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giovedì 22 ottobre 2020

Bilancio sulle squadre italiane in Champions

  • Hanno vinto Juve, Lazio e Atalanta in Champions League. E se Juve ed Atalanta avevano, tutto sommato, impegni facili, la Lazio affrontava il Borussia Dortmund, squadra solida, nella quale giocano campioni affermati, come Hummels, in rampa di lancio, come Sancho, o predestinati, come Haaland: fortissimo. Ed è vero che i tedeschi hanno giocato peggio del solito, ma la Lazio ha vinto con merito, grazie al suo centrocampo di primissimo ordine. Chi può schierare, assieme, Luis Alberto, Milinkovic-Savic e Leiva, oltre a Correa, che è punta solo nominale? Sono anche loro il segreto dei tanti gol che segna Immobile.
  • Nella Juve, Morata si conferma attaccante da Coppe, ma non so quanto potrà adattarsi al rientro di Cristiano Ronaldo.
  • L'Atalanta ha tanti giocatori importanti, ormai, ben scelti e ricchi di talento. Ci fosse stato il Pallone d'Oro nel 2020, il Papu Gomez avrebbe meritato una candidatura. Giocatore superiore, per testa e classe.
  • L'Inter ha pareggiato a fatica: si potrebbe a lungo discutere di temi tattici e di defezioni a causa del Covid. Credo, però, che il problema sia un altro: Conte è rimasto controvoglia in estate. Lo sa lui e lo sa la squadra. E si vede. 

giovedì 1 ottobre 2020

Perché "Papu" Gomez è il miglior giocatore della Serie A

Non è certo per la doppietta, bellissima, segnata ieri sera contro la Lazio, che arrivo a definire il Papu Gomez come il miglior giocatore della Serie A, con ciò intendendo il giocatore con il miglior rendimento attuale. Quando arrivò in Italia, ai tempi del Catania, era soprattutto un'ala, tecnica e veloce, che segnava pochi gol ma belli. Dopo la parentesi ucraina, all'Atalanta ha inizialmente giostrato da seconda punta, compiendo, tuttavia, il definitivo salto di qualità la scorsa stagione, quando Gasperini - che passa per un grande innovatore e invece ripropone il calcio degli anni '80, peraltro assai efficace - lo spostò sulla trequarti. Ebbene, in quella terra di confine e perciò terra di nessuno, il tocco raffinato di Gomez è diventato preziosissimo. Lo stop sempre sorvegliato, la finta secca, la rapidità di gambe e il dribbling stretto e il passaggio di prima e il tiro improvviso: tutte le doti indispensabili ad un 10 vecchia maniera, qual è il Papu Gomez. Che peraltro corre anche tanto e non si tira indietro di fronte ai contrasti, sebbene non abbia il fisico del granatiere. La differenza delle sue giocate salta subito agli occhi e ci si chiede perché mai, alla soglia dei 33 anni, non abbia vestito la maglia di una grande tradizionale. Ha avuto poca fortuna anche in nazionale, avendo incrociato i coetanei, o giù di lì, Messi, Aguero e Di Maria, tutti diversi da lui, ma, insomma, gli spazi quelli erano.

lunedì 28 settembre 2020

Serie A 2020/21: il punto dopo la 2^ giornata.

  • In testa, per ora, tre squadre. Il Milan, che batte il Crotone anche senza Ibrahimovic. Il Napoli che travolge il Genoa per 6-0, con Lozano tornato il gran giocatore ammirato in Olanda, e il Verona.
  • L'Atalanta  supera fuori casa il Torino, il Papu  Gomez si conferma il giocatore più tecnico del campionato: bellissimo il suo gol. L'Inter rimonta, tra mille sofferenze, contro la Fiorentina, e la vastità della rosa corregge gli errori iniziali di Conte. Prova superba, tra i viola, di Ribery. Vince anche la Lazio, che, come Atalanta ed Inter, dovrà recuperare la prima giornata.
  • Pareggio fortunoso della Juve sul campo della Roma, che fallisce almeno tre facili palle-gol. La squadra di Pirlo non mi pare granché. Né in difesa né a centrocampo. Come già lo scorso anno, si aggrappa alla smisurata voglia di vincere di Cristiano Ronaldo. Non credo che quest'anno basterà.
  • Vittoria del Benevento sul campo della Sampdoria e doppietta del capitano Caldirola, classe '91, all'esordio in serie A. Ennesimo calciatore uscito dalla Primavera dell'Inter, a lungo capitano dell'Under 21, ha girovagato tra Erdivisie, Bundesliga e serie B, prima di debuttare a 29 anni in A. Filippo Inzaghi lo sta valorizzando. Mi chiedo cosa avesse, più di lui, Ranocchia, per aver giocato nove anni nell'Inter.

