Che pure avrebbe perso e perderà altri punti.

Pessima partita di Skriniar. Due parole su Sanchez: grande giocatore, che però segna poco da tre anni. Ma che senso ha farlo giocare spalle alla porta? Da una palla che non ha tenuto è partito il contropiede del 2-1 giallorosso.

Da ultimo, la direzione arbitrale. Il gol di Spinazzola andava annullato per precedente fallo ai danni di Lautaro Martinez. Non averlo fatto, dopo aver rivisto le immagini nitidissime del VAR è inspiegabile. E inaccettabile. E ingiustificabile. 

giovedì 16 luglio 2020

Spal-Inter: 0-4. Inter seconda

Secondo posto solitario, dopo la rotonda e dovuta vittoria sul campo della Spal. L'Inter vince 4-0 con gol di Candreva, Biraghi, Sanchez e Gagliardini, cui va la mia simpatia. Gioca sempre al meglio delle sue possibilità. Mi devo ripetere? Si. L'Inter è a -6 dalla Juve. Con poco sforzo avrebbe potuto appaiarla od esserle vicinissima stasera.

lunedì 13 luglio 2020

Inter-Torino: 3-1

Riuscirà l'Inter di Conte nell'impresa di non battere anche il Torino? Ci sono, a tre ore dall'inizio della partita, ancora dubbi sulla formazione titolare nerazzurra. Comunque, Lukaku, uscito acciaccato dalla gara contro il Verona, dovrebbe partire dalla panchina.

Passa in vantaggio il Torino con Belotti. Inter determinata ma scolastica. Nella ripresa, una torre di Lautaro Martinez libera il destro educatissimo di Young: la tecnica conta. Peccato che l'inglese sia arrivato all'Inter già avanti con gli anni. Gol e pareggio. Poi una combinazione da calcio d'angolo conduce al gol di testa di Godin, seguito dalla rete di Lautaro, aiutato da una deviazione. L'Inter torna alla vittoria, sebbene abbia concesso occasioni al Toro. Ancora insufficiente la partita di Handanovic: papera clamorosa in uscita sul gol granata. Voglio, poi, sottolineare la prova solida di Gagliardini.

L'Inter scavalca l'Atalanta ed appaia la Lazio al secondo posto, a -8 dalla Juventus.  E pensare che avrebbe potuto trovarsi a -1.

venerdì 10 luglio 2020

Serie A 19/20: punto e classifica dopo 31^ giornata

Hanno perso Juve, male dal Milan, e Lazio, contro un Lecce motivatissimo. Ma, ne ha approfittato solo l'Atalanta, vittoriosa sulla Sampdoria, mentre l'Inter ha dissipato, a poco dal termine, l'ennesimo vantaggio stagionale. 

Classifica serie A 31 ^ giornata
 Juve 75 Cagliari 40
 Lazio 68 Parma 39
 Atalanta 66 Fiorentina 35
 Inter  65 Udinese 35
 Napoli  51 Torino 34
 Roma  51 Sampdoria 32
 Milan 49 Lecce 28
 Sassuolo 43 Genoa 27
 Verona  43 Brescia       21
 Bologna  41 Spal 19

La squadra di Conte, segnatamente con Sassuolo, Bologna e Verona, ieri sera, ha gettato via 7 facili punti, che l'avrebbero portata a -3 dalla Juve. Infuriano le polemiche, Conte pretende rinforzi, quasi rivoluzioni per il prossimo anno. Non sono d'accordo. La squadra può essere e va migliorata, certo. Sensi ha deluso, per gli infortuni, Lautaro è entrato in crisi. Non tutto è andato per il verso giusto. Ma, l'uscita precoce dalla Champions, anche lì rimonta subita a Dortmund (Haaland ancora non c'era), l'eliminazione dalla Coppa Italia, gli scontri diretti persi tutti o non vinti e, ripeto, i vantaggi sprecati a iosa nel quarto d'ora finale di tante partite, tutto questo può e deve intestarsi anche a Conte. Perché una squadra ha il temperamento e la solidità del suo allenatore. Debbo spiegarmi meglio? Per tenere sotto il Sassuolo o il Bologna, la rosa attuale dell'Inter basta e avanza. Su!


Ibrahimovic ha contagiato il Milan con la sua voglia di vincere. Resta un grandissimo giocatore da campionati, lo svedese. Il Napoli di Gattuso, che ormai ha recuperato anche Lozano, a lungo un corpo estraneo agli azzurri, continua a fare risultati. Paga la partenza disastrosa con Ancelotti. Successo anche per la Roma con il Parma.


Torino e Udinese, che battono Brescia e Spal, muovono passi decisivi verso la salvezza.

Ultima considerazione sulla grande stagione dell'Atalanta: questa mattina anche Sconcerti sul Corriere della Sera immagina la possibilità che vinca la Champions! Si è scritto molto e detto di più. Guardando la partita contro la Samp, la mia attenzione è stata attirata ancora una volta dal Papu Gomez. Gioca come i 10 di una volta, vero trequartista, testa sempre alta, dribbling facile, scatto fulmineo. Forse il maggior segreto della formazione bergamasca. Non sbaglia una giocata, rallenta o velocizza il gioco secondo necessità, offre sempre una sponda ai compagni. Tiene costantemente la luce accesa.

giovedì 9 luglio 2020

Verona-Inter: 2-2. Sbaglia ancora Conte

Alle 21:45, Verona-Inter. Sfida che avrebbe conservato un profumo di scudetto, se l'Inter non avesse ingenuamente dissipato il vantaggio acquisito contro Sassuolo e Bologna, pareggiando e perdendo partite in fondo facili. Tant'è che ha perso punti ed ora si trova provvisoriamente quarta in classifica, scavalcata dalla lanciatissima Atalanta. La partita di stasera è molto delicata per Conte. Perché il Verona gioca bene e perché l'Inter si è ricacciata sull'orlo di una crisi di nervi. Non vincere riaccenderebbe infinite polemiche.