venerdì 10 luglio 2020

Serie A 19/20: punto e classifica dopo 31^ giornata

Hanno perso Juve, male dal Milan, e Lazio, contro un Lecce motivatissimo. Ma, ne ha approfittato solo l'Atalanta, vittoriosa sulla Sampdoria, mentre l'Inter ha dissipato, a poco dal termine, l'ennesimo vantaggio stagionale. 

Classifica serie A 31 ^ giornata
 Juve 75 Cagliari 40
 Lazio 68 Parma 39
 Atalanta 66 Fiorentina 35
 Inter  65 Udinese 35
 Napoli  51 Torino 34
 Roma  51 Sampdoria 32
 Milan 49 Lecce 28
 Sassuolo 43 Genoa 27
 Verona  43 Brescia       21
 Bologna  41 Spal 19

La squadra di Conte, segnatamente con Sassuolo, Bologna e Verona, ieri sera, ha gettato via 7 facili punti, che l'avrebbero portata a -3 dalla Juve. Infuriano le polemiche, Conte pretende rinforzi, quasi rivoluzioni per il prossimo anno. Non sono d'accordo. La squadra può essere e va migliorata, certo. Sensi ha deluso, per gli infortuni, Lautaro è entrato in crisi. Non tutto è andato per il verso giusto. Ma, l'uscita precoce dalla Champions, anche lì rimonta subita a Dortmund (Haaland ancora non c'era), l'eliminazione dalla Coppa Italia, gli scontri diretti persi tutti o non vinti e, ripeto, i vantaggi sprecati a iosa nel quarto d'ora finale di tante partite, tutto questo può e deve intestarsi anche a Conte. Perché una squadra ha il temperamento e la solidità del suo allenatore. Debbo spiegarmi meglio? Per tenere sotto il Sassuolo o il Bologna, la rosa attuale dell'Inter basta e avanza. Su!


Ibrahimovic ha contagiato il Milan con la sua voglia di vincere. Resta un grandissimo giocatore da campionati, lo svedese. Il Napoli di Gattuso, che ormai ha recuperato anche Lozano, a lungo un corpo estraneo agli azzurri, continua a fare risultati. Paga la partenza disastrosa con Ancelotti. Successo anche per la Roma con il Parma.


Torino e Udinese, che battono Brescia e Spal, muovono passi decisivi verso la salvezza.

Ultima considerazione sulla grande stagione dell'Atalanta: questa mattina anche Sconcerti sul Corriere della Sera immagina la possibilità che vinca la Champions! Si è scritto molto e detto di più. Guardando la partita contro la Samp, la mia attenzione è stata attirata ancora una volta dal Papu Gomez. Gioca come i 10 di una volta, vero trequartista, testa sempre alta, dribbling facile, scatto fulmineo. Forse il maggior segreto della formazione bergamasca. Non sbaglia una giocata, rallenta o velocizza il gioco secondo necessità, offre sempre una sponda ai compagni. Tiene costantemente la luce accesa.

venerdì 3 luglio 2020

Serie A: il punto e la classifica dopo la 29^ giornata. L'Atalanta non corre di più, ma meglio degli altri

Vincono le prime quattro della classifica. La Juve, che comincia a ricevere apprezzabili vantaggi dalla lunghezza della rosa, con partite ogni tre giorni, ha comunque bisogno di tre prodezze per battere il Genoa. La Lazio ha ragione di un Torino sempre più traballante, ma che finirà comunque per salvarsi. L'Inter travolge il Brescia, non una grande impresa, e l'Atalanta doma il Napoli. 