La cronaca.
Dopo tre minuti, difesa nerazzurra sistemata alla "viva il parroco", Skriniar affronta Lazovic alla maniera di Fresi. Dribbling e gol del Verona. Mentre Handanovic tarda ad uscire e De Vrijj a rientrare, con il suo passo da bocciofila notturna. Un disastro. Anche perché il Verona prende un palo con Veloso e va altre due volte vicino al gol. L'Inter ha un solo schema: palla a Lukaku. Che Kumbulla  controlla bene. Amrabat, forte, sembra Clodoaldo: non gli portano via un pallone. Nella ripresa, l'Inter ribalta la partita in dieci minuti: gol di Candreva e autogol di Di Marco. Fa caldo. Borja Valero comincia a boccheggiare. Conte tarda a cambiare, niente di nuovo, e mette Vecino per Brozovic. E Lautaro per Lukaku. Borja resta in campo. E non chiude su Veloso che pareggia con il suo notevole mancino. Ora non ci giro più intorno. Vittoria buttata via da Conte. Tra Sassuolo, Bologna e Verona, l'Inter ha gettato via sette punti. Subendo rimonte evitabili nel finale. Gestione pessima della e dalla panchina. E la dichiarazioni dopo la gara sono anche peggiori. Mai che ammetta le sue responsabilità, Conte. È già pronto a lasciare. E, per conto mio, può farlo subito. Senza rimpianti.

mercoledì 8 luglio 2020

Hanno perso Lazio e Juve: da Lecce e Milan. Cresce il rimpianto dell'Inter

La Lazio è come se avesse tirato i remi in barca negli ultimi 500 metri di un 2.000 m di canottaggio. Quando il primo posto sarebbe stato alla portata di uno sforzo supremo, per il quale sarebbero però servite energie ormai esaurite. Sì perché la Lazio ha perso contro un Lecce non irresistibile, prima di scoprire quanto vulnerabile sia questa Juve di Sarri. Travolta 4-2 dal Milan, dopo il doppio vantaggio iniziale. Subendo nel giro di 18' un passivo parziale di 4-0, addirittura i primi tre gol milanisti incassati in cinque minuti. Segno inequivocabile di gambe fiacche e morale basso. 

Se la Juventus alla fine, come resta probabile, vincerà il nono scudetto, sarà stato soprattutto per l'insipienza degli avversari. E, segnatamente, dell'Inter di Conte. Perché la Lazio ha pagato il cambio di programma imposto dal Covid, non essendo attrezzata per giocare ogni tre giorni.

L'Inter, costantemente ripresa da situazioni di vantaggio, nelle quali la salda guida del tecnico conta almeno quanto la tanto reclamata personalità dei giocatori, se avesse mantenuto il risultato acquisito contro Sassuolo e Bologna, ora sarebbe a -6 dalla Juve, con la possibilità di portarsi a -3 vincendo a Verona. Gettata via una grandissima occasione. Non deliravo quando consideravo lo scudetto ancora possibile. Sarebbe bastato aver ragione di avversari meno forti. Come Sassuolo e Bologna, peraltro affrontati in casa. 

lunedì 6 luglio 2020

Serie A 19/20: il punto e la classifica dopo la 30^ giornata

Le squadre più in salute sembrano Juve e Atalanta. Quelle con le rose più profonde, anche se la qualità di quella bianconera è superiore. La Juve vince il derby della Mole, ma da cinque lustri non è una novità, l'Atalanta espugna il campo del Cagliari, anche con fortuna. 

L'Inter sprofonda nella trappola dei propri fantasmi, subendo una patetica rimonta casalinga contro il Bologna: continua la fuga dialettica di Conte di fronte a responsabilità anche troppo evidenti. L'Inter ha il secondo monte ingaggi della serie A e il tecnico più pagato e rischia di arrivare quarta come nelle ultime due stagioni con Spalletti. 

La Lazio perde in casa contro il Milan: pesantissima l'assenza di Ciro Immobile. Ora, la Juve ha sette punti di vantaggio sui biancocelesti. La Roma cede al Napoli di un Insigne ispiratissimo, autore di un gran gol. 

Classifica serie A 30^ giornata

 Juve 75 Cagliari 39
 Lazio  68 Parma 39
 Inter  64 Fiorentina 34
 Atalanta 63 Fiorentina  31
 Roma 48 Sampdoria 32
 Napoli  48 Udinese 32
 Milan 46 Genoa 27
 Verona 42 Lecce 25
 Bologna 41 Brescia 21
 Sassuolo  40 Spal            19

Il Sassuolo strapazza il Lecce, mentre il derby di Genova per la salvezza, vede il netto 3-0 della Sampdoria di Ranieri contro la Spal e il pareggio sofferto del Genoa sul campo dell'Udinese: ha segnato di nuovo Pinamonti. Sul quale sbilancio da tre anni: è un grande centravanti non solo per mezzi tecnici ed atletici ma anche per personalità.

Comincia una settimana decisiva, a fronte di due impegni non proibitivi per Lazio, la Juve farà visita al Milan, in ripresa e con Ibra recuperato, ed ospiterà l'Atalanta. Se avrà ancora sette punti di vantaggio, dopo le prossime due giornata, avrà di fatto conquistato il nono scudetto consecutivo. Non potete dirmi che la serie A sia un campionato competitivo.