Classifica dopo 29^ giornata

 Juve 72 Bologna 38
 Lazio  68 Sassuolo 37
 Inter  64 Torino 31
 Atalanta 60 Fiorentina  31
 Roma 48 Udinese 31
 Napoli  45 Sampdoria 29
 Milan 43 Genoa 26
 Verona 42 Lecce 25
 Cagliari 39 Spal 19
 Parma  39 Brescia 18


Tutti a dire: quanto corrono gli atalantini! Poi, a leggere le statistiche della Lega di Serie A, si scopre che i bergamaschi sono al nono posto per chilometri percorsi, mentre ai primi tre ci sono Inter, operaizzata da Conte, Juve e Verona. Devo dire che un paio di anni fa io stesso rimasi impressionato dalla corsa degli uomini di Gasperini in presa diretta. Osservando meglio, tuttavia, si nota come i giocatori dell'Atalanta non corrano più degli altri ma meglio. Anche perché accettano uno degli spauracchi del calcio contemporaneo: l'uno contro uno. Come accadeva una volta. C'è, inoltre, sincronia nei movimenti di squadra in fase offensiva, gli inserimenti senza palla sono premiati da passaggi precisi e immediati e nessuno è costretto a correre a vuoto. Poi, di solito, l'Atalanta cresce o sembra crescere alla distanza, perché parte più piano. Sicché, calando gli altri nella ripresa, il divario di rendimento appare più marcato. Si tratta, mi sembra un fatto ormai accertato, di una precisa strategia. Poi, c'è anche il talento. L'intelligenza calcistica e la qualità tecnica del Papu Gomez, per esempio, ha pochi riscontri nel nostro campionato. 


Crisi nera per la Roma, sconfitta ieri in casa dall'Udinese. Il Milan pareggia allo scadere contro la Spal, nonostante abbia giocato metà partita con un uomo in più. Il Verona parte il Parma in rimonta e si conferma la miglior sorpresa della stagione. Pareggio di mezza classifica tra il Bologna di Mihajlovic ed il Cagliari di Zenga.

martedì 7 gennaio 2020

Serie A 2019/20: il punto dopo la 18^ giornata. Si segna come nei primi anni '50

L'Inter espugna il San Paolo dopo più di 22 anni, giocava ancora Bergomi e giocava il primo Ronaldo, nell'Inter corsara di Simoni. Il che basta a segnalare l'importanza del successo che i nerazzurri hanno colto ieri sul campo del Napoli. Ha vinto anche la Juve, contro il Cagliari, con tripletta di Cristiano Ronaldo, che, quando entra in area, è ancora il più efficace attaccante in circolazione. Tiene il passo la Lazio del capocannoniere Immobile, 19 gol, dopo il successo nel recupero sul Brescia di Balotelli. Sarà lotta a tre per il titolo. Perde invece la Roma, sorpresa in casa dalla doppietta di Belotti. Successo esterno del Verona sulla Spal. Il Milan non va oltre il pareggio contro la Samp: l'ingresso di Ibrahimovic non cambia la partita e mi domando perché mai Pioli, allenatore non particolarmente brillante, abbia allenato tante grandi squadre. I gol di giornata sono del Papu Gomez, nel rotondo 5-0 dell'Atalanta contro il Parma, e di Benassi, nel pareggio della Fiorentina a Bologna.
Ultima notazione: la qualità media dei difensori del campionato è bassa. Stesso discorso, ampliando il campo d'indagine, per la qualità media della fase difensiva. Il calcio italiano ha subito un mutamento profondo. Si segna di più e con più facilità. Per carità, niente di inedito. Accadeva anche nei primissimi anni '50. Poi, non era più successo. Fino a qualche stagione fa. Quest'anno, è ragionevole prevedere, almeno quattro o cinque attaccanti chiuderanno a più di 20 gol. Nel 1950 furono addirittura nove, nel 1951 sei, nel 1952 cinque. Ecco, siamo nei paraggi del 1952